Serie TV > Psych
Segui la storia  |       
Autore: iacomary97    03/11/2013    0 recensioni
Questa è una raccolta di One shots, le storie varieranno dal verde al giallo. All'inizio comunque scriverò una breve descrizione di cosa tratterà la One Shot.
---Terzo Capitolo ONLINE - Dreaming ---
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Dreaming

Rating: Verde

Metodo: 1 Persona

Pairing: Shules
Situazione: Situato tra la 7x07 (fine puntata) e prima del 7x10

Altre note: 

 

Ed ero li, a camminare sul marciapiede di una strada qualunque per dimenticare l’ennesima pessima giornata passata senza di lei. Si, Juliet, la mia Jules.  

Avevo sottovalutato la sua rabbia, la sua tristezza pensando ed essendo al 100% sicuro che dopo un giorno o due tutto sarebbe tornato alla normalità. Almeno avevo provato a convincere gli altri che stavo bene, ma sapevo che in fondo… per me non era affatto facile nasconderlo. E sapevo che non era facile nemmeno per lei.

 

Niente più bugie, niente più segreti Jules. [1]

 

Avevo fatto crescere questo segreto troppo bene… anche con la sfortunata casualità della macchina della verità. L’avevo battuta…  E in quella situazione ero costretto a farlo…

Ma che cosa avrei potuto fare? Avrei dovuto parlarle sicuramente molto tempo prima. Avrei preso del tempo per parlarle in privato e forse, forse mi avrebbe capito… mi avrebbe dato tempo per spiegare…

Ma non sarebbe stata pronta, non ancora… Ripensandoci, la sua reazione alla bugia del padre era stata forte… per non parlare di quella del fratello… Non era pronta… mi avrebbe lasciato… e forse… forse… avrei fatto la fine del fratello. Ma con il suo padrigno era pronta… Disse che nonostante tutto avrebbe tenuto la bocca chiusa per il bene della madre…

E alla fine lo aveva fatto anche con me… Mi aveva tenuto lontano, diceva che non voleva più avere a che fare con me, ma allo stesso tempo la mia bugia era ancora al sicuro.
Ero sollevato dal fatto che almeno mio padre e Gus erano al sicuro. Perché alla fine era solo colpa mia e mi sentirei male al solo pensiero di metterli in pericolo a causa mia.  

 

Inciampai e guardando davanti a me realizzai che ero arrivato proprio in un luogo particolare.

Ero di fronte ad un nuovo ristorante. Potevi ancora sentire l’odore della pittura fresca, che, stranamente, non era male.

L’intero edificio era bianco e nero, classico e moderno allo stesso tempo.

 

Avevo bisogno di un po’ di pace nella mia testa. Qualcosa di impossibile, lo so, ma avevo bisogno la mia testa vuota, senza pensieri che portavano Juliet o quella fatale serata, per una notte…

Solo per questa notte…

 

Conoscevo questo posto grazie a Gus, che me lo aveva consigliato quella mattina, dicendo che era un nuovo locale, con buoni prezzi e ottimo per rilassarsi. Proprio quello che mi ci voleva. Gli chiesi ovviamente perché non potevamo semplicemente stare a casa mia a giocare ai videogame o uscire direttamente insieme, ma mi rispose con “Sono già impegnato.”

 

Ancora una volta la sua ragazza…

 

Ero felice per lui, ma… avevo bisogno del mio migliore amico per almeno una serata… un'altra serata per tirarmi su. Ero triste e il mio solito sorriso era sparito. La mia maschera era calata e mi sentivo… esposto… nudo…fragile… Rivolevo il mio sarcasmo, la mia borsa di commenti spiritosi, e osservazioni intelligenti per protezione. E per poterlo fare avevo bisogno del mio amico.

 

Stavo ancora guardando attraverso la finestra. C’erano alcuni tavolini che erano per lo più disposti per due o quattro persone.

 

-Signore, vuole entrare?-

Mi girai sorpreso verso alta e snella figura, che se non avesse faccia, l’avrei sicuramente scambiata per il famoso Slanderman.

-Uhm, certo…-

 

Era ancora presto e il ristorante era vuoto. Mentre camminavamo attraverso tavoli e sedie, notai un piccolo palco alla fine della sala. Stavano ancora sistemando e aggiustando tutti gli strumenti insieme a tutta l’attrezzatura.

-Ha prenotato qui?-

-Ah… non proprio. Un amico mi ha suggerito il posto.-

Se eravamo in un cartone animato, sulla sua testa sarebbe apparsa una lampadina.

-Oh… Lei è Shawn, giusto?-

-Uh, si.-

Mi portò al tavolo più vicino al palco. Percepivo una strana sensazione…

-Questo è il suo tavolo.-

-… Mio? Non posso scegliere? Intendo… la sala è completamente vuota…-

“Gus stava certamente architettando qualcosa…”

-Si beh… E’ per il mio capo, è tipo ossessionato dall’ordine. Ed infatti il tuo tavolo ha il numero 1.

Solo allora notai il segnaposto bianco e nero a forma di ananas. Sposto la sedia per me come un gentiluomo e mi sedetti un po’ a disagio.

Guardai di fronte a me, sul palco e ci trovai una nuova persona. Stava provando i microfoni, quindi ipotizzai fosse il cantante. Non riuscii a vedere chiaramente il suo viso, un po’ per la poca luce, un po’ per il cappello che stava portando, ma ebbi la sensazione che conoscessi davvero quell’uomo. Il cameriere si avvicinò a me e mi porse il menù.
-Quindi… cosa vuoi ordinare?-


Usò addirittura un accento finto!

-Gus! Stai davvero architettando qualcosa? Ed eri davvero così sicuro che quell’accento avrebbe funzionato su di me?-

-Non offendere Dave J. Smith! E sto lavorando qui, Shawn!-

-E dai amico, ancora con queste false identità. Non ti porteranno da nessuna parte.-

-Abbassa la voce!-

-Comunque amico, perché stai mentendo?-

-Non è vero! Ti sto dicendo che sono qui per lavoro!-

-Lavoro? Stai scherzando? Hai già due lavori a tempo pieno!-

-Abbassa la voce! E ascolta… Sto solo aiutando un amico, e soldi extra sono sempre benvenuti.

-E dai! Se era questo il tuo problema bastava dirlo, te li avrei prestati e…-

-Tu?-

-… Io… Ok, hai ragione… ma sono giù amico.-

-Ti… ti aiuterò amico, davvero. Ma per ora stai zitto e aspetta il tuo ordine!-

 

Gli riferì il mio ordine ed aspettai davvero.

 

Dopo 3 minuti di calma, iniziai a guardarmi intorno. Mi stavo annoiando sul serio.

Noia, noia, noia.

 

Ad eccezione di un tipo nell’angolo bar, e il tecnico-cantante sul palco che stava accordando l’arpa, la sala era ancora vuota. Ogni volta che lo guardavo non facevo altro che convincermi ancora di più. Conoscevo quel tipo!

 

Solo nel momento in cui finalmente stava per girarsi, fui interrotto da una familiare voce gentile e molto sorpresa.

-Shawn?-

 

Guardai alla mia destra ed eccola li.

Juliet, il mio biondo enigma[2].

Era ferma li, sorpresa, e non potevo non notare il suo lungo vestito rosso, che la evidenziava nei punti giusti.
Era bella, affascinante e… da togliere il fiato… Non potevo nemmeno descriverla…

 

E poi aveva questa aura bianca, che sembrava provenisse da una visione, angelica, una delle mie tante visioni di lei che mi appariva ogni notte durante il sonno da quando se n’era andata. Era distante da un periodo di tempo che sembrava infinito e stavo male.

Ma ora era qui, e realizzai che questa era la mia occasione. La volevo indietro. La volevo ancora nella mia vita. Passare tutte le serate con lei, guardare un film insieme, guardarla ridere, prepararle la colazione a letto, vederla sorridere ed anche lavorare e catturare criminali insieme.

Volevo la nostra quotidianità insieme, come era sempre stato.

Volevo questo.

Volevo baciarla come se non c’era un domani, dirle cosa sentivo per lei, di quanto era importante per me, dirle che era magnifica e che volevo spendere il resto della mia vita con lei, e non lasciarla mai più.

O non darle più un motivo per andare.

 

Poi si spensero le luci e realizzai che ero rimasto a fissarla, rimanendo zitto per minuti e minuti.

-Shawn?-

-Uh…-

-Tu! Hai organizzato tutto questo, ammettilo! Ti avevo detto che avevo bisogno di tempo.-
-Sei…sei bellissima, stasera…-

Per un secondo arrossì, ma la sua espressione rimase seria.
-Non.. non cambiare soggetto.-
-Ma io non… non ho fatto niente. E’ un caso che sono qui.-
-Si Shawn, e dimmi. Perché sei proprio al tavolo che ho prenotato giorni fa, mentre la stanza è completamente vuota. Sono proprio curiosa di saperlo[3].-

-Non ho chiesto questo posto. Il cameriere mi ha portato qui.- Mi girai intorno per cercarlo, ma era sparito nel buio della sala. –Comunque aveva detto qualcosa riguardo al disturbo ossessivo compulsivo dell’ordine del capo.- Mi rispose con l’espressione che indicava la frase “Pensi davvero che ci casco?” –Dai! E’ è la verità!-

 

-Juuuuules!-

-Shawn… Lasciamo perdere… Cambio tavolo.-

Le afferrai il polso. Mi guardò minacciosamente ma non mi importava. Non avrei fatto di nuovo la figura dello scemo, perdendo una buona occasione.
-Siediti semplicemente, ti assicuro che non ti irriterò in alcun modo o… convincerti a tornare con me... sai… rimani.-

 

Rimase lì in piedi per un po’ sbuffando leggermente, ma poi accettò la mia offerta.

-Sappi che non lo sto facendo per te… Sto qui di mia volontà.-
-Uh-uh.-

-…E… non credere cambi qualcosa per te.-

-Ok…-

 

Guardai in giro, sul palco. Il tipo aveva di nuovo il cappello e quando mi notò cambiò direzione. Girai quindi il mio sguardo su Juliet. Notai che mi stava fissando anche lei, ma non appena la guardai negli occhi cambiò direzione imbarazzata. Odiavo questa situazione…

Intanto il mio piatto arrivò, e il cameriere prese l’ordine di Juliet. Poi accese le due candele che si trovavano sul nostro tavolo, e corse via.

-Beh ora spiegami questo.-

-Beh… Per prima cosa le luci sono spente e… probabilmente non volevano che mi mutilassi al buio. E forse ha realizzato che siamo… ha pensato… che eravamo una coppia…- Mi faceva male il solo pensarlo…

-Sai Shawn… Faresti una migliore figura se solo ammettessi la verità.-

-Jules, questa E’ la verità. E’ Gus che mi ha consigliato questo posto.-

-Aspetta… Mi stai dicendo che quel tipo che avevo visto era Gus! Lo sapevo!- Prese la borsa e si alzò. –Me ne vado.-

-Jules…- La seguii con lo sguardo e così girai la testa.

 

Questo mi diede un motivo per farla rimanere. Potevo ancora avere la mia occasione.

 

-Siediti.-

-Perché dovrei?-

-Beh, per il tuo fantastico ordine e… beh. Ti sei dimenticata della vera ragione per cui sei venuta qui in primis?-

-Uhm… io…- Le accennai il palco dietro di se. –Oh… ciao… Carlton…-

 

Lassie la salutò da lontano e poi iniziò a parlare con i musicisti che erano apparsi in quel momento.

 

-Sai… per quanto ha imparato a sopportarmi, e ad ammettere che non mi vuole in pericolo come invece dichiara, lui comunque non si sarebbe sbilanciato fino a questo punto.-

-Mi dis…- Tagliò a metà la frase, incerta probabilmente se mi meritavo quella scusa, ma si risedette.

 

Arrivò il piatto di Juliet, e come promesso rimasi in silenzio mentre mangiavamo il nostro pasto. Mentre il mio era a metà, Lassie e gli altri membri incominciarono a suonare delle canzoni romantiche. Curioso cercai il suo sguardo, era proprio lui a cantare, ma appena mi vide distolse lo sguardo nervosamente e completamente imbarazzato.
Poi lei parlò.

-E… allora perché lo sta facendo?-

-Beh non lo so… Sono confuso quanto te…- Presi la bottiglia di vino e considerai di berne un po’… ma poi cambiai idea e mi versai invece dell’acqua.   –Comunque stavo pensando…- Ne versai anche un po’ nel bicchiere di Jules –Dato che siamo qui, potrei dirti la mia sul quel che è successo… sai…-

-Shawn? Ti ho detto che non ne voglio parlare. Voglio passare una serata tranquilla e… se possiamo, senza litigare perché se no mi alzo e me ne vado.-
Le presi una mano. Era nervosa e tesa, lo sentivo ma almeno non si mosse.

 

-Jules, farti arrabbiare è davvero l’ultima cosa che voglio… anzi, non lo voglio proprio. Non voglio nemmeno ricordarmi tutte le volte che ti ho visto o che stavi quasi per piangere. Per colpa mia.-

-Shawn.-

-Jules per piacere, lo so, tu non piangi, sei più forte di così. Ma chissà quanto ti ho fatto del male, per farti addirittura arrivare a piangere. Mi dispiace, davvero. So che è una scusa inutile ma te lo dico comunque perché… come ti ho detto qualche giorno fa, io credo in noi. Non dimentico tutto quello che abbiamo fatto insieme, quanto ci siamo divertiti, l’affetto e l’amore che ci siamo dati… Amore di entrambi. E io lo provo e non riesco a nasconderlo… e non riesco a credere che per te non è più lo stesso…-

Potevo vedere il dolore nei suoi occhi, vedendo luccicare i miei al buio.
Era così difficile pensarlo, e ancora di più dirlo ad alta voce. Sembrava ancora più reale… Più doloroso.

-O che… per… la mia stupidità… per… per quell’unica bugia… quel GRANDE segreto…-

 

-Lo so… E’ una bugia, e tu non le sopporti ma… per quell’unico segreto ti ho perso… Così, insieme alla mia felicità.

 

Era faticoso respirare, la mia rabbia verso me stesso e la tristezza mi stavano stringendo terribilmente la gola, e tra ogni respiro mancava poco tossivo…
Quel piccolo discorso mi stava distruggendo… Ma dovevo farlo.

 

-Shawn.-

-No, lasci-ami parlare… io.-

-Shawn, io ti amo.-

La guardai negli occhi, era sincera.

-Ma… ma mi ero fidata di te… e mi hai mentito e lo sai che io le odio. Le uniche cose che non sopporto. Ma… so anche che di questa bugia ne hai fatto un bene. Hai risolto un infinità di casi e… alcuni di quelli… erano esattamente spettacolari… ma questo non cambia il fatto che non ti sei fidato abbastanza per dirmelo… Forse, in quella centrale ero l’unica a crederti davvero… L’unica… Non potevi dirmelo? Non ti fidavi? Dimmelo.-

-Jules… Avevo paura di perderti…-

-E questo è quello che successo.-

 

La musica si fermò.

 

Sul serio? Pausa di tensione? Mi girai verso Lassie e banda, ma erano rientrati nel retro… Probabilmente.

 

Le presi entrambe le mani e la guardai dritta negli occhi –Non era il momento giusto. O non era mai il momento…  Era troppo presto. O mi spaventavo quando il momento arrivava. E poi quando ero finalmente pronto, ero solo stato troppo lento nel prepararmi. Te lo volevo dire quel giorno… Lo volevo veramente. Avevo parlato con mio padre e avevo realizzato che stavo mettendo in pericolo la cosa più importante della mia vita: la felicità; e la persona più importante: tu.-
Ripresi fiato. –E, tutto questo, solo perché avevo paura. Ero pronto ma avevi capito tutto da sola. E così… avevo rovinato tutto… di nuovo…-
-Avevo mentito sulle mie abilità. Di come lavoro. Ma non avevo mai giocato con te, con i tuoi sentimenti. Non ti ho mai presa come uno scherzo, perché semplicemente non lo eri. Non potevo farlo, eri e sei troppo importante per me. Non ho mai mentito su quel che provo per te. Perché ti amo e… Non ho mai provato nulla di simile per nessun altra…-

Era silenziosa… e aspettava che continuassi.

-Se avessi saputo quel che sarebbe successo anni fa… che ti avrei portata nel cuore… che mi sarei innamorato di te… io… avrei ammesso la verità, anche se non mi avessero creduto… avrei preferito le conseguenze di quel giorno alla sofferenza che stiamo provando adesso. E quindi… non ti.. avrei messo neanche in questa brutta situazione… mentire e tenere il segreto per me…-
-Shawn… io…-

-Voglio solo il tuo bene. Il tuo sorriso. Ma… voglio essere felice anche io e… anche se potrebbe sembrarti ridicolo… ho bisogno di te. Lasciami tornare… e anche se suona male, lasciami amarti.-
Dopo averlo detto ad alta voce non sembrava poi così male.

 

E poi la sorpresa.

Bottiglie che cadono, bicchieri che risuonano… si era spostata in avanti e mi aveva baciato.
Ero immobile, sorpreso all’inizio, ma poi mi feci vivo e misi nel bacio tutto il mio bisogno, la passione, tutto quello che provavo nel bacio… Mi mancava… Quanto diamine mi mancava!
Sentì del bisogno anche da parte sua, anche un po’ di tristezza e tutte le sue insicurezze che provava per me…

Il problema non era la mancanza d’amore, ma di fiducia…

 

-Shawn… ti amo… e mi manchi… ho solo bisogno di tempo. Un po’ di tempo per fidarmi di nuovo di te.-

-Qualunque cosa Jules… qualunque…-

 

Cambiai sedia, e mi avvicinai a lei. Le poggiai le mie mani ai lati del suo viso e la guardai dritta negli occhi. E mi sorrise, per la prima volta in settimane…
-Sistemerò tutto… lo prometto. Non ti perderò di nuovo… non posso.-

-Shawn…-

-TI amo.-

Chiusi gli occhi e la baciai ancora, più rilassato. Felice di essere ad un passo dalla mia vecchia vita.

 

 

Ma…

…Qualcosa non andava. Non sentii più nessun rumore dal ristorante, di posate o bicchieri, di passi di clienti o camerieri…

E sentii puzza di benzina, asfalto… rumori di macchine… Sembrava fossi in mezzo alla strada… il freddo. Che freddo!
E… e…
…Ero a pancia in giù!

 

Aprii gli occhi e capii il perché.

Davanti a me solo il cielo notturno con tutte le stelle, quelle poche che si potevano vedere in città.
Mi alzai, con un mal di schiena pazzesco e realizzai che ore prima mi ero seduto ad una panchina per pensare.
-Ecchuuuu!-
Mi ero addormentato… su una panchina… in mezzo alla strada… e al freddo con solo una maglietta a maniche corte…
-Echuuuuuu!-
Mi ero addormentato… Quel sogno era troppo bello per essere vero…

 

A causa delle mie abilità di osservazione, mi era spesso impossibile notare la differenza tra sogno e realtà… ma spesso rispecchiavano la realtà…

Quindi pensai, che se non avessi cambiato nulla, nessuna parola, facendo e ripetendo alla lettera tutto, allora forse, FORSE, il piano avrebbe funzionato e sarebbe tornato tutto alla normalità. Lo volevo così tanto. Dovevo provare.
Presi la mia giacca e la indossai, poi cercai il telefono sperando di non essere stato derubato…
Inviai il messaggio a Gus per la richiesta…

Ma ero sicuro che mi avrebbe aiutato… La parte difficile sarebbe stata convincere Lassie, o trovare un sostituto nella parte dell’esca.

 

Ma ero positivo.

Sarebbe andato tutto bene.

 

 

A/N: SAAAAAAAAAALVE a tutti! Dal mio ultimo aggiornamento ne è passato di tempo. (Scu-Sa-Te :C)
J Spero sia piaciuta la fic, e che in molti possano leggerla (anche perché non so in quanti abbiano visto la settima stagione). Era una fic già pronta ma l’avevo accantonata per un po’… che dovevo finire. Poi mi hanno ricordato della fic ed eccola qui xD. Ho qualche altra idea per questa bellissima coppia ( *u* ) ma non so quando avrò tempo per scriverla realmente…
Per quelli che seguono il crossover: non l’ho dimenticata… Sto solo avendo un po’ di problemi nel renderla “bene”… dal punto di vista dei personaggi di Lie To Me… Quindi riprenderò non appena rivedrò l’ultima stagione di quest’ultima.
Quindi… alla prossima :D

 

 

 

 



[1] 5x11 - In Plain Fright - La fiera del terrore

[2] 2x05 - “She is an enigma wrapped in a little blonde riddle”

[3] Sarcasmo

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Psych / Vai alla pagina dell'autore: iacomary97