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Autore: Scarl_Bloom 94    24/10/2013    3 recensioni
Non lasciate mai che qualcuno vi dica che non siete capaci di fare qualcosa. Siate vincitori della vostra vita.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un ostacolo, ma anche un dono
 


Mi è stata diagnosticata la dislessia, all’età di sette anni. Sono stato sottoposto ad un test per valutare il mio quoziente intellettivo. Hanno messo un sacco di puzzle davanti a me, e io dovetti segnare su una tabella delle figure a colori. E’ stato molto divertente, in realtà, all’età di sette anni. Ho avuto come esito un alto quoziente intellettivo, e mia madre mi disse che era davvero una bella cosa da sapere. Ma ho lottato duramente contro la lettura e la scrittura.
Quando mia madre mi disse che ero dislessico e che era un po’ un dono e un po’ una croce da portare, ha fatto in modo di farmi sentire come se fosse qualcosa di speciale e che sarebbe andato tutto bene. Ma comunque lo nascosi agli altri bambini come meglio potevo.
A scuola era una lotta continua, è stato davvero un duro lavoro. Mi ricordo di aver letto un rapporto di scuola che diceva “ Se solo smettesse di guardare fuori dalla finestra o nella gabbia del criceto, pensiamo che potrebbe essere un ragazzo davvero brillante”.
Sono stato molto distratto. Ero bravo negli sport, anche se ero incline agli incidenti.
Ero un bambino arrabbiato, a volte. Ero frustrato a causa di questa difficoltà di apprendimento. Ti fa sentire stupido, non ti senti intelligente. Da qualche parte dentro di me sapevo di essere intelligente, sapevo di non essere stupido, e lottavo veramente contro la lettura e la scrittura.
La scuola per me era solo un sacco di lavoro in più, un sacco di lezioni extra, un sacco di frustrazione, e a volte urlavo a chiunque mi facesse sentire come se non fossi sufficientemente bravo.
Ho seguito alcune lezioni extra con un maestro che mi ha insegnato a scrivere appositamente unito,e questo mi ha aiutato molto.
Una delle più grandi lotte era che non riuscivo a scrivere velocemente le parole. Avevo un sacco di idee e pensieri e desideravo inserirle tutte in una pagina, ma non avrei mai potuto metterle. E quando avevo finito mi rendevo conto che nella mia mente c’erano tante altre cose.
E’ tutt’ora un problema, perché mentre parlo la mia mente si muove più velocemente rispetto alle parole che vengono fuori.
Non ho letto molto, ma in dosi sufficienti, anche perché mia madre cercava di spronarmi. Da ragazzo ho sempre desiderato avere una moto, e lei mi disse “ se leggi 50 libri ti compro una moto”.  Non ho mai avuto modo di leggere 50 libri e non ho neppure ricevuto una moto, fino a quando non sono diventato abbastanza grande da comprarla io.  Ma comunque mi è stata di grande aiuto, lei ha fatto molto per me.  Mi disse “ ti do 5 libre se impari questa poesia “ . Imparai la poesia e ottenni il denaro, mettendolo da parte per poi comprarmi la moto. E’ stato fantastico.
La lettura ad alta voce però era un disastro. Ho sempre inventato scuse : Ero malato, avevo mal di gola, qualunque cosa pur di evitare di parlare ad alta voce. E ad essere onesti, probabilmente se fossi stato calmo sarebbe andato tutto bene, ma solo l’ansia di dover leggere ad alta voce mi portava a saltare le parole, a saltare le righe. E’ stata l’ansia che mi ha spaventato.
Ho imparato a leggere a voce alta alla scuola di recitazione, in qualche modo. I tre anni di formazione , con la lettura di testi come Paradiso perduto di Milton , dove l’immaginario è così profondo e grande, mi hanno aiutato ad iniziare a collegare i pensieri.
Ho avuto un grande maestro, un regista russo che in realtà non parlava in inglese, aveva un traduttore. Sembrava che lui riuscisse a vedere la tua anima nel momento della tua performance. Ci ha insegnato ad imparare tutto dal pensiero piuttosto che imparare semplicemente il testo. Bisognava imparare i pensieri e dimenticare il testo, non ci era nemmeno permesso di recitarlo. Quindi, questo genere di cose ha contribuito molto.
 
Penso che la creatività sia la chiave di ogni bambino che abbia la dislessia. Quando io stavo sul palco, recitavo, creavo, ed era quello che io ero riuscito ad ottenere.
Quando ero al liceo ho avuto ruoli di alcuni personaggi, non avrei mai ottenuto ruoli principali, perché ero ancora giovane, ma ho avuto alcuni ruoli. Così, in Pirati di Penzance ho recitato nel ruolo di un poliziotto e in The Boyfriend ho interpretato un vecchio sporcaccione. Mi sono divertito molto ed è stato grazie al mio sfogo creativo che ho potuto realizzare ciò. Perché quando ero sul palco ero più concentrato di quanto non lo fossi in un qualsiasi altro luogo.
Ho deciso molto giovane che volevo fare l’attore, ed è stato effettivamente un dono, perché io non sarei stato nessuno se non avessi trovato la forza di lottare.  Sono andato avanti senza mai mollare, ho impostato la mia mente su qualcosa, ed era proprio così, volevo essere un attore.
Il dono della dislessia è stato che ho imparato tutto quello che c’era avanti e indietro, dentro e fuori, così sono riuscito a prepararmi completamente.  Ho dovuto imparare tutto per fare in modo che non avessi avuto paura del palcoscenico, non volevo cadere nella mia mente. Ero terrorizzato dal fatto che non sarei riuscito a mantenere un dialogo. Quindi suppongo che sono stato molto bravo con la lingua, in un certo senso. Imparavo le mie battute la notte, dormivo su di essi e li rileggevo al mattino, pensavo che questo mi avrebbe aiutato ad arrivare in fondo.
 
Se avete bambini che stanno lottando con la dislessia , il dono più grande che potete dare loro è il senso che nulla è irrealizzabile. Con la dislessia arriva un dono molto grande, è il modo in cui la nostra mente può pensare in modo creativo.  Se i vostri bambini riescono ad usare questo modo di pensare , saranno molto felici e raggiungeranno il successo in qualsiasi campo sceglieranno. Questa è quella che è stata la mia vita.
Direi che basta tenere alti i vostri sogni e mai e poi mai pensare che non ce la farai mai o che sei stupido. Fate parte di un club molto speciale e questo è un dono, quindi non lasciate mai che qualcuno vi dica che non siete capaci. Siamo tutti uguali, tutti uguali e tutti meritiamo la felicità.
Prendete questo ostacolo e rendetelo come la ragione di avere una grande vita, perché se riuscite a superare questo ostacolo siete molto più avanti di qualunque altro. Bisogna avere degli ostacoli per imparare a crescere e ad essere migliori. La sfida della dislessia, la sfida di scalare quella montagna, è un qualcosa che potete fare, per voi stessi affinchè siate vincitori della vita.
 
 
Appena Orlando finì di parlare tutti applaudirono. Era stato davvero fantastico. Mi sentivo pienamente orgogliosa di lui. Il suo discorso era arrivato dritto al mio cuore, e sicuramente anche al cuore di tutti gli altri. Mi ero commossa e cercai di trattenere le lacrime quando vidi Orlando alzarsi e venire verso di me.

“ Sei stato bravissimo “ fu la prima cosa che riuscì a dire appena mi raggiunse.

Ricevetti un “ Ti amo “ sussurrato e un dolce bacio sulle labbra come risposta
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