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Autore: corvonero83    06/11/2013    2 recensioni
«Ancora un attimo…» la strinse ancora di più a se. E pur di stare così con lei ancora per un po’ accettò la palla di pelo che sentì avvicinarsi rumorosamente con le sue fusa. Una cosa lo lasciò perplesso…la palla di pelo si era accoccolato vicino a lui, dalla sua parte….e ora pretendeva coccole strusciando la testolina contro la sua mano.
Maira rise.
«Lo vedi? Hai conquistato anche lui….e se per lui sei ok…allora vuol dire che sei veramente quello giusto!»
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rivalità felina
 
 
«Buon gior…»
Fu subito bloccato da Clizia che appena aprì la porta gli fece cenno di fare silenzio e lo fece entrare. Capì subito il motivo. La trovò accartocciata sul divano persa in un sonno profondo. Sembrava una bimba piccola.
«Fai come se fossi da te…lo sai! Tra poco svegliala, se no poi stanotte non dorme!»
Annuì con la testa e si sedette sulla sedia davanti al divano. Posò il cappello sul tavolo e si mise a guardarla. Anzi…a studiarla. Erano gli unici momenti in cui poteva farlo….quando lei dormiva. Altrimenti si arrabbiava e lo mandava a quel paese senza mezzi termini!
Sembrava davvero una bambina: teneva stretto un lembo del cuscino, la bocca socchiusa, l’altra mano era chiusa a pugno stesa lungo il fianco vicino a….eccolo li! Non si era ancora posto il problema di dove fosse, sperando per una volta di non vederlo, invece….Junior era li! Spalmato come sempre contro di lei!
Odiava quel gatto! Chiariamoci: lui non aveva niente contro gli animali! Anzi….ma quel gatto! Era odio a pelle e pelo! Lo trovava sempre addosso o in braccio a lei, in ogni frangente! E lo guardava con quella strafottenza tipica dei gatti, con l’arroganza scritta sotto i baffi come per dire: “Guarda che lei è la mia umana…è mia capito!!!tu sei solo un suo amichetto….sono io che la possiedo !”
Quegli occhi gialli che si screziavano di azzurro o verde a seconda del sole. Quegli occhi che anche ora lo fissavano sornioni e soddisfatti. Lo vide allargare la bocca in uno sbadiglio accompagnato dall'allungamento delle zampette anteriori. Era un bastardino di tre colori, obeso….sette chili di pelo!!!ma lei lo amava e lui doveva adeguarsi….d’altra parte era arrivato prima il micio di lui!
«Piccolo bastardino!» sussurrò con un ghigno sghembo.
Il gatto in tutta risposta, dopo averlo fissato per alcuni secondi interminabili, si mise a lavarsi le zampe.
«Non puoi essere geloso di un gatto!?!» la voce di Clizia lo ridestò da quell'analisi felina.
«Non sono geloso!!!» ribatté lui per difesa.
«Brian!!» voce che non ammetteva repliche «Tieni…e ripeto: svegliala se no poi stanotte non dorme!» gli offrì un bicchiere di the freddo  «Alla menta…va bene vero?»
«Certo!...e grazie!» sorseggiò il liquido ambrato.
Fresco e dolce. Gli ci voleva in quel momento.
«Stasera venite?»
«Credo di si….devi convincere “Belle”!!!...e comunque ricordati: il gatto non può trasformarsi nella Bestia…magari tu si!» gli diede un bacio sulla fronte  «Io scappo…ci vediamo dopo!»
Lo lasciò intento a pensare a quell'aneddoto sulla Bella e la Bestia.
Era il gioco di quelle due.
Clizia era Alice…Maira era Belle. Una aspettava il suo Cappellaio Matto…l’altra la sua Bestia. Che doveva rimanere Bestia per inciso! “Ma lo hai visto trasformato!?!!!sembra una fighetta cotonata!!!la Bestia è la Bestia!” e lui rideva ogni volta perso in quelle strane elucubrazioni.
Era buffa…buffa e bella in un modo tutto suo.
La sentì mugugnare. Forse si stava svegliando. Infatti la vide aprire lentamente gli occhi allungando le braccia dolcemente.
«Ciao!» lo disse piano, ma con un sorriso enorme sulla bocca «Che bello trovarti qui!» il ragazzo si sedette subito vicino a lei poggiandole un bacio sulla fronte.
«Come stai?»
«Ora molto meglio!» guardandolo si accoccolò tra le sue braccia permettendo a Junior di stare ancora li vicino a lei «Cucciolo!» una grattatina dietro le orecchie e per risposta un mix di fusa
rumorose. Un grugnito di disappunto uscì dalla bocca di Brian.
«Lo sai che è cucciolo!!!e poi sei tu la mia unica Bestia!» lo baciò dolcemente sulla bocca.
«Mi farai impazzire prima o poi!» ma sorrise per quell'affermazione disneyana.
Il cerchio per ora poteva chiudersi. O no?!
«E’ quello che voglio!» sorrise lei.
Brian la ammirava. Sapeva molto bene che la sua vita era diversa da quella di lei. Lei era scappata dal suo paese per cercare di realizzare un sogno…e non il classico sogno californiano. No! Lei voleva prendere un dottorato in bio-archeologia. Studiare le ossa e gli scheletri! Ed era partita con Clizia.
A scatola chiusa, nessuna certezza.
Un lavoretto per mantenersi e via: ricerca, lezioni, pub….aveva una vita incasinata. Non come la sua. Lui aveva fatto casini, ovvio! Danni enormi con gli altri. Ma poi avevano avuto la fortuna di poter fare quello che volavano: suonare. Lui aveva il gruppo e i suoi inseparabili amici. Da anni viveva una vita strana, quasi un sogno…dove i problemi erano relativi. Anche lui aveva sofferto certo: avevano perso un amico, troppo all'improvviso e troppo in fretta. Più che un amico: un fratello! Aveva perso anni dietro una donna che pensava fosse l’unico vero amore della sua vita ed invece era solo una fonte di guai e tradimenti. Ma dopotutto era stabile…aveva una sua stabilità e una sicurezza economica che lo lasciavano indifferente al mondo esterno.
Ma poi è arrivata lei...e con lei un mondo nuovo dove i problemi c’erano ed erano reali.
«Venite alla festa?»
«Bisogna proprio?»
«Mi farebbe piacere averti con me!» tentò lui «…da quando ho chiesto il divorzio …ho bisogno di sostegno…Val mi odia! E Matt non sa come prendere la situazione! Meno male Vee e il nano sono con me!»
«Allora sicuramente!...anche se poi le occhiatacce di Val me le devo prendere io!» lo guardò. Assunse un espressione sorniona che poteva battere quella del felino ancora ai suoi piedi.
«Che c’è?!» era curioso.
«Vieni qui!» lo attirò a se baciandolo con prepotenza «Ritrovarti dopo un sonno ristoratore è una bella tentazione sai?»
«Tu ami le tentazioni!»
«Lo so!»
Aveva un bisogno disperato di lei. Non sapeva da dove venisse quel bisogno. Gli partiva da sotto la pelle, bruciava tanto e si placava solo quando l’aveva vicina. Sentendola li, con lui, toccandola. Doveva venire dall'altra parte del mondo la donna giusta per lui? Era valsa la pena aver lottato e litigato anni con Micht per poi ricevere lei come premio?
Era completamente diversa da Michelle. Abituato ad abiti succinti, trucco pesante, discorsi frivoli o sui problemi di Matt e Val…ora era scivolato in un mondo semplice fatto di scarpe basse, tatuaggi strani, università, ossa…Italia. Un mondo curioso e molto diverso dal suo universo.
Micht era egocentrica, solare, pigra ed egoista….cioè tutto ciò che era lui insomma! Lei era seria, intelligente, riservata e incazzosa quanto bastava per tenere lontani gli indesiderati. Ma quando rideva…quando rideva spontaneamente diventava un raggio di sole. La sua bellezza esplodeva….una bellezza che doveva il più delle volte battersi con il suo lato oscuro. Perché lei aveva un lato oscuro, buio. Stretto, troppo legato al suo passato. Un passato di cui lui non sapeva niente e che voleva capire…per potersi comportare bene con lei.
«Devo farmi una doccia!»
«Interessante» disse lui che si alzò seguendola in camera.
Lei non rispose. Lo guardò e si limitò a prenderlo per la catena che portava sempre al collo trascinandolo in bagno.
La catena dedicata a Rev.
A James sarebbe piaciuta quel folletto troppo cresciuto..…gli sarebbe piaciuta in tutti sensi!

Anche per lei Brian era una novità.
Una bella novità.
Averlo incontrato era stato quasi rinascere per lei. L’inizio non fu dei migliori ma, chiarendosi, la situazione era migliorata e lei aveva capito quanto gli fosse necessario quel ragazzo; ogni volta che veniva avvolta dalla sua pelle  si sentiva bene. Come in quel momento, sotto il getto della doccia, non era l’acqua calda a rilassarla ma il fatto che avesse il corpo di Brian attaccato al suo. Non si era mai sentita così con nessuno. Era completa. Si! Completa! e questo le metteva paura. Tremava al solo pensiero di poter aver trovato la sua metà. Eppure lui era egocentrico, egoista, stronzo e presuntuoso. Ma era solo la sua maschera. Quando si apriva Brian diventava completamente diverso. Si difendeva con l’egocentrismo come lei faceva usando la stronzaggine. Brian diventava dolce, premuroso…tremendamente remissivo e cucciolo.
«Come stai?»
«Bene!» era stupita dalla domanda improvvisa.
«Voglio che tu stia sempre bene con me» Lo disse prendendola con dolcezza. Contro quel muro freddo della doccia…premendo il suo corpo caldo dentro di lei.
«Brian?» un mugugno del giovane la invitò ad andare avanti «L’altra sera mi hai detto una cosa che mi ha pietrificata e a cui sono scappata…» il giovane si bloccò guardandola negli occhi. Il marrone nocciola si perse in quel verde bosco. Si ricordava molto bene cosa gli aveva detto!
«Penso di essermi innamorata di te…»
«Maira!»
«Sai che…io…per me non è facile…ma io…io so che quello che sento con te non l’ho mi provato in trent'anni della mia vita Brian…e ammetto di avere anche paura…»
«Ti fidi di me?»
«Ci sto provando…»
«Allora basta questo!»
Dopo poco si ritrovarono sul letto, avvolti negli asciugamani a godersi gli ultimi raggi del sole.
«Ci prepariamo?» lo sorprese.
«Ancora un attimo…» la strinse ancora di più a se. E pur di stare così con lei ancora per un po’ accettò la palla di pelo che sentì avvicinarsi rumorosamente con le sue fusa. Una cosa lo lasciò perplesso…la palla di pelo si era accoccolato vicino a lui, dalla sua parte….e ora pretendeva coccole strusciando la testolina contro la sua mano.
Maira rise.
«Lo vedi? Hai conquistato anche lui….e se per lui sei ok…allora vuol dire che sei veramente quello giusto!»
Brian soppesò quelle parole. Sorrise dentro di se e si lasciò corrompere da quel felino ruffiano. Una cosa non capiva, ma non gli importava: aveva vinto lui contro quel gatto che ora si faceva accarezzare o era  il gatto alla fine che lo stava accettando dandogli il permesso di coccolarlo?!!
 



*Ecco un altro disastro...chiedo perdono!
 
  
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