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Autore: Euphemia    26/10/2013    1 recensioni
"Masaru Kodama era un ragazzo cinico, silenzioso e intelligente. Nei suoi silenzi celava pensieri e riflessioni al di fuori della portata di un suo coetaneo, e molto spesso s’interrogava sulla vita e sulla morte, cercando di darsi risposte – pressoché di opinione personale – a dir poco bizzarre, a occhio di qualsiasi altro essere umano."
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One Shot ispirata a Masaru Kodama ~ Possibile SPOILER! dell'episodio 4.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prescelto.

 
 
Tutto si era racchiuso in un silenzio generale: nessuno all’interno dello Zearth osava fiatare, non alla vista sconcertante di ciò che la battaglia tra i robot aveva causato, e soprattutto non davanti alla figura immobile e sconvolta del pilota. Le iridi scure erano inchiodate, fisse sull’immagine di quell’auto rossa, ormai ridotta in poltiglia, rimasta schiacciata dalla caduta del robot, vittima accidentale di un disastro.
Distrutta, piatta come una lattina di alluminio sotto la ruota di un camion.
Masaru Kodama era un ragazzo cinico, silenzioso e intelligente. Nei suoi silenzi celava pensieri e riflessioni al di fuori della portata di un suo coetaneo, e molto spesso s’interrogava sulla vita e sulla morte, cercando di darsi risposte – pressoché di opinione personale – a dir poco bizzarre, a occhio di qualsiasi altro essere umano.
Nel mondo c’era chi era destinato a morire prima del tempo e chi invece veniva scelto per continuare, per portare a termine tutto ciò che aveva cominciato, arrivando così al successo.
Masaru definiva questi ultimi con il nome di “prescelti”.
Tutti avevano un destino, già scritto dal principio, immutabile: se una persona moriva, allora era destino che accadesse.
Era con queste parole che, pilotando lo Zearth nel bel mezzo della città, giustificava il fatto che lottasse contro il nemico incurante delle vittime che procurava durante la battaglia. Quelle persone dovevano morire in quell’occasione e nulla avrebbe potuto mutare la loro sorte, nemmeno se lui l’avesse voluto. Proprio come quel granchio sulla spiaggia.
C’erano pochi prescelti: uno di questi era suo padre, che aveva costruito passo passo la sua vita ottenendo un’enorme fortuna: era forte, determinato e non era destinato a morire come tutte quelle persone. Anche lui, Masaru stesso, era un prescelto: il suo destino era raggiungere i suoi obiettivi, arrivare al successo. Era una vita piena di gloria, quella che lo aspettava; di questo ne era pienamente convinto.
Era per questo motivo che, osservando l’auto rossa di suo padre ridotta ormai a un rottame, stentava a credere l’accaduto.
“Morte istantanea.” Fece Koemushi, riferendosi all’uomo all’interno dell’auto rossa.
Alcune lacrime calde, amare, cominciarono a sgorgare dagli occhi increduli del pilota, ancora fissi su quella visione infernale.
“Papà non può essere morto...” sussurrò.
Il suo tono di voce era debole, agitato, altalenante e spezzato, a indicare un pianto imminente senza fine. Masaru era immobile come una statua di marmo.
“Kodama! Sbrigati a finirlo!”
Il richiamo di uno dei suoi compagni risultò totalmente inutile a risvegliarlo dallo shock subito. Un grande dolore, nel suo corpicino poco sviluppato rispetto alla norma, lo lacerava, lo assaliva, arrivando addirittura a farlo impazzire: continuava a ripetere la stessa frase più volte, senza freni.
“Smettila di blaterare! Uccidilo!” Lo incitava una sua compagna.
“Lo so!” esclamò alla fine, sconvolto.
Suo padre era un vincente, non poteva essere morto.
Lui stesso era un prescelto e non poteva morire.
Un urlo agghiacciante, disperato, uscì con tanta forzai dai polmoni di Masaru, diffondendosi nello Zearth e spezzandone il silenzio una volta per tutte.
Il robot dalle sembianze umanoidi ebbe una scossa, facendo sussultare così tutti i presenti: cominciò a muoversi, tra le urla disperate e le lacrime amare del pilota. Egli, con la sua sola forza di volontà – e la mente ormai senza più alcun freno – prese a colpire il mostro di fronte a lui con ferocia e disperazione, distruggendolo progressivamente.
Ulrava, Masaru, piangeva, si disperava. Chi non era prescelto era un debole, insulso perdente, mentre suo padre era forte; non poteva essere davvero deceduto.
Lo Zearth afferrò la sfera bianca, punto di vita del mostro, e il pilota la fissò con odio, rabbia e dolore.
Bastò solo il pensiero e il robot distrusse l’oggetto vitale, uccidendo in questo modo la creatura nemica.
Masaru si sollevò dalla sua sedia tremante e si diresse barcollando verso il centro del cerchio formato dalle sedie degli altri suoi compagni.
“Papà non può essere morto...” mormorò. “Perché papà, in qualsiasi situazione, è sempre riuscito a superare qualsiasi difficoltà. Era sempre così pieno di energie e orgoglioso... Papà sembrava invincibile... Papà era così pieno di vita...”
Guardava tutto con orrore e angoscia; la sua immagine, prima dal modo di fare sicuro, tranquillo e anche un po’ crudele, si era ormai trasformata in agghiacciante. Il suo viso aveva perso colorito di botto.
“Perché papà era un prescelto...”
E solo in quel momento, quando crollò per terra senza forze, nei suoi ultimi istanti di vita, prima che essa l’abbandonasse definitivamente, realizzò la dura verità.
Lui era come quello stupido granchio. Non era un prescelto








Angolo zuccheroso dell'autrice
~

Bonjour~
Ehm, ecco, forse è meglio presentarsi. °u° Sono Euphemia e ho da poco finito di vedere Bokurano, che è diventato addirittura uno dei miei anime preferiti. La storia è geniale, i personaggi ben caratterizzati... Insomma, ho apprezzato ogni singola sfumatura di quest’anime a dir poco meraviglioso.
Ho due personaggi preferiti di Bokurano: Isao Kako e, come  si sarà intuito dalla Fic, Masaru Kodama. Ahimè, entrambi sono crepati praticamente all’inizio... Giuro, è stato un pianto per Masaru. Ero sconvolta e quando è crollato per terra non ho resistito e sono scoppiata in lacrime, non potevo crederci che fosse morto sul serio. E per Kako, beh, non ho avuto nemmeno il tempo di disperarmi... E’ successo tutto così in fretta... E quei bastardi dei produttori nelle ending li fanno apparire sorridenti/sereni/tranqulli/felici/allegri, come se niente fosse. E la cosa mi distrugge, e anche molto.
Ma ok, tralasciamo i miei sfoghi – perché ho sperato fino all’ultimo in una risurrezione, invano – e parliamo della storia. Ovviamente ispirata al mio tenero e dolce Masaru Kodama, ho cercato di  esprimere al meglio ogni sua emozione durante la battaglia. Spero vivamente di non essere andata OOC. Masaru mi piace molto perché è particolare, bizzarro... Se l’avessero fatto durare un po’ di più, eliminando subito personaggi a mio parere totalmente inutili come Aiko (non che abbia nulla nei suoi confronti, ma andiamo, è inutile <3) secondo me sarebbe stato ancora più faygo.
So che Kodama è un personaggio non molto amato, data anche la sua indole pressoché crudele verso il prossimo, quindi non mi aspetto di ricevere molte visite. Il mio intento era unicamente di onorare questo personaggio adorabilmente adorabile la cui morte è tristissima. Come quella di Kako. ç_ç
Se qualcuno vorrà lasciarmi anche un piccolo commentino sarò più che felice. *^* Chissà che non trovo qualcuno che ama Masaru come me! *o* I consigli sono ben graditi. <3
Ringrazio tutti per la lettura! *^*
Alla prossima!
Euphemia >.^
  
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