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Autore: JulieTeller    05/11/2013    1 recensioni
"Perdonami, Tara. Ti amo da quando avevo 16 anni. Non posso permettermi di lasciarti andare. Sono un coglione."
La mia storia parla di una storia d'amore fatta di equivoci, colpi di scena, tradimenti, nascita di nuovi amori. Spero che vi appassioni come questi due individui hanno appassionato me.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Triangolo
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                                                          WE BOTH KNEW, RIGHT AWAY.

Capitolo 1: Complications.
Jax stava seduto accanto la culla del piccolo Abel, come tutti i giorni da quando era stato rapito. Tara non aveva potuto fare niente, ma Jax non riusciva a capirlo. Stava lì, inerme, a fumare ininterrottamente immaginando il suo piccolino ancora tra le braccia. Tara finalmente entrò nella stanza, non l’aveva fatto prima perché era un momento molto delicato, non voleva disturbarlo, aveva bisogno di pensare. Lo guardò, come una donna guarda il suo uomo soffrire di dolore. Si inginocchiò a mezz’aria e cercò di farlo alzare per quanto meglio poteva, non riusciva e non voleva soprattutto vederlo in quello stato, persino la sua bellissima e lunga chioma bionda era abbattuta. Lui la spinse prontamente, sembrava completamente ubriaco ma aveva bevuto solo una birra, per quanto ne sapeva. “Alzati, Jax. Ho bisogno di te. Combatti, lo ritroveremo.” “Ho fatto un grande sbaglio, Tara.” biascicava, fuori di sé. “Non dovevo chiederti di restare. Dovevi tornartene di nuovo a Chicago, il tuo posto, mi sono reso conto, che non è più qui.” La guardò negli occhi, serio. “Non stai parlando sul serio. Io ti amo, non me ne sono andata via da Chicago per Kohn e non sono rimasta perché l’abbiamo ammazzato. Io sono rimasta qui per te ed Abel..” “Devi andartene!” tuonò con un urlo secco, facendo sobbalzare Tara che ancora stava sperando in un suo cambiamento, lasciandola senza parole. Nel frattempo bussarono alla porta, lei lo guardò con occhi pieni di lacrime che le devastarono tutto il viso. Socchiuse gli occhi disgustata e attraversò velocemente la cucina per andare ad aprire. Clay, Opie, Bobby e Piney. “E’ tutto vostro, adesso.” guardò Clay negli occhi, con un’espressione di donna che ne sapeva più degli altri. “Non avevi ragione, non sono la cosa migliore che gli sia capitata. Lui è la mia maledizione.” le scappò un piccolo singhiozzo disperato, riuscendo a malapena a dire: “Me ne torno a Chicago.” Gli altri la guardarono dapprima stupiti, poi capirono. Devastata dalle parole di Jax, corse in camera da letto per prepararsi mentre lui si alzò con fatica per raggiungere i suoi amici. Amava Tara. Da morire. Ma non voleva metterla nei guai, voleva fosse salva. Voleva non le succedesse nulla, la sua morte non l’avrebbe sopportata. Sentiva i pianti dall’altra stanza, simili a quello che le scoppiò in gola, davanti a lui, quando uccise Kohn. E lui continuava a trattenersi nell’afferrarla e prenderla tra le braccia. Era straziante, ma doveva farlo. Lei si bloccò per un attimo, gettando la borsa ai propri piedi. Si volto verso di lui. “Sei un codardo. Io ho avuto le palle per starti accanto, non me ne sono andata. E questo è il ringraziamento! Hai fatto la scelta giusta.” lo guardò dritto negli occhi per poi afferrare nuovamente la borsa. Clay e Opie si spostarono per farla passare e fissarono Jax, interdetti. “Perché l’hai fatto, fratello? Era la tua signora, non si tratta così una donna.” “Levatevi dai coglioni.” Spinse entrambi per passare e raggiungerla. L’amore che provava per lei era troppo forte, l’avrebbe protetta per sempre. Corre a petto scoperto, in mostra il tatuaggio del club a cui apparteneva fin dalla nascita sulla schiena, i Sons of Anarchy, e il nome del piccolo Abel, suo figlio, tatuato sul petto. “Tara!” urlò per cercare di fermarla. Lei corse più velocemente non appena si accorse della sua presenza, non voleva vederlo, voleva scappare lontano da lui. Aveva sopportato per troppo tempo i suoi sbalzi d’umore, le sue puttane, il club. Poi anche Abel, come faceva a trovare un equilibrio? Jax riuscì a raggiungerla e la afferrò per un polso. Lei non pensava fosse lui, aveva corso così velocemente per seminarlo! Si voltò con il fiato corto e con il viso inguardabile. Lui la guardò attentamente senza dire una parola e infatti Tara era in procinto di andarsene. Ma Jax non le diede il tempo. “Perdonami, Tara. Ti amo da quando avevo 16 anni. Non posso permettermi di lasciarti andare. Sono un coglione. Mi manca tanto Abel, lo sai. E in qualche modo ho dato la colpa a te.” la guardò negli occhi a lungo, non erano necessarie altre parole. Le prese il viso tra le mani improvvisamente, unendo le labbra alle sue e baciandola con passione. Avevano bisogno l’uno dell’altra, si erano mancati e quel gesto ne era una prova chiara. Però Tara pianse e Jax non ne capì il motivo. Le aveva aperto il suo cuore, era difficile che lo facesse, infatti capitava di rado. “Cosa c’è? Che succede?” “Perché mi fai questo? Ti piace farmi star male? Ti piace calpestarmi? Ogni volta che fai così, sono io che devo rimettere tutti i pezzi di me al loro posto. Sai benissimo che ogni volta che torni, io torno sempre da te. Perché ormai ti appartengo. Ma così mi uccidi, lo capisci porca puttana?” Jax non azzardava una parola, aveva ragione ma non poteva smettere di amarla. Ci aveva provato con qualsiasi cosa, ma non c’era nessuna soluzione! “Allora ti lascio libera, Tara. La scelta è tua, è questo che vuoi, no? Non voglio più intromettermi nella tua vita, è giusto così.” “Dici sul serio, Jax? Lo pensi davvero?” lo afferrò per un braccio con tutta la forza che aveva, furiosa e stufa marcia dei suoi discorsi inutili. “Pensi che io me ne stia andando perché voglio scappare? Ho sopportato e ho tenuto testa a tutte le tue stronzate, la droga, le donne, tua madre, Non me ne sono mai andata. Secondo te perché? Perché?” via via alzava la voce contro le sue labbra, voleva che quelle parole gli entrassero in quel cuore di pietra. “Volevo solo proteggerti! L’hai visto cosa hanno fatto ad Abel? E a te? Chissà cosa potrebbe succederti se ti lasciassi al mio fianco! Anche se, credimi, lo vorrei da morire. Ma non voglio e non posso in nessun modo immaginabile perderti.” Lei commossa, lo strinse tra le braccia piangendo subito dopo. Jax riuscì a prenderle il viso in tempo per baciarla di nuovo, in maniera disperata. La voleva con tutto sé stesso, il povero Jax non poteva farci nulla. Si staccarono nello stesso momento, guardandosi negli occhi. “Voglio eliminare tutte le cose che ti spaventano. Se rimani con me, ti prometto..che riusciremo a farcela.” Un brivido di freddo gli percorse la schiena, era una giornata piuttosto fresca a Charming e lui non aveva nemmeno la maglia. Il calore di Tara però gli donava conforto. “Entriamo in casa, adesso, piccola.”
  
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