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Autore: _Kurai_    24/10/2013    2 recensioni
Si ripeteva da solo come un mantra quel suo solito "andrà tutto bene", anche se niente andava bene, anche se la sua vita era finita da appena due giorni e dentro di sè non poteva accettare di aver abbandonato il suo Re, colui per il quale aveva vissuto... aveva giurato che gli sarebbe stato sempre accanto e invece si era fatto uccidere così, come un idiota, e pure il giorno del compleanno di Anna.
Quel rimpianto aveva trattenuto il suo spirito lì, nel bar dell'HOMRA, dove aveva passato i momenti più felici della sua vita, dove era ostinato a voler restare.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kushina Anna, Mikoto Suoh, Tatara Totsuka
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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REGRETS OF A GHOST
 
Un ragazzo biondo dalla corporatura minuta era affacciato alla finestra di un bar affollato ma stranamente più silenzioso del solito. Guardava oltre i vetri appannati la pioggia gelida di dicembre che cadeva fine fine sulla strada, con un'espressione beata e profondamente triste allo stesso tempo.
Nessuno si rendeva conto della sua presenza, ma ne aveva ormai preso atto. Si ripeteva da solo come un mantra quel suo solito "andrà tutto bene", anche se niente andava bene, anche se la sua vita era finita da appena due giorni e dentro di sè non poteva accettare di aver abbandonato il suo Re, colui per il quale aveva vissuto... aveva giurato che gli sarebbe stato sempre accanto e invece si era fatto uccidere così, come un idiota, e pure il giorno del compleanno di Anna.
Quel rimpianto aveva trattenuto il suo spirito lì, nel bar dell'HOMRA, dove aveva passato i momenti più felici della sua vita, dove era ostinato a voler restare.
Ascoltava le parole dei suoi compagni, che spesso accennavano a lui, e nonostante la fama di teppisti molti di loro si lasciavano sfuggire una lacrima.
Non sapeva se essere felice di aver lasciato un segno così indelebile o essere triste per tutto quel dolore che stava causando loro.
Mikoto non aveva versato una lacrima, ma da lui se lo aspettava. Da quel giorno però nei suoi occhi c'era un velo di profonda tristezza, e parlava perfino meno del solito.


La notte prima era entrato nella stanza di Mikoto, nella quale era stato tante volte, e si era seduto sul letto accanto a lui.
Il Re Rosso dormiva di un sonno agitato. Minuscole goccioline di sudore disegnavano sentieri sul suo viso.
Totsuka gli sfiorò i capelli e poi cercò la sua mano calda. Fece per stringerla, ma, con suo grande disappunto, la attraversò.
Avrebbe voluto sentire il tepore del corpo di Mikoto un'altra volta, ma non riusciva a percepirlo.
Si sdraiò nel piccolo angolo di letto libero e si raggomitolò con la testa sul petto del suo Re. A differenza del suo, il cuore di Mikoto batteva ancora.
Per un istante, la mano destra di Mikoto si illuminò di un bagliore rosso e aggrottò le sopracciglia. Stava sicuramente avendo un incubo, e non c'era nessuno a impedirgli di perdere il controllo. O meglio, in realtà lui era proprio lì, ma non poteva fare niente.
Mikoto spalancò gli occhi all'improvviso. I suoi occhi nocciola erano illuminati di un rosso minaccioso nel buio quasi completo della stanza. Scattò a sedere con un movimento improvviso, tanto che Totsuka dallo spavento rotolò per terra, ringraziando mentalmente la sua incorporeità.
L'intera stanza era ormai illuminata dal bagliore rosso emanato dal corpo di Mikoto, che cercava invano di calmarsi.
Totsuka salì di nuovo sul letto e senza pensarci un momento lo abbracciò, sperando che percepisse anche minimamente la sua presenza e si calmasse. Il rosso di Mikoto avvolse anche lui per un istante e sentì un bruciore immaginario al tatuaggio sulla schiena, ma poi gli sussurrò in un orecchio, lo stesso in cui il Red King aveva indossato il suo orecchino, "andrà tutto bene".

Mikoto chiuse gli occhi per qualche secondo, e lentamente il rosso si dissolse. Per un attimo gli era sembrato di sentire quelle parole pronunciate da quella voce così familiare...
Non riusciva ad accettarlo. Quel biondino vivace, pieno di passioni e anche un po' fastidioso prima era entrato nel suo cuore infrangendo le sue barriere una dopo l'altra e poi se n'era andato per sempre, lasciando quel vuoto enorme accanto a lui.
Non sarebbe più riuscito a dormire. Accese una sigaretta e rimase seduto sul letto, inconsapevole della testa di Totsuka appoggiata sulla sua spalla.

L'orologio luminoso sul comodino segnava le 3:45.
Improvvisamente si sentì un lieve bussare alla porta della stanza del Re, e la sottile e dolce voce di Anna che chiedeva se poteva entrare.
"...ho sognato Totsuka" disse, prima di correre a sedersi in braccio a Mikoto, che, nonostante la penombra della stanza illuminata solo dalla fioca luce dell'abatjour, riuscì a vedere i lucciconi appesi ai suoi grandi occhi rossi.
L'espressione seria e pensierosa di Mikoto si trasformò in uno sguardo stupito, poi accarezzò la testa della bambina e rimase in silenzio.
Totsuka assisteva alla scena da vicinissimo, e il fantasma della lacrima che Mikoto non era stato in grado di versare scese sulla sua guancia, senza che se ne accorgesse. Il biondo sussurrò nell'orecchio della bambina che gli dispiaceva moltissimo non aver potuto esserci al suo compleanno, che si era impegnato tanto per renderla felice quel giorno e invece era morto, e non le aveva potuto dare il suo regalo, ma le voleva tanto bene e avrebbe vegliato sui suoi sogni. "Sono qui accanto, e andrà tutto bene".
Anna in pochi minuti si addormentò con la testa sul petto del Re, raggomitolata come un gattino, con un lieve sorriso sulle labbra.
Per tutto il resto della notte Totsuka rimase a guardarli, pentendosi mille e mille volte di essere salito su quel maledetto edificio a filmare la città, ricordando il rumore dello sparo, il dolore che si irradiava nelle sue membra in un istante, il freddo del pavimento e del vento, e il sangue, tutto quel sangue. Aveva chiamato Izumo, perchè non voleva far preoccupare Mikoto... però ora si pentiva di aver chiuso gli occhi per sempre prima di potergli dire le sue ultime parole... quelle che avrebbe voluto dirgli in un'altra circostanza, quelle che avevano illuminato il suo cammino fin da quando la sua strada si era incrociata con quella del Re Rosso.
"キング, 愛してる"。(King, aishiteru)
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Ecco, come al solito pubblico storie qui ogni millemila anni -_- Comunque, questa è una piccola oneshot depressa che è uscita fuori da sola durante un viaggio in treno dopo una maratona solitaria casuale di K Project XD Ecco, io amo follemente Mikoto e Totsuka, sono i my precious babies, il sentimento che li lega va perfino oltre la morte, Mikoto ha vissuto solo 12 giorni senza Totsuka, è evidente quanto si amino *coff* scusate, se inizio a parlare della mia OTP non finisco più, meglio tagliare qui XD
Comunque ringrazio già in anticipo chi leggerà questo delirio ma soprattutto chi lo commenterà u.u
Boh, vado a piangere sul cuscino.
   
 
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