Mare, sole, venticello, relax.



Jon sonnecchiava tranquillo all’ombra dell’ombrellone, il cantante era comodamente spaparanzato sulla sdraio.
Il cappellino che gli aveva appoggiato sulla testa Richie per evitare che si prendesse un colpo di sole era volato ai suoi piedi.
Aveva il viso sprofondato sulla spalla e un filo di saliva gli colava sul petto.
Jon Bon Jovi rappresentava il relax, il dolce far nulla.


Qualche metro lontano da Jon c’era Sambora, il quale si stava strizzando i capelli mentre usciva dall’acqua.




«Lo chiamavano “La sirenetta dal lungo naso”» esordì David con un sorrisetto che non prometteva niente di buono.
Accanto a lui, con un enorme cono gelato in mano, Tico Torres rideva senza ritengo.
Richie alzò un sopracciglio e mostrò la lingua al tastierista «Sirenetta o meno, io mi abbronzo in tre minuti, tu ti scotti, cara la mia aragostella riccioluta.» gli rispose per le rime con un sorriso di trionfo Sambora.
Il chitarrista sapeva che all’amico dava fastidio il fatto di abbronzarsi difficilmente e di essere più propenso a bruciarsi.


David incrociò le braccia sul petto e gli fece una sonora pernacchia «Sei una persona orribile, Sambora. Ti auguro che il tuo naso s’offenda e che si moltiplichi per farti un dispetto.»
Tico, che nel mentre si stava mangiando il suo gelato, quasi si strozzò quando sentì le parole del biondino e sputacchiò il grumo di gelato che aveva in bocca in faccia a Richie, il quale prontamente lo schivò «Cazzo fai, sei diventato uno gnomo lama?»


David spalancò gli occhi e si piegò dal ridere, i riccioli biondi gli nascondevano il sorriso divertito che aveva stampato sul viso «Gnomo lama, questo è bello. Piuttosto gente, che facciamo con il principe azzurro spaparanzato sulla sdraio?»
Tico aggrottò le sopracciglia scure e propose «Ho un’idea.» e dalla sua espressione decisamente malefica, gli altri due non poterono fare altro che guardarsi in faccia e alzare le spalle.


 
«Fatto?» domandò Torres a bassa voce.
Richie annuì e alzò il pollice in segno di approvazione «Fatto tutto, adesso David mi deve dare una mano a sollevarlo.»
Bryan annuì a sua volta e afferrò delicatamente Jon per le ascelle, mentre Richie gli agguantava le caviglie «Pronto?... Uno… Due…Tre!» e lo sollevarono, per poi stenderlo sulla sabbia morbida.
Jon non si era accorto di nulla, e aveva continuato a dormire pacifico.
I tre balordi, rincuorati dal fatto che l’amico russava come un mantice con la tonsillite, ricominciarono ad effettuare il loro scherzo.


Armati di paletta e secchiello, si misero a costruire un castello addosso al biondo cantante.
Richie scavò il fossato attorno a Jon, mentre David sguazzava in acqua alla ricerca di conchiglie da usare come bandiere.
Tico, nel frattempo, aveva intrecciato delle alghe a mo’ di coroncina e le aveva posate sulla testa bionda di Bongiovi.


Una volta finita la loro opera, i tre musicisti sorrisero compiaciuti.
Una perfetta rappresentazione di un castello medievale faceva comparsa attorno a Jon.
Tico afferrò il secchiello, lo riempì d’acqua e lo gettò addosso all’amico «SVEGLIA DORMIGLIONE!»


Detto ciò, si diede alla fuga, seguito a ruota dagli altri due, mentre Jon imprecava in tutte le lingue del mondo.