Pensieri
di un Dissennatore
Una bambina che vola alta su un'altalena…un bacio romantico…un padre che tiene tra le sue braccia un bambino …un sorriso… Ricordi felici. Non possedere, di altri, che non essere di me.
Un sorriso…una vittoria a Quidditch…una madre che tiene tra le sue braccia un neonato…un sorriso… Ricordi felici. Non possedere, di altri, che non essere di me.
Prendere, fare di me, perché non avere.
Rubare l'anima, per averla, un attimo, poi va via. Cercarne un'altra, per averla, un'altra per un solo attimo, prenderla, per averla, un attimo, poi va via, strappare l'anima, per averla, un attimo, poi va via…
Come già detto nella presentazione. È un esperimento, non so fino a che punto riuscito, nato dalla mia mente malata. Non chiedetemi cosa mi ha spinto a tentare di mettermi nella mente di un Dissennatore (sempre ammesso che un Dissennatore pensi qualcosa).
L'uso dell'infinto (tranne per i ricordi felici e per il poi va via che viene ripetuto più volte) è un'éscamotage per dare l'idea di una primordialità dei "pensieri" o del semplice percepire di un Dissenatore.
E adesso taccio, altrimenti scrivo un'altra drabble (o forse l'ho già fatto).