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Autore: amu hinamori    07/11/2013    2 recensioni
la storia narra dell'avventura di una principessa ribelle, che non si è mai innamorata, ma che lo vorrebbe tanto, grazie al suo rapimento da parte di Ikuto, lei capirà cosa vuol dire innamorarsi e svelerà il mistero che si cela dietro alla sua collana a forma di conchiglia blu, tutto sulle onde del mare...
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Erano le quattro e mezza, Ikuto si stava vestendo nella sua stanza, quando aprì il cassetto delle camice prese la prima che gli capitò sotto mano, se la infilò. Passò la mano destra sulla spalla di sinistra e notò qualcosa di strano al contatto con una parte della stoffa: al posto di essere lineare, aveva una piccola incongruenza, la guardò. C’era una cucitura fatta a mano, Ikuto sapeva che Utau non era un granché nel cucire strappi o robe varie, ma quella cucitura era così perfetta e minuziosa che solo una persona poteva averla fatta: Amu.
Ikuto osservò il suo riflesso contro i vetri delle finestre che iniziavano ad essere bagnate dalle gocce della pioggia e sapeva che a quel punto non poteva più tornare indietro, aveva perso tutto: i suoi amici, il fratello e la sorella minore, l’orgoglio, il rispetto e Amu. Prese la spada dei sette mari, la infilò nel fodero e se la mise in vita. Uscì dalla stanza e scese al piano terra, lì c’erano tutti che lo aspettavano, quando Ikuto alzò il capo credette di vedere Amu davanti a lui, poi quella visione svanì subito, avrebbe voluto tanto che lei fosse li con lui, ma lei non c’era.
-Allora dobbiamo andare?- chiese Utau rivolgendosi al fratello.
-Sì, ma spero solo che si tratti solo della collana e basta- affermò il fratello.
-Io ho i miei bei dubbi- aggiunse Keith.
-Cosa intendi dire?- chiese Ikuto.
-Secondo te, quell’uomo viene qui solo per la collana, no, ci deve essere qualcosa sotto- rispose Pierre.
-Che ci sia qualcosa o no sotto dobbiamo andare- affermò Ikuto impassibile, come se niente di quello che stesse accadendo fosse affar suo.
-Ikuto- lo chiamò Kukai, -non sei obbligato, infondo possiamo sparire dalla circolazione per un po’-continuò con tono gentile ma deciso.
-No, noi ci andremo- rispose Ikuto, tutti i visi dei ragazzi divennero tristi, -ma sappiate una cosa: non lo faccio per i soldi, sto facendo tutto a malincuore. E per questo e per quello che ho fatto ad Amu, vi chiedo di perdonarmi- concluse aprendo la porta di casa.
-Ti perdoniamo- disse Keith, Ikuto si voltò a guardarli.
-Però- disse Yoru, -per Amu devi chiedere scusa a lei, non a noi- concluse il piccolo. Ikuto sorrise per l’innocenza del fratellino. Quando tutti si avviarono per andare sulla spiaggia dove c’era il promontorio, iniziò a piovere.
MENTRE AMU…
-Ma ci voleva proprio la pioggia adesso, nel momento meno opportuno- affermò Amu seccata. Era tipo un’ora che cavalcava, aveva avuto qualche intoppo sulla strada perché non sapeva come arrivare da Ikuto e gli altri.
Arrivò davanti alla cascata dove qualche giorno prima aveva trovato con Ikuto la spada, Amu si sentiva debole, come se attorno a lei ci fosse l’oscurità più assoluta. Scese dal cavallo, gran parte del suo bellissimo abito bianco era zuppo di acqua, dai capelli scendevano gocce di acqua, dalla stanchezza cadde a terra sulle ginocchia. Era sfinita anche se non aveva fatto molto movimento, faceva fatica a respirare.
Sentì lo scalpitio di zoccoli sul terreno bagnato, si voltò, e intravide le sue amiche arrivare su quattro cavalli al galoppo. Quando arrivarono vicino a lei scesero dai cavalli e andarono da lei.
-Amu, che cosa hai?- chiese Caren spaventata nel vedere la ragazza per terra.
-Non lo so, mi sento stanca, debole. Ma prima stavo benissimo- affermò lei alzandosi con l’aiuto di Noelle.
-Vuoi rimanere qui?- chiese Angelica.
-Per nessun motivo al mondo- affermò lei.
-Ma se è un miracolo che ti tieni in piedi- disse Noelle.
-Infatti perché vuoi andare avanti nelle tue condizioni?- chiese Caren insistendo.
-Perché “ogni lasciata è persa”, perché “tutte per una e una per tutte”, perché voglio difendere le persone a cui voglio bene, e perché mi sono resa conto che non posso pensare che non provo niente per Ikuto. Ragazze, sapete quanto odio mentire, e infatti non voglio mentire sui miei sentimenti quando ci vanno di mezzo persone che amo- disse Amu.
-Va bene- disse Noelle.
Caren sospirò arrendendosi, anche se non era d’accordo, però era stata proprio lei a dirle di andare da Ikuto, infondo era anche colpa sua.
-Da che parte dobbiamo andare Amu?- chiese Angelica.
-Meglio proseguire a piedi, prima che gli uomini del primo ministro ci vedano- disse Amu mentre s’introdusse nella boscaglia seguita dalle sue amiche.
-Aspetta Amu- disse Noelle.
-Cosa c’è?- chiese lei.
-Meglio che ci cambiamo, così saremo sicure che non daremo nell’occhio- rispose Noelle.
-E dove li dovremmo trovare dei vestiti di ricambio?- chiese Angelica. Noelle tirò fuori dalla borsa che aveva con se quattro divise da moschettieri.
-Sono splendide- disse Caren.
-Sono perfette- affermò Amu. Si cambiarono d’abito, con su la divisa dei moschettieri sembravano quattro giovanotti che quattro ragazze, figuriamoci quattro principesse, nessuno le poteva riconoscere, in più si misero delle maschere sugli occhi così per non farsi riconoscere.
-Bene, ora andiamo- disse Amu.
 
Ikuto era arrivato puntuale al promontorio insieme agli altri, e il primo ministro era già li con un numero di uomini che era quasi un esercito.
-Ikuto… come stai?- chiese il primo ministro.
-Di certo potrei stare meglio- rispose il ragazzo.
-Oh, la principessa sta bene, ovviamente ti odia, ma sta bene. Ma non per molto- affermò il primo ministro.
-In che senso?- chiese Ikuto.
-Ragazzo lo sai che fai troppe domande… ora dammi la conchiglia e chiudiamo questa faccenda- disse il primo ministro allungando la mano verso Ikuto facendo segno di consegnarli il ciondolo. Ikuto si tolse dal collo la collana, la tenne fra le mani, sapeva che stava facendo la cosa sbagliata. Si voltò verso i suoi amici: vide che le guardie del primo ministro avevano preso in ostaggio Yoru, gli puntavano contro una pistola.
-Ikuto, se non vuoi che il tuo caro fratellino non faccia una brutta fine, è meglio che tu mi dia il ciondolo- affermò il primo ministro.
Ikuto aveva paura che Yoru facesse la stessa fine dei suoi genitori, ma sapeva che se avesse consegnato la collana al primo ministro sarebbe scoppiata la fine del mondo per tutto e per tutti.
-Prima di consegnarvi il ciondolo, vorrei sapere dov’è Amu?- chiese Ikuto per guadagnare tempo.
-Primo ministro- esordì un uomo con la benda all’occhio sinistro, -la principessa un’ora fa è scappata dal castello, si stava dirigendo qua- continuò l’uomo. Il primo ministro sorrise.
-Che ragazza sciocca- disse.
-Cosa volete dire con questo?- chiese Ikuto.
-Semplice: la principessa per arrivare qui sarà dovuta passare davanti a una cascata, proprio li parte un incantesimo diretto proprio a lei, lei passa la cascata e va a far compagnia ai suoi genitori e ai tuoi, caro Ikuto- disse il primo ministro ridendo.
A Ikuto si lacerò il cuore a quella frase, Utau e gli altri non ci potevano credere.
-Io non ci credo!- urlò Utau in lacrime.
-Taci!- ribatté il primo ministro.
-Primo ministro- parlò di nuovo l’uomo con l’occhio bendato, -i miei uomini hanno trovato il cavallo della principessa e per terra la sua tiara, e più avanti il suo abito-
-Credo che l’abbiano già portata in paradiso gli spiriti della foresta, troppo tardi- disse il primo ministro ridendo.
Yoru scoppiò in lacrime, e i ragazzi si voltarono da un’altra parte per non guardare la faccia del primo ministro. Ikuto aveva il cuore a pezzi, non sapeva cosa fare.
-Assassino- urlò sfoderando la spada contro il primo ministro.
-Cosa credi di fare? Sei impotente contro me- disse il primo ministro sfoderando la pistola e puntandogliela contro. Ikuto era arrabbiato, aveva perso una tra le persone più importanti per lui senza neanche averle detto tutto quello che provava, aveva una confusione in testa che metà bastava. Il primo ministro sparò il primo colpo che ferì Ikuto alla mano e fece volare via la spada. Ikuto era disarmato.
Amu e le ragazze erano appena arrivate e si nascosero dietro a un albero, Amu era sempre più debole ma riusciva a tenersi ancora in piedi. Vide Ikuto disarmato con la mano sanguinate. Iniziava ad avere paura, poi vide tutti gli altri che purtroppo erano impotenti di fare qualcosa,
guardò le sue amiche, poi contò gli uomini del primo ministro che si erano accerchiati intorno a Utau, Keith e gli altri. Contò venti uomini in tutto.
-Ragazze- disse a bassa voce, -al mio via liberate i ragazzi in assoluto silenzio, non vi dovete far sentire, io rimarrò qui- le ragazze annuirono e iniziarono ad avanzare.
-Allora Ikuto come ci si sente ad avere le spalle al muro?- chiese il primo ministro camminandogli attorno, intanto le ragazze iniziarono a liberare i compagni di Ikuto in assoluto silenzio, non serviva neanche l’uso delle spade, bastava tirare un pugno ben assestato in mezzo agli occhi e il gioco era fatto.
-Credevi veramente che avrei lasciato che la principessa venisse da te? Sono più che sicuro che lei era venuta per farmi arrestare, ma non ci è riuscita, come era fragile quella ragazza- constatò il primo ministro.
-La pagherai maledetto?- affermò Ikuto.
-E chi è che me la farà pagare? Tu? Beh sappi che non vivrai abbastanza per vedere la luce del giorno di domani- ribatté il primo ministro. Intanto le ragazze avevano già messo a terra quindici uomini su venti.
-Credevi veramente che la principessa si potesse ricordare di te? Del suo caro amico d’infanzia, e che potesse mai amarti? Ah ah, mi fai ridere ragazzo. Una principessa come quella è del tipo che i pirati mi stiano lontani, i pirati sono solo dei malviventi- le ragazze misero a terra anche l’ultimo seguace del primo ministro. Intanto Amu era in preda alla rabbia da quanto era stanca non riusciva a muoversi, poi vide Yoru avvicinarsi a lei.
-Senti tu sei un vero moschettiere?- chiese Yoru.
-Beh, possiamo dire di sì- disse Amu per non farsi riconoscere dal piccolo.
-Allora puoi aiutare il mio fratellone, non è cattivo, è vero che ha commesso degli errori, e a causa di questi la principessa non c’è più, ma è buono, non ha mai fatto del male a nessuno- affermò il piccoletto con le lacrime che gli scivolavano sulle guance. Amu si abbassò all’altezza dal bambino, si tolse la maschera.
-A volte accadono miracoli comuni, e grazie a tuo fratello io sono qui- disse Amu, Yoru quando riconobbe Amu la abbracciò.
-Ora è bene mettere fine a questa storia, però non dire che io sono qui- continuò Amu mettendosi la maschera sugli occhi, poi vide arrivare le guardie reali che si appostarono dietro agli alberi, Amu sorrise e si avvicinò alle sue amiche.
-Povero ragazzo, l’unica persona che abbia mai amato è morta a causa sua tua, e poi credevi davvero di potermi sconfiggere da solo, ho venti uomini con me e tu sei uno, sei solo, che ironia- disse il primo ministro ridendo del ragazzo.
-Io direi che qui l’unico che è solo è lei primo ministro- disse una voce dietro a Ikuto. Il primo ministro alzò il capo e vide che tutti i suoi uomini erano a terra e vide davanti ai compagni di Ikuto quattro moschettieri con delle maschere sugli occhi.
-Ma come avete fatto? E poi voi chi siete?- chiese il primo ministro.
-Madonna, si vede proprio che la vecchiaia fa brutti scherzi…- disse Noelle ridendo come un ragazzo.
-Non vede che ha davanti quattro moschettieri?- chiese Caren.
-Ma non è possibile, io stesso ho ucciso tutti i moschettieri, uno per uno- disse il primo ministro incredulo di quello che vedeva.
-Ohh, ma davvero? Lei ha ucciso tutti i moschettieri… e i regnanti?- chiese Angelica.
-Anche, come potete essere ancora vivi?- domando il primo ministro. Amu si avvicinò a Ikuto, il ragazzo la guardò, non la riconobbe perché i suoi lunghi capelli color confetto erano raccolti e messi sotto al cappello.
-Quindi lei mi sta dicendo che ha ucciso i regnati del paese di Belladora, tutti i moschettieri e compreso il capitano Aruto Tsukiyomi?- chiese Amu.
-Esattamente- affermò il primo ministro. Amu sorrise vittoriosa, ed iniziò a battere le mani per applaudire il primo ministro.
-E adesso perché stai applaudendo?- chiese il primo ministro.
-Ah ah ah, semplice- disse Amu, -vi siete appena firmato la vostra condanna a morte.-
-Che cosa?- chiese incredulo l’uomo.
-Guardie reali avete sentito tutto?- urlò Amu rivolgendosi verso gli alberi. Le guardie reali uscirono allo scoperto. E il capitano disse: -Forte e chiaro.
Ikuto si voltò e vide attorno ai suoi compagni le guardie reali, e poi disse stupito: -Mio Dio. Eramamo circondati dalle guardie reali-
-Mi dica primo ministro adesso come la mettiamo?- chiese Amu.
-Così- disse il primo ministro puntandole la pistola contro. Tutti quanti si allarmarono, soprattutto  Noelle, Caren, Angelica e Yoru perché li c’era Amu e non moschettiere vero.
-Cosa volete fare? Spararmi?- chiese Amu.
-Perspicace- disse il primo ministro.
-Cosa spera di ottenere?- chiese Ikuto.
-Nulla in particolare, voglio solo togliermi li sfizio di uccidere la persona che mi ha incastrato- rispose, -mio caro moschettiere mascherato- disse poi rivolgendosi alla ragazza, - per te è come una avventura, so che sei un bravo ragazzo, e che vorresti raccontare ai tuoi amici di come hai sconfitto il male, ma mi dispiace questa non sarà una storia a lieto fine per nessuno- affermò il primo ministro poi sparò un colpo verso Amu.

-No!- urlarono tutti quanti, Ikuto cercò di aiutare il moschettiere, ma Amu lo fermò con la mano per farlo allontanare.
Amu si scostò dalla parte di Ikuto e il proiettile rimbalzò per terra.
-Com’è possibile?- esclamò il primo ministro. Amu corse contro il primo ministro: con un calcio fece volare via la pistola e con un altro stese a terra il primo ministro.
-Primo ministro avevate ragione: non ritornerete a palazzo per l’ora di cena, andrete direttamente nei sotterranei prima del previsto- affermò Amu. Le guardie reali legarono le mani del primo ministro e quelle dei suoi uomini. E poi smise di piovere e apparve il sole.

Quando venne l’ora di riportarli a palazzo, il primo ministro si voltò e disse rivolgendosi ad Amu: -Prima che me ne vada posso farmi una domanda: chi siete voi?
-Primo ministro, non mi è permesso darvi spiegazioni, ma una cosa ve la posso dire: vi siete messo contro la principessa sbagliata- affermò Amu con un sorriso. Il primo ministro capì che aveva davanti la principessa Amu.
-Come avete fatto?- chiese.
-Amore, amicizia, felicità, speranza, gioco di squadra: possono tutto contro qualsiasi cosa- disse Amu.
-Ora è il momento di andare- disse il capo delle guardie, così le guardie della principessa si avviarono verso la strada per il palazzo, rimasero solo due soldati con il capitano.
-Sareste una buona recluta fra i miei uomini- disse il capitano rivolto ad Amu, -non ci avete mai pensato?
Amu guardò le sue amiche e poi sorrise.
-Sto bene così come sono, credo che la vita da guardia non mi si addice proprio- rispose Amu. Noelle, Caren e Angelica si tolsero il cappello e la maschera e vennero riconosciute subito anche da Ikuto e Utau.
-Potrei almeno sapere il vostro nome, ragazzo?- chiese il capitano.
Amu si tolse la maschera e la fece cadere per terra e  poi si tolse il cappello e i suoi lunghi capelli rosa svolazzarono di qua e di la per il lieve vento che soffiava. Tutti quanti sorrisero, Ikuto aveva gli occhi che gli pizzicavano per le lacrime di felicità nel vedere Amu.
-Mi chiamo Amu Hinamori, signore- sentendo il nome della principessa e vedendola davanti a loro si inchinarono.
-Vostra altezza- dissero in coro.
-Non chiamatemi vostra altezza, non sono più la vostra principessa, però desidero che esaudiate un mio desiderio: voglio che il regno di Belladora vada in mano al popolo- disse Amu.
-Sarà fatto- dissero le guardie reali e poi se ne andarono.
Amu si voltò verso i suoi amici, le piaceva quel sostantivo, “amici”, da quanto tempo che non usava quella parola, solo che loro la guardarono straniti.
-Ragazzi, che avete da guardarmi così?- chiese lei. Utau le si avvicinò e poi esclamò: -AMU!- poi la abbracciò.
 
Angolo autrice.
Ciao, sono felice che così tanta gente abbia letto la mia prima fanfiction. Vi volevo solo dire che il prossimo capitolo sarà anche l'ultimo della storia...
Che cosa succederà fra Amu e Ikuto?
Scopritelo nell'ultimo capitolo di The Brave: Miracoli Comuni: in un mondo dove ci sei tu.

 
  
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