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Autore: Luce_Della_Sera    04/11/2013    4 recensioni
Questa breve raccolta parla della vita di paese, e i conseguenti aspetti positivi e negativi. L'ho fatta partendo dalla realtà che vivo ogni giorno, e spero possa essere una lettura piacevole!
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chiacchiere e … ideali di paese.

Capitolo 1: Pettegolezzi

Di norma, l’attività preferita nei paesi è lo spettegolare.
Sin da piccoli si viene abituati a farsi gli affari degli altri, e perciò persone di tutte le età e di ambo i sessi (le donne sono maestre in quest’arte, ma anche gli uomini non scherzano!) si ritrovano spesso in piazza, contornate da amici e parenti, a chiacchierare del più e del meno su ciò che una data persona ha detto o ha fatto, o più spesso su ciò che si ritiene quella persona abbia detto o fatto!
Le voci di corridoio hanno spesso un piccolissimo fondo di verità, storpiato, riveduto e corretto più volte: oppure, sono totalmente inventate di sana pianta.
Il fatto che non puoi spostarti di un millimetro o pronunciare una sillaba senza che tutti i compaesani lo sappiano è già di per sé devastante, ma quando ti ritrovi davanti a persone che ti riportano cose del tutto false e a volte anche infamanti, che possono metterti in difficoltà con gli altri, capisci che il non vivere in una grande città può anche essere avvilente! Io me ne sono resa conto quando avevo 17 anni: ormai tutti i miei coetanei sapevano che ero innamorata di un ragazzo del nostro gruppo, quindi io non avevo fatto altro che ammetterlo … peccato che poi una ragazza che credevo mia amica qualche tempo dopo è venuta a dirmi che si vociferava che io avessi detto a tutti di aver avuto rapporti intimi con lui! Poi ho scoperto che era stata lei a mettermi in bocca quell’affermazione e a riferirla a chiunque volesse ascoltarla, ma questo è un altro discorso: l’unica cosa che mi preoccupava sul momento era che il mio amico non si risentisse di questa bugia, magari credendola vera. Così, appena è venuto in piazza l’ho bloccato al volo (con tutti gli altri che ci guardavano e ridacchiavano sotto i baffi) e gli ho spiegato la situazione per filo e per segno. E’ stato con mio grande sollievo che l’ho sentito dire “Lo immaginavo che non fosse vero, non è da te dire quelle cose!”: per lui l’argomento era chiuso e questo non poteva che rendermi felice, perché mi aveva creduto, ma non ho potuto fare a meno di chiedermi perché la gente del mio paese godesse nel dire cattiverie del genere: a nessuno era venuto in mente, evidentemente, che con una frase del genere si poteva arrivare a rovinare, se non una storia d’amore, un’amicizia molto solida! Questo è stato solo l’episodio più eclatante che dimostra quanto le voci di corridoio possano far danni, e ne ho visti e vissuti molti altri finora: però, nonostante il dolore che mi hanno procurato, è stato proprio grazie ad essi che ho imparato il valore del rispetto dell’individualità e della privacy altrui.
 

 

  
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