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Autore: Jane The Angel    14/04/2008    6 recensioni
"Albuquerque. East Street 187bis. Una villetta su due piani, gialla, con un piccolo giardinetto. L’Isola Nera. Coordinate: 200 gradi ovest, 60 gradi nord. Non era segnata su nessuna mappa." Una specie di esperimento... nuova long^^
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chad Danforth, Taylor McKessie
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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L’Isola Nera

Prologo

   Albuquerque. East Street 187bis. Una villetta su due piani, gialla, con un piccolo giardinetto.
   Taylor McKassy, vent’anni, scrittrice. Carnagione scura, capelli mossi, occhi color cioccolato. I suoi romanzi d’avventura erano celebri in tutto il mondo.
   Thomas Markey era un ragazzo dalla pelle scura, i capelli riccissimi sterri in un codino dietro la nuca, il fisico agile e il sorriso aperto. Viveva con Taylor da due anni. Ed era, in effetti,l’unico con cui Taylor, in quei due anni, avesse avuto contatti: la ragazza infatti soffriva di una grave forma di agorafobia che da due anni era peggiorata tanto da non permetterle di uscire di casa. Quando arrivava il postino, lei gli chiedeva di lasciare la posta davanti alla porta, aspettava che si allontanasse e rapidamente apriva la porta, recuperava la posta e tornava rapidamente al sicuro tra le mura di casa sua. Thomas Markey era l’unica persona con cui negli ultimi due anni era entrata in contatto.
   Questo tuttavia non aveva tranquillizzato lo psicologo che aveva provato a contattare via telefono il mese precedente. Il problema, aveva detto lo psicologo, era che Thomas Markey non esisteva. In parte, Taylor doveva dargli ragione. Non esisteva, fisicamente. Ma era l’eroe di tutti i suoi libri, amato da tutto il mondo: Taylor era consapevole che non esisteva fisicamente, ma per lei pensare di averlo al suo fianco nei momenti di panico, immaginare di essere con lui in quelle mirabolanti avventure che la sua mente elaborava e metteva su carta, era confortante e allo stesso tempo eccitante. Era una seconda vita, un’esistenza in cui non era bloccata in casa dalla sua paura del mondo esterno.

*-*
   L’Isola Nera. Coordinate: 200 gradi ovest, 60 gradi nord. Non era segnata su nessuna mappa.
   Chad Danforth, ventenne, studioso di biologia marina. Scuro di pelle, capelli ricci, e naturalmente un fisico allenato: infatti viveva su quest’isola dalla giovane età di quattro anni. Un tempo, con lui c’era suo padre, il signor Danforth, anche lui biologo. Ad eccezione di loro due, l’Isola Nera era completamente deserta. Ora, la popolazione dell’isola era ulteriormente diminuita: il signor Danforth, divenuto troppo anziano per una vita tanto sregolata, aveva lasciato la ricerca in mano al figlio. L’unico abitante dell’isola, se non si consideravano gli animali: pellicani, foche, qualche camaleonte.
   La signora Danforth viveva a Londra, con Jakie, la sorellina di Chad. L’unica che a volte si recava sull’Isola Nera a trovare Chad. S’imbarcava sulla nave dei rifornimenti che veniva inviata a Chad ogni mese, e il fratello le andava incontro sulla sua barca a motore. Raggiunta la nave, caricava sorella e rifornimenti, e tornavano all Isola. Al capitano della nave, alla truppa, a nessuno oltre a loro era permesso di andare sull’isola. Era una legge non scritta, una forma di rispetto verso quel giovane uomo che aveva dato la sua vita alla scienza.
   A quanto ricordava, Chad era entrato in contatto con tre sole persone in tutta la sua vita: suo padre, il capitano della nave e Jakie. Ma gli andava bene così: aveva la sua isola, il suo lavoro, le sue ricerche. Un pellicano e una foca gli tenevano compagnia quando era solo.
   E non stava sempre sull’isola: le sue ricerche sull’ambiente marino spesso lo portavano a prendere la barca e a passare due, tre o più giorni in mare aperto.
   La sua isola, col suo vulcano inattivo, era tutto ciò di cui aveva bisogno per stare bene con sé stesso. Aveva anche un modo per contattare il mondo esterno. “Civilizzato”, come diceva sua sorella. Lo stato aveva finanziato le sue ricerche consentendogli una connessione alla rete. Così, aveva internet, che gli permetteva di comunicare con i giornali sui quali a volte veniva pubblicato un suo articolo, o con altri scienziati in caso di necessità.
   Ma poteva cavarsela. Per anni si era arrangiato lì, in una casa a due stanze costruita su tre alberi, senza intaccare eccessivamente il delicato equilibrio naturale dell’Isola Nera, procurandosi dalla natura ciò di cui aveva bisogno.

____________Nota di Herm90
Dedicata a DreamGirl91.
Una specie di esperimento tratto da "Alla ricerca dell'Isola di Nim", il film con Gerard Butler e Jodie Foster. Ditemi che ne pensate e se devo continuare o no!
Grazie a chi ha commentato "Colpo di fulmine"!
VVTB!
  
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