Saeki rabbrividì.
Il gelido contatto del marmo, contro la pelle nuda della sua schiena, era la prova tangibile che Minase non stava affatto scherzando. Solo in quel momento comprese la gravità dell'errore da lei commesso: evidentemente Minase era già sotto l'influsso malefico del libro e, provocandolo così apertamente, Saeki non aveva tenuto conto dell'annullamento delle sue inibizioni.
Ora che si trovava praticamente nuda nelle sue mani, sola e dove nessuno poteva sentirla, niente poteva impedire a Minase di possederla completamente contro la sua volontà...