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Autore: Ambros    20/10/2013    3 recensioni
Piccolissima CrissColfer di due capitoli!
Dal testo:
-"Molto bene. Io e la signorina Michele abbiamo pensato, vista la palese reazione del soggetto 2 di questa mattina, che Dracula potrebbe prendere parte al nostro magnifico piano e cercare in tutti i modi di far ingelosire il sovracitato soggetto, flirtando col soggetto 1, costringendo il soggetto 2 ad uscire allo scoperto.”
[...]
“In poche parole …” disse Kevin, esitante “dobbiamo far morire Darren dalla gelosia chiedendo ad Adam di provarci con Chris?”
“Esatto!”
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss, Lea Michele, Mark Salling, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve!
Sì, sono la pazza delle OS senza senso sul karma.
Piccola nota sul titolo della ff: fa riferimento ad una frase del secondo capitolo, ed è ripreso da una frase di JD di Scrubs, ovvero:
"
As I looked at all the relationships around me... Some that had gone on forever... some that were reigniting... and some that had just begun... I realized something: It should have been me."

Bando alle ciance, vi lascio alla mini storia CrissColfer, commenti alla fine!



“Chris! Chris, apri! E dai Chris, mi serve il tuo telefono!”
Chi altro poteva bussare alla porta del suo camerino con così tanta insistenza?
Darren, ovviamente.
Appoggiò la lattina di Diet Coke sul tavolino di fianco al divanetto, si diede un’ultima occhiata allo specchio socchiudendo gli occhi per le luci abbaglianti, e andò ad aprire con un sorriso stampato in faccia.
Era un giorno molto importante.
“Buongiorno!”
Darren lo guardò, stranito, rimanendo fermo sull’uscio “Come mai sei così allegro? Di solito la mattina vorresti solo uccidere tutti.”
Chris gli lanciò un’occhiataccia “Primo, io non voglio mai uccidere nessuno.”
L’altro sollevò un sopracciglio, scettico, ma non commentò.
“Secondo, davvero non ti immagini il motivo della mia allegria?” Un sorriso smagliante gli ricomparve sul volto.
“Ehm … Veramente no. C’è una scena Klaine nella puntata e non me ne sono accorto? Eppure mi pareva di averlo letto bene, il copione …”
Chris alzò gli occhi al cielo, spostandosi leggermente indietro per far entrare l’altro nello spazio stretto del camerino “Sul serio Dare, a volte mi sembri una fan girl impazzita; sei peggio di Mark. E comunque no, non è per questo. Chris ha un motivo per essere felice, non Kurt.”
Darren si finse offeso “Vuoi dire che a Chris non farebbe piacere avere un buon motivo per baciare Darren almeno una trentina di volte? Sai, ci sono ragazze –e ragazzi- che ucciderebbero per essere al posto tuo.”
“Mi farai venire una deformazione al nervo ottico per tutte le volte che mi costringi ad alzare gli occhi al cielo” borbottò l’altro, in risposta, cercando di non dare peso a quelle parole; ormai lo conosceva. Darren avrebbe flirtato anche col proprio cuscino. Non aveva senso ricamarci troppo su, l’aveva capito da un pezzo.
“Comunque non hai risposto alla domanda!”
“Quale?”
Darren assunse un’espressione confusa per un attimo, ma ne venne a capo “Alle domande, in realtà; prima, non ti farebbe piacere una bella scena Klaine? Seconda, come mai non mi hai accolto con una mitragliatrice?” Le enumerò sulle proprie dita, sottolineando il concetto.
E Chris alzò di nuovo gli occhi al cielo “Primo” lo scimmiottò, sollevando l’indice “Le scene Klaine mi sono abbastanza indifferenti; voglio bene a Kurt, ma Blaine usa troppo gel. E quei papillon non si possono vedere” lanciò un’occhiata critica a Darren, già calato nei panni –letteralmente- del proprio personaggio, che rispose con una linguaccia “Secondo” sollevò anche il medio “Non ti ricordi cosa succede oggi?” la sua voce cristallina lasciò trasparire tutta l’euforia che provava.
“Ma io ho chiesto se a Chris farebbe piacere baciare Darren, non se a Chris farebbe piacere baciare Blaine. C’è differenza” si pavoneggiò un attimo, ma si arrese sollevando le mani non appena notò il sopracciglio sollevato dell’altro “E comunque no” proseguì, ritenendo saggio un cambio di argomento “Non mi ricordo cosa succede oggi. Di sicuro non è il tuo compleanno …” si grattò pensosamente il mento, ignorando lo sguardo inquisitorio del collega.
“Va bene, mi arrendo! Cosa succede oggi?”
Sul volto di Chris si allargò un sorriso, e dovette trattenersi per evitare di battere le mani, eccitato “Oggi incontreremo Adam Lambert! Deve girare le sue prime scene!”
Darren storse la bocca in una smorfia infastidita prima di poterselo impedire; certo, come aveva fatto a dimenticarsene?
Erano settimane che Chris non faceva altro che parlare di quel giorno: del magnifico giorno, dello splendido giorno, del luminosissimo giorno in cui quel genio indiscusso di Adam Lambert li avrebbe onorati con la propria presenza.
Non si poteva dire che Darren ne fosse entusiasta, anche se nemmeno lui capiva il motivo della propria reazione: era una persona solare di natura, sempre disposto ad ascoltare e –soprattutto- a parlare, e non lasciava mai, mai, che un pregiudizio lo influenzasse sul lavoro.
Non sarebbe stato professionale. Senza contare che sarebbe stato piuttosto incoerente; in fondo, Darren stesso non era l’apoteosi della normalità.
Chris notò subito la sua espressione “Cos’è quella faccia?” chiese, sorpreso.
“Quale faccia?” mugugnò l’altro.
“La tua faccia. Quella da ‘sono un bambino a cui hanno appena rubato mezzo chilo di caramelle’.”
“Ridammi le caramelle e cambierò faccia.”
Chris rimase basito: la veemenza non faceva proprio parte del carattere allegro di Darren.
“Dare, va tutto bene?” Cominciava a preoccuparsi sul serio.
Criss borbottò qualcosa di incomprensibile, con lo sguardo basso e le sopracciglia aggrottate, prima di ritornare a quegli occhi straordinariamente azzurri “Sì, sì, tutto bene. Mi serve solo il tuo telefono.”
“Oh, sì. Certo.” In condizioni normali, Chris l’avrebbe fatto faticare prima di prestargli l’I-Phone, ma il repentino cambio d’umore dell’amico l’aveva spiazzato.
Si girò, allungandosi verso il tavolino, e passò il proprio telefono a Darren; non gli sfuggì però il suo sguardo perso nel vuoto.
Decise di non indagare: se ci fosse stato qualche problema, Darren gliel’avrebbe detto, no? In fondo, erano migliori amici; non avrebbe avuto senso nascondersi qualcosa, semplicemente perché era impossibile: quasi potevano leggersi nel pensiero.
Vide l’altro inviare un messaggio di poche parole, con lo sguardo assente, per poi ripassargli il cellulare con un gesto meccanico “Ci vediamo sul set allora, d’accordo?”
Se ne andò senza aspettare una risposta.
“D’accordo” mormorò Chris alla porta chiusa; c’era decisamente qualcosa che non andava.
Il telefono vibrò tra le sue mani.

8.25 Numero sconosciuto
D’accordo amore, ci vediamo stasera :)
Mia.


Il gelo gli invase il petto, raggiungendogli persino gli occhi; non vedeva l’ora di lavorare con Adam Lambert, di smetterla di lasciare che Darren gli scombinasse la vita solo con un sorriso e di scordarsi di Mia. La ragazza del suo migliore amico. Non sapeva nemmeno che esistesse. E lei lo chiamava “amore”.
Scosse la testa; quei pensieri non avevano senso.
Non più, ormai.
Doveva concentrarsi sul proprio lavoro, sul proprio successo e, per una volta, sulla propria felicità. Essere egoista, solo per una volta.
Distese le labbra nel miglior sorriso che poteva pretendere dalle proprie doti di attore, e uscì dal camerino fingendo un’aria rilassata e serena.
Aveva aspettato quel giorno per settimane, non avrebbe permesso ad una cosa così sciocca –come i sentimenti- di rovinarglielo.

Arrivò sul set in pochi minuti, avvolto nei vestiti scomodamente stretti di Kurt, e recuperò parte dell’entusiasmo che aveva perso per via di … No, non doveva pensarci.
Si costrinse a concentrarsi sulle scene che avrebbero girato, e, soprattutto, sulla presenza del famoso cantante.
Chris ammirava davvero Adam Lambert.
L’aveva seguito attentamente durante la stagione di American Idol, e l’aveva trovato meravigliosamente spregiudicato; sembrava che non gli importasse niente di nessuno, non aveva paura di essere ciò che era, di truccarsi e sbattere in faccia al mondo la sua felicità, il suo essere diverso, speciale. E poi … Be’, aveva dei capelli fantastici.
Aveva comprato tutti e due i suoi album, aspettandosi le solite canzoni banali e scontate, fatte e rifatte miliardi di volte, ma era rimasto sorpreso; in senso più che positivo.
Insomma, era diventato un fan accanito.
E ora stava per incontrarlo.
Il cuore prese a battergli un po’ più forte nel petto; no, non avrebbe lasciato che qualcuno gli rovinasse quella giornata.
Prese un respiro profondo prima di mettere piede sul set, e l’aria gli si fermò in gola, facendolo tossicchiare.
C’era una sola cosa che la sua mente poteva concepire in quel momento: Wow.
Certo, dopo aver conosciuto Matt Bomer, Chris pensava di aver già visto l’uomo più bello che si potesse incontrare, ma Adam aveva qualcosa di completamente diverso: le lunghe gambe erano strette in aderenti pantaloni di pelle nera, il busto fasciato da una camicia dello stesso colore, ai piedi degli anfibi che gli avvolgevano i polpacci sottili; i capelli erano spettinati ad arte, gli occhi grigio-verdi contornati da una leggera riga nera.
Aveva l’indiscutibile fascino del cattivo ragazzo.
Cercò di non rimanere a fissarlo a bocca aperta, mentre tutto il cast, che aveva fatto capannello attorno al nuovo arrivato, si girava verso di lui, attirato dal suo vago tossicchiare.
Lea fece per avvicinarglisi con un sorriso che Chris avrebbe definito preoccupante, ma non fece in tempo; Adam la precedette, col suo incedere elegante e sicuro: gli tese una mano prima che Chris potesse aprire bocca; si limitò a ricambiare la stretta, scioccato e senza parole.
Wow.
“Così tu sei Chris Colfer! È un piacere conoscerti, non vedevo l’ora di incontrarti! Sono un tuo grande fan!”
Avrebbe voluto rispondere qualcosa, qualsiasi cosa, pur di non sembrare un perfetto idiota, ma le sue facoltà intellettive non sembravano essere d’accordo; una gomitata ben piazzata di Naya tra le costole lo riportò alla realtà.
Wow.
“Il … Il piacere è mio! Anche io sono un tuo grandissimo fan! T-Ti seguo da American Idol!”
Adam sorrise, lusingato “Non ci credo, ma apprezzo lo sforzo!”
“No, dico davvero! Ho persino votato per te!” Si morse la lingua a quella confessione; ma che gli era venuto in mente?
Il cantante rise apertamente “Se arrossisci così ti dovrò credere!” Gli sfiorò delicatamente un braccio, con un’occhiata velatamente ammiccante.
Wow.
Adam Lambert stava flirtando con lui.
Apertamente. Consapevolmente.
Perché Adam Lambert sapeva perfettamente di essere gay.
Quindi sapeva cosa voleva.
E … Voleva proprio lui? Possibile?
Chris si sforzò di mantenersi lucido: non era più un ragazzino, quel gioco lo potevano giocare in due; gli lanciò uno sguardo fintamente innocente da sotto le lunghe ciglia, abbozzando un sorriso, e vide l’altro accusare il colpo con una smorfia soddisfatta e ammirata.
Non l’avrebbe mai ammesso, ma si era già perso nel colore di quegli occhi.
Per questo non si rese conto di avere puntati addosso gli occhi di tutto il cast e di qualche tecnico delle luci.
Erano tutti lì, intenti a fissarlo con aria sorpresa, e facevano correre lo sguardo da lui ad una figura leggermente in disparte, visibilmente scocciata: Darren.
Mark si abbassò fino a raggiungere l’orecchio di Lea “Pensi anche tu a quello che penso io?”
La ragazza annuì, senza staccare i grandi occhi castani dall’espressione sconsolata e irritata di Darren “Puoi scommetterci, amico. Adesso non hanno scampo.”

Le riprese andarono piuttosto bene.
Adam era un ottimo attore, e riuscì subito a farsi benvolere da tutto il cast.
Be’ … Quasi tutto il cast.
Per quanto ci avesse provato, Darren non era riuscito a farselo piacere.
Si era ripetuto centinaia di volte che non era per il modo in cui guardava Chris, non era per il modo in cui lo sfiorava, non era nemmeno perché Colfer gli permetteva di avvicinarsi con così tanta facilità; cercò di convincersi che fosse a causa del ruolo che interpretava: Jason, la nuova fiamma di Kurt a New York, dopo il tradimento di Blaine.
Era una teoria talmente sciocca, che non era riuscito a crederci davvero nemmeno lui. Ma per ora andava bene così, con quella piccola illusione che gli concedeva il lusso di non farsi troppe domande. Domande a cui non voleva assolutamente rispondere.
Recitò un po’ al di sotto dei propri standard quel giorno, ma fortunatamente Blaine appariva poco, e per di più doveva essere depresso per ciò che aveva fatto a Kurt. Un ruolo che gli calzava a pennello.
D’altra parte, ogni occhiataccia, ogni sbuffo, ogni smorfia di Darren era compensata da un sorriso di Chris, da un luccichio dei suoi occhi, da un suo passo un po’ più audace mentre si muoveva in quei pantaloni che, improvvisamente, non sembravano troppo stretti. Sembravano semplicemente perfetti, fatti apposta per far risaltare le sue gambe lunghe e affusolate, la sua vita sottile. E c’era una persona particolarmente propensa a notare tutti questi dettagli.
Raramente Adam gli staccava gli occhi di dosso, non importava se stesse recitando o meno, e la cosa si addiceva perfettamente al personaggio che doveva interpretare.
Una cosa, però, non fu notata da nessuno dei tre: gli sguardi attenti di tutto il resto del cast. Lea, Kevin, Chord, Mark e Naya, in particolar modo, non si lasciavano sfuggire nemmeno un movimento dello strano trio, e, soprattutto, registrarono mentalmente il gelo negli occhi di Darren ogni volta che Adam osava sfiorare Chris.
Probabilmente, se ne fosse stato capace, Criss avrebbe fulminato il cantante seduta stante, facendolo pentire amaramente di ogni occhiata appena un po’ più lasciva.
Terminarono le riprese inaspettatamente presto, a pomeriggio inoltrato, e ognuno si diresse verso il proprio camerino con aria stanca: Darren voleva solo andare a casa, farsi una doccia, stendersi sul letto e immaginare tutti i modi possibili in cui avrebbe potuto decapitare Adam Lambert –per ora gliene erano venuti in mente ben dieci.
Chris era esausto ma euforico per tutte le attenzioni che gli aveva dedicato il cantante, e non vedeva l’ora di girare altre scene con lui: non ci avrebbe mai creduto, ma adorava davvero essere il destinatario di certe occhiate e certi sorrisi; lo facevano sentire desiderato, e non c’era abituato.
Lui e Darren si incrociarono nel parcheggio, che era ancora stranamente pieno, e rimasero in silenzio ad osservarsi per qualche istante; fu strano.
Erano Darren e Chris, il silenzio tra loro non esisteva.
Cosa stava succedendo?
Colfer si ricordò solo in quel momento dello strano comportamento del collega quella mattina, e si rese conto di non averlo quasi visto praticamente per tutto il giorno; e questo era persino più strano.
Sul set, lui e Darren erano a dir poco inseparabili.
Non soltanto per tutte le scene che Kurt e Blaine dovevano girare assieme, ma perché Chris era l’unico in grado di contenere l’entusiasmo di Darren, l’unico in grado di sopportarlo senza avere istinti omicidi dopo cinque minuti.  E Criss era l’unico che non se la prendeva per le battute pungenti di Colfer di prima mattina, l’unico a cogliere le citazioni da Harry Potter e da Star Wars.
Ecco perché quel distacco gelido e silenzioso era strano.
Perché Darren trovava sempre qualcosa di stupido da dire.
E Chris trovava sempre un commento sarcastico da rivolgergli.
Non avrebbe potuto sopportare quella tensione nell’aria un secondo di più “Ha risposto una certa Mia al tuo messaggio di stamattina” buttò lì casualmente, simulando un tono noncurante.
Darren spalancò gli occhi, evidentemente preso in contropiede; riuscì solo a dire “Oh” in un soffio, maledicendosi: era stato uno sciocco. Non aveva raccontato a Chris della modella con cui usciva da qualche settimana, gliel’aveva fatto scoprire così. Al suo migliore amico.
Intanto, Colfer aveva preso l’I-Phone dalla tasca del giubbotto “Dice ‘D’accordo amore, ci vediamo stasera’, con tanto di faccina sorridente.” Il tono era decisamente più acido di quanto non avrebbe voluto, lo sguardo freddo.
Darren rimase lì, impalato, a fissarlo; cosa avrebbe dovuto dire? C’era davvero bisogno di dire qualcosa? Si era convinto del fatto che non gliel’aveva detto semplicemente perché non pensava che fosse una cosa seria, e non credeva che fosse necessario dirlo a tutti; non perché, in un certo senso, se ne vergognava, perché gli sembrava una storia insensata.
“Va bene Dare, oggi sei affetto da mutismo. Ci vediamo domani eh …”
“Chris, aspetta!” quello si bloccò dopo aver fatto mezzo passo, girandosi lentamente “Mi dispiace non avertelo detto. È solo che … Non è niente di serio, e, sai …”
Colfer sospirò; avrebbe mai imparato ad usare il cervello? “Non importa Darren. Davvero. Non devi dirmi tutto.”
“Forse dovrei … Sei il mio migliore amico, no?”
Chris lo capì. In quel momento. Che quello gli sarebbe dovuto bastare. Erano migliori amici. Perché Darren stava uscendo con una ragazza. Ed era il momento di smetterla di correre dietro alle storie impossibili, perché non è così che funziona la vita; non è un romanzo dozzinale, non ci si può chiudere in camera e fare le vittime. Bisogna alzarsi e reagire. E Chris si alzò e reagì. Proprio in quell’istante.
“Sì, Dare. Sono il tuo migliore amico.” Gli sorrise, con una triste consapevolezza accoccolata nel petto.
“Anchesecerchidisostituirmicolnovellino?” Gli chiese lui, tutto d’un fiato.
“Cosa?”
Darren prese un profondo respiro, guardando per aria “Anche se cerchi di sostituirmi col novellino?” ripeté, stavolta più lentamente.
Chris scoppiò in una delle sue risate cristalline, capaci di illuminare una stanza “Darren! Ma cosa vai a pensare! Non ti sostituirei mai con nessuno, e lo sai!” gli scompigliò i ricci con una mano, ma l’altro mise su un broncio offeso “Oggi non sembrava la pensassi così” borbottò.
Chris scosse la testa, con le guance arrossate “Adam è … Diverso da tutti quelli che ho incontrato fin’ora; e … Mi fa sentire … Speciale.” Arrossì ancora di più; non credeva che sarebbe stato capace di dirlo ad alta voce.
“Tu sei speciale, Chris. Non hai bisogno di nessuno.” Lo sguardo di Darren era concentrato, attento, e lo spiazzò completamente. Aprì la bocca una volta, ma la richiuse, senza parole. Nessun altro, oltre i suoi familiari, gli aveva mai detto niente del genere. E ora glielo diceva Darren. Lo stesso Darren per cui aveva avuto una cotta per qualche mese, prima di chiuderla accuratamente in un cassetto e giurare a se stesso che mai, mai, avrebbe rischiato di innamorarsi di un ragazzo etero. Perché era doloroso e umiliante.
Sul volto di Criss si aprì un sorriso larghissimo, uno di quelli che Chris adorava; gli erano mancati, quel giorno. “Sono davvero riuscito a zittire Chris Colfer?! Non ci credo!”
Chris gli fece una linguaccia, cercando invano di nascondere un sorriso “Io ti ho risposto, Dare, ma siccome sei così basso, dovrai aspettare almeno un paio di anni luce prima che ti arrivi!”
Darren sorrise suo malgrado “Ci vediamo domani, okay?”
“Okay.”
Si diressero ciascuno verso la propria macchina, con un sorriso stampato sul volto “Ehi Dare!” lo richiamò Chris, quando erano ormai sul punto di partire.
“Che c’è?”
“Giuro solennemente di non avere buone intenzioni!”
Dal tono di voce intuì che stava sorridendo “Fatto il misfatto!”.

Ovviamente, i due ragazzi nel parcheggio non potevano sapere di essere osservati con grande interesse da tutto il cast, che si sporgeva pericolosamente da una finestra della sala relax, cercando di cogliere ogni singola parola della conversazione.
“Allora? Cosa dicono?”
“Shhh, fate silenzio!”
“Si sono già baciati?”
“Ehi Lea, se si chiudono in macchina dimmelo, vado a fare un video!”
“Mark, per l’amore del cielo!”
“Ma Darren è etero!”
“Sì … Etero quanto Chord!”
“Ehi! Io sono etero!”
“Certo caro, come dici tu …”
“Volete stare zitti?! Non riesco a sentire!” Naya riuscì ad ottenere il silenzio.
“Che ha detto Darren? Gatto l’anfratto?”
“Salto bistratto?”
“Piatto strafatto?”
“Matto col tatto?”
“Che importa cosa ha detto?! Abbiamo sentito abbastanza, no?” Lea si allontanò dalla finestra e si mise al centro della stanza, le mani sui fianchi: era tremendamente simile a Rachel.
I colleghi le si avvicinarono, seri come non mai, e la ragazza invitò Mark accanto a lei, con un gesto della mano; lui si avvicinò solennemente “Cari colleghi. Io e la signorina Michele vi abbiamo riuniti qui per un motivo ben preciso.” Fece una pausa per aumentare la suspense “La questione CrissColfer. Ormai è fin troppo ovvia l’attrazione che il soggetto 1, ovvero Chris Colfer, e il soggetto 2, ovvero Darren Criss, provano l’uno per l’altro. Voglio dire, un altro po’ di tensione sessuale e ci si può nuotare dentro …”
“Mark!”
“Sì, scusa, procedo; stavo dicendo. Era chiaro come è chiaro che Chord si tinge i capelli che il soggetto 2, quest’oggi, era geloso del soggetto 1 e di tutte le attenzioni che Adam Lambert –che, per comodità, chiameremo Dracula- gli rivolgeva.”
“Aspetta, mi sono perso …” Intervenne Kevin, confuso “Non mi è sembrato che Adam stesse flirtando con Darren …”
“Certo che no, McHale; il soggetto 1 è Chris, ricordi? Adam ci provava con Chris e Darren era geloso.” Spiegò pazientemente Naya.
“Non potremmo chiamarli semplicemente Chris e Darren?!”
“No” lo zittì Mark “E ora silenz—”
“Scusate un attimo …” Intervenne timidamente Chord “Ma … Sul serio. Darren è etero.”
Mark, Lea, Kevin e Naya scoppiarono a ridere
“Ehi! Dico sul serio!”
“Certo Chord.  Darren è etero quanto una giunchiglia!” *
“E voi che ne sapete?”
Si fecero seri, ragionando un attimo “In verità” iniziò Lea, lentamente “Non so se Darren sia etero o no. Ma di una cosa sono assolutamente sicura; a lui piace Chris, e non solo come semplice amico. Non è quello che abbiamo sempre pensato tutti?”
I ragazzi attorno a lei annuirono, ma Chord sembrava titubante “In fondo è la sua vita, no? Saprà chi gli piace e chi no …”
“Chord, oggi la tua voce è particolarmente fastidiosa …”
“Mark, dico davvero; non dovremmo pensare agli affari nostri?”
“Sentite, io e Mark avevamo un piano, e potrebbe aiutarci a capire cosa prova davvero Darren; e, cosa più importante, potrebbe aiutare lui a capire cosa prova davvero.” Intervenne Lea “Nessuno si farà male, promesso. Ascoltateci e giudicate, okay?”
Stavolta anche Chord annuì convinto, sotto l’occhio inquisitorio di Mark “Molto bene. Per il nostro piano, avremo innanzitutto bisogno della partecipazione di Dracula …”
“Perché, Bram Stoker ha scritto un sequel?!”
“Kevin, per la miseria! Dracula è Adam!”
“Ah … Okay …”
“Dunque, come stavo dicendo prima che mi interrompessero per l’ottantesima volta, io e la signorina Michele, che saremmo poi le menti dell’operazione---”
“Andiamo bene …” il ghigno di Chord si trasformò in un urlo quando un oggetto grigiastro e dall’aspetto inequivocabile gli sfiorò un fianco, costringendolo a precipitarsi quasi in braccio a Naya “E QUELLO COS’È?!”
Mark gli si avvicinò con un sorriso sornione “Un cervello finto, l’ho rubato dal set di Dottor House.” Raccolse l’oggetto in silicone, cullandolo in maniera piuttosto inquietante, per poi riprendere posizione accanto a Lea “Molto bene. Io e la signorina Michele abbiamo pensato, vista la palese reazione del soggetto 2 di questa mattina, che Dracula potrebbe prendere parte al nostro magnifico piano e cercare in tutti i modi di far ingelosire il sovracitato soggetto, flirtando col soggetto 1, costringendo il soggetto 2 ad uscire allo scoperto.”
“Se il soggetto 2 non è geloso in quel senso” intervenne Lea, anticipando le obiezioni di Chord “Non succederà niente e continueremo a vivere tutti felici e contenti. Che ve ne pare?”
“In poche parole …” disse Kevin, esitante “dobbiamo far morire Darren dalla gelosia chiedendo ad Adam di provarci con Chris?”
“Esatto!” esclamò Lea, eccitata.
“Mmmh … Non mi sembra male. È semplice, efficace e indolore” fece Naya, pensosa.
“E se Chris si innamora seriamente di Adam? Ci rimarrebbe male, lo sapete …”
“Overstreet, la prossima volta dal set di Dottor House prendo un bisturi e ti mozzo la lingua!” Mark agitò furiosamente il cervello di silicone in direzione del collega.
“Mark, calmati! Daremo istruzioni precise ad Adam, ed eviteremo che Chris si innamori di lui; e poi dai, è chiaro che non sono fatti l’uno per l’altro. Potrebbero divertirsi un po’, ma niente di più.”
“Quindi ora” disse Kevin lentamente “Dobbiamo solo convincere Adam.”
Mark ghignò “Finalmente ci capisci qualcosa, McHale.”
 
 
Quella mattina l’aria era dannatamente gelida.
Adam si strinse nella giacca di pelle, battendo i piedi sull’asfalto per evitare di congelarsi.
Chiuse la portiera della macchina con più violenza di quanta non ne fosse necessaria, e si avviò a passo svelto verso l’enorme edificio che conteneva il set.
Una presa ferrea lo costrinse a fermarsi; si girò, trovandosi di fronte il ghigno di Mark.
“’Giorno Adam!”
“Ehm … ‘Giorno Mark …”
“Ti posso offrire un caffè? O una brioche? Una tazza di sangue?”
“Come scusa?!”
“No, hai ragione, meglio arrivare subito al punto. Ho bisogno che tu mi faccia un favore. Anzi, che tu ci faccia un favore.”
Adam sospirò; non gli ci era voluto molto per capire che il cast di quel telefilm era stato scelto, probabilmente, tra il fior fiore dei manicomi degli Stati Uniti. “Che genere di favore?” chiese, cauto, affondando le mani nelle tasche.
“Vedi Adam … Tra di noi ci sono quelle che amiamo chiamare Le Intoccabili. Ovvero le coppie che niente e nessuno deve osare far scoppiare. E, soprattutto, queste coppie si devono accoppiare. Non so se mi spiego …”
“No Mark. In verità non ci ho capito niente. Ma sappi che non sei il mio tipo …”
“Uoh, frena gli ormoni, amico. Lo so che sono bello e che è difficile resistermi, ma dovrai sforzarti. Ora, una delle Intoccabili sono Darren e Chris.”
“Frena; Darren non era etero?”
“Amico scusa, ma tu non sei gay?”
“Sì, certo; non si era capito dall’eye-liner?”
“Bene. Darren ti sembra etero?”
“Be’, se lo dice lui …”
Mark sollevò eloquentemente un sopracciglio.
“Okay, okay; non mi sembra più etero da quando l’ho visto andare in giro con quegli occhiali rosa.”
“Bene; ora, certo non puoi non aver notato la chimica che c’è tra Darren e Chris.”
“In effetti, il bassino mi sembrava piuttosto nervoso ieri … Ma non credevo fosse perché è geloso di Chris.”
“Oh, ci puoi scommettere; l’ha confessato esplicitamente.”
“Okay … Ma ancora non capisco cosa abbia a che fare tutto questo con me …”
“Mio ingenuo succhia - sangue … questo ha tutto a che fare con te.”
Adam non poté reprimere un sorrisetto alla vista del ghigno furbo che era comparso sulle labbra di Mark.

“Quindi … Fammi capire bene. Vuoi che io flirti spudoratamente con Chris davanti a Darren, così lui diventerà geloso e si renderà conto di amarlo?”
Mark annuì con aria solenne.
“E allo stesso tempo vuoi che sia insopportabilmente appiccicoso con Chris, così lui non finirà per innamorarsi di me?”
Altro cenno d’assenso.
“Lo sai che siete completamente pazzi?”
Mark annuì per altri dieci secondi buoni, prima di recepire il significato delle parole di Adam “No, ehi, aspetta, cosa?!”
“Voglio dire … Non potreste lasciare che se ne accorgano da soli?”
Salling gli passò un braccio attorno alle spalle, scrutandolo con aria fin troppo amichevole “Caro, caro, carissimo Adam! Tu sei nuovo di qui, perciò stavolta ti abbonerò questa piccola svista. Vedi, devi sapere che Darren Criss è una delle creature più tonte che io abbia mai visto. E conosco Chord e Kevin, quindi è tutto dire. Già me lo vedo: realizzerà di essere innamorato di Chris durante una scena Klaine e dovremo usare un calzascarpe per far sì che smettano di baciarsi; ma io sono impaziente, e la mia CrissColfer la voglio adesso; adesso, capito?!” Adam annuì, visibilmente intimorito “Molto bene. Chris poi, figurarsi; starà reprimendo tutto come al solito, tra poco lo vedremo andare in giro come una pentola a pressione.”
Lambert sembrò tentennare ancora “Ma … E se non fosse così? Darren pensa di essere etero!”
Mark alzò gli occhi al cielo “Dracula, Darren sa benissimo chi gli piace, e lo sa anche il resto del mondo: Chris Colfer. Ha solo bisogno di una piccolissima spinta nella direzione giusta, per ammetterlo a se stesso. Da lì sarà tutto più naturale. E poi pensaci, se ci sbagliamo Darren non sarà geloso e finirà con un nulla di fatto; nessuno si farà male.” Il ghigno di Salling stonava visibilmente con quest’ultima affermazione, e sembrava urlare: “Se questa cosa finisce con un nulla di fatto, vi farò desiderare di essere stati rapiti dal passeggino quando avevate due anni.”
“E io cosa ci guadagno?”
“Un posto in Paradiso?”
Adam sollevò un sopracciglio, scettico.
“E va bene … Che cosa vuoi?”
Lambert rifletté attentamente, prima di sorridere “I canini finti di True Blood!”
Mark storse il naso, ma gli tese una mano che fu prontamente afferrata “Allora affare fatto?”
“Per i CrissColfer ti andrei a rubare la dentiera di Ian Somerhalder, amico.” 


*Citazione da Freddie Mercury: in un'intervista, una giornalista gli chiese se fosse gay, e lui rispose "I'm as gay as a daffodil, my dear." ovvero, "Sono gay quanto una giunchiglia, mia cara." :P
Amo Freddie, sì.

Provo a spiegarvi il senso di questa storia in una nota chilometrica che nessuno leggerà:
dunque, io non sono una CrissColferiana accanitissima, ma essendo una Klainer ... Be', non posso non essere anche una CrissColferiana, solo che lo sono ... Moderatamente? Sì, diciamo così. (Tutta la manfrina mi serve per giustificare alcune scelte riguardo al secondo capitolo :D) 
Però, insomma, il fatto che dalla prossima puntata ci sarà anche Adam Lambert mi ha dato da pensare, e quindi ho buttato giù questa cosetta -che è ambientata all'inizio della quarta stagione, più o meno, grazie ad una licenza poetica dell'autrice molto poco meritata.
Avrete anche notato che il cast di Glee è notevolmente ridotto: mea culpa. Non sono in grado di gestire tanti personaggi, già con due ho serie difficoltà!
Credo di aver detto tutto quello che volevo dire!
Il secondo capitolo (già pronto, non temete [sempre se ci sia qualcosa da temere]) sarà pubblicato domani, credo.
Arrivederci, bacini, bacetti, abbraccioni, VI PREGO LASCIATE UNA RECENSIONE CHE  SONO NEL PANICO, tanto amore ^^
E ricordate: tutto quello che dicono potrà essere usato contro di loro in una CrissColfer.

 
  
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