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Autore: Diletta_86    01/11/2013    1 recensioni
Tirare tardi sul lavoro non è sempre un esperienza negativa.. a volte aiuta!
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Camilla Baudino, Gaetano Berardi
Note: Lime | Avvertimenti: Bondage
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Dannazione siamo chiusi dentro!- 
-Come chiusi dentro?-
-Essi..chiusi dentro. Portone esterno sbarrato e finestre del terreno impraticabili-

La donna appanicò, alzandosi di scatto dalla sedia. Non potevano essere bloccati lì. L'uomo dall'altra parte della scrivania cercò di afferrarla, non capendo, e lei gli piantò le unghie nella carne facendolo gemere, e ritrarre quel tanto la presa da permetterle di precipitarsi alla porta. Sbatter di sedie e rumore di passi. L'aveva afferrata di nuovo.

-Ma si può sapere cos'hai?-
-Lasciami!-

Si divincolò, ignorando il rumore di stoffa strappata. Non voleva, non poteva rimanere li. Il corridoio era deserto ed in penombra. Entrambi col fiato grosso arrivarono all'uscita che era, appunto,sbarrata dall'esterno. L'uomo la sbatté contro il portone di legno, irato. Nella penombra era lui e nel contempo non lo era. 

-Camilla per dio vuoi dirmi che diavolo ti prende?!-
-Mi prende che voglio uscire di qui!-
-Se tu non mi avessi fatto tirar tardi con le tue teorie non ci saremmo..qui dentro!-

Soffiò lui giocherellando con la maglietta strappata di lei. Bel guaio davvero. 
Camilla lo osservava in silenzio, ammutolita e terrorizzata. Chiusa dietro alle spalle col suo tormento segreto, il commissario Berardi. 

-Chiama Torre, che venga ad aprire!-
- E perchè mai?! E poi non può..la chiusura è automatizzata come nelle banche..- 
-Dannazione Gaetano!-
-Cosa ti spaventa eh prof?-
- Tutto.-

Di nuovo tentò di respingerlo ed allontanarsi da lui, via dal portone di legno, ma non era possibile. Il luogo era piccolo e non ci si poteva nascondere. 

- Te lo dico..conviene attrezzarsi, dormire e domattina ci apriranno..-
-Dormire? e Renzo? Livietta?-
-Camilla siamo nel 2013..fai una telefonata!-

Per dire cosa? Sono chiusa in commissariato con lui? Tanto valeva confessare e buonanotte al secchio! Sbuffò. 

-Ho il cellulare scarico..-
-Prendi il mio.. o usa il fisso..la luce funziona.-

Si stava avvicinando di nuovo. Prometteva male. Ma cosi era... afferrò la cornetta e compose il numero. Fu la figlia a rispondere, il padre era fuori per lavoro e non sarebbe tornato. Camilla le disse di non preoccuparsi e la figlia mugugnò a lei il medesimo avviso, poi riattacco. Gaetano l'osservava con quel suo sguardo da oltraggio. 

- Gli unici letti sono quelli delle celle di sicurezza..-
-Chissà perchè lo sospettavo..-

Grugnì lei. A volte i sogni sono fin troppo premonitori.. Non avevano fatto a tempo a raggiungere la loro inevitabile destinazione provvisoria che qualcosa scattò nella mente di entrambi, lasciandoli avvinti ed ansanti di un bacio violento, dato mentre la porta della cella si richiudeva alle loro spalle . Non avevano le chiavi. Chissenfrega.  Erano anni che Gaetano meditava quel sogno proibito, forse dalla prima volta che aveva minacciato di arrestarla. Beh.. se avesse dato fondo alle minacce non avrebbero perso dieci anni a vuoto, pensò mentre volava via giacca e camicia; la maglia di Camilla era bella che andata da un pezzo... inservibile in ogni caso. Finirono sbattuti, proprio come da oniriche previsioni, contro la branda angusta, a limonare come adolescenti in calore. 

Li trovarono al mattino dopo, ancora avvortolati nella coperta di ruvida lana da carcerati, completamente svestiti ed addormentati come sassi. 
   
 
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