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Autore: Shikacloud    18/10/2013    2 recensioni
É passato qualche anno dalla fine del caso Kira. Mello e Matt sono riusciti a sopravvivere al folle omicida giapponese, e insieme all'aiuto di Near sono riusciti a incastrarlo in quel famoso 28 gennaio. Ma cosa è successo dopo?
Ora Mello insieme al migliore amico collabora con l'ex rivale numero uno in quella che è la più grande organizzazione investigativa del mondo. Nuovi misteri sono alle porte, ma sembra che l'ombra di Kira non sia del tutto scomparsa, e un caso più intricato del solito riporterà il biondo detective a Los Angeles.
Tra inseguimenti, omicidi, indagini, attrici orgogliose, messaggi minatori e rapimenti, Mello dovrà cavarsela in quella città che l'ha visto crescere, e dove tutto ha avuto inizio.
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Matt, Mello, Near, Nuovo personaggio
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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IL CASO JERSEY

Quel giorno tutto sembrava tranquillo al quartier generale, situato nella disordinata e luminosa città di New York, nell'estremo nord di Manhattan. Certo, fosse stato per lui avrebbe abbandonato quel luogo seduta stante e stabilito tutto l'incredibile centro della loro attività in una città meno frettolosa e caotica, possibilmente sulla costa americana occidentale, dove il clima più caldo e soleggiato diffondeva nell'aria un esaltante senso di libertà. Non a Los Angeles, ovviamente, che lo aveva visto crescere e aveva temprato il suo carattere, ma di cui conservava un ricordo tutt'altro che idilliaco.
Ma, come al solito, lui non era riuscito a mettere becco nella questione dell'istituzione del quartier generale e il moccios..  ehm, il suo alleato, aveva stabilito che New York era perfetta come base operativa e che avrebbe permesso all'organizzazione di restare costantemente affacciata al panorama di notizie nazionali e internazionali. Senza contare il forte controllo che l'SPK (ancora storceva il naso per il mantenimento di quel nome) godeva sulla polizia e le istituzioni locali.
In realtà, Mello sospettava, anzi ne era più che certo, che quel dannato nano bianco avesse una tale fobia per gli spostamenti che il solo pensiero di dover utilizzare l'ascensore per recarsi nelle stanze principali lo terrorizzava, figurarsi fare un viaggio di migliaia di chilometri per rimanersene comunque rintanato tutto il giorno nella stanza di sorveglianza situata nel piano più alto dell'edificio. Ancora ghignava al sospetto che questa sua mania per le alte quote fosse dovuta a un ben celato complesso d'altezza (o bassezza in questo caso, visto che ogni qual volta che aveva bisogno di parlargli doveva guardarlo dall'alto in basso, non senza una buona dose di soddisfazione personale).
E quindi ecco che momentaneamente Mello se ne stava nella zona sotterranea del quartier generale, nell'enorme e ben ventilata Sala delle Ricerche in cui troneggiava al centro una riproduzione virtuale e tridimensionale dei grattacieli di New York, imprecando contro il sistema dell'aria condizionata che aveva reso le sue barrette di cioccolato più dure del normale.
- Fanculo Near e i suoi maledetti macchinari.- borbottò a bassa voce facendo l'ennesimo tiro di sigaretta.
- Lo sai, Mells, che i ricercatori non vogliono che si fumi qui dentro? Potresti rovinare gli impianti.- Commentò dall'altra parte della stanza la voce di Matt che si giostrava  tra un megaschermo e l'altro, alla ricerca di non aveva ben capito cosa e per conto di chi.
Ultimamente i casi seri erano rari, sapeva che Near era impegnato in una faccenda piuttosto complessa scoppiata a Los Angeles e che proprio per la sua ubicazione aveva deciso di affrontare il caso per conto proprio. Certo, lui era venuto a saperlo comunque, erano poche le informazioni che riuscivano a nascondergli, ma aveva deciso di disinteressarsene, occupato con Matt su un caso di un folle omicida che aveva preso nel mirino diverse città del New Jersey e che aveva l'abitudine di portarsi a letto le proprie vittime (donne o figlie di ricchi miliardari nel 93% dei casi), ucciderle e derubarle per poi defilarsi indisturbato. Ovviamente non era la prima volta che aveva a che fare con crimini del genere, ma quest'ultimo si stava rivelando più intricato del previsto, con l'omicida che era riuscito a farla franca per parecchie volte senza lasciare la minima traccia. Solo dopo accurate ricerche, interminabili ore di spionaggio e intercettazioni, era riuscito a verificare la propria ipotesi di un coinvolgimento di un membro della polizia distrettuale nel caso. La talpa faceva in modo che il criminale agisse indisturbato, depistando la polizia e i detective nei loro interventi.
Ovviamente non avevano fatto i conti con il genio di Mello, che era riuscito a scoprire gli schemi e i piani del colpevole e ora si apprestava a catturarlo.
- Si fottano gli impianti, Matt. A che punto sono le ricerche?- Chiese guardando l'amico impaziente.
L'altro fece un sorriso sornione, scivolando con la sedia verso il computer centrale e digitando qualcosa sulla tastiera. Il megaschermo si riempì di codici, cifre e lettere.
- Sarò dentro il sistema di sorveglianza dell'hotel esattamente..- premette l'indice su invio -.. adesso.-
Tutti gli schermi della stanza si illuminarono per mostrare le varie registrazioni delle 232 telecamere presenti nell'hotel, mentre il sistema di riproduzione virtuale che rappresentava New York mutò nel delineare una completa e dettagliata mappa dell'edificio.
- Illuminami in rosso i punti delle telecamere e zooma sul piano terra.- ordinò Mello alzandosi velocemente dalla sua postazione e avvicinandosi alla piantina.
- Agli ordini!- eseguì Matt alzando gli occhi al cielo, ormai abituato alle maniere brusche del migliore amico.
Mello osservò lo schema silenzioso. Una mano sotto il mento con l'indice a picchiettare ritmicamente sul naso con fare pensoso.
Matt lo conosceva troppo bene ormai per non sapere che il suo cervello stava progettando in quel momento più di un centinaio di schemi d'azione, piani di fuga, punti ciechi e contromosse. In pochi secondi se ne sarebbe uscito con una strategia ben congeniata e studiata al dettaglio.
- Fuori dall'hotel disponiamo di un perimetro di manovra di 100 metri, giusto?-
Matt annuì, consapevole che l'amico non necessitasse veramente di una risposta.
Il silenzio regnò sovrano nella stanza per qualche secondo, poi Mello portò entrambe le mani sul tavolo, l'espressione del volto risoluta. 
- Ricapitoliamo: il nostro uomo colpirà tra tre sere all'Atlantic Hotel in occasione del Gran Galà di moda in cui si mischierà a una folla piena di schifosi riccastri con le loro amabili mogli e ingenue figlie. Ogni ospite gode di una stanza e coprono in totale dal secondo all'ottavo piano, comprese le sette suite. Attraverso il sistema di telecamere possiamo monitorare ogni corridoio e ogni ingresso, ma così potrà fare anche il nostro uomo.-
- Già.- asserì Matt attento a non perdersi neanche un passaggio del ragionamento.
- Abbiamo nomi e credenziali di ogni invitato, ma ciò non gli impedirà di registrarsi sotto falso nome. Il sistema di sicurezza e sorveglianza è  piuttosto avanzato, con guardie e poliziotti a circondare il perimetro e le porte d'uscita, ma lui può avvalersi di un collaboratore tra la polizia ed è quindi a conoscenza di tutti i sistemi. La serata inizierà con una sfilata di moda..-
- La collezione autunno-inverno dell'anno prossimo.- precisò Matt beccandosi una sguardo inceneritore.
- Come se non facesse un fottuto caldo per pensare alla roba dell'inverno. Ma il punto è che quel bastardo sfrutterà la confusione del buffet e degli spettacoli successivi per adescare la sua prossima vittima e compiere l'ennesimo omicidio indisturbato.-
- Ma noi abbiamo l'identità della talpa!-
- Esatto, l'agente distrettuale William Pudding, mai sentito nome più ridicolo, addetto alla sicurezza dell'ala nord dell'hotel, dal cui cellulare siamo riusciti a rintracciare diverse telefonate sospette ad orari improponibili, sempre allo stesso numero. Da un e-mail via cellulare Pudding ha fatto riservare la stanza 525, che dà sul lato nord dell'hotel ed è provvista di balcone, a nome e per conto di tale Richard Koppf, un improbabile stilista invitato alla sfilata in vece della moglie impossibilitata.-
- Perché improbabile? - chiese Matt incrociando le braccia al petto e appoggiandosi allo schienale.
- Perché gli stilisti sono tutti froci.- Fu il commento.
Il rosso si lasciò andare in una fragorosa risata, facendo comparire poi sullo schermo di sinistra un elenco di prenotazioni.
- Pudding è anche incaricato della sicurezza aerea che dispone di otto uomini sul tetto e quattro elicotteri. Il nostro pluriomicida ha la strada spianata.-
Da Matt partì un fischio sorpreso.
- Però! Fanno le cose in grande questi dell'hotel. Perfino tu, senza una talpa, avresti faticato ad entrare!-
- Non dire sciocchezze.- ribatté Mello lanciando a terra il mozzicone spento, sotto lo sguardo infastidito dell'amico.
- Parlando della talpa..- continuò Matt deciso ad ignorare le sue pessime abitudini. - Ancora non mi hai spiegato come sei arrivato a lui.- disse ruotando sulla sedia girevole.
In risposta un ghigno si dipinse sul volto di Mello.
- Ho tenuto d'occhio la sede della polizia centrale e sono risalito a Pudding da una confessione della sua partner di servizio che aveva notato degli strani comportamenti di recente.-
- Confessione nel senso che l'hai ricattata?- Fu la domanda.
- Me la sono scopata, Matt!- sbottò l'altro scuotendo la testa all'ingenuità dell'amico.
- Come sei rozzo, si dice "portare a letto".- commentò il rosso.
- Nessuno ha mai parlato di un letto.- Ghignò Mello accendendosi la quarta sigaretta della giornata.
Matt sbuffò sconfitto iniziando a trafficare con i computer. Tempo qualche secondo e le immagini delle telecamere furono rimpiazzate da finestre di elenchi, tabelle e messaggi.
- Dimmi cosa ti serve e qual' è il tuo piano per catturare quel bastardo.- disse il rosso guardando l'amico con fare serio.
Mello tornò a riflettere osservando la pianta dell'edificio, la sigaretta tenuta distrattamente tra le labbra.
- La cattura si dovrà svolgere in fretta e in maniera pulita. Koppf sarà armato, ma sono sicuro che Near vorrebbe evitare spargimenti di sangue. Ho bisogno di una squadra di quattro uomini che si infilino tra gli addetti della sorveglianza e altri due che si uniscano agli ospiti. Serviranno delle retrovie in caso di fuga, perciò voglio due agenti in moto, un'auto e prenota tre smoking in sartoria.- Spiegò Mello iniziando a muoversi nervosamente intorno al tavolo.
- Tre smoking? Pensavo odiassi vestirti elegante.- commentò l'amico inarcando un sopracciglio.
- Ma lo smoking non è per me, Matt, ma per te.- ribatté l'altro ghignante.
- Prego?-
- Ho bisogno della tua presenza nell'edificio, non sarà un problema criptare il sistema e tenermi informato sulla situazione.-

- Mi servirà una stanza...-
- Già sistemato. Numero 725, prenotata a nome di Pierre Breton. Controlla pure nei registri, la sezione infiltraggio ha già fatto preparare i documenti.- Terminò con una smorfia soddisfatta.
- Ti odio Mells, avevi architettato tutto dall'inizio.- sbuffò sconsolato il ragazzo con i goggles. -Mi spieghi a che mi serve lo smoking?-
- É una serata elegante, non puoi vestirsi come un pezzente.-
- Fanculo, e tu che farai?-
- Mi occupo della sorveglianza, terrò d'occhio la talpa e al momento giusto mi infiltrerò nella stanza di Koppf.- Spiegò rovistando tra i cassetti alla ricerca di una tavoletta di cioccolato. Eppure si era preoccupato di fornire di una scorta di riserva ogni stanza.
- Ti farai scoprire. Quello al minimo sospetto se la darà a gambe!- commentò l'altro iniziando a inviare una lista dell'occorrente alla sezione equipaggiamento.
- Ecco perché mi serve un elicottero.- rispose il biondo agitando la mano con nonchalance.
A quelle parole Matt si fermò di colpo, smettendo di battere sulla tastiera e rivolgendo uno sguardo serio all'amico.
- Credevo che dopo Chicago volessi smetterla con gli aerei.- sospirò in un tono che tradiva la preoccupazione.
- É un elicottero, Matt, non un fottutissimo aereo!- ringhiò l'altro strappando con ira l'involucro della tavoletta appena ritrovata e staccandone un morso. -E comunque non te lo chiederei se non fosse necessario.- continuò con più calma osservando distrattamente il soffitto della stanza.
Ricordava con chiarezza ciò che era avvenuto non più di un mese prima  all'aeroporto di Chicago, quando l'SPK era stata incaricata di sventare un attacco terroristico da parte di un dirottatore sulla città. Avevano pianificato di fermare il colpevole all'aeroporto, ma quel figlio di puttana era riuscito a fuggire su un aereo, costringendo il solo Mello all'inseguimento. Era stata un'impresa mettere ko l'attentatore e impedire che il veivolo si schiantasse sui palazzi della città. Ancora, quando ci ripensava, sentiva nello stomaco la pressione della tensione ed era consapevole, suo malgrado, che senza l'aiuto di Near a guidarlo via radio non ce l'avrebbe fatta. Compito ancora più arduo, una volta riuscito l'impossibile atterraggio, era stato evitare la stampa e la folla di curiosi. Per fortuna i piani di fuga erano quelli che gli riuscivano meglio.
- D'accordo- concesse alla fine il rosso -vada per l'elicottero, ma non credo che Near approverebbe, era dell'idea che l'esperienza di Chicago ti avesse terrorizzato.-
- Me ne sbatto di quello che dice quel nanerottolo, sono perfettamente in grado di gestire la situazione e non sarà un dannatissimo elicottero a impedirmi di acciuffare quel bastardo! Manda l'ordine al team equipaggiamenti, voglio una squadra pronta per partire entro domani mattina.- ordinò perentorio e Matt sapeva che non c'era modo di fargli cambiare idea. Mello era famoso per la sua determinazione e la sua maledetta testardaggine.
Inviò l'ordine per messaggio, sperando sul serio non arrivassero proteste dall'alto (e sarebbero arrivate, era pronto a scommetterci la sua versione pirata di SuperMarioGalaxy per Xbox nuova).
Sospirò pesantemente lasciando calare per qualche momento un calmo silenzio nella stanza.
- Credi che scapperà dal balcone?- chiese ad un certo punto.
- Probabile, io farei così al suo posto, ma noi lo prenderemo prima, senza vittime e inutili tragedie. Come ho già detto, voglio un lavoro rapido e indolore. Non dobbiamo attirare troppo l'attenzione.- spiegò il biondo modellando distrattamente un solco di cioccolata con la lingua.
- Niente vittime o tragedie, Mells? Non mi starai diventando troppo buono?- commentò l'altro divertito.
- Ah sta zitto! Non me ne frega niente se qualche puttana ci rimette le penne, e me fotto altamente se la stampa..- Le porte della Sala di Ricerca si aprirono improvvisamente e nella stanza fece il suo ingresso la figura scura e longilinea di Gevanni.
- Ti prego, risparmia le mie orecchie dalla tua immancabile finezza e fammi il favore di spegnere quella trappola per polmoni, appesti l'aria.- commentò l'uomo, guadagnandosi uno sguardo di sbieco da parte di Matt e un'occhiata furente del biondo.
- La tua presenza in questa stanza appesta  l'aria. Sparisci, Gevanni. Che cazzo sei venuto a fare qui?!- Ringhiò Mello che in generale mal sopportava gli uomini della squadra di Near.
- Credimi, eviterei di incontrare la tua brutta faccia se..-
- Sono un tuo superiore, razza di imbecille, quindi portami rispetto.- Sibilò Mello che era ad un passo da impugnare la pistola. Matt dovette accorgersene perché lo guardò implorandolo con gli occhi di calmarsi.
Gevanni e il biondo si guardarono in cagnesco per diversi secondi e alla fine fu il primo a desistere, sospirando rassegnato.
Fece un cenno d'assenso in direzione di Matt come per ringraziarlo, per poi tornare in maniera più pacata e meno minacciosa a squadrare Mello.
- Ho ricevuto l'ordine per il materiale del caso Jersey.- iniziò mostrando un foglio nella mano destra.-E il mio capo..- sottolineò con marcata enfasi -..sostiene che possiate fare a meno dell'elicottero.-
- Dì a quel nano di non intromettersi in affari che non lo riguardano! Il caso è di mia competenza, me ne frego di quello che pensa!- Sbottò immediatamente Mello, scattando in piedi furibondo.
- Near dà gli ordini, è lui che comanda..-
- Non comanda un bel niente, io e lui siamo pari!- ringhiò.
L'altro fece una risatina di scherno.
- Sì, questo è quello che credi tu.-
A quelle parole fu una questione di attimi e Gevanni si ritrovò la canna della pistola che Mello aveva estratto come un fulmine puntata alla tempia. Il dito del biondo era appoggiato al grilletto, l'espressione glaciale.
Un nodo si formò nella gola del moro, consapevole che il ragazzo che gli stava di fronte non ci avrebbe pensato due volte a sparargli.
La tensione nella stanza era palpabile, l'unico rumore presente proveniva dagli impianti dei computer.
- Un'altra parola fuori luogo e sei un uomo morto. Non proverei il minimo rimpianto a trapassarti da una parte all'altra con una pallottola, quindi ora tieni il becco chiuso, sparisci dalla mia vista e vai a riferire a quel microbo insolente che non deve azzardarsi a infilare il naso in questioni che non gli competono.-
Freddo, diretto, letale come la lama di un coltello, il tono di Mello non tradì alcuna emozione nell'emettere quell'ordine.
Gevanni si rese conto che non era il caso di tirare ulteriormente la corda, perciò annuì lentamente e voltandosi in silenzio uscì dalla stanza.
La sua uscita fu accompagnata da un teso silenzio tra i due rimasti, con il biondo che ripose la pistola nella cinta dei pantaloni, andando a recuperare la tavoletta di cioccolato abbandonata sul tavolo.
- Credevo l'avessimo superata quella fase.- proruppe in quel momento Matt.
L'amico lo guardò impassibile.
- Non cercare di far finta di nulla, ho riconosciuto quell'espressione. Gli avresti sparato.- Continuò serio.
- Ti sbagli.- commentò semplicemente Mello, raccogliendo dei fogli a terra.
- Ti conosco, Mells.- Insistette l'altro, una nota delusa nella voce.
Il biondo fece un lungo sospiro estraendo la pistola per lanciarla al volo all' amico, dirigendosi a sua volta verso l'uscita.
- É scarica.-










**Angolo dell'autrice**
Buonsalve a tutti! Questa è la mia prima storia su Death Note, per cui sono aperta a consigli, critiche, avvertimenti, che aiutano sempre a migliorare.
Questo era un capitolo più o meno introduttivo, serve per spiegare come stanno le cose. Se ci fosse qualche dubbio o domanda, non esitate a chiedere ^.^
Ringrazio in anticipo chiunque legga o recensisca questa storia, i commenti aiutano ad andare avanti e a sentirsi gratificati! Perciò fatemi sapere cosa ne pensate! attendo con ansia :)

Shikacloud
 
  
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