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Autore: PsYcHoGIRL_SYLARtheBEST    15/04/2008    7 recensioni
I pensieri di Aaron 10 anni dopo, su una persona che gli è particolarmente familiare.
No spoiler.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Charlie, Claire
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: i personaggi non mi appartengono (altrimenti non sarei ancora qui ^^) sono tutti di proprietà di J. J. Abrams

NB: anche se ambientato dieci anni dopo non contiene spoiler per la 4 stagione! E' tutto spudoratamente inventato dalla mia mente contorta ^^
Attenzione: vorrei ringraziare lady house e hikary per aver recensito la mia prima fic.



22 settembre 2014, Manchester.

Da quando ho cominciato a capire un po', ho sempre odiato questo giorno.
Perchè?
Perchè mamma piange. Si chiude in camera mette un Cd vecchio di 10 anni e piange. Credo che ascolti i Drive Shaft o qualcosa così. Ho visto la copertina del Cd una volta.
Io sono uno dei sopravvissuti del volo Oceanic 815 ma non mi ricordo niente a assere sincero. Niente di niente.
Ecco mamma che viene da me, con gli occhi gonfi di lacrime. Non la posso vedere così.
-Lo sai oggi che giorno è Aaron?-
Annuisco. Dai mamma non fare così. Deve essere stata un esperienza terribile ma non mi sembra il caso di fare queste scenate.
-Scusa piccolo, lo so che mi vedi sempre piangere mi dispiace.-
Anche a me mamma sapessi quanto. Si alza e va in cucina. E torna con un barattolo di burro di arachidi. Ne mangia a quintalate. Come fa...
-Mamma posso farti una domanda... lo so che tanto non mi risponderai ma io voglio chiedertelo lo stesso.. perchè piangi tutte le volte?-
Infatti come previsto se ne va. E si chiude in camera ascoltando quella musica.
Accendo il televisore.
Lo speaker parla di noi.. di loro.. dei sopravvissuti.
Un' inviata da Manchester parla di qualcosa. Mamma non è neanche di qua, chissà perchè ci siamo trasferiti qua.
Alzo il volume per coprire quello della musica di mamma.
sono passati 10 anni dalla scomparsa e presunta morta di CHARLIE PACE, la rock star originaria della nostra città. In onore del nostro Charlie faccio partire il servizio.
E qua vita morte miracoli e opere di questo tizio. Non mi interessa ma ciononostante è come se non riuscissi a togliere gli occhi di dosso da quelle immagini che corrono. Foto foto e ancora foto di questo Charlie.
Sento uno scoppio di singhiozzi dietro di me. E' mamma.
Piange convulsamente.
Oddio! Un idea assurda mi balena in testa. Ma...no no impossibile.
La giornalista continua a parlare. Ma io non ascolto più. Mandano un altro filmato, sempre riguardante la rock star e mamma sorride e piange. La domanda mi sorge quasi spontanea.
-Era mio padre?-
Scuote la testa e se va. Si sono stao un idiota. Come ho potuto pensarlo solo per un attimo. Probabilmente neanche lo conosceva questo qui.
Eppure mi sembra familiare.
Mi giro nelle mani l'anello che ho praticamente da sempre. Mamma però non me ne parla mai.
Mandano un altro filmato. Stavolta Charlie parla in un intervista.
Sento la voce di quest'uomo.
E ripeto che mi sembra già sentita.
Spengo la tv, probilmente mi sta dando alla testa.
Vado da mamma in camera e mi siedo sul suo letto.
Mi guarda e sembra essersi calmata.
Rimaniamo in silenzio per un po'.
Poi lei parla.
-Tuo padre si chiamava Thomas, era un pittore e abitavamo a Sidney.-
-Scusa mamma non volevo chiedertelo.-
-Non fa niente tesoro.-
-Allora posso fari un'altra domanda.-
-Dimmi tutto.-
-Thomas..era sull'aereo con te e è...non ce l'ha fatta?-
-No, non era con me.-
Strano.. allora deve aver perso qualcun altro.. Voglio sapere, in fondo è mia madre.
-Allora chi è che hai perso mamma?-
-Ascolta.-

Prende un Cd e lo mette. E' solo chitarra. Una canzoncina dove si sente solo la chitarra.
Sento una senzazione strana come quella di prima.
-Mamma..? Io l'ho già sentita...-
Si porta un dito alla bocca per dirmi di fare silenzio.
Infatti si sente canticchiare parole appena accennate.
Mi è familiare come se la conoscessi da sempre.
Alzo gli occhi e lei ha gli occhi lucidi.
-Charlie non era tuo padre, ma è l'uomo che ho amato e che nonostante non ci sia più amo ancora. 10 anni fa ci siamo incontrati. Era sera io ero disperata ma lui è riuscito a farmi ridere. Ti voleva bene come fossi suo figlio-
-E' suo?-
chiedo indicando il mio anello.
Mamma annuisce. Un giorno finirà di raccontarmi tutto.
E in silenzio continuo ad ascoltare il motivetto di Charlie Pace, l'uomo che adesso so che mi è familiare.


E' una cavolta.. mi è venuta così e l'ho scritta..spero vi sia piaciuta.
baci!!
  
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