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Autore: Meromissi    18/10/2013    4 recensioni
Con le mani tracciò una via invisibile lungo il suo petto, fino a raggiungere i fianchi. Lo strinse così a sè, riscaldando l'amante con il suo caldo petto.
I sorrisi si fecero più grandi e morirono l'uno contro l'altro, facendo nascere un bacio salato, ma allo stesso tempo terribilmente dolce.
Genere: Erotico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang | Coppie: Roy/Ed
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Lost.



Lenzuola di seta, candide come la neve, gli avvolgevano il corpo illuminato dalla tiepida luce del mattino. Gocce di rugiada costellavano i vetri leggermente appannati e la sua figura rimaneva immobile di fronte a quel vetro che rifletteva tutto, fuorché i suoi pensieri.
Osservava il mondo da quel piccolo angolo, immaginando chissà quale vita. Le labbra sbocciarono in un fievole sorriso, nascondendo ora quelle pupille dorate. Quei fili dorati, che erano i suoi capelli, non erano più sapientemente intrecciati come una fitta trama fra loro, ma lasciati ricadere morbidi e ribelli lungo le spalle, inumiditi da una notte d'amore. L'unico uomo che aveva diritto di ubriacarsi di quella vista era ancora sdraiato sul letto, mentre la passione piano piano si propagava lungo il suo corpo. Nudo e fiero si alzò, raggiungendo così le spalle morbide e candide dell'amato e le baciò, facendolo tremare.
Con le mani tracciò una via invisibile lungo il suo petto, fino a raggiungere i fianchi. Lo strinse così a sè, riscaldando l'amante con il suo caldo petto. I sorrisi si fecero più grandi e morirono l'uno contro l'altro, facendo nascere un bacio salato, ma allo stesso tempo terribilmente dolce. La mano grande e sapiente del moro s'intrecciò fra i biondi capelli dell'altro giocherellando con quelle fini punte. Il lenzuolo cadde pesantemente sul pavimento e il più piccolo si alzò sulle punte, come se stesse danzando, incrociando le magre braccia dietro il collo del suo amante. Ormai erano viso contro viso e il desiderio di appartenersi era inarrestabile, scorreva nelle vene di entrambi come un fiume in piena. Il bacio si trasformò ben presto in un incontro di lingue accaldate e di labbra gonfie di desiderio. L'uomo fece scorrere le mani lungo le cosce del più giovane alzandolo dal pavimento, e per l'altro parve di volare. Due anime unite da un unico destino ora si confondevano fra loro, pelle contro pelle, e caddero come un solo corpo su quel letto che odorava di sesso. Il naso del più grande entrò in leggero contatto con il freddo metallo della gamba artificiale del giovane. E fu così che quelle bianche gote divennero presto rosse.
Ma al colonnello non importavano quei due piccoli dettagli e riprese a baciare il confine che separa il vero dal finto. Il respiro si fece pesante ed il vetro della grande finestra si appannò anche dall'interno. Ormai il freddo non esisteva più, la paura non esisteva più...
Il cuore del biondo aveva accellerato il ritmo non appena il superiore s'impossessò di uno dei due capezzoli, rosei e turgidi. Gli occhi si trasformarono in due mari tropicali, cristallini e puri. Mani che si cercavano e tiravano forte la stoffa sotto il peso di due amanti che si volevano, come per amarsi un'ultima volta. La bocca del moro accolse l'immaturo sesso dell'altro, riscoprendo sensazioni svanite col nascere del sole. Un gemito naque così dal cuore dell'alchimista, morendo al di fuori di quelle rosse labbra spalancate, in cerca di maggiore ossigeno. Portò così le mani ad accarezzare quella nera testa, scendendo poi sulle muscolose spalle, chiudendo gli occhi per sentire meglio quei muscoli stringersi per poi rilassarsi, creando fossette in quella pelle così perfetta di un uomo che gli stava insegnando l'amore. Nuovamente le pupille nere si specchiarono in quelle dorate e gli occhi si scambiarono un sorriso. Il petto asciutto e duro del colonnello ora era un tutt'uno con quello del ragazzo e le gambe erano ben aperte, pronte a ricevere un nuovo contatto. La lussuria prese alla sprovvista i due corpi ed attaccò spudoratamente i nervi degli amanti.
Fronte contro fronte, condividendo lo stesso sudore, divennero un'unica realtà. Il più grande si spinse con accurata morbidezza in quel corpo acerbo, gustando quel piccolo attimo di piacere. Le unghie affondarono nella pelle abbronzata del superiore, lasciando così la testimonianza del loro passaggio. Denti bianchi presero in ostaggio il labbro inferiore dell'alchimista d'acciaio, imprigionandolo così in una forte morsa. Venne tirato leggermente per poi esser lasciato in libertà con la stessa maniera brusca nel quale venne catturato. Poi, riunito a quello superiore, si contrasse in una smorfia di dolore. I corpi ricominciarono a vibrare mentre uno riempiva l'altro con movimenti netti del bacino. Le gambe del più giovane s'incrociarono dietro la schiena dell'amante, invitando così a non frenare quella piacevole corsa verso la scoperta del piacere. Il cuscino ormai era ricoperto da fili dorati sparpagliati ovunque, di sudore e saliva. Il cigolio del letto era diventato musica per le orecchie di entrambi che, incuranti di esser scoperti, continuavano a peccare.
Un piccolo segno rosso si materializzò sulla curva degli addominali del soldato, nel punto in cui la bocca dell'alchimista si era appoggiata e aveva saggiato quel sapore meraviglioso di uomo. Come l'alta marea, il seme del colonnello si espanse in quel piccolo corpo, morendo di piacere contro la fredda spalla d'acciaio. Guardò quegli occhi che avevano rubato un po' di luce al sole pieno di gioia e amore, decidendo così di voler vedere il piacere scoppiare su quel volto giovane. La mano calda avvolse il sesso dell'altro, procurandogli piacere intenso.
Ed i gemiti regnarono nuovamente in quella camera...
Un nome biascicato uscì da quelle labbra tremanti e vogliose, mentre il lenzuolo veniva strappato da quelle mani che delicatamente, un attimo prima avevano accarezzato la matura pelle di un soldato. Un urlo acuto ed ecco che un calore improvviso pervase il suo basso ventre, pregando l'altro di non smettere. Neppure quella mattina il sole tardò a salire nel cielo, illuminando i peccati commessi al chiarore della luna. I raggi, diventati più potenti, illuminavano due corpi nudi, avvinghiati l'uno all'altro, non volendosi staccare più.
I baci si erano fatti lenti e delicati, ma negli occhi di entrambi brillava lo stesso sentimento che li avrebbe accompagnati per l'eternità. Promesse incise nel vento autunnale iniziarono a fuori uscire dalla bocca dei due amanti, disperdendosi nella stanza. Si giuravano amore eterno mentre i nasi ghiacciati si sfregavano dolcemente. Le dita dell'alchimista andavano ad accarezzare quelle del superiore, giocando e sorridendo, ignorando il fatto che niente dura in eterno. Si addormentò contro quel caldo torace, ascoltando il cuore del colonnello battere insieme al suo.

La stanza è ricoperta ora da un lieve strato di polvere, come se fosse stata intrappolata da uno strano incantesimo. È fredda e buia, non c'è più il sole ad illuminare quel letto ricoperto da lenzuola ingiallite dal tempo. I muri sono sporchi ed ammuffiti e l'aria è irrespirabile.
Quel giovane colonnello, amante della libertà, è prigioniero del suo dolore, intrappolato in una piccola casetta di legno fra i boschi di un'alta montagna. Non rivedrà più quel candido corpo, non lo potrà più riscaldare.  Perso nella sua agonia e addolorato per non aver mantenuto una semplice e piccola promessa.
L'alchimista invece è solo ed impaurito, in un mondo che non gli appartiene, alla disperata ricerca di quegli occhi neri e di quelle grandi mani che sapevano toccarlo nel profondo.
Perché ormai si erano persi, ma bastava soltanto ritornare sulla via di casa...




Lost.



N.A. Ok, a quanto pare questa cosa è palesemente triste! XD Comunque la voglio dedicare a Lirisea, la mia compagna d'avventure e di vita. Ti amo, baby! ù_ù
Lei mi sta odiando, lo so... Va beh, me ne farò una ragione!

   
 
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