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Autore: Fiery    09/04/2008    4 recensioni
[Dovete comporre una canzone. Come sapete fra un paio d’ore ci sarà lo spettacolo di fine anno scolastico. Vedete di comporre una bella canzone e di cantarla altrettanto bene. Forse vi aiuterà a risolvere i vostri problemi finalmente. Taylor, Chad, Kelsi, Ryan, Sharpay e Zeke]Un piano ideato dagli amici di Gabriella e Troy. Finalmente si capisce come vedono la loro storia.
Nuova one-shot. Sono tornata con l'Adsl finalmente XD Fatemi sapere, buona lettura ^^
Genere: Generale, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Gabriella Montez, Troy Bolton
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Storia d’amore vista da fuori

Storia d’amore vista da fuori

(La canzone è Storia d’Amore vista da fuori di Roberta e Pasqualino, di Amici settima edizione. I colori sono Gabriella, Troy, Insieme)

 

 

 

Gabriella sbuffò per la terza volta in una manciata di secondi.

-Taylor, dove mi stai portando?- domandò scocciata.

-Fra poco lo scoprirai.- le disse la sua migliore amica, -Aspetta, girati.- tirò fuori un lucidalabbra e glielo passò sulle labbra.

-Tay!- si scostò Gabriella, -Lo sai che odio i lucidalabbra!-

-Quante storie che fai.- ribatté Taylor prendendola per mano e trasportandola di peso, -Chiudi gli occhi e non sbirciare.-

 

-Chiudi gli occhi e non sbirciare.-

Troy guardò scandalizzato il suo migliore amico, -Cosa? Ma sei impazzito, Chad? Io non mi fido!-

Chad sospirò rassegnato, -Troy, per una volta ascoltami.-

-Ti ho ascoltato quindici minuti fa e mi sono ritrovato di Domenica pomeriggio a scuola.- lo squadrò dall’alto in basso, -E questo è strano anche per te.-

-Chiudi gli occhi!- gli ordinò Chad trasportandolo di peso dentro al teatro della East High.

 

Ryan tirò le tende blu che davano ai camerini al segnale di Zeke, che aveva avvistato Gabriella e Troy nel buio del teatro. Taylor e Chad lanciarono i poveri malcapitati dentro al camerino di Sharpay e Ryan, costringendoli ad aprire gli occhi.

Si guardarono un momento, per poi correre verso la porta che Zeke si affrettò a chiudere a chiave.

-APRITE, SUBITO!- gridò Troy.

-Non apriremo finché non avrete risolto i vostri problemi.- replicò Ryan.

-Vi abbiamo lasciato delle cose in camerino.- disse Chad, -Buona fortuna.-

-Taylor, ti prego. Almeno te.- tentò Gabriella battendo i pugni sulla porta di legno, -Ti prego, ti scongiuro! Apri!-

-Non potete farci questo!-

-Tu dici?- ribatté Taylor, -Quando avrete finito vi tireremo fuori. Fine della discussione!- i quattro si allontanarono.

Gabriella si accasciò contro il muro scocciata, -Ma cavolo…- mormorò portandosi la testa tra le mani.

Troy la fissò, mentre evidentemente cercava una soluzione a quel problema. Lui indossava un paio di jeans normali e una felpa rossa e bianca dei Wildcats. Lei invece aveva un paio di jeans neri e una maglietta fucsia con la scritta in nero DREAMING. Ai piedi delle ballerine fucsia come la maglia e i capelli raccolti in una coda laterale. Taylor l’aveva fatta preparare al meglio e ora capiva il motivo.

Troy andò verso una pianola posizionata su un rialzo. Evidentemente l’aveva portata Kelsi.

-Guarda.- disse trovando una busta bianca.

Gabriella si alzò in piedi e lo raggiunse, aprendo la busta e leggendo la lettera ad alta voce.

 

Dovete comporre una canzone. Come sapete fra un paio d’ore ci sarà lo spettacolo di fine anno scolastico. Vedete di comporre una bella canzone e di cantarla altrettanto bene.

Forse vi aiuterà a risolvere i vostri problemi finalmente.

Taylor, Chad, Kelsi, Ryan, Sharpay e Zeke

 

Gabriella si sedette su uno dei due sgabelli dal cuscino rosso che aveva portato gli amici.

-Quanto li odio in questo momento.- digrignò fra i denti Troy, -Accidenti, non capiscono quando è il momento di non impicciarsi!-

-L’hanno fatto perché ci vogliono bene.- intervenne Gabriella pigiando qualche tasto a caso, -E perché sono stanchi di vederci litigare.-

Troy la guardò in viso, scorgendo un’ombra di tristezza negli occhi ambrati, -Gabriella, io…-

-Non è colpa tua. Come non è colpa mia.- lo interruppe la mora, -Non è colpa di nessuno.-

-Componiamo questa canzone.- sospirò Troy sedendosi sull’altro sgabello, -Così ci lasceranno andare.-

-Dovremo anche cantarla davanti a tutti, te ne rendi conto vero?- gli domandò Gabriella.

-Sì. Ma sarà la prima cosa giusta che faccio.-

-Oppure l’ultima insieme.-

Si guardarono ancora una volta. Gabriella lo stava sfidando con lo sguardo, invitandolo a confessarle parole mai dette. Parole lasciate in sospeso, parole che erano delle promesse. Al collo di Gabriella scendeva ancora la catenina d’argento con la T di Troy. Troy sorrise nel riconoscerla.

-Non pensiamoci ora.- disse prima di prendere carta e penna.

 

 

Le luci si accesero e Kelsi si posizionò al pianoforte, mentre Sharpay si posizionava al centro del palco.

-Benvenuti allo spettacolo di fine anno.- disse nel microfono agli alunni della East High, -Grazie per aver tenuto all’oscuro i protagonisti dello spettacolo.- disse indicando con un mano Gabriella e Troy che salirono sul palco sospirando rassegnati, -In bocca al lupo.- augurò Sharpay lasciando i microfoni ai due amici e scendendo velocemente dal palco.

-Crepi.- la fulminarono con lo sguardo entrambi, per poi fissarsi negli occhi.

Gabriella si torturò le mani, mentre fissava Troy. La musica partì, infatti Kelsi aveva incominciato a pigiare i tasti del pianoforte seguendo gli spartiti composti da Gabriella e Troy.

Gabriella si fece coraggio, rendendosi conto che non poteva stare lì ferma come un baccalà.

 

Certo che una storia d’amore vista da fuori

È tutta un’altra storia

Da fuori è più facile

 

Avevano pensato di scrivere una canzone che li descrivesse. Perché in fondo è vero. Una storia d’amore vista da fuori è tutta un’altra storia. Per chi sta fuori e osserva sembra tutto facile, ma non lo è. In particolar modo per loro due, che litigavano da settimane. Per chissà quale motivo poi. Forse la paura di separarsi per le università scelte, forse la paura di conoscersi fin troppo bene e di non poter conoscere più niente l’uno dell’altra.

Troy attaccò a cantare, dopo aver preso un grosso respiro.

 

Dare anche buoni consigli

Come a quei due là

Che hanno ancora qualcosa da dirsi

Ma che fatica è parlarsi

 

Era come se stessero parlando di una storia qualsiasi, a cui avevano assistito giorno dopo giorno all’esterno. Avrebbero voluto dare consigli a Troy e Gabriella, a quei Troy e Gabriella che vedevano nel passato mentre la crepa di rottura iniziava ad aprirsi e creare un abisso. Le parole non mancavano, questo era certo. Ma era troppo faticoso parlarsi, ora che quelle parole erano rimaste in sospeso. Senza il coraggio di far sapere all’altro che cosa provavano veramente nei loro cuori.

 

E vorresti dirgli

Di non camminare sulle parole

Con quei lunghi giri inutili

Più di testa che di cuore

 

Gabriella che aveva sempre ragionato con la testa e mai con il cuore. Aveva sempre fatto lunghi giri inutili, cercando di rassicurarlo non appena la paura di lasciarsi si faceva strada in lei. Quelle parole non doveva calpestarle, doveva dirle.

 

E vorresti dargli tu quel raggio di sole

A far crescere il coraggio

Delle proprie paure

La voglia di lottare

 

Troy invece voleva donare un raggio di sole a Gabriella, perché aveva capito che c’era qualcosa che non andava tra di loro. Voleva donarle un raggio di sole per far crescere i fiori del coraggio delle sue paure, per confidargliele. E finalmente lottare insieme, come facevano prima.

 

Certo che una storia d’amore vista da fuori

È tutta un’altra storia

 

Le loro voci unite, che creavano un’unica armonia come tutte le volte. Ma questa volta era diverso. Questa volta era tutta un’altra storia.

 

C’è lui o lei che chissà perché

Non si lascia amare

Solito problema di tutti

Come quei due là

Che si vede lontano un miglio

Che il gioco per loro potrebbe essere anche meglio

Meglio

 

O lui o lei, per le rispettive paure, non si lasciavano amare. Amore. Quel verbo che sta a significare la fiducia reciproca, che sta alla base di un vero rapporto. Ed era un po’ un problema di tutte le coppie, quello di non riuscire ad un certo punto a lasciarsi amare. Ma per loro due tutti l’avevano capito guardandoli. Il gioco poteva essere meglio. Se avessero avuto il coraggio.

 

E vorresti dirgli

Di non camminare sulle parole

Con quei lunghi lunghi giri inutili

Non fermarsi ad ascoltare

E vorresti dirgli

Di non calpestare le aiuole

Dove crescerà il coraggio delle loro paure

E la voglia di volare

 

Volare. Spiccare il volo. Breaking Free. Come all’asilo.

Come prima. Si avvicinarono, prendendosi per mano, mentre guardavano il pubblico della East High School. E si rivedevano mentre l’anno prima cantavano per la prima volta su quello stesso palco, consci delle loro emozioni, dei loro sentimenti, di quel cuore che batteva all’unisono.

Di quella voglia di volare insieme, di scappare da un mondo che non li aveva capiti. Che li osservava da fuori.

 

Ma credimi

Credimi

Oh, credimi

Credimi

Non servirebbe a niente

Le tue parole, i consigli, tutti i tuoi discorsi

 

No. A questo punto non sarebbero servite a niente le parole, i consigli, i lunghi discorsi che sarebbero potuti scaturire. Non dopo le brutte parole dette fra di loro, non dopo le lunghe litigate, non dopo che avevano spezzato il loro gruppo in due per rimanere ormai divisi.

 

E guardali (e guardali)

Si allontanano (si allontanano)

Ed ecco che si perdono

Non si cercano più

Non si cercano più

 

Non si cercavano da un po’. Guardando indietro se ne erano resi conto finalmente. Di quell’allontanamento paziente e calmo, che poi divenne burrascoso e infuocato. Loro due che all’apparenza vivevano un bellissimo amore e che ora si stavano perdendo per chissà cosa.

 

Certo che una storia d’amore vista da fuori

È tutta un’altra storia

Peccato solamente che

 

Si guardarono finalmente, senza badare ai compagni. Alle apparenze, all’esterno, alla vita fuori che non era semplice come speravano.

Era un peccato vedere una storia d’amore da fuori…

 

Io ci sono dentro

Io ci sono dentro

Io ci sono dentro, dentro

Io ci sono dentro

Io ci sono dentro

Io ci sono dentro

 

…soprattutto perché loro c’erano dentro a questa storia.

La musica finì, mentre i compagni applaudivano entusiasti di quella canzone campata in aria in un paio d’ore. Troy e Gabriella si sorrisero, lasciando il palco, ma non le loro mani.

Si recarono a casa di lei, senza salutare gli amici che comunque avevano capito il loro bisogno di stare da soli e parlarsi finalmente. Arrivarono una decina di minuti dopo. Gabriella si appoggiò alla porta di casa giocando con le chiavi. Troy le lasciò la mano.

-Grazie per avermi accompagnata.- disse Gabriella.

Troy sorrise, -Di niente.- si chinò su di lei e unì le loro labbra in un bacio, -Ti amo…- le sussurrò a fior di labbra.

Gabriella spalancò gli occhi, ammutolita, -E’… strano…- mormorò a disagio, -Non me l’hai mai detto… te lo dicevo io, non tu…-

-E sbagliavo.- Troy le prese il volto tra le mani, -E comunque non credo siano le parole Ti amo il vero problema.-

-No, hai ragione.- sorrise Gabriella mentre lui le lasciava il volto, -Credi che possiamo riuscirci?-

Troy alzò il viso al cielo, -IO CI SONO DENTRO!- urlò.

Gabriella rise, -Tu sei pazzo, Wildcat.-

Troy rise a sua volta, -E’ per farti capire che non mi arrendo, che questa volta riusciremo a capire qual è il problema tra di noi.- sorrise dolcemente, -E quando capiremo qual è… risolverlo sarà ancora più facile.-

Gabriella ricambiò il sorriso, sporgendosi verso di lui e accoccolandosi contro il suo petto caldo. Troy le avvolse la schiena con le braccia, stringendola a sé. Stringendola in un Abbraccio.

 

The End

 

**************

Sono tornata XD A breve l’aggiornamento delle altre ficcy XD

Fatemi sapere che ne pensate di questa shot, intanto ^^

Baci

By Titty90 ^^

  
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