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Autore: You_are_a_baka    03/11/2013    4 recensioni
«La ragazza si avvicinò al viso di Castiel e stampò un baciò sulla sua guancia.
Castiel si risvegliò, ma era troppo tardi, era già scomparsa. Fuori dalla finestra si era alzato il vento, quel vento freddo, proprio come la sua guancia, sentiva freddo dopo quel bacio. Ne desiderava un altro, e un altro e poi un altro ancora. Un silenzio tombale circondò Castiel, anche se l’amico continuava a chiamarlo, lui sentiva il silenzio più totale.»
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dolcetta, Lysandro
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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«Amore…». Quella parola echeggiò in testa a Castiel

Amore, questo sconosciuto.
Castiel non aveva mai provato certi sentimenti, non ne aveva bisogno. Gli piaceva illudere le quattordicenni, quelle che darebbero di tutto per avere un ragazzo. Quelle che si guardano nello specchio la mattina sentendosi belle, accettate. Sarà, ma lui…aveva sempre avuto paura di innamorarsi veramente.
Tutti lo consideravano un drogato, un cinico, un bullo. Ma non era affatto così.
Dietro quella giacca di pelle nera si nascondeva un cuore d’oro, strano ma vero. E quando dico cuore d’oro intendo proprio un cuore d’oro, una catenina con un ciondolo a forma di cuore.
Apparteneva alla madre, scomparsa nel nulla da oramai 4 anni.
Del padre? Non ne parliamo, meglio lasciar stare prima di far riemergere ferite indelebili sul cuore del piccolo capel di carota.
«Scuola, Scuola…Ah si! Quel posto dove c’è il bar?» annunciò lui al suo compagno di sventure, Lysandre.
Lysandre, dalla faccia, pareva dire:”Signore Iddio, potevi anche mettergliela l’intelligenza lo sai?”.
Erano sul bus. Mentre castiel spulciava i pelucchi dai suoi pantaloni, si accorse che una luce lo stava abbagliando, era l’alba. Che bei colori che aveva l’alba. Di quel rosso/arancione che gli ricordava tanto il calore di un abbraccio, quanto voleva un abbraccio, da quanto non ne riceveva.
«Hey? Castiel? Ti sei addormentato?» Lysandre gli sventolo una mano davanti.
«Uh, si.» si era imbambolato.
E in un secondo notò che uno dei raggi puntava verso una ragazza, che tentava di coprirsi con un braccio, la luce le dava fastidio.
Era bassa, molto bassa, i capelli color del grano, ma gli occhi…quelli non era riuscito a vederli. Erano coperti dal piccolo e tenero braccio, che tentava disperatamente di scacciare la luce, come se volesse rimanere al buio. Non aveva né cartella né borse, dove starà andando allora? Pareva piccola e indifesa…non credeva volesse saltare la scuola. Non era una di quelle ragazze belle, era, normale, ecco. E questo a Castiel piaceva. Castiel pareva di nuovo imbambolato, ma un’altra sventolata di mano di Lysandre lo fece rinsavire.
«Castiel, stai bene? Mi stai preoccupando lo sai?» annunciò l’amico.
«Sono solo…stanco, ecco.» rispose.
Si rigirò verso la ragazza. Possibile che in un secondo in cui si era volto a guardare l’amico, lei era scomparsa?
A Castiel venne un brivido.
«Castiel, ti prego dimmi che succede.» Lys era preoccupato.
Castiel fece un cenno con la testa, facendogli capire che stava bene. Come era possibile che fosse scomparsa così velocemente?
E così erano arrivati a scuola. Castiel sorpassò tutti per uscire primo e controllare che non fosse scesa anche lei.
Niente, possibile che tutte le ragazze della sua scuola abbiano i capelli chiari? Nessuna con capelli marroni.
«Lys, per caso nella nostra scuola c’è una legge che vieta i capelli marroni per le ragazze?» Domandò ridendo.
Lys rise in tono scherzoso. «C’è una ragazza che di attizza?» ridacchiò.
«Attizza? E che razza di melanzana vuol dire?» annunciò lui con le labbra corrucciate.
«Aspetta un attimo, controllo il dizionario Castiel-Italiano, uh! È pure della Treccani! Guarda Castiel! Ci sono tre Demon!» rise Lys.
«Lys è in vena di scherzi oggi…» bofonchiò.
Lys gli diede un’ultima occhiata, prima che fossero interrotti dal trillo della campanella che li portò ad andare verso aula di musica.
Ma mentre stavano camminando, Castiel rivide di nuovo quella ragazza. Finalmente era riuscito a vedere quegli occhi, erano color castagna...di un marrone chiaro stupendo.
E Castiel si fermò a fissarla, di nuovo. Lys continuò imperterrito ad andare avanti camminando, finché non si accorse che l’amico era rimasto indietro e tornò.
«Castiel, basta. Mi stai stufando lo sai?» annunciò scocciato.
«Ti ho ritrovata…» sussurrò.
La ragazza scomparve nel nulla, come fosse un fantasma.
«L-Lys! L-L’hai vista?! Era lei!» balbettò.
«Ma che stai dicendo? Non c’è nessuno qui.» sembrò confuso.
«Ti dico che c’era una ragazza!» esclamò.
«Tsk… Sei talmente corteggiato che vedi ragazze in ogni dove! Persino quando sei in bagno a fare i bisogni?»
«Mi stanno leggermente dando fastidio le tue battute…lo sai? Sei in vena oggi?»
«Si, mi sono svegliato felice» Disse Lys, prima di entrare in classe.
Era la lezione di musica, e come al solito c’era Storia della musica, che a Castiel non interessava nemmeno per tutte le briciole di pane del mondo(?). Quindi si mise a dormire, appoggiando la testa sulle braccia.
Lys si voltò a guardarlo.
“Eccolo che rincomincia…” pensò “Ma meglio lasciarlo star-“ aggiunse, ma fu interrotto da una visione incredibile. Una ragazza era apparsa dal nulla, lì Lysandre capì tutto. Era lei la ragazza che vedeva il Rosso.
La ragazza si avvicinò al viso di Castiel e stampò un baciò sua sulla guancia.
Castiel si risvegliò, ma era troppo tardi, era già scomparsa. Fuori dalla finestra si era alzato il vento, quel vento freddo, proprio come la sua guancia, sentiva freddo dopo quel bacio. Ne desiderava un altro, e un altro e poi un altro ancora. Un silenzio tombale circondò Castiel, anche se l’amico continuava a chiamarlo, lui sentiva il silenzio più totale.
Mentre quella ragazza si era seduta su di un ramo di ciliegio, ed era intenta a guardare Castiel. Aveva lasciato un biglietto sul banco.
«L’amore è desiderare una persona più di sé stessi.» C’era scritto.
Castiel guardò fuori e vide la ragazza, lei fece un ultimo sorriso.
«Io sono Shina. Ti ricordi di me?» c'era scritto dietro.
“Ragazza salva ragazzo dall’essere investito.” Si ricordava Cas.
«Si, ero proprio io quella che ti ha salvato.» continuò.
Una lacrima rigò il viso del Rosso. Aveva trovato il vero amore già da tempo, e non lo sapeva.
È per la paura di amare, che non lo aveva capito.
  
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