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Autore: justanothergirl_96    26/10/2013    19 recensioni
"I was, I am and I will be your nightmare.-21."
Genere: Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1.

Quel sogno, così reale, mi fece tornare alla mente la volta in cui, a 15 anni, io e il mio migliore amico andammo nella biblioteca di Wellton, piccola cittadina dell' Arizona, che ammontava a circa 2.000 abitanti. 

*inizio flashback*
"Scarlett, sta notte, io e te, andremo in biblioteca. Dicono che di notte, il settore dei libri proibiti, diventi un covo di fantasmi." Rise dicendomi quella frase, e io scoppiai a ridere a mia volta.
"Ma dai, sai che sono solo fandonie." Continuavamo a ridere.
"Si, lo so, ma sono curioso. Dai, non tirarti indiero Scarlett, non sei poi così fifona." Divenni seria all'improvviso, odiavo le sfide, perchè non riuscivo mai a tirarmi indietro.
"Ok, alle 23:00, sono da te." Non dissi altro e tornai a casa mia.

***

Tirai una pietra alla finestra di Stefan, che dopo circa 5 minuti scese. 
"Andiamo." Mi fece l'occhiolino iniziando ad incamminarsi, e io dopo di lui. Dopo circa 10 minuti arrivammo lì, all'entrata della biblioteca. 
Tutto era buoio, solo qualche piccola luce illuminava la strada e l'ingresso.
Stefan uscì dalla tasca la chiave della biblioteca e io lo guardai compiaciuta. "Come hai fatto?" Sorrise.
"Mh, mi sono intrufolato nella casa della signorina Thomas." Sorrisi guardandolo, e dopo aver aperto la porta camminammo all'interno di quei corridoi pieni di libri coperti di polvere.
L'aria era tetra e soffocante, era buoio, e l'unica luce che si intravedeva era dovuta alle torce che avevamo portato da casa. Camminavamo piano facendo attenzione a non fare casino. 
D'un tratto arrivammo a quello che era il corridoio dei libri proibiti.
Stefan uscì dalla tasca un indice tutto spiegazzato, quando arrivò a leggere il titolo di un libro. 
"Nightmare". Sussurrò quella parola a bassa voce, e senza rendermene conto, rabbrividii appena. 

"Di che parlerebbe?" Dissi curiosa, ma allo stesso tempo indecisa della domanda appena posta.
"Non lo so, ma ho sentito dire che certi libri parlano della storia della città, e di tutte le cose brutte successe."
Mi morsi appena il labbro iniziando a sentire come se ciò che stavamo facendo era sbagliato. "Non ci credo, sono solo stupide storielle inventate per far paura, tu ci credi?"
"Beh, si.." Sussurrò quasi imbarazzato, ma lasciai stare.

Davanti al corridoio c'era un cartello, "don't enter", ma lo scopo era proprio l'opposto, così entrammo. 
Camminavamo, d'un tratto mi fermai alla lettera N.
Guardai i vari titoli, ma di "nightmare" nemmeno l'ombra. Sbuffai. 
"Step, te l'avevo detto, quell'indice è sbagliato, non esiste nessun nightmare." Lo guardai seria, ma allo stesso tempo compiaciuta, lui si girò volendo ribadire ciò che avevo detto, ma ci limitammo a guardare fissi l'uno gli occhi dell'altra.

Un rumore ci portò alla realtà, sussultai appena e mi girai di scatto; a terra c'era un libro. 

"Stefan, sei stato tu?" Dissi indietreggiando, spaventata, verso la sua direzione.
"Ma se stavo fissanto te." Sbuffò seccato.
"Andiamo a vedere." Lentamente si avvicinò al libro, e io con lui. Prese il libro, che si era aperto in una pagina ben precisa. 

* "Scar, you haven't believed in me, and I will be your nightmare. -21" 

Leggendo quella frase, il mio respiro si fece più affannato, mentre il petto si alzava e abbassava velocemente a causa dell'agitazione, i miei occhi iniziarono a riempirsi di lacrime, mi girai verso il mio migliore amico, sperando di trovare in lui conforto, mentre nei suoi occhi non c'era un minimo di emozione. 
"Scarlett, andiamo via." Buttò il libro a terra e mi prese la mano iniziando a camminare a passo svelto.
*Fine flashback*

Il rumore del cellulare che suonava mi riportò alla realtà.
Andai a controllare, mia madre. Non avevo voglia di risponderle, così bloccai il telefono in modo tale da non far sentire la suoneria. 

Notai l'ora, erano le 08:00 e avevo ancora 3 ore prima dell'inizio della lezione, ma dopo l'incubo avuto, e dopo il ricordo ri-vissuto, preferii evitare di tornare a letto. 

La mia compagna di stanza dormiva ancora, e senza svegliarla andai in bagno per fare una doccia. 
Mentre l'acqua calda scorreva lungo il mio corpo, mille pensieri mi giravano in testa. 
Ero sempre stata il tipo che faceva sogni strani, e spesso spaventosi, ma non mi ero mai svegliata con la sensazione che quella 'fantasia' potesse essere reale.
Lentamente, passai la mano sul mio collo, sfiorandolo appena, la sensazione di bruciore era passata, ma il solo ri-vivere quel sogno, o meglio dire incubo, mi turbava parecchio.

Lasciai per un bel po' che l'acqua mi avvolgesse col suo calore, finito, mi preparai per uscire.
Mi truccai leggera, mettendo solo l'eyeliner e un filo di matita.
Come outfit scelsi dei semplici jeans e una canotta nera. Lasciando che i capelli rossi scendessero lunghi sulle mie spalle.

Si erano fatte le 09:30, e la fame iniziava a farsi sentire. Così ucii, senza fare rumore, e iniziai a camminare indirizzata a uno dei bar del campus per fare colazione.
Per essere ottobre il sole era abbastanza caldo, ma allo stesso tempo piacevole. 

Camminavo tra gli alberi spaesata, la mia mente era impegnata a pensare a troppe cose, davvero troppe.

Senza rendermene conto, finii in una piccola strada, stretta e tortuosa.
I battiti del mio cuore iniziarono ad accellerare quando, camminando, iniziai a sentirmi come se stessi rivivendo l'incubo avuto la notte precedente. 
Mi voltai su me stessa, ma il sentiero dietro era come sparito. Iniziai a respirare affannosamente, spaventata.

Sentendo che qualcuno mi stava seguendo, aumentai il ritmo dei miei passi, quando delle mani, grandi e forti, mi presero per i fianchi. Urlai dal terrore e mi girai di scatto.
"Stefan!" Urlai appena e tirai un sospiro di sollievo quando di fronte a me non c'era un ombra sconosciuta, ma l'idiota del mio migliore amico. 
Scoppiò a ridere guardando la mia aria spaventata. "Non pensavo di essere così brutto." Sbuffai appena guardandolo.
"E' solo che.." Continuavo a guardarlo. "Nulla." Dissi infine riprendendo a camminare, cercando l'uscita. 

Stefan era il ragazzo più bello che avessi mai visto, non perchè era il mio migliore amico, ma perchè il suo aspetto, e ciò che aveva dentro, erano qualcosa di unico.
Era alto, occhi meravigliosi, e un sorriso che avrebbe potuto fare invidia a chiunque. Era dolce, sapeva come far sentire importanti e speciali, era semplicemente Stefan. 

Uscita da quella strada, mi guardai intorno, tutto come al solito. 
Chi correva per il campus, in ritardo per la lezione. Chi chiacchierava, chi scherzava, chi limonava. 
E poi c'ero io. Che stavo per commettere un omicidio.

Mi girai verso di lui. "Perchè l'hai fatto?" Dissi infine. 
"Ma dai, perchè te la sei presa tanto? Stavo solo scherzando." Disse continuando a ridere, ma vedendo la mia espressione, si fece seria anche la sua.
Sbuffai nuovamente e decisi di ignorarlo, dirigendomi verso la caffetteria.

***

Fine della lezione, tutti ci dirigemmo verso la porta d'uscita, quando il professore disse il mio nome.

Era uno di quei professori così sexy, che la sua materia si studiava solo per ricevere un complimento. Aveva circa 30 anni, ed era semplicemente perfetto. 
Ogni sfaccettatura del suo viso sembrava voler dire qualcosa, come voler attirare ogni minima attenzione su di essa.
La forma degli occhi, il sorriso, le sue labbra carnose ma non troppo. Tutto di lui era perfetto. 

"Signorina Brayton, vorrei parlarle un attimo." Sospirai e mi avvicinai a lui.
"Si professore, mi dica." Gli sorrisi, e senza rendermene conto, spostai lo sguardo dai suoi occhi, alle sue magnifiche labbra.
"Oggi ho notato che è stata parecchio distratta. Qualcosa non va?" Disse infine inumidendosi le labbra. Un gesto involontario fu quello di mordermi appena il labbro inferiore.
"Oh no professore." Qualche secondo di silenzio. "Va tutto bene." Dissi infine, con un sorriso ancora stampato sul volto.
"Va bene, ricordi che per qualunque cosa può anche parlare con me." A quella risposta, non potei che continuare a sorridere, e senza dire altro annuii.
"Beh, può andare, a lunedì." Sorridemmo entrambi.
"Arrivederci professore." Senza dire altro, con le guance che involtariamente avvamparono, uscii dalla classe. 

***

Passata l'ora di pranzo e il resto delle lezioni, tra una cosa e l'altra, arrivò finalmente il tanto e atteso venerdì sera. 

***

Dopo esserci sistemate, io e Debby, la mia compagna di stanza nonchè migliore amica, uscimmo dalla camera dirigendoci a una qualsiasi festa. 
Non le avevo raccontato del sogno, ripensarci mi faceva venire voglia di urlare. Ero paranoica da una giornata, e il pensiero di ri-vivere il tutto.. Beh.. mi faceva paura.

*** 

Eravamo entrambe con dei jeans scuri stretti, tacchi, e magliette che evidenziavano abbastanza le nostre curve, ma non rendendoci volgari.

Tra una cosa e l'altra si fecero le 23:00, arrivammo a una festa, e subito andammo al bar per bere qualcosa.
Con la speranza che l'alcol mi avrebbe fatto smettere di pensare, almeno per un po'.

Dopo che bevemmo un paio di drink, iniziammo a ballare e a divertirci. 
D'un tratto qualcuno iniziò a strusciarsi su di me. Non avevo idea di chi fosse. Ma dopo l'alcol che avevo bevuto mi lasciai andare, ridendo, ballando, e strusciandomi a mia volta su di lui. 
Non ero ubriaca, solo, volevo divertirmi. 

Tutto sembrava andare per il verso giusto, d'un tratto una mano mi tirò, e iniziammo a correre fuori dalla festa, ridevamo e correvamo, come voler scappare via per divertirci insieme, ma senza rendermene conto, mi ritrovai sola, in un posto completamente buio, potevo però sentire il fruscio delle foglie, dovuto al vento che c'era quella notte.
I battiti del mio cuore accellerarono velocemente e potei iniziare a sentire le lacrime scendere e rigarmi il volto. 
Tutto ciò che temevo stava succedendo. 
Passai velocemente le mani sul mio collo. Ero terrorizzata. 
Sentivo dei passi attorno a me, ma l'unica cosa che vedevo era un'ombra che mi gironzolava attorno.

"Hei Scar." Una voce bassa e rauca sussurrava il mio nome, come una maledizione. 

"Scar, sono qui." Giravo su me stessa, ormai in lacrime, spaventata. Mentre l'ombra girava attorno a me, sempre più vicina.
D'un tratto sentii il suo respiro pesante su di me.

"Scaar, piccola, non avere paura." D'un tratto una mano passò di sfuggita accanto a me sfiorandomi collo. Sussultai appena, senza riuscire ad urlare. 
La voce tremante mi impediva di gridare aiuto. Portai una mano sulla mia bocca, piangendo a singhiozzi. 

"Hei scar, piangi?" Una risata al quanto malefica si fece spazio tra le mie orecchie, rimbombava nella mia mente, ormai terrorizzata.
Barcollavo per via dell'alcol, e la voce sembrava allontanarsi, ma poi avvicinarsi sempre di più.

"Shh, non piangere." Disse infine, scaraventandosi velocemente su di me. E sfiorandomi nuovamente il collo, per poi allontanarsi velocemente.

"Non-non devi toccarmi.." Balbettai quella frase a bassa voce e insicura come mai prima. L'ombra approfittò della mia debolezza scarventandosi ancora una volta su di me. 
Sta volta mi spinse violentemente contro un albero, facendomi sbattere con forza la schiena. 
Tratteni un urlo di dolore, continuando a piangere. 
Potevo sentire l'ombra godersi la mia paura, sentire che assaporava il mio dolore; le lacrime calde che fuori uscivano dai miei occhi si raffreddavano subito dopo esser uscite per via del vento che era sempre più forte, rumoroso e tagliente. Ma venivano, in men che non si dica, riscaldate dalle lacrime che continuavano ad uscire e rigarmi ripetutamente il volto. Quel fenomeno, sembrava infinito; una catena senza fine.

"Chi-chi sei?.." Quella fu l'unica cosa che riuscii a dire tra le lacrime.

Si avvincinò di nuovo a me. ** "I was, I am and I will be your nightmare.-21." Disse quella frase al mio orecchio, e furtivamente si allontanò ancora una volta da me; il mondo sembrò come fermarsi, il pensiero degli avvenimenti passati, il pensiero che forse tutto era connesso, il pensiero che probabilmente la mia vita era giunta alla fine, tutti quei pensieri, mi fecero capire quanto la vita in realtà sia breve, che forse, niente va mai come deve andare, che non è il destino a comandare la nostra vita, ma chi non vuole darci l'opportuntà di averne uno.

"Hai paura eh?!" La voce piena di odio dell'ombra mi portò alla realtà, potevo sentirla sorridere e ancora una volta la sua mano mi sfiorò, sta volta il volto.
Non appena mi toccò, mi spostai ritraendomi al suo tocco, a quel gesto, iniziò ad urlare, era un urlo maledetto, un urlo spezzato dall'odio e dalla rabbia, un urlo di vendetta.

"Ti ucciderò Scar!"
Spalancai gli occhi ormai in lacrime, quella frase rimbombava nella mia testa, anche essa, come una maledizione.
La paura e il terrore avevano preso il sopravvento su di me, tutte le emozioni più profonde, oscure e nascoste di me, celate nel mio animo, si stavano facendo spazio nel mio cuore e nella mia mente.

Senza renderme conto, una mano prese la mia iniziando a farmi correre. Correvo velocemente, e, se fosse stata l'ombra, non so cosa sarebbe potuto succedere, ma quella mano, era la mia unica ancora di salvezza. 

***
SPAZIO AUTRICE.

Buoooona sera ragazze! :3
Eccomi qui, dopo una settimana, con il primo capitolo.
L'ho riletto e riscritto davvero tantissime volte, fino ad adesso ho modificato delle cose, non so come vi sembrerà, ma a me piace. 
E' solo l'inizio, ma spero che 'nightmare.-21' vi abbia incuriosite, almeno un po'. 
So che quel '21' sembra messo un pò alla cazzo, ma capirete più in la, e forse qualcuna di voi capirà cos'è.
Non so davvero cosa penserete, se ci sono errori mi scuso, non era mia intenzione. 

Vi ringrazio tutte per le recensioni al prologo, e ringrazio anche voi, lettrici silenziose. 
Presto, quando la storia raggiungerà una svolta, farò fare anche il trailer. 
Mh, non ho altro da dire, lasciate un commento se vi va e spero con tutta me stessa che come primo capitolo vi sia piaciuto. 

Ps: Nightmare non è il film, sta solo a significare che è un incubo, il suo.
*Scar, you haven't belived in me, and I will be your nigthmare: Scar tu non hai creduto in me, e io sarò il tuo incubo.
**I was, I am and I will be your nightmare: Ero, sono e sarò il tuo incubo.
A presto. <3


Twitter: @McKidrauhl_


  
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