Storia d’amore vista da fuori
(La canzone
è Storia d’Amore vista da fuori di Roberta e Pasqualino, di Amici settima
edizione. I colori sono Gabriella, Troy, Insieme)
Gabriella sbuffò per la terza volta in una manciata di secondi.
-Taylor, dove mi stai
portando?- domandò scocciata.
-Fra poco lo scoprirai.- le disse la sua
migliore amica, -Aspetta, girati.- tirò fuori un lucidalabbra
e glielo passò sulle labbra.
-Tay!- si scostò Gabriella, -Lo sai che odio i lucidalabbra!-
-Quante storie che fai.- ribatté
Taylor prendendola per mano e trasportandola di peso, -Chiudi gli occhi e non
sbirciare.-
-Chiudi gli occhi e non sbirciare.-
Troy guardò scandalizzato il suo migliore
amico, -Cosa? Ma sei impazzito, Chad? Io non mi fido!-
Chad sospirò rassegnato, -Troy, per una volta
ascoltami.-
-Ti ho ascoltato quindici minuti fa e mi sono
ritrovato di Domenica pomeriggio a scuola.- lo squadrò dall’alto in basso, -E
questo è strano anche per te.-
-Chiudi gli occhi!- gli ordinò Chad
trasportandolo di peso dentro al teatro della East
High.
Ryan tirò le tende blu che davano ai camerini
al segnale di Zeke, che aveva avvistato Gabriella e Troy nel buio del teatro. Taylor
e Chad lanciarono i poveri malcapitati dentro al camerino
di Sharpay e Ryan, costringendoli ad aprire gli occhi.
Si guardarono un momento, per poi correre
verso la porta che Zeke si affrettò a chiudere a chiave.
-APRITE, SUBITO!-
gridò
Troy.
-Non apriremo finché non avrete risolto i
vostri problemi.- replicò Ryan.
-Vi abbiamo lasciato delle cose in camerino.- disse
Chad, -Buona fortuna.-
-Taylor, ti prego. Almeno te.- tentò Gabriella
battendo i pugni sulla porta di legno, -Ti prego, ti scongiuro!
Apri!-
-Non potete farci questo!-
-Tu dici?- ribatté
Taylor, -Quando avrete finito vi tireremo fuori. Fine della discussione!- i
quattro si allontanarono.
Gabriella si accasciò contro il muro scocciata, -Ma cavolo…- mormorò portandosi la testa
tra le mani.
Troy la fissò, mentre evidentemente cercava
una soluzione a quel problema. Lui indossava un paio di jeans normali e una
felpa rossa e bianca dei Wildcats. Lei invece aveva un paio
di jeans neri e una maglietta fucsia con la scritta in nero DREAMING. Ai piedi delle ballerine fucsia come la maglia e i capelli raccolti
in una coda laterale. Taylor l’aveva fatta preparare al meglio e ora capiva il
motivo.
Troy andò verso una pianola posizionata su un
rialzo. Evidentemente l’aveva portata Kelsi.
-Guarda.- disse trovando una busta
bianca.
Gabriella si alzò in piedi e lo raggiunse,
aprendo la busta e leggendo la lettera ad alta voce.
Dovete comporre una canzone. Come sapete fra un paio d’ore ci sarà lo spettacolo di fine anno
scolastico. Vedete di comporre una bella canzone e di cantarla altrettanto
bene.
Forse vi aiuterà a risolvere i vostri problemi
finalmente.
Gabriella si sedette su uno dei due sgabelli
dal cuscino rosso che aveva portato gli amici.
-Quanto li odio in questo momento.- digrignò
fra i denti Troy, -Accidenti, non capiscono quando è
il momento di non impicciarsi!-
-L’hanno fatto perché ci vogliono bene.-
intervenne Gabriella pigiando qualche tasto a caso, -E perché sono stanchi di
vederci litigare.-
Troy la guardò in viso, scorgendo un’ombra di
tristezza negli occhi ambrati, -Gabriella, io…-
-Non è colpa tua. Come non è colpa mia.- lo
interruppe la mora, -Non è colpa di nessuno.-
-Componiamo questa canzone.- sospirò Troy
sedendosi sull’altro sgabello, -Così ci lasceranno andare.-
-Dovremo anche cantarla davanti a tutti, te ne
rendi conto vero?- gli domandò Gabriella.
-Sì. Ma sarà la prima
cosa giusta che faccio.-
-Oppure l’ultima insieme.-
Si guardarono ancora una volta. Gabriella lo
stava sfidando con lo sguardo, invitandolo a confessarle parole mai dette.
Parole lasciate in sospeso, parole che erano delle
promesse. Al collo di Gabriella scendeva ancora la catenina d’argento con la T
di Troy. Troy sorrise nel riconoscerla.
-Non pensiamoci ora.- disse
prima di prendere carta e penna.
Le luci si accesero e Kelsi si posizionò al pianoforte, mentre Sharpay si posizionava al
centro del palco.
-Benvenuti allo spettacolo di fine anno.-
disse nel microfono agli alunni della East High,
-Grazie per aver tenuto all’oscuro i protagonisti dello spettacolo.- disse
indicando con un mano Gabriella e Troy che salirono sul palco sospirando
rassegnati, -In bocca al lupo.- augurò Sharpay lasciando i microfoni ai due
amici e scendendo velocemente dal palco.
-Crepi.- la fulminarono con lo
sguardo entrambi, per poi fissarsi negli occhi.
Gabriella si torturò le mani, mentre fissava
Troy. La musica partì, infatti Kelsi aveva
incominciato a pigiare i tasti del pianoforte seguendo gli spartiti composti da
Gabriella e Troy.
Gabriella si fece
coraggio, rendendosi conto che non poteva stare lì ferma come un baccalà.
Certo che una storia d’amore
vista da fuori
È tutta un’altra storia
Da fuori è più facile
Avevano pensato di scrivere una canzone che li
descrivesse. Perché in fondo è vero.
Una storia d’amore vista da fuori è tutta un’altra storia. Per chi sta fuori e
osserva sembra tutto facile, ma non lo è. In particolar modo
per loro due, che litigavano da settimane. Per chissà
quale motivo poi. Forse la paura di separarsi per le
università scelte, forse la paura di conoscersi fin troppo bene e di non poter
conoscere più niente l’uno dell’altra.
Troy attaccò a cantare, dopo aver preso un
grosso respiro.
Dare anche buoni consigli
Come a quei due là
Che hanno
ancora qualcosa da dirsi
Ma che
fatica è parlarsi
Era come se stessero parlando di una storia
qualsiasi, a cui avevano assistito giorno dopo giorno
all’esterno. Avrebbero voluto dare consigli a Troy e Gabriella, a quei Troy e
Gabriella che vedevano nel passato mentre la crepa di
rottura iniziava ad aprirsi e creare un abisso. Le parole non mancavano, questo era certo. Ma era
troppo faticoso parlarsi, ora che quelle parole erano rimaste in sospeso. Senza
il coraggio di far sapere all’altro che cosa provavano veramente nei loro
cuori.
E
vorresti dirgli
Di non camminare sulle parole
Con quei lunghi giri inutili
Più di testa che di cuore
Gabriella che aveva
sempre ragionato con la testa e mai con il cuore. Aveva sempre fatto
lunghi giri inutili, cercando di rassicurarlo non appena la paura di lasciarsi
si faceva strada in lei. Quelle parole non doveva calpestarle, doveva dirle.
E vorresti
dargli tu quel raggio di sole
A far
crescere il coraggio
Delle proprie paure
La voglia di lottare
Troy invece voleva donare un raggio di sole a
Gabriella, perché aveva capito che c’era qualcosa che non andava tra di loro. Voleva donarle un raggio di sole per far crescere
i fiori del coraggio delle sue paure, per confidargliele. E
finalmente lottare insieme, come facevano prima.
Certo che una storia d’amore
vista da fuori
È tutta un’altra storia
Le loro voci unite,
che creavano un’unica armonia come tutte le volte. Ma
questa volta era diverso. Questa volta era tutta un’altra storia.
C’è lui o lei che chissà perché
Non si lascia amare
Solito problema di tutti
Come quei due là
Che si
vede lontano un miglio
Che il gioco per loro potrebbe
essere anche meglio
Meglio
O lui o lei, per le
rispettive paure, non si lasciavano amare. Amore. Quel verbo che sta a significare la fiducia reciproca, che sta alla base di un
vero rapporto. Ed era un po’ un problema di tutte le
coppie, quello di non riuscire ad un certo punto a lasciarsi amare. Ma per loro due tutti l’avevano capito guardandoli. Il gioco
poteva essere meglio. Se avessero avuto il coraggio.
E
vorresti dirgli
Di non camminare sulle parole
Con quei lunghi
lunghi giri inutili
Non fermarsi ad ascoltare
E
vorresti dirgli
Di non calpestare le aiuole
Dove crescerà il coraggio delle
loro paure
E la
voglia di volare
Volare. Spiccare il volo. Breaking Free. Come
all’asilo.
Come prima. Si avvicinarono, prendendosi per mano, mentre guardavano il pubblico della
East High School. E si rivedevano mentre l’anno prima
cantavano per la prima volta su quello stesso palco, consci delle loro
emozioni, dei loro sentimenti, di quel cuore che batteva all’unisono.
Di quella voglia di
volare insieme, di scappare da un mondo che non li aveva capiti. Che
li osservava da fuori.
Ma credimi
Credimi
Oh, credimi
Credimi
Non servirebbe a niente
Le tue parole, i consigli, tutti
i tuoi discorsi
No. A questo punto non sarebbero servite a
niente le parole, i consigli, i lunghi discorsi che sarebbero
potuti scaturire. Non dopo le brutte parole dette fra
di loro, non dopo le lunghe litigate, non dopo che avevano spezzato il
loro gruppo in due per rimanere ormai divisi.
E
guardali (e guardali)
Si allontanano (si allontanano)
Ed ecco
che si perdono
Non si cercano più
Non si cercano più
Non si cercavano da un po’. Guardando indietro
se ne erano resi conto finalmente. Di
quell’allontanamento paziente e calmo, che poi divenne burrascoso e infuocato.
Loro due che all’apparenza vivevano un bellissimo amore e che ora si stavano
perdendo per chissà cosa.
Certo che una storia d’amore vista
da fuori
È tutta un’altra storia
Peccato solamente che
Si guardarono finalmente, senza badare ai
compagni. Alle apparenze, all’esterno, alla vita fuori che non era semplice
come speravano.
Era un peccato vedere una storia d’amore da
fuori…
Io ci sono
dentro
Io ci sono
dentro
Io ci sono
dentro, dentro
Io ci sono
dentro
Io ci sono
dentro
Io ci sono
dentro
…soprattutto perché loro c’erano dentro a questa storia.
La musica finì, mentre i compagni applaudivano
entusiasti di quella canzone campata in aria in un paio d’ore. Troy e Gabriella
si sorrisero, lasciando il palco, ma non le loro mani.
Si recarono a casa di lei, senza salutare gli
amici che comunque avevano capito il loro bisogno di
stare da soli e parlarsi finalmente. Arrivarono una decina di minuti dopo.
Gabriella si appoggiò alla porta di casa giocando con le chiavi. Troy le lasciò
la mano.
-Grazie per avermi accompagnata.- disse
Gabriella.
Troy sorrise, -Di niente.- si chinò su di lei
e unì le loro labbra in un bacio, -Ti amo…- le sussurrò a fior di labbra.
Gabriella spalancò gli occhi, ammutolita, -E’…
strano…- mormorò a disagio, -Non me l’hai mai detto… te lo dicevo io, non tu…-
-E sbagliavo.- Troy le prese il volto tra le
mani, -E comunque non credo siano le parole Ti amo il vero problema.-
-No, hai ragione.- sorrise Gabriella
mentre lui le lasciava il volto, -Credi che possiamo riuscirci?-
Troy alzò il viso al cielo,
-IO CI SONO DENTRO!- urlò.
Gabriella rise, -Tu sei
pazzo, Wildcat.-
Troy rise a sua volta, -E’ per farti capire
che non mi arrendo, che questa volta riusciremo a
capire qual è il problema tra di noi.- sorrise dolcemente, -E quando capiremo
qual è… risolverlo sarà ancora più facile.-
Gabriella ricambiò il sorriso, sporgendosi
verso di lui e accoccolandosi contro il suo petto caldo. Troy le avvolse la
schiena con le braccia, stringendola a sé. Stringendola in un Abbraccio.
The End
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Sono tornata XD A breve l’aggiornamento delle
altre ficcy XD
Fatemi sapere che ne pensate di questa shot,
intanto ^^
Baci
By Titty90 ^^