Era una di quelle semplici domeniche d’autunno che tutti odiano perché noiose. A me invece piace la domenica. Posso restarmene a letto tutto il giorno sorseggiando te e guardando la tv, ma questa domenica sarà diverso.
-Harry.
Sussurrarono alle mie spalle.
-Boobear...
Imitai.
-Alzati, devi prepararti, le bimbe si stanno per svegliare ed Eleonor arriverà tra un ora.
-Boo?
-Si, Haz?
-Mi amerai per sempre, vero?
Chiesi alzandomi e ponendomi verso Louis. Ero molto più alto di lui.
-Certo Haz. Per sempre, ma ora preparati.
Rispose alzandosi in punte di piedi e lasciandomi il suo profumo  ed un bacio sulla fronte per poi uscire dalla stanza.
-E quello cos’era?
Urlai.
-Preparati.
Ebbi per tutta risposta. Ok. Mi toccherà prepararmi velocemente.
***
-Non è un addio, giusto?
-Certo che non lo è, Hazz, ma fai veloce, Janett si sveglierà presto.
-Oh, le mie bambine. Non posso neanche salutarle.
-Haz, lo farai al tuo ritorno.
-Ma come farò?
-Senza di loro?
-Senza di voi, boo.
-Oh, beh, come faremo noi senza di te?
-Sento dei passi!
-Vattene Hazz!
-Vado.
-E..stai attento.
-Ti amo.
-Anche io.
Afferrai velocemente le mie valige e corsi fuori la porta avvolto dal impermeabile di pelle. Le strade innevate di Londra non sono il massimo per scappare dalla propria famiglia la prima domenica di Dicembre.
*I’m in love with Lou and..*
-Pronto?
-Harry.
-Lou.
-El è qui. Devo presentarla a Janette e Lux.
-El?
-Ho solo abbreviato il suo nome.
-Si, oggi la chiami El e domani la chiamerai Amore.
-No, Hazz. Solo tu sei il mio amore.
-Voglio vedere quando la presenterai alle bimbe.
-Ora la presento solo a Janet.
-Voglio vedere, Boo.
-Appostati dietro la finestra sul retro.
-Ok. Ci sentiamo, Lou.
-A dopo, Hazz.
***
-Chi è lei, papà?
Chiese curiosa Jan.
-Lei è Eleonor, tesoro.
Rispose Louis cingendole le spalle con un braccio. Dannazione.
-Ciao, bella. Come va?
Disse Eleonor accovacciandosi verso Janet.
-Papà, dov’è papà?
Chiese di nuovo Jan. Questa volta terrorizzata.
-Papà è..ehm...partito. Lei sarà la tua mamma per un po’.  E’...un gioco!
Rispose Lou incerto.
-Papà...
Sussurrò la bimba.
-Si, piccola?
Rispose Louis.
-Non ho voglia di giocare...
Continuò.
***
-Louis!
Urlai al cellulare.
-Haz? Tutto ok?
-Non toccarla.
-Che intendi?
-L’hai abbracciata.
-Gli ho messo un braccio sulle spalle.
-E’ la stessa cosa.
-No.
-Si.
-Stammi a sentire, parti un po’, vai da qualche parente e tra un paio di mesi torna.
-Mi chiamerai, vero?
-Secondo te?
-Secondo me dovresti stare attento a quella Eleonor.
-E’ una brava ragazza, Hazz.
-Lo so. E potrebbe farti innamorare.
-No, Hazz. Ora parti. Ti prego.
-Salutami le bimbe.
-Non posso...
-Ah, giusto...vado.
-Ciao, Hazz.
-Addio.
Sussurrai.
***
New York. Bella città. Qui vive mia cugina, Cher Cox. Credo che andrò a vivere da lei per un po’.
***
-Hey, Styles!
-Cher, da quanto tempo!
-Natale scorso...
-Si...comunque...
-Si.
-Cosa?
-Si, puoi stare qui finchè Eleonor non va via da casa tua.
-Come...
-Mi ha chiamato Lou.
-Ah...
-Vieni, ti presento i miei coinquilini.
-Vengo subito, rispondo un secondo al cellulare.
***
-Haz, sei arrivato?
-Perché hai chiamato Cher?
-Credevo ti facesse piacere trovare già tutto pronto al tuo arrivo...
-Già..scusa, sono nervoso.
-No, Hazz, non dormirò nella stessa stanza di El, se t’interessa.
-Ohw...bene.
-Ora vado, Lux deve mangiare
-Ciao amore.
-Ciao, piccolo.
***
Entrai nella sala da pranzo. C’erano ragazzi e ragazze dappertutto.
-Ragazzi, lui è Harry Styles. Harry loro sono Chanel, George, Rosie, Brian, Vanessa, Steve, Shine, Meredith, Luke e lei è Diana.
Disse Cher.
-Piacere, ragazzi.
***
-Che si mangia Cher?
Chiesi una volta seduto a tavola.
-Chiedi a Diana, ha cucinato lei, oggi.
Rispose.
-Diana, si, ciao, ehm...cosa hai cucinato?
-Tacos.
-Adoro i Tacos!
-Lo so!
-E...
-Me lo ha detto Louis...
-Ma...
-Si. ha parlato con tutti.
-Posso fare una chiamata?
-Vai.
Rispose Cher.
***
-Perché?
-Volevo ti sentissi a casa.
-A casa mia non ci sono undici ragazzi vaganti.
-E A CASA MIA NON C’E’ UNA DONNA CHE BADA AI MIEI FIGLI!
-Non urlare.
-Nessuno si sente a casa propria. Quindi smettila di lamentarti. Voglio solo farti sentire bene.
-Sai come potrei sentirmi bene?
-Come?
-Avendoti accanto.
- ‘Looou, Lux ti cerca’ Devo andare Harry.
-Ciao.
***
Entrai nella mia stanza.
-Hey.
Mi salutò Diana.
-Ciao.
Sbiascicai andando a morire sul letto.
-Qualcosa non va?
Chiese togliendosi le cuffiette e distogliendo lo sguardo dal compuer.
-Il mondo.
Risposi.
-Non fare il tragico...
Disse alzandosi dal suo letto per sedersi vicino a me.
-Non faccio il tragico. Io...
-Lo so.
-Bene.
-Non odiare Lou.
-Non mi ama più.
-Ti ama ancora di più, ora che hai avuto il coraggio di lasciar fare le cose a lui.
-Due mesi sono troppi.
-A febbraio ti accompagnerò personalmente a Londra.
-Perché?
-Perché so che fa male affrontare un viaggio tutti da soli.
-Ohw...si.
*I’m in love with Lou and..*
-Pronto?
-Haz…
-Lou!
-V-vogliono che ci sposiamo.
-Chi?
-Sai chi.
-Quando?
-Tra un mese e mezzo.
-No.
-Ho via di scampo?
-N-no...
-Haz, devo andare, ti amo.
-Boo...
-Si?
-Non piangere.
-Non davanti le bambine. A dopo.
-Ciao...
***
-Harry, dai, non fare così!
-E che dovrei fare?
-Prima di tutto guardarmi negli occhi quando parlo.
-No.
-Perché?
-Perché ho gli occhi gonfi e pieni di...
-Ricordi?
-...si...
-Se smetti  di piangere ti prometto una cosa.
-Cosa?
-Che...