Storie originali > Giallo
Segui la storia  |       
Autore: Tefnuth    09/11/2013    0 recensioni
dopo l'omicidio avvenuto davanti ai suoi occhi di una persona conosciuta in chat silvy,la protagonista, verrà coinvolta in un'indagine che sconvolgerà la sua quotidianità. tra omicidi ed inseguimenti riuscirà a trovare l'amore.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nei due giorni che seguirono,Silvy focalizzò il proprio pensiero sulla decisione che avrebbe dovuto prendere riguardo Leo e Frank perciò sul lavoro esaminava con cura il comportamento di Leo,cercando di portare alla sua mente quante più cose sapesse sul ragazzo,che cosa l’attraeva e che cosa invece non le piaceva;fece la stessa cosa nei confronti di Frank,anche se fu più difficile perché di lui sapeva ben poco. Sapeva di dover decidere in fretta,tra i due corteggiatori la tensione cresceva sempre di più e anche se la loro socializzazione non aveva mai superato la soglia dei saluti,si sentivano entrambi nemici l’uno dell’altro; soprattutto a Leo non andava giù la presenza di Frank,fin dal primo giorno lo aveva sentito come una presenza malevola “Devi sbarazzartene in fretta” le disse Leo una volta “Perché dovrei? E’ qui per proteggermi” gli aveva risposto Silvy “Da quando è qui non ti succedono altro che incidenti,non mi dà una buona impressione” “E’ un presentimento il tuo,oppure è invidia?” “Invidioso io di quello? Figuriamoci,io temo solo per la tua incolumità. Io tengo a te più di quanto tu possa immaginare” improvvisamente scese il silenzio,lui mise le mani su quelle di Silvy che lesse nei suoi occhi una sincera preoccupazione,come se Leo avesse notato qualcosa che le era sfuggito “Me la caverò,sono grande e vaccinata; non sono un agnellino. Se succede qualcosa gli assesterò un bel calcio ai genitali” gli disse per tranquillizzarlo facendogli anche l’occhiolino “Non cambierai mai,devi sempre fare tutto da sola,sei testarda; ma in fondo è questo quello che mi piace di te”,data la situazione Leo aveva deciso di essere più aperto con Silvy per avere qualche speranza in più di conquistarla. Alla fine di ogni “giornata d’osservazione”. Silvy faceva rapporto a Franziska,sperando di poter ricevere qualche consiglio da lei anche se era palese che lei favorisse Leo: per i suoi gusti Frank aveva troppi anni in più rispetto a Silvy e per quanto gli fosse riconoscente che avesse più volte salvato la vita a Silvy,e anche la sua,non era pronta a dargli completa fiducia. Fu durante uno di questi discorsi d’amore,sedute nel salotto una sul pavimento e l’altra sul divano,che qualcuno bussò alla porta. Fu Franziska che andò ad aprire dopo aver controllato dallo spioncino che non fosse un potenziale assalitore,anche se sicuramente era già stato perquisito da Frank : era una donna magra e di statura media dai capelli lunghi e neri,gli occhi invece erano del colore del ghiaccio e con se aveva una ventiquattrore nera “Desidera?” chiese Franziska molto cortesemente “Sto cercando la signorina Silvy,vorrei parlarle a proposito del defunto Thomas Rolls. Credo di sapere qualcosa che le potrebbe interessare” rispose la donna,il suo tono di voce era gentile ma anche risoluto “Beh,ecco…” Franziska non sapeva cosa fare,così fu Silvy ad intercedere facendo sentire la sua voce senza però farsi vedere “Veramente può darmi delle informazioni su Thomas?” “Si,e sicuramente quello che ho da dirle non le è ancora giunto all’orecchio” rispose la donna,alzando la voce senza tentare di scorgere la ragazza “Mi voglio fidare,lasciala pure entrare Franziska io intanto vado a preparare del caffè”. Non le ci volle molto e quando fu pronto le tre si sedettero sul divano del salotto dove un capiente tavolo dell’altezza giusta poteva far da appoggio per la tazze del caffè “Credo sia giunto il momento che lei ci spieghi il motivo della sua visita,però prima vorrei sapere il suo nome,come ha conosciuto Thomas e soprattutto come ha fatto a sapere la mia attuale residenza” disse Silvy assumendo un tono autoritario che Franziska non le aveva mai sentito usare “E’ più che lecito. Innanzitutto ho trovato la sua attuale ubicazione semplicemente cercando per tutto il paese,il mio nome è Anna Petraskaya ed ho conosciuto Thomas sul lavoro qualche mese dopo la mia assunzione. In poco tempo diventammo grandi amici,nonostante la differenza d’età,così ci aiutammo a vicenda nei casi che ci venivano affidati. Recentemente,come sicuramente le avranno detto,Thomas aveva ricevuto l’incarico di proteggere dei documenti su un progetto segreto ma il nostro concorrente ne è venuto a conoscenza e lo ha ucciso. Questo è ciò che sanno gli interessati,quello che ancora non sa nessuno è che prima di morire lui mi aveva confidato di averla conosciuta su Internet,così non appena ho ricevuto la triste notizia ho pensato di inviarle parte del materiale dicendole inoltre il luogo dove avrebbe potuto trovarlo” “Perciò quello che abbiamo trovato era solo una parte dell’intero,come mai nessuno se n’è accorto?” “Sono brava nel mio lavoro,inoltre i due documenti non possono essere letti correttamente se non sono insieme e soprattutto se non si possiede la chiave di letture. Anche il materiale che è rimasto a me non serve a molto senza questi due elementi” Silvy fece un piccolo sorriso “Lei è una degli specialisti,vero? Forse nemmeno Thomas sapeva che li se ne doveva occupare veramente” “Lei è un’acuta osservatrice,ma la prego mi dia pure dl tu” “Lo stesso vale per me”. Rimasero a parlare ancora un po’, mente Franziska preferì partecipare al dialogo facendo unicamente da spettatrice,poi Anna dopo aver dato un veloce sguardo all’orologio decise che era l’ora di andare “Per quanto riguarda l’altra metà che è in tuo possesso,come possiamo farla recapitare alle giuste persone?” chiese Silvy poco prima che la donna uscisse “Ti chiamerò io domani,tu fammi il favore di venire accompagnata. Se posso darti un consiglio,stai attenta a quell’uomo che ti fa da scorta,non mi sembra una persona molto rassicurante” disse e se ne andò “Lo farò” disse Silvy alzando un po’ la voce per farsi sentire,quando la vide salire sulla sua auto dalla finestra appoggiò la schiena al muro e si sedette per terra non sapendo se piangere o ridere: era felice che un’altra persona condividesse il suo peso ma dall’altra non poteva credere all’ultima frase di Anna; le aveva praticamente detto di non fidarsi di una delle poche persone che la stavano proteggendo e che stava dimostrando un certo interesse per lei. Come poteva pensare che avrebbe creduto a lei,una donna appena conosciuta,piuttosto che a Frank che le sembrava di conoscere ormai da anni.

Per tutta la giornata, ed anche quella seguente, Silvy aspettò impaziente la telefonata di Anna; era talmente presa dal controllare il cellulare che Leo e Franziska dovettero più volte richiamarla all’attenzione “Senti non puoi stare tutto il giorno con quel coso in mano, quando chiamerà sentirai suonare la suoneria” le disse Franziska seriamente intenzionata a sequestrarle il telefono, ma si limitò a prenderlo dalla mano della ragazza ed a metterlo al centro del tavolo “E se non lo sentissi? Sai quante volte mi è successo?” rispose Silvy “Con la suoneria  che ti ho messo  è impossibile, avresti dovuto usarla fin da subito e poi… se non facessi in tempo a rispondere puoi sempre richiamarla tu. Sai che il cellulare memorizza i numeri vero?”. Proprio in quell’istante il cellulare squillò a tutto volume con la suoneria messa da Franziska, era impossibile ignorarla dal momento che era “This is halloween” di Marylin Manson. La mano di Silvy afferrò il telefono con una velocità impressionante e rispose senza nemmeno controllare chi fosse “Pronto?” chiese la ragazza “Buongiorno Silvy, sono Anna ,volevo chiederti se oggi avessi un po’ di tempo libero per vedermi, verrei io al parco” “Si certo, però dovrebbe essere prima delle quattro o dopo uno spettacolo” “Dì pure tu a che ora possiamo incontrarci,solo ti chiedo di vederci vicino all’entrata; non sono molto pratica del parco” “Potremmo fare alle tre meno un quarto,poi possiamo andare a sederci da qualche parte” “Vieni accompagnata,possibilmente da qualcuno che non sia Frank. Arrivederci” e chiuse la chiamata “Allora?” chiese Leo,adesso era lui quello impaziente di sapere mentre Silvy sembrava essere stata svuotata da tutta l’ansia che aveva in corpo e appoggiò la schiena alla panchina “Alle tre meno un quarto mi vedo con Anna all’entrata” rispose Silvy “E’ la donna che ti ha fatto visita ieri,vero?” chiese Frank “Si,è lei e vuole che ci vada accompagnata” “Ma lo fa già Frank ogni giorno” disse Franziska “In verità non vuole che lui mi accompagni,preferirebbe che lo faccia un’altra persona” rispose la ragazza,dispiaciuta per quello che stava dicendo “Cosa? E’ fuori discussione,il mio compito è proteggerti e andrò ovunque tu vada. Quella donna si deve rassegnare,altrimenti non ci sarà alcun dialogo tra voi due” tuonò Frank indispettito “E se oltre a lui venisse qualcun altro? Io però non posso accompagnarti,ho il turno di lavoro per quell’ora” disse Franziska “Vengo io” intercalò Leo,sicuro di sé “Sicuro? Forse è una trappola” disse Frank non curandosi che le sue parole avrebbero potuto dar fastidio a Silvy “Proprio per questo voglio venire,se la donna non è da sola non basterà per proteggere Silvy” quelle parole fecero ammutolire Frank che non dovette far altro che accettare il fatto che venisse anche il ragazzo “Grazie Leo,non sei obbligato” disse Silvy “Quando mai ho detto una cosa del genere? Basta che chiedi e io vado anche a vedere la bocca di un vulcano in procinto di esplodere” quella frase fece scoppiare una fragorosa risata alla ragazza,negli ultimi giorni Leo aveva mostrato un lato di se che lei non avrebbe mai pensato che ci fosse. Come era stato concordato,Silvy Leo e Frank si diressero all’entrata del parco per l’ora stabilita e videro che Anna era già lì,seduta dove la fontana di Prezzemolo a contemplare l’acqua; con la sua espressione così assorta le ricordò la favola di Narciso “Avrei preferito che lei non fosse accompagnata dalla sua scorta” disse Anna non appena i tre furono abbastanza vicini per poterla sentire “La signorina deve essere costantemente sotto la mia protezione,questi sono gli ordini” disse Frank con tono molto autoritario e seccato “Sicuro che siano gli ordini e non una sua precisa volontà? Se non sbaglio c’è un altro ragazzo qui con lei e mi sembra più che in grado di proteggerla” rispose la donna,a quelle parole Leo fece un piccolo sorriso e dovette faticare per non trasformarlo in una risata “Smettila Anna,sai benissimo che lui non è in grado” “Vi conoscete?” chiese Silvy incredula “Si,ci conosciamo da molto tempo,ma questo non è il luogo adatto per le spiegazioni. Devo parlare con Silvy,da sola,perciò adesso io e lei ci spostiamo più in là così ci potrete vedere ma non sentire e non chiederò il permesso per farlo. Vieni cara” disse Anna e portò Silvy fino alle biglietterie,un luogo ben visibile ma abbastanza lontano da non essere ascoltate. “Posso chiederti perché non vuoi che Frank senta quello che hai da dirmi?” chiese Silvy “E’ una storia lunga,ma per risponderti ti dirò che sono una donna molto diffidente che non crede molto nel lavoro dei poliziotti,anche se questo può sembrare un paradosso rispetto al mio lavoro” rispose la donna,anche se la ragazza capì che doveva esserci qualcosa di più personale tra i due “Ho capito,non sono affari miei. Per quanto riguarda i documenti?” “Li ho con me,nella mia valigetta – prese la valigetta e tirò fuori un blocco di fogli – eccoli. I suoi invece dove sono?” “Lei non crederà,ma li ho messi in una delle luci della piscina,sono molto grandi e un mio amico è stato abbastanza gentile da far in modo che non si bruciassero o bagnassero” “Molto ingegnoso,davvero,potresti entrare nei servizi segreti. Adesso è necessario prenderli per portarli agli altri specialisti,devo approfittare del tu tempo ancora un po’ ” “Certo,andiamo subito a prenderli. Seguimi. ”

Quando le donne si riunirono a Frank e a Leo,Silvy notò che c’era qualcosa di strano nell’atteggiamento dell’uomo e vide che anche Leo aveva un’espressione più seria di prima “Cosa vi siete detti?” chiese Silvy a Leo “Assolutamente nulla,non vi ha staccato gli occhi di dosso. Come se avesse cercato di origliare da dove eravamo noi”. Raggiunsero nuovamente il Palablù,dove Silvy entrò nello spogliatoio per potersi mettere la muta ed entrare in acqua; Anna e Leo l’avrebbero osservata dagli spalti mentre Frank era entrato per poterla sorvegliare,sempre rispettando la sua intimità,ma era diventato molto più nervoso di prima e gocce di sudore scendevano dalla sua fronte “Ho quasi fatto,non ci vorrà ancora molto” disse Silvy a voce alta,poi sentì un rumore di passi che si avvicinavano ed improvvisamente una forte stretta al collo. Per istinto la ragazza piegò la gamba sinistra per colpire i genitali dell’aggressore, certamente un uomo; ci dovette provare almeno un paio di volte prima di riuscire ad andare a segno e a liberarsi dalla stretta, ma ebbe un’amara sorpresa quando nella fuga verso la porta vide in uno specchio lì vicino che l’aggressore non era altri che Frank. Ebbe quasi l’impulso di tornare indietro per chiedergli scusa, ma il suo cervello le diceva che se lo avesse fatto avrebbe fatto una brutta fine e l’adrenalina in circolo fece scattare le sue gambe fuori dallo spogliatoio ancor prima che se ne accorgesse,anche se non sapeva assolutamente dove andare.

Pochi passi di corsa e sentì la voce di Frank che le urlava di fermarsi, poi lo sparo con la pistola che colpì una delle colonne esterne del “Gardaland theatre” che richiamò l’attenzione di Leo e Anna che fecero appena in tempo a vedere l’inseguimento “Silvy” urlò Leo a squarciagola fiondandosi subito in soccorso dell’amica, seguito da Anna che prese subito in mano il cellulare per chiamare la polizia. Sfortunatamente Leo non fu abbastanza veloce da raggiungere Silvy e Frank,né di vedere dove fossero andati; l’unica cosa che poté fare fu quella di chiamare quanti più colleghi possibile per farsi aiutare,prima fra tutte Franziska “Maledetto bastardo,sapevo che non doveva fidarsi di un figlio di puttana come lui. Se lo prendo gli strappo i coglioni e li friggo nell’olio bollente” pensò Franziska che,non appena ebbe ricevuto la telefonata di Leo,lasciò il posto di lavoro per precipitarsi all’inseguimento.

Intanto Silvy,con molta paura in corpo,era riuscita a raggiungere la giostra di Ramses e ad entrarvi,suscitando lo stupore di tutti i suoi colleghi che tentarono di fermarla ,senza alcun risultato, e Silvy non ebbe la benché minima idea di chiedergli aiuto mentre si inoltrava a piedi nel percorso; l’unica cosa che gli addetti poterono fare fu quella di aiutare i turisti ad uscire dal gioco,non appena entrò Frank che minacciava di sparare con la pistola che teneva per aria. Grazie alla chiamata di Anna la polizia non ci mise molto ad arrivare e grazie alle telecamere di sorveglianza,e alle numerose lamentele dei visitatori,seppero dove andare a cercare “Mi faccia vedere dove sono” disse l’ispettore non appena entrò assieme ad Anna nella sala di comando del Ramses,ma per il momento scorgevano solo Frank; non c’era alcuna traccia di Silvy,che si era nascosta tra le statue semoventi del percorso mentre tentava di trovare una via di fuga; poi sugli schermi comparve la figura di Leo,che stava seguendo Frank disarmato con solo una piccola torcia in mano con cui fece segno alla telecamera di spegnere tutto; gli addetti guardarono l’ispettore chiedendosi se dovessero farlo oppure no “Fatelo,così avremo più possibilità di trovare la ragazza prima di lui. Non avrei mai creduto che potesse succedere una cosa del genere”rispose l’ispettore e loro eseguirono “Io lo sapevo che non ci dovevamo fidare di lui. Vi avevo avvertito,da quando ho fatto quelle ricerche” rispose Anna.

Improvvisamente, all’interno dell’attrazione,le statue smisero di muoversi e così il treno;i nastri registrati non emettevano più alcun suono ed anche le luci si spensero lasciando solo quelle di emergenza. Silvy era spaventata,così non avrebbe più potuto vedere Frank. Fece un piccolo sobbalzo quando si sentì toccare la mano,ma poi vide che era Leo e la gioia invase il suo cuore “Come hai fatto a trovarmi?” gli chiese “L’ho sperato,tu hai sempre adorato questa attrazione e questa è la sala che ha più posti per nascondersi. Ho fatto il giro di tutto il parco e quando ho visto i poliziotti qua fuori ho capito di non aver sbagliato” rispose Leo “Come possiamo uscire da qui?” “Semplice,useremo le porte di emergenza. Una è qua vicino e se riusciamo a raggiungerla senza farci scoprire possiamo seminarlo” “Va bene,andiamo” disse la ragazza e seguì Leo verso la porta di emergenza;ma proprio quando iniziarono a vedere la loro via di salvezza uno spero colpì il ragazzo al braccio facendolo cadere in ginocchio “Credevi di farmela eh? Sbagliato,ed ora andremo a prendere quei documenti. Se farai la brava nessuno si farà del male” disse una voce che risuonò per tutta la sala,Silvy non comprendeva da dove provenisse perciò non poteva nemmeno provare la fuga “Non starlo a sentire,ci ammazzerebbe lo stesso” disse Leo sofferente,la pallottola gli era penetrata nel braccio ma sembrava che non avesse perforato l’arteria “E’ vero,ma non possiamo fare altrimenti,tu devi assolutamente andare da un dottore e non voglio che soffri a causa mia” “Sarò più contento quando tu sarai fuori di qui,al sicuro e lontana da lui” “Ti vuoi muovere? Non ho tutto il giorno,o devo pensare che non vuoi collaborare?” urlò ancora Frank,stava perdendo la pazienza e il sapere che i poliziotti sarebbero arrivati presto di certo non aiutava la situazione “Io vado,tu esci di qui e vai a farti medicare. Ti prego” dissi Silvy con le lacrime agli occhi “Ne sei sicura? Quello ti ucciderà,non credere che ti risparmierà solo perché ti ha scopato una volta” a queste parole Silvy trasalì,forse era per quello che poco prima il ragazzo aveva un’espressione così seria; Frank gli aveva detto della loro notte d’amore “Può darsi,ma almeno ti avrò salvato” e fece per alzarsi,ma poco prima che si alzasse del tutto Leo si avvicinò e la baciò stupendola per la seconda volta “Spero che tu capisca,io ti amo e non mi interessa cos’è successo quella notte. In bocca al lupo”.

Silvy si alzò ed a tentoni andò al centro della sala,in modo che Frank potesse illuminarla direttamente nel viso con la piccola torcia che si era procurato,poco prima di parlare lei sussurrò un piccolo “crepi”tra sé e poi si rivolse a Frank “Farò come vuoi,ma lascia andare Leo. E’ ferito ed ha bisogno di cure,te ne prego. Non può farti nulla in quelle condizioni” la luce si scostò leggermente,così lei poté intravedere Frank “Brava bambolina,ma che non provi a seguirci altrimenti sparo a te e poi a lui. Non provate ad imbrogliarmi,ho memorizzato la mappa del parco,ne conosco ogni anfratto - la luce si spostò ancora di più fino ad illuminare  il treno che era fermo a pochi centimetri dalla ragazza – va lì sopra e resta  in piedi,così ti raggiungo”. Silvy fece come le era stato ordinato,in quel momento arrivarono i poliziotti “Fermi o le sparo” urlò Frank,tutti si fermarono tenendo le armi abbassate “Leo è ferito,pensate a lui” disse Silvy indicando il punto in cui il ragazzo si era nascosto. Per Silvy fu poi come se il mondo avesse ricevuto  una forte scossa quando Frank le prese il polso e l’avvicinò a lui,puntandole la pistola alla testa “Prima ci farete uscire da qui e poi penserete a Romeo,ora fermi e fate accendere le luci” disse Frank,dopo qualche istante la sua richiesta fu esaudita ed in quel momento l’uomo fece cenno alla ragazza di precederlo ed andare verso l’uscita,sotto l’occhio vigile della polizia e delle telecamere.
Non appena Silvy e Frank uscirono dalla sala per dirigersi all’uscita,Anna ed un agente si occuparono di Leo “Arrivare prima no eh?” lamentò il ragazzo “Purtroppo abbiamo avuto difficoltà ad avanzare nel buio” rispose il poliziotto che lo aiutò ad alzarsi;fu in quel momento che il ragazzo sentì un piccolo peso nella tasca dei suoi pantaloni e quando ci mise dentro la mano constatò che era il suo cellulare.

Subito la mano libera compose il numero di Franziska,in modo da avvertirla di dove fosse diretto Frank con Silvy; lui non avrebbe potuto far nulla nelle condizioni in cui era ma se Franziska fosse riuscita a trovare aiuto e a raggiungere il fuggitivo forse ci sarebbe stata ancora una speranza. Quando Franziska ricevette la telefonata stava correndo nella strada dell’ “area western” tra i visitatori che si giravano incuriositi nel vedere un’addetta del parco che correva tutta trafelata guardandosi intorno: il cellulare squillò a gran voce nella sua tasca con la suoneria di “Hey du ” dei Tokio hotel e la ragazza fu molto felice di vedere che era Leo; sperava avesse trovato Silvy. “Franziska ascoltami è urgente” disse Leo non appena sentì la voce della ragazza “Dimmi pure Leo” rispose lei senza aggiungere altro,aveva capito che era veramente importante e non uno degli scherzi dell’amico “Ho trovato Silvy,era nel Ramses,ma Frank ci ha trovati ed ora lei è insieme a lui. La sta portando al Palablù.” “E tu non hai fatto niente?” “La stava portando via ma quel figlio di puttana mi ha sparato nel braccio. Ora sono con Anna ed i poliziotti,ti prego Fra devi fare qualcosa trova qualcuno e fermali o cerca di ritardarli perché qui gli agenti non possono fare niente altrimenti lui la ucciderà” in quell’istante Franziska vide passare il ballerino Nicholas che,come lei,si aggirava in cerca di Silvy e le venne l’idea perfetta perciò lo fermò “Non preoccuparti,ci penso io. Tu pensa a farti curare”. Chiuse la chiamata poi spiegò tutto a Nicholas che era molto entusiasta di partecipare.

 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Giallo / Vai alla pagina dell'autore: Tefnuth