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Autore: Justice Gundam    22/04/2008    2 recensioni
Quali pericolose avventure attendono i Digimon Tamers nella loro corsa contro il tempo per svelare i misteri di DigiWorld? Cosa sono i Deva, e chi è il 'Digimon Sovrano' di cui parlano? E perchè i loro piani coinvolgono il piccolo Calumon? Questa volta, molte cose potrebbero andare diversamente da come sappiamo... la mia prima storia di Tamers, che si ricollega (vedrete come...) a quelle di Adventure che sto scrivendo e a quella di Frontier-Savers che scriverò!
Genere: Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Tamers Reload-07

Digimon Tamers Reload

Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam

 

Era ora che mi rifacessi vivo con la mia fanfiction di Digimon Tamers, vero? Bene, ora non dovete più aspettare, perchè sono tornato!

Innanzitutto, mi scuso con tutti coloro che per tanto tempo hanno atteso il seguito della mia storia. Come immagino saprete già, altre fanfiction hanno avuto la priorità, in questi ultimi tempi... e Tamers Reload ha finito per essere messa un pò da parte! Adesso, spero proprio che vi rifarete con questo capitolo... che, a mio parere, ha tutti i numeri per essere ben accetto, visto che sarà proprio qui che Ryo farà il suo ingresso definitivo in scena!

Per la gioia di Hirokazu e Kenta, e con grande rabbia di Ruki, immagino...

I Deva sono stati sconfitti per la seconda volta, cosa che non renderà molto felice Zhuqiaomon... e Takato ha finalmente fatto chiarezza nei suoi sentimenti, ed è riuscito ad impadronirsi totalmente della Digievoluzione a livello Ultimate. Questo senz'altro rafforzerà il rapporto tra lui e Guilmon... ma vuol dire anche che le sfide che lo attenderanno d'ora in poi saranno più pericolose! E poi, adesso sono Ruki e Jenrya a dover scoprire il modo di far evolvere i loro Digimon...

Ma per tutto questo ci sarà tempo più avanti! Quelle che non possono più attendere oltre, invece, sono le vostre recensioni!

 

Talpina Pensierosa: Grazie ancora! Una recensione breve ma efficace!

KillKenny: Santiramon non potrà sperare di cavarsela senza una bella tirata d'orecchi, questo è certo... ma i Deva sapranno imparare dagli errori dei loro colleghi, e già in questo capitolo Shinduramon, il Deva Gallo, architetterà qualcosa di pericoloso! E' una fortuna che Ryo sia arrivato a dare una mano! Oh, e grazie ancora del voto!

 

Bene, questo è quanto. Buon divertimento con il capitolo 7 di Tamers Reload, e mi raccomando... recensite! Sennò mi sento solo! ^_^

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Capitolo 7 - La strategia di Shinduramon

 

Era stata una battaglia piuttosto difficile, ma per fortuna dell'intera città di Tokyo, lo scontro tra il gruppo dei Tamers e il temibile Deva Serpente Santiramon si era concluso con la sconfitta di quest'ultimo, e con la prima forma Ultimate saldamente in mano ai difensori della capitale del Giappone. Takato aveva accettato l'idea che il suo Digimon evolvesse, rendendosi conto che, alla fine, il loro rapporto era rimasto intatto, e che era stata comunque una Digievoluzione necessaria per salvare sè stesso, i suoi compagni, e chissà quante altre persone dalla furia distruttrice del Deva. E quella sera, Takato era tornato a casa con la coscienza più tranquilla, e un gran peso sollevato dalle sue giovani spalle. Aveva scherzato con Guilmon e Calumon durante il viaggio di ritorno alla tana nel parco (attirandosi dietro i commenti sarcastici di Ruki, che diceva che di tutti i misteri inesplorati dell'universo, l'imprevedibile umore di 'Occhialoni' era uno dei più intricati...), ed era riuscito a parlare con Jenrya, Terriermon, Ruki e Renamon del problema che si portava dentro fin dallo scontro con Vajiramon sul tetto di Hypnos. Insomma, per i Digimon Tamers, era stata un'occasione lieta, per quanto i due membri femminili della squadra mantenessero un tono distaccato dall'entusiasmo, a loro parere un pò eccessivo, dal Tamer in erba.

Tuttavia, nel Mondo Digitale del Sud... e più precisamente nel palazzo del dispotico Zhuqiaomon... era un occasione di estremo malcontento, in particolare per lo sconfitto Deva Serpente, tornato a fare rapporto al suo Sovrano del proprio fallimento. In quel momento, Santiramon aveva appena concluso il suo racconto, parlando di come i Digimon di quei 'ragazzini umani insignificanti' lo avessero colto di sorpresa con i loro trucchi, e di come il partner di uno di essi avesse eseguito una Digievoluzione inaspettata, che lo aveva ridotto ai minimi termini, e lo aveva costretto ad una poco onorevole fuga...

"E quessssto è quanto avevo da riportarle, ssssupremo Zhuqiaomon-ssssama..." concluse il Deva Serpente, chinando umilmente il capo incappucciato, e mostrando i segni neri della battaglia che ancora sporcavano le sue squame altrimenti immacolate. "Sssssi trattava, come forsssse può confermare il mio collega Vajiramon, di un Digimon rossssso ssssimile ad un missssto tra un Greymon e un Veedramon, con uno sssstrano ssssegno nero ssssul torace. Sssssi chiamava Growlmon, sssse non ricordo male... sssì, Growlmon, ne ssssono ssssicuro... e la ssssua forma evoluta veniva chiamata... WarGrowlmon. Mi puoi dare conferma, Vajiramon? Era quello il Digimon che hai affrontato?" chiese poi il Deva Serpente, volgendosi verso gli altri Deva che ascoltavano increduli la notizia della seconda sconfitta di uno di loro.

Quasi in prima fila, il Digimon simile ad un minotauro in armatura grugnì, dando alla domanda del serpente gigante una risposta affermativa. "Sì! Certo, me lo ricordo benissimo, quel misero schiavo degli esseri umani che ha macchiato il mio onore!" ringhiò rabbiosamente. "Era un Digimon rosso che non avevo mai visto prima, e ricordo bene che il suo nome era Growlmon, e la sua forma Ultimate si chiamava WarGrowlmon! E... per caso, il moccioso che stava con lui l'ha fatto evolvere con una carta blu, passata per quello strano strumento con cui profanano i dati dei nostri sudditi? Quello che i mocciosi portano al polso?"

"Ssssì... esattamente, Vajiramon..." confermò il cobra albino. "Gli altri ragazzi non ssssembravano in grado di farlo, ma quello che sssstava con il Digimon ssssconosciuto aveva quessssta sssstrana capacità. In ogni caso, era molto forte... non mi sssstupisce che il mio sssstimato collega Vajiramon ssssia sssstato ssssconfitto dalla forza di quell'essssere."

"Una carta blu, eh?" ringhiò uno dei Deva che fino a quel momento non si erano presentati, un grosso mostro simile ad un gallo di dimensioni abnormi, il cui corpo era racchiuso in una corazza dorata la cui forma era più o meno quella di una teiera. "Mi chiedo cosa si nasconda dietro a questo mistero... non è nulla che noi Deva abbiamo visto finora, questo è certo... che ci siano i Digi-Gnomes, dietro a tutto questo?"

Il Deva dall'aspetto di cane gigante, Chatsuramon, rimuginò tra sè per qualche secondo, prima di dare la sua risposta. "Hmmm... sì... sì, non lo si può escludere, Shinduramon... quanto dici ha un suo fondamento. Del resto, non abbiamo mai capito fino in fondo quali siano gli scopi di quelle misteriose creature, e con quali criteri agiscano, e nemmeno noi siamo mai riusciti ad ottenere la loro obbedienza." rispose, con un tono che tradiva un certo scorno per questo particolare. "In ogni caso, finchè non ne sapremo di più, non potremo avanzare giudizi."

"Infatti." tuonò Zhuqiaomon, e dal timbro nervoso della sua voce rombante, che faceva vibrare le pareti di marmo come la superficie di un gong, si percepiva che il Sovrano del Sud era molto contrariato per il secondo fallimento di fila dei suoi luogotenenti più fidati, e per la conferma che aveva ricevuto, che ci fossero dei Digimon che si opponevano alla sua fino ad allora incontestata autorità. "Santiramon, non posso dire di essere soddisfatto di come hai condotto l'operazione. Anzi, sono molto in collera con te. Credevo che voi Deva sapeste fare meglio di così... e che non avreste permesso a degli stupidi esseri umani di prendersi gioco di voi! Le tue prestazioni mi hanno deluso!"

Santiramon strinse i denti, e il suo lungo corpo sinuoso venne percorso da un brivido nonostante il caldo infernale che imperversava nella sala del trono. Ora si trovava nella posizione in cui nessun Deva avrebbe mai voluto essere, neanche nei suoi incubi... "Lo... lo sssso, eccelsssso Zhuqiaomon-ssssama. E non voglio giusssstificarmi per quello che è ssssuccesssso." affermò, sperando che le sue parole potessero far sbollentare un pò la rabbia del Sovrano Fenice.

Zhuqiaomon non rispose subito, e per qualche secondo continuò a fissare crudelmente il suo sottoposto. Nessuno degli altri Deva osava emettere un fiato, e tutti tacevano in attesa che il loro Sovrano prendesse la sua decisione. Era capacissimo di concludere la discussione lì e in quel momento, stritolando il Deva Serpente con i suoi artigli affilati come pugnali...

E tuttavia, per la sorpresa di tutti, Santiramon per primo... Zhuqiaomon non fece nulla. Si limitò ad emettere un sospiro rabbioso e a chiudere le sue numerose paia di ali contro il corpo, quasi fosse troppo stanco per avere voglia di arrabbiarsi. Questa reazione era davvero inaspettata... di solito Zhuqiaomon non faceva mistero della sua rabbia, e reagiva impulsivamente e con spietata decisione... e invece, questa volta, aveva deciso di andare contro le sue tendenze.

"Ci occuperemo dopo di una tua eventuale punizione, Santiramon." decise Zhuqiaomon, facendo tirare un temporaneo sospiro di sollievo al serpente albino, che comunque mantenne la sua compostezza. "Hai altro di cui fare rapporto?"

"Ecco..." iniziò a dire il Deva, guardando verso il pavimento di marmo rossastro... e un istante dopo, una lampadina si accese nella sua testa, facendogli ricordare un particolare vitale che, nella tensione del momento, aveva rischiato di dimenticarsi! "Ah! Ssssì... ssssì, mio Ssssovrano, ho un altro particolare molto importante di cui darle notizia! Con il ssssuo permessssso..."

Il Sovrano Fenice mosse una volta il becco verso il basso, per fare cenno al suo servitore di iniziare a parlare, e tutti i Deva ripresero a prestare orecchio al rapporto, altrettanto interessati. Un pò nervosamente, Santiramon deglutì e diede la notizia che i suoi compagni e il suo leader stavano aspettando. "Ritengo, ssssommo Zhuqiaomon-sssama... ritengo di aver sssscoperto l'ubicazione della Sssshining Evolution, il potere che tutti noi sssstavamo cercando!"

"COSA?" esclamò Zhuqiaomon, spalancando i suoi numerosi occhi, nei quali brillò il colore del magma incandescente. Anche il Deva Cane, Chatsuramon, si sentì cadere la mascella a terra, sorpreso che uno dei suoi compagni fosse riuscito a recuperare informazioni così importanti... e dagli altri Deva si levarono esclamazioni di meraviglia, tranne che da Vajiramon, che mormorò qualcosa tra sè, maledicendo la propria stupidità per essersi dimenticato, nella concitazione del momento, di parlare al suo Sovrano di quel particolare. Anche lui aveva avuto modo di vedere Calumon, durante il duello che aveva sostenuto con i Digimon dei Tamers... e anche lui lo aveva riconosciuto come la Shining Evolution che tutti loro stavano cercando! Ma l'umiliazione per la sconfitta e l'ira per il tradimento da parte di alcuni suoi compagni Digimon avevano avuto la meglio sulla sua presenza di spirito...

Allo stesso tempo, nella schiera dei Deva, Makuramon borbottò tra sè con aria irritata. Se solo fosse toccato a lui il privilegio di individuare per primo la Shining Evolution... sarebbe stato un bello schiaffo in faccia ai suoi colleghi, e un modo per segnare dei punti con Zhuqiaomon-sama!

"Ripeti quello che hai detto, Santiramon." ordinò Zhuqiaomon. "Hai trovato la Shining Evolution, hai detto? Sai dove si trova e che forma ha assunto?"

Il Digimon dall'aspetto di rettile annuì, ritraendosi un pò davanti allo sguardo impietoso del gigantesco uccello dalle piume scarlatte... poi, dopo aver ripreso un pò di controllo di sè, rispose. "Ssssì, mio Sssssovrano... la Ssssshining Evolution ha assssunto la forma di un Digimon di livello In-Training... bianco decorato di viola, con le orecchie molto grandi, e il ssssimbolo triangolare disegnato ssssulla fronte. Sssse non vado errato, quei ragazzini umani che tengono con ssssè quei traditori... lo hanno chiamato Calumon! Ssssembra che ssssiano in rapporti di amicizia, anche sssse nessssuno di quegli umani è il Tamer di Calumon... ovviamente, con quessssto voglio dire che gli umani devono per forza aver cosssstretto Calumon ad aiutarli, o lo hanno ingannato circa le loro vere intenzioni."

"Tipico degli esseri umani, usare i Digimon finchè gli servono e poi gettarli via!" ringhiò rabbiosamente un cinghiale immenso che stava tra il gruppo dei Deva, e che anzi svettava tra di essi!

"Ssssono d'accordo con te, Vikaralamon..." assentì Santiramon. "In ogni caso, quessssto per noi ssssemplifica le cose... trovati i mocciosi, troviamo anche la Ssssshining Evolution, e viceverssssa."

Ancora silenzio. Zhuqiaomon rimase immobile come una statua, e squadrò ancora una volta Santiramon dalla testa fino alla punta della coda... quasi volesse essere sicuro di aver intimorito a sufficienza il suo sottoposto. Il suo respiro tonante rimbombò un paio di volta nella sala del trono, facendo venire i brividi a più di un Deva nonostante il caldo infernale...

Cinque eterni secondi dopo, il Sovrano Fenice alzò la testa, e il suo becco affilato come un trapano si alzò fieramente in aria, mentre le sue numerose paia di ali si spiegavano emettendo lingue danzanti di fuoco scarlatto. Con estremo sollievo di tutti i Deva, la sua voce ora suonava decisamente più tranquilla. "Bene, Santiramon... una buona notizia che ti risolleva, almeno un pò, dal tuo fallimento. Questo significa che, se riuscissimo ad attirare i mocciosi in una trappola, sicuramente anche la Shining Evolution... questo Calumon di cui parli... verrebbe con loro, e cadrebbe nelle nostre mani! Era questo il tuo pensiero, immagino." tuonò ferocemente, e ai Digimon lì riuniti non sfuggì la goia quasi crudele con cui pronunciava ogni parola. Del resto, quello che stavano per raggiungere era un traguardo importante... e se lo conoscevano bene, Zhuqiaomon non si sarebbe fermato davanti a nulla pur di realizzarlo!

Il Deva Serpente, comunque, non si sbilanciò, limitandosi a confermare le supposizioni del suo Sovrano. Era appena riuscito ad evitarsi una severa punizione grazie alla sua rivelazione, e non voleva rischiare che qualche parola fuori posto la pregiudicasse di nuovo! "E'... è esattamente quessssto il mio penssssiero, Zhuqiaomon-ssssama... mio Ssssovrano..."

Zhuqiaomon ripiegò le possenti ali contro il suo corpo muscoloso, compiaciuto da quanto aveva appena sentito. "Ottimo, Santiramon. Nonostante tutto, la situazione comincia a volgere a nostro favore. Ora, però, abbiamo bisogno di unastrategia con la quale attirare i ragazzi, e con essi i loro Digimon e la Shining Evolution. Come si suol dire, uniremo l'utile al dilettevole, ed elimineremo quei traditori oltre ad impadronirci di Calumon. Qualcuno di voi Deva... ha per caso già un'idea di cui valga la pena discutere?" chiese infine, rivolgendo di nuovo il suo sguardo da rapace sull'assemblea dei Deva.

Makuramon ghignò. Questa era l'occasione perfetta per farsi avanti e prendersi la sua chance di ingraziarsi Zhuqiaomon-sama...

"Zhuqiaomon-sama, mio signore!" chiocciò improvvisamente una voce acuta che sembrava derivata dal verso di un gallo al mattino. Makuramon, il cui iniziale umore aveva subito un crollo verticale, si voltò verso la fonte della voce, e grugnì in maniera a malapena udibile quando vide farsi avanti un enorme gallo dalle piume dorate il cui corpo era racchiuso in quella che pareva essere una gigantesca teiera di metallo blu-viola, con delle rune sacre incise nella parte inferiore, e una gigantesca reliquia sacra simile ad una forchetta dorata a tre rebbi (un vajra, per l'esattezza) posta sulle spalle come uno zaino. Un paio di larghe e goffe ali spuntavano in maniera quasi comica da due buchi ai lati dell' "armatura" del Deva, che sembravano in effetti troppo piccoli per far passare gli organi di volo, e terminavano in piume modificate in modo da imitare le dita di enormi mani... mentre le zampe del gigantesco gallinaceo sembravano troppo piccole per reggere l'immane peso di quel corpo sbilanciato... eppure, chissà come, riuscivano nell'intento in maniera egregia! A completare la sua descrizione, il Deva Gallo aveva una cresta esageratamente grande, di colore rosso un pò spento, che ricordava quella di un punk, un paio di bargigli dorati ai lati del suo corto e affilato becco... e, cosa che appariva un pò fuori posto, una lunga coda dorata che, anzichè drizzarsi fieramente in aria, strisciava sul terreno come una sorta di piumino gigante. In effetti, complessivamente, l'aspetto del Digimon era piuttosto ridicolo, e non comunicava la sensazione di minaccia e regalità tipica di molti altri Deva... ma Santiramon, Vajiramon, Makuramon e tutti gli altri sapevano bene che era soltanto apparenza. Shinduramon, il Deva Gallo, era un guerriero abile quanto uno qualsiasi di loro!

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Shinduramon

Tipo: Bestia Sacra

Attributo: Dati

Livello: Ultimate

Attacchi: Treasure Pestle, Positron Pulse

Shinduramon è il Deva Gallo, un membro minore della corte di Zhuqiaomon, ma non per questo meno abile in combattimento degli altri Deva. Ha una particolare affinità per l'elettricità, e preferisce attaccare centrali elettriche e altri impianti per la produzione dell'energia, in modo da assorbirne la produzione e rendersi sempre più forte.

 

Il gallo gigante si affiancò a Santiramon, che a sua volta si ritirò rispettosamente... e fece un inchino che risultò quasi elegante, nonostante la strana conformazione del corpo di Shinduramon! "Se posso... credo di avere una strategia che ci consentirà di far cadere in trappola sia i traditori che la Shining Evolution. Ovviamente, con il suo permesso..."

"Permesso accordato, Shinduramon." tagliò corto il Sovrano del Sud. "Sentiamo cosa hai in mente."

Shinduramon si alzò dal suo inchino, e per qualche istante, Santiramon riuscì a vedere il raro spettacolo di un gallo che sorrideva... evidentemente, il Deva piumato era sicuro al cento per cento che il suo piano non potesse fallire! "La ringrazio, mio Sovrano..." rispose, la voce che saliva di intensità appena un pò per esprimere la sua contentezza. "...e sarò lieto di esporle la mia strategia! Allora, secondo me l'errore che abbiamo fatto è stato cercare di sferrare un attacco diretto agli esseri umani. Abbiamo sottovalutato le loro capacità di difendersi, e la forza dei Digimon rinnegati, e ne abbiamo pagato le conseguenze. Tuttavia, se riuscissimo, prima di avvicinarci a loro, a danneggiare qualcosa che per loro è indispensabile... a causare loro dei problemi in modo tale che essi non siano più in grado di usare le risorse che gli servono di più... non crede anche lei, Zhuqiaomon-sama, che ci troveremmo in una utile posizione di vantaggio?

"Questo è indubbio." riconobbe immediatamente Zhuqiaomon, che non sembrava del tutto convinto di quello che l'enorme gallo elettrico stava proponendo. "Ma non ti sei spiegato abbastanza bene. Cosa intendi, quando parli di sottrarre loro qualcosa che gli è indispensabile? Hai già un'idea di dove colpire esattamente?"

Con un gesto della sua ala dorata, Shinduramon chiese scusa per non essersi espresso con abbastanza chiarezza. "Ha ragione, mio Sovrano... temo di essere saltato subito alle conclusioni. Allora, le spiego: sappiamo già che gli esseri umani hanno bisogno di energia elettrica per far funzionare molte delle loro apparecchiature... computer compresi. E per produrre questa energia di cui hanno bisogno, si servono di centrali apposite. Se io mi collegassi ad una centrale particolarmente importante, e interrompessi il flusso di energia elettrica alla città di Tokyo... quella dove si trovano quei vili traditori... i ragazzini che li tengono come animali domestici sarebbero costretti ad intervenire per fermarmi. Ma senza energia elettrica, ci metteranno molto più tempo, e nel frattempo, io avrò assorbito abbastanza energia da essere sicuro di distruggerli una volta che mi si presenteranno davanti! Questa volta, non ci sarà carta blu o Shining Evolution che li salverà... e una volta che li avrò eliminati, le porterò il Digimon chiamato Calumon su un piatto d'argento, in modo che il suo potere possa essere usato per salvare DigiWorld dalla distruzione!"

Zhuqiaomon storse un pò il becco, riflettendo sulla proposta di Shinduramon. In effetti, il piano si fondava su un'ottima logica... ritardare l'intervento degli umani, in modo da rendersi più forte, ed essere abbondantemente in grado di spazzarli via una volta che fossero arrivati! Sì, a ben pensarci poteva essere quella la strategia vincente... il Sovrano Fenice si scoprì ammirato dalla buona idea del suo sottoposto, e con un cenno del becco, gli diede il via libera, con estremo disappunto di Makuramon.

"Molto bene, Shinduramon... ti lascio carta bianca. Recupera la Shining Evolution e annienta i traditori. Mi aspetto buone notizie al tuo ritorno!" esclamò la fenice di fuoco... e i bargigli del Deva Gallo si sollevarono assieme alle sue labbra, mentre i suoi occhi si accendevano per l'eccitazione!

"La ringrazio, Zhuqiaomon-sama! Stia pur certo che non la deluderò!" rispose, eseguendo un altro inchino come meglio poteva... e poi dirigendosi con compostezza fuori dalla sala del trono, seguito da sguardi che esprimevano chi ammirazione, chi curiosità... e chi invidia per essersi assunto un compito che 'non gli spettava'...

"Hm. Quello Shinduramon..." mormorò un Deva che prima di allora non aveva parlato, un dragone dal corpo serpentino che si reggeva su tre paia di esili zampe. "Voglio proprio vedere se questa sua strategia funzionerà. Finora, i nostri colleghi si sono sempre ripresentati con un pugno di mosche..."

Irritato da quell'accusa priva di tatto, benchè pienamente motivata, Vajiramon si voltò di scatto verso il drago, tanto più grande di lui, e lo fulminò con lo sguardo, evitando però di fare commenti per paura di suscitare la rapida ira di Zhuqiaomon, mentre Santiramon si limitò ad ignorare l'importuno. Che sparlasse pure di cose che non aveva visto di persona...

"A me, personalmente, va bene qualsiasi cosa, purchè riusciamo a catturare quella dannata Shining Evolution." ribattè il Deva Cane, Chatsuramon. "Non mi interessa che mezzi si usino. E se, al contempo, possiamo cancellare quei traditori e dare un esempio a tutti i Digimon, tanto di guadagnato."

"Vedo che siamo sulla stessa lunghezza d'onda, comandante Chatsuramon..." squittì con voce acuta, simile ad un gesso che strideva sull'ardesia di una lavagna, un Digimon dall'aspetto simile ad un topo, che indossava una pesante corazza simile a quella di Shinduramon. "E per quanto riguarda te, Antylamon? Tu cosa pensi dell'idea di Shinduramon?"

Il Deva Topo voltò di scatto la testa verso l'ultimo membro dei Deva, quello che fino a quel momento era stato in silenzio, come a ponderare le parole dei suoi compagni: la sua figura era umanoide, ma dell'altezza di almeno sei metri, con braccia dalla potente muscolatura e mani esageratamente grandi che si accompagnavano ad un corpo agile... mentre le fattezze della creatura erano da coniglio, con lunghe orecchie a sventola e una corta, morbida pelliccia marroncina. Il Deva Coniglio, davanti alle domande del suo collega, tirò un breve sospiro, quasi a voler dire che rispondeva per cortesia, e non perchè si sentisse in dovere di discutere la sua posizione.

"Con tutto il rispetto che si deve ai miei colleghi, io non credo che la mia opinione abbia molto peso sull'attuale situazione." rispose, con una voce calda e quasi suadente che contrastava parecchio con il tono feroce di molti altri Deva. "Preferisco aspettare e vedere i risultati di Shinduramon, che penso contino molto più di qualsiasi illazione noi potremmo fare su di lui."

Zhuqiaomon annuì lentamente, puntando lo sguardo verso il Deva Coniglio... anche se non senza un briciolo di disapprovazione. Dei suoi dodici seguaci più fidati, Antylamon era sempre stato il più moderato, riflessivo piuttosto che loquace... e, pur rispettando molto i suoi fratelli, non sembrava condividere il loro disprezzo per gli esseri umani. Da una parte, il bellicoso Sovrano Fenice apprezzava la capacità di Antylamon di mantenersi al di sopra delle parti e compiere sempre una scelta ben ragionata... ma dall'altra, il fatto che non condividesse il modo di pensare degli altri Deva era per lui motivo di fastidio. Comunque, fino a quel momento, Antylamon era sempre stato fedele, e Zhuqiaomon non aveva motivo per sospettare di lui.

"Capisco, Antylamon. Del resto, non si può dire che tu abbia torto. Shinduramon mi è sembrato molto determinato, e il suo piano era ragionato... ma voglio vedere di cosa è capace." sentenziò infine. "Per quanto riguarda noi... possiamo solo sperare che abbia successo e ritrovi quel Digimon di nome Calumon. La sopravvivenza del Mondo Digitale è in serio rischio... e di questo, tanto per cambiare, dobbiamo ringraziare gli esseri umani!"

Questa affermazione pose fine ad ogni discussione, e i restanti Deva si raccolsero in un istante di teso silenzio... sapevano bene che il loro Sovrano aveva ragione, e che la minaccia la cui falce incombeva sul loro mondo era una creazione dell'umanità... un'umanità che forse non sapeva lei stessa cosa aveva creato e che forze aveva scatenato...

In ogni caso, se Shinduramon fosse tornato con la Shining Evolution, il problema avrebbe potuto essere risolto una volta per tutte... e poi, questo era il pensiero del furente Zhuqiaomon, i Digimon avrebbero marciato sul Mondo Reale, per fare sì che gli esseri umani non potessero mai più tentare una simile follia! Come razza superiore, i Digimon avrebbero fatto in modo che gli esseri umani capissero quale era il loro posto... e quei Tamers che avevano corrotto quei Digimon, e li avevano convinti a tradire la loro razza, sarebbero presto diventati delle minacce di poco conto!

Il feroce Sovrano del Sud non immaginava, in quel momento, che un ostacolo molto più grande del previsto stava per mettergli i bastoni tra le ruote...

 

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Tokyo, Shinjuku. Il giorno dopo.

Quella mattina, passato il trambusto per le interruzioni delle linee della metropolitana, le attività della capitale del Giappone erano riprese come sempre... ma le continue anomalie che in quel periodo si stavano verificando stavano lasciando un segno invisibile sull'umore degli abitanti... un indefinibile, impalpabile angoscia, una sensazione che molto presto sarebbe accaduto qualcosa di terribile, aleggiava nell'atmosfera cittadina, e gli sguardi e le espressioni di ciascuno si stavano facendo progressivamente sempre più tirate... Del resto, un gigantesco vortice nel cielo notturno, spiegato in maniera abbastanza dubbia come una 'tempesta magnetica di inusuali dimensioni' dai telegiornali e dagli esperti... e un'interruzione del servizio di treni sotterranei, accompagnato dagli avvistamenti di un non meglio identificato 'mostro del tunnel' avrebbero scosso chiunque, e il fatto che si fossero verificati a così breve distanza di tempo non faceva altro che far tendere ancora di più i nervi alla popolazione.

E questa era l'atmosfera che, più o meno, si respirava anche in una classe di prima media dell'istituto scolastico Mori, posto nella zona più esterna di Shinjuku in modo da evitare i grattacieli più alti e il traffico più frenetico. Anche lì, i ragazzi parlottavano tra loro di quello che era successo, mischiando alle loro impressioni qualche battuta circa il fatto che coloro che avevano detto di aver visto il 'mostro del tunnel' avevano probabilmente bevuto qualche bicchierino di sakè in più! Anche così, però, non riuscivano a scuotersi di dosso quell'imprecisato timore che stava, lento ma inesorabile, attanagliando l'intera popolazione di Tokyo. Ogni volta che saltava fuori un discorso di mostri, ogni volta che qualcuno cercava di approfondirlo... qualcun altro interveniva e deviava il discorso verso lidi più accoglienti!

Il vociare degli alunni fu quasi immediatamente zittito quando il professore entrò in classe e appoggiò libri e registro sulla cattedra, e tutti gli studenti, al cenno del rappresentante di classe, si alzarono e fecero un inchino, che l'insegnante imitò piegandosi quasi ad angolo retto. Non appena ognuno si fu ordinatamente accomodato sui propri banchi, il professore li guardò con attenzione, come ad assicurarsi che non ci fossero problemi - e gli alunni si chiesero se anche lui, dietro quell'apparente nonchalance, non provasse lo stesso disagio silenzioso di tutti gli altri -, poi fece un annuncio all'intera classe.

"Bene, ragazzi. Prima di iniziare la lezione, vorrei che deste il benvenuto ad un nuovo allievo che si è appena trasferito in questa scuola." disse, in maniera distaccata come era tipico di un docente giapponese. "E' probabile che molti di voi abbiano già sentito il suo nome, visto che è decisamente celebre tra i vostri coetanei. Prego, puoi entrare." concluse poi, rivolgendosi al ragazzo che stava aspettando dietro l'ingresso della classe.

"Grazie, sensei..." ringraziò il nuovo arrivato, muovendo il suo primo passo nell'aula...

Non appena il nuovo alunno apparve, gli altri ragazzi dovettero fare appello a tutta la loro disciplina per non lasciarsi sfuggire delle poco opportune esclamazioni di sorpresa. Quello che il loro professore aveva appena detto era maledettamente vero... quel ragazzo era ben conosciuto tra i giovani e i giovanissimi di Tokyo! Era una sorta di celebrità nazionale, nonostante l'aspetto abbastanza ordinario, dai corti capelli castani pettinati dritti sulla testa, e dagli occhi castani nei quali si leggeva tanto sicurezza in sè quanto generosità. E per quanto l'ordinata uniforme del loro istituto e la cartella impeccabilmente tenuta lo facessero sembrare un pò anonimo, in mezzo a tanti ragazzi vestiti come lui... quell'espressione non avrebbe mai potuto essere confusa, nè camuffata!

Il professore si permise un breve sorriso divertito. Proprio la reazione che si aspettava dai suoi studenti, e anzi doveva ammettere che lodava il loro autocontrollo... era abbastanza sicuro che almeno due o tre di essi sarebbero scattati su in preda all'eccitazione dopo aver visto quel volto familiare! Ripresa subito dopo la sua aria professionale, l'uomo si sedette alla cattedra e si rivolse al ragazzo che era appena entrato, il quale si era messo in piedi, perfettamente formale, al fianco della cattedra, in modo da farsi vedere bene da tutta la classe. "Molto bene. Vorresti, per favore, presentarti ai tuoi nuovi compagni?"

"Certo. Con piacere." rispose il ragazzo castano, andando alla lavagna e prendendo un gesso, per poi scrivere il suo nome in kanji. Fatto questo, rimise il gessetto a posto, e si voltò di nuovo verso i suoi compagni, facendo loro un inchino.

"Il mio nome è Ryo Akiyama, e sono uno studente appena trasferito in questa scuola. Onorato di conoscervi."

In effetti, l'onore era tutto degli alunni a cui il ragazzo di nome Ryo si era presentato! Chi era, degli appartenenti alla fascia di età tra i sei e i diciotto anni, che non conosceva quel nome in tutta la città di Tokyo? Ryo Akiyama, il campione nazionale di Digimon Trading Card Game, che due anni prima era balzato agli onori della cronaca per aver sconfitto quella geniale (per quanto poco socievole) ragazzina di otto anni, Ruki Makino, la Digimon Queen? E che l'anno dopo, per motivi che non aveva mai voluto rendere noti, aveva declinato l'offerta di partecipare al torneo, permettendo così alla sua avversaria dell'anno prima di conseguire una vittoria che non l'aveva soddisfatta per niente?

No, non era un ononimo: i ragazzi si trovavano proprio di fronte il semileggendario campione, in persona! L'eccitazione che corse lungo le loro spine dorsali all'idea può soltanto essere immaginata, e ognuno di loro si spostò nervosamente sul proprio banco, cercando di sembrare più formale possibile, quasi fossero davanti ad una celebrità o un capo di stato!

E Ryo stesso era troppo accorto per non accorgersi di questi sintomi nelle persone che lo circondavano. Certo, non poteva dire che essere famoso gli desse fastidio, però... mentre osservava i suoi futuri compagni di classe fare il possibile per presentarglisi bene, Ryo non potè fare a meno di pensare che non lo facessero perchè erano sinceramente interessati a fare amicizia con lui, ma perchè lo vedevano come un idolo. Era in momenti come quelli che al giovane Tamer veniva da pensare che un pò di notorietà in meno non gli sarebbe stata male...

Comunque, non era quello il momento di pensare a certe cose. Se era tornato nel Mondo Reale dopo una prolungata assenza, era perchè il motivo era molto serio, e non poteva perdere tanto tempo a pensare a come sarebbe stata se lui non avesse goduto della fama che si ritrovava. Così, terminò di presentarsi, facendo un inchino ad angolo retto al resto degli studenti, che ricambiarono quasi troppo velocemente per fargli pensare che il sentimento fosse spontaneo.

Il professore, mettendo da parte ogni commento personale riguardo il comportamento non eccessivamente composto dei suoi alunni, indicò a Ryo un banco vuoto vicino alla finestra, da cui si poteva vedere una panoramica delle strade trafficate della periferia di Shinjuku. "E' un onore anche per noi averti come alunno, Akiyama-kun. Prego, accomodati. Quel posto vicino alla finestra era giusto rimasto vuoto. Speriamo che tu segua con buon profitto le lezioni."

Il tono era proprio quello di un sensei giapponese, notò Ryo con un pizzico di autocompiacimento. Uno a cui importava più del profitto dei suoi studenti, che non degli alunni stessi come persone, ma quello che importava era che sapesse fare bene il suo lavoro...

"La ringrazio." rispose Ryo con un altro inchino, per poi dirigersi lentamente e con educazione al posto che gli era stato assegnato, destreggiandosi tra gli sguardi ammirati e in parte invidiosi che i suoi nuovi compagni gli rivolgevano. Ryo rispose ad ognuno di loro con educazione, ma anche con un pò di distacco, che gli veniva dal sapere che molto probabilmente non avrebbe avuto dei rapporti molto stretti con quei ragazzi... poi, compostamente, raggiunse il suo banco e si sedette, tirando fuori i quaderni e la penna e preparandosi a prendere le dovute annotazioni. Proprio come immaginava, l'insegnante aspettò giusto che lui si preparasse prima di aprire il registro, e iniziare a fare lezione...

"Ora, ragazzi. Aprite i vostri libri alla pagina 35..."

Mentre nell'aula altrimenti silenziosa iniziavano a risuonare i lievi suoni delle pagine che venivano sfogliate e delle copertine relegate che venivano appoggiate sui banchi, Ryo tirò a sua volta fuori i suoi quaderni, rivolgendo un breve pensiero anche al suo Digimon. Trovare una sistemazione per Monodramon era stato un pò un problema, visto che il piccolo e vivace draghetto non poteva certo farsi vedere in un'aula scolastica... o in qualsiasi edificio pubblico, se era per questo... e il Tamer leggendario sperò tra sè che non si annoiasse troppo nel luogo in cui lo aveva lasciato...

Oppure, aggiunse tra sè Ryo con una punta di ironia, che non combinasse troppi malanni, cosa assai più probabile!

 

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"Whoo-oooh! Questo sì che è divertente!" esclamò il piccolo Monodramon, in piedi in equilibrio precario su una palla da basket che aveva trovato nel deposito della palestra dove il suo partner, Ryo Akiyama, gli aveva chiesto di nascondersi fintanto che le lezioni non fossero terminate. Nonostante per un pò il suo partner non fosse disponibile, il piccolo Digimon sembrava aver trovato il modo di far passare il tempo, e si stava producendo in spettacolari contorsioni ed acrobazie su quel pallone quasi più grande di lui!

Il vivace partner del Tamer leggendario era un piccolo Digimon, un pò panciuto, dal volto da rettile, con qualche caratteristica che ricordava un incrocio tra un Agumon e un Veemon, sottili squame blu-violette che diventavano rosse su due piccole strisce verticali che, a partire dai lati del collo, scendevano giù fino all'addome, e un paio di rotonde spalliere gialle. I suoi occhi erano di un colore giallo oro luccicante che, unito ai bagliori della piccola gemma romboidale incastonata sulla sua fronte, al canino che sporgeva in maniera quasi impercettibile dalle sue labbra, e alla piccola cresta stoccata di giallo che coronava la sua testa, gli dava un'aria da monello che decisamente non era fuori posto! Mani e piedi erano dotati ciascuno di tre dita dai corti artigli grigi, e sugli avambracci erano poste delle ali vestigianali che sembravano troppo piccole per poterlo tenere in volo, mentre una fila di puntine viola correva lungo la sua spina dorsale fermandosi a metà. Certo, a guardarlo così, non si sarebbe detto che era il partner di una tale celebrità di Digiworld... e ciò nonostante la verità dietro la loro partnership, nota soltanto a Ryo stesso, era tale che avrebbe fatto impallidire anche esperti consumati di Digimon!

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Monodramon

Tipo: Piccolo Drago

Attributo: Anti-Virus

Livello: Rookie

Attacchi: Beat Knuckle, Cracking Bite

I Monodramon sono piccoli Digimon drago che fanno da base evolutiva per numerosi Digimon più potenti, ma che ora sono quasi scomparsi da vari DigiWorld. Pur essendo dotati di ali, non sono in grado di volare. Si dice che la cresta sulla loro testa sia la loro fonte di potere, e al tempo stesso il loro principale punto debole, ma la verità è ignota, e c'è ancora molto da scoprire di questa specie...

 

"Heheheeee... il Mondo Reale è un posto così interessante!" commentò il draghetto, muovendo rapidamente le zampe posteriori e facendo rotolare il suo supporto sotto i piedi in modo da non perdere l'equilibrio. "Chissà perchè Ryo non mi ci ha mai portato! Io qui mi diverto un sacco! Heheheee..."

Decisamente, il secondo dei sopra menzionati timori di Ryo era il più fondato!

 

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Nonostante i timori che serpeggiavano sinistri negli animi degli abitanti di Tokyo, la giornata era passata senza intoppi, e senza che si registrassero altri problemi riguardanti Digimon selvaggi in bio-emersione. Per tutti, questa era senz'altro una buona notizia, e un gradito stacco dopo gli inspiegabili eventi dei giorni scorsi... ma alcuni di loro, tre giovani domatori di Digimon in modo particolare, non potevano fare a meno di chiedersi se i Digimon nemici non avessero semplicemente deciso di far credere loro di aver cessato i loro attacchi, soltanto per poi colpirli di sorpresa una volta che questo falso senso di sicurezza li avesse indotti ad abbassare la guardia... In ogni caso, Takato aveva approfittato della giornata tranquilla per recuperare un pò di compiti lasciati indietro per motivi di forza maggiore, passare un pò più di tempo con Juri, Hirokazu e Kenta... e, ovviamente, fare una visita a Guilmon e a Calumon nella loro tana, potendo finalmente godersi la loro compagnia senza più i timori che lo avevano afflitto nei giorni precedenti. La battaglia con Santiramon, nei tunnel della metropolitana, era stata un'esperienza chiarificatrice per il giovane Tamer e il suo partner dalle squame scarlatte, e la loro amicizia era uscita rafforzata da quella breve incompresione.

Dal canto suo, anche il pacifico e razionale Jenrya non poteva che apprezzare la mancanza di un pò di azione, una volta tanto... anche se questo voleva dire, suo malgrado, che Terriermon avrebbe dovuto rassegnarsi a fare la parte della 'principessa delle bambole' nel teatrino improvvisato della piccola Shuichon!

Per quanto riguarda invece Ruki... beh, la Regina dei Digimon non avrebbe mai pensato che, almeno per un giorno, la mancanza di Digimon da affrontare sarebbe stata una cosa a lei gradita. Per un pò, non avrebbe dovuto preoccuparsi di Deva esaltati che sbandieravano la loro presunta superiorità nei confronti degli umani, nè di qualche man in black che le si rivolgeva come se lei fosse una mocciosa che non sapeva quello che faceva... Tsk! Come se loro ne sapessero di più, visti i bei risultati che avevano ottenuto con il loro programma di sterminio! Erano soltanto riusciti ad attirare l'attenzione di qualche Digimon ancora più pericoloso...

Nonostante il momento di calma, Renamon non era tipa da rilassarsi sugli allori, e anche quel giorno era andata a fare una perlustrazione nelle vie di Shinjuku, non vista da nessuno. Tuttavia, la sua ricerca non aveva evidenziato nessuna anomalia, nè aveva percepito alcun Digimon in emersione, quindi le sembrò lecito pensare che, almeno per un pò, non ci sarebbero stati problemi...

E anche il piccolo Calumon era contento di non doversi preoccupare di strani Digimon che volevano rapirlo, e poteva passare il suo tempo a fluttuare in giro per quello strano mondo di cui voleva ancora conoscere tante cose...

Certo, non a tutti era piaciuto che non ci fosse nessuno contro cui combattere... per l'esattezza, un certo diavoletto vestito di viola con la mania degli scherzi si era ritrovato più di una volta a lamentarsi tra sè del fatto che, senza nessuno che venisse dal Mondo Digitale, non avrebbe avuto modo di combattere contro altri Digimon e assorbire i loro dati! Certo, si era distratto facendo scoppiare qualche palloncino a qualche bambino qua e là... oppure sciogliendo loro il gelato tra le mani con una fiammella ben piazzata, prima di nascondersi di nuovo senza dare a nessuno la possibilità di scoprire il colpevole... ma la sua aspirazione principale, quella di diventare più forte assorbendo altri dati, aveva dovuto essere rimandata a data da destinarsi. Bah. Che almeno si sbrigassero a venire, questi invasori! Erano così tanti, pochi giorni fa...

E nonostante la calma piatta, il personale di Hypnos, sotto la direzione di Yamaki, continuava a lavorare. Nessuno di loro poteva sapere quando la tregua che i Digimon avevano concesso loro sarebbe stata interrotta.

Nessuno di loro, tuttavia, prevedeva che il pericolo non sarebbe provenuto dal 'solito' Digital Field apertosi nel bel mezzo del centro di Shinjuku... bensì da una delle principali centrali elettriche che rifornivano la città, a chilometri di distanza da dove si trovavano loro. Una centrale elettrica delle più moderne, che sorgeva presso un'enorme diga, dotata delle più efficienti tecnologie di generazione di energia, e collegata alla capitale del Giappone da innumerevoli linee... e che Shinduramon aveva scelto come bersaglio da attaccare per mettere in difficoltà i Tamers! Il personale della centrale, in servizio per il turno serale, non si era allarmato più di tanto della fluttuazione di energia che i vari rilevatori avevano registrato nel momento in cui il Digital Field del Deva Gallo si era aperto vicino alla diga... del resto, era abbastanza normale che i livelli di energia non restassero sempre gli stessi... e nessuno strumento era stato in grado di rilevare la misteriosa nebbia che si era formata all'improvviso sopra le acque del lago artificiale! In questo modo, il massiccio Deva elettrico era riuscito ad intrufolarsi nel Mondo Reale senza essere intercettato, troppo distante perchè gli strumenti di Hypnos, o i sensi acuti di Guilmon, Terriermon e Renamon si accorgessero di lui.

Nel momento in cui il Digital Field raggiunse la sua massima estensione, l'imponente figura di Shinduramon prese forma al suo interno, e si materializzò nel mondo in cui vivevano gli esseri umani che lui, i suoi fratelli e il suo signore disprezzavano così tanto. Il Deva Gallo sbattè le ali un paio di volte nel momento in cui il suo corpo prese definitivamente forma, e inspirò profondamente, riempiendosi i polmoni dell'aria fresca del boschetto in cui il suo Digital Field si era formato... per poi scuotere la testa disgustato. Persino l'aria sembrava in qualche modo più pesante e opprimente di quella di DigiWorld, cosa che il Deva Gallo attribuì alla sgraita presenza degli esseri umani...

"Tsk... misere creature! Mi fa persino schifo respirare la loro stessa aria!" commentò con disprezzo, muovendo alcuni rami con le sue enormi ali e trovandosi quasi subito di fronte la diga della centrale elettrica, da cui proveniva qualche flebile luce che creava uno spiccato contrasto con il cielo della sera, già in procinto di tingersi di blu e di riempirsi di stelle. L'idea di rendere la vita difficile alle creature che tanto detestava lo fece tornare di buon umore, e il Deva Gallo decise di mettersi subito al lavoro, raggiungendo a passi goffi il lago artificiale, per poi appollaiarsi giusto sopra la grande diga che lo arginava. I rebbi della reliquia sacra che portava sulla schiena brillarono per qualche istante, e delle scariche di energia statica crepitarono attorno alle loro punte, mentre il Deva cominciava ad assorbire energia. Le sue piume dorate si drizzarono appena un pò, circondate da scintille di energia blu che apparvero anche sulla superficie del bacino di carenaggio, come degli strani fuochi fatui che danzavano sul pelo dell'acqua. Immediatamente, le luci della centrale elettrica iniziarono a sfarfallare pericolosamente... e nel giro di pochi secondi si spensero una ad una, gettando nello sconcerto gli operatori presenti!

Shinduramon si concentrò ulteriormente, ma non riuscì ad impedire ad un ghigno soddisfatto di screpolare il suo volto dotato di bargigli. Sentiva la confusione e la paura delle creature inferiori, percepiva che si sentivano indifesi davanti a quell'incredibile volgere degli eventi... e la cosa gli piaceva, gli piaceva un sacco! Ben presto, l'intera città di Tokyo avrebbe provato la stessa paura... e intanto che i suoi 'difensori' si affrettavano inutilmente verso di lui, Shinduramon avrebbe assorbito tutta l'energia della centrale, aggiungendola al proprio potere e rendendosi sempre più forte! Nel momento in cui fossero giunti quei dannati Tamers e i Digimon traditori, sarebbe stato troppo tardi per fermarlo, e così lui avrebbe potuto fare ritorno da Zhuqiaomon-sama con la cresta alta, con la Shining Evolution, e con la notizia che il principale ostacolo all'attacco al Mondo Reale era stato finalmente tolto di mezzo! Già si pregustava le espressioni inferocite di Vajiramon e Santiramon, una volta che avesse comunicato tutto questo...

Delle flebili esclamazioni attirarono la sua attenzione verso la base della diga, a decine di metri sotto di lui. Abbassando la testa in un misto di crudeltà e curiosità, mentre l'aria attorno a lui cominciava a risplendere di una strana luminescenza azzurra e ad emettere un pungente odore di ozono, il Deva Gallo vide, piccole come formiche dal suo punto di vista sopraelevato, numerosi operatori del turno serale che, usciti dalla centrale con torce elettriche ed elmetti luminosi, cercavano di capire cosa stava succedendo... e rimanevano senza fiato alla vista dell'enorme mostro piumato seduto beatamente sopra le loro teste! Probabilmente, i malcapitati erano convinti di trovarsi in qualche film di kaiju, o di aver bevuto un pò troppo la sera prima...

Le loro esclamazioni terrificate si sentivano chiaramente anche sopra la diga, anche se Shinduramon non riusciva a cogliere tutte le parole... e il Deva Gallo ghignò nuovamente davanti alla loro impotenza, decidendo di dare loro una svegliata, e far loro capire che non era un incubo da cui si sarebbero svegliati la mattina dopo... quella che quegli operai avevano davanti agli occhi non era altro che la verità... e un piccolo assaggio del futuro della Terra!

"Heheheee... sì, sì, correte pure! Correte, sciocchi esseri umani! Ora che non ci potete più controllare avete paura, eh, razza di vermi?" tuonò il Digimon sacro, mentre le punte del suo vajra iniziavano a ruotare sempre più velocemente, fino ad assomigliare ad un paio di giganteschi frullatori! Si sentì un inquietante crepitìo quando delle scariche elettriche color cobalto scintillarono su di esse, e gettarono delle luci altrettanto spaventose sul mostruoso volto da uccello di Shinduramon, come lampi improvvisi in una notte buia!

"Correte pure quanto volete... perchè tra non molto, correre non vi servirà più a niente! Positron Pulse!"

L'energia elettrica si raccolse sulle punte rotanti dei vajra e da lì scivolò sulla corazza di metallo di Shinduramon, fino a risalire lungo il collo ed accumularsi sulla punta del suo corto becco... poi, preso lo slancio, il Deva Gallo gettò la testa in avanti e scagliò dal becco un fulmine azzurro che illuminò di un azzurro innaturale il paesaggio e sfrecciò verso gli operatori della centrale elettrica riuniti là sotto, che andarono subito in panico... e urlarono in preda al terrore quando la folgore li mancò di pochissimi metri e fece esplodere una porzione di terreno fangoso, gettando in aria chili di terriccio bollente e sabbia vetrificata dall'elevata temperatura! Con gioia feroce, il Deva Gallo restò ad ammirare la paura degli esseri umani e il loro disperato correre da una parte all'altra... il loro urtarsi ed ostacolarsi a vicenda nel frenetico tentativo di mettersi in salvo... il loro spintonarsi qua e là, ognuno pensando solo a salvare sè stesso... e ancora una volta, Shinduramon sentì montare il suo odio per l'umanità.

"Tsk... ma guardateli!" stridette, mentre altra energia perveniva al suo corpo dai generatori della centrale, rimpiazzando quella che aveva speso per scagliare il suo attacco. "Che razza ridicola... non sanno neanche controllare sè stessi e i loro bassi istinti, e pretendono di poter controllare noi... creature che già da tempo hanno superato il loro livello... sono davvero ridicoli!"

I pochi operai rimasti si allontanarono di corsa, scomparendo rapidamente lungo la stradina polverosa che portava alla centrale, e raggiungendo ognuno la propria vettura... ma Shinduramon decise di non fare nulla per impedirglielo. Dopotutto, attaccarli in quel momento sarebbe stato uno spreco di tempo e di energia. Non potevano fare nulla contro di lui, e sarebbe stato molto più utile lasciarli in vita, in modo che si rendessero conto che lo erano ancora soltanto perchè lui aveva voluto così. E poi, voleva conservarsi per quando fossero arrivati i Tamers... se quanto aveva riferito Santiramon di quel Digimon rosso era vero, allora avrebbe avuto bisogno di tutta l'energia che fosse stato in grado di assorbire per sopraffarlo!

Comunque, da quello che Shinduramon poteva vedere, la sua strategia stava già avendo successo. Dalla sua posizione sopraelevata, il Deva Gallo riuscì a vedere le luci della città che iniziavano rapidamente a spegnersi, in rapida successione, immergendo la metropoli nell'oscurità. Quasi riusciva a sentire le innumerevoli voci degli abitanti che, in preda al panico per quell'inspiegabile black-out, iniziavano ad imitare quei miseri esseri che si erano appena dileguati davanti ai suoi occhi... la sua idea stava funzionando alla perfezione, e ora non doveva fare altro che continuare ad assorbire l'energia prodotta dalla centrale - creando così ancora più confusione - e aspettare che quei maledetti Tamers si facessero vedere, assieme alla Shining Evolution!

Oh, sì... Zhuqiaomon-sama sarebbe stato molto fiero di lui!

 

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"Hmmm... e va bene, vediamo quest'ultimo problema..." mormorò Takato con aria assonnata, mentre si accingeva a terminare i suoi compiti di matematica che lo fissavano minacciosamente dai fogli a quadretti del suo quaderno. Inutile, il giovane Tamer non ci andava proprio d'accordo con quella materia... una volta che si conoscevano le addizioni, le sottrazioni, le tabelline, le moltiplicazioni e le divisioni, che bisogno c'era di andare a complicarsi ulteriormente la vita con espressioni, elevamenti a potenza, angoli acuti, retti e ottusi... e chissà quali altre assurdità si fossero inventati quei matematici che avevano tanto tempo da perdere! Questo era quello che Takato chiamava un voler a tutti i costi complicare le cose semplici...

Con un sospiro, il giovanissimo Tamer si rimise al lavoro, concentrandosi di nuovo su quei segni a malapena comprensibili che i suoi occhi riuscivano a malapena a focalizzare sotto la luce della sua lampada da scrivania. Quei problemi non si sarebbero risolti da soli, dopotutto...

"Sigh... Okay, iniziamo con il calcolo del perimetro... com'è che faceva... base più..."

Takato stava ancora ragionando... quando improvvisamente tutte le luci si spensero, immergendo lui e tutta la sua casa nel buio più totale!

Con un sobbalzo di sorpresa, il ragazzino si spostò dalla sua scrivania, facendo cadere la sua penna sul tavolo... e quasi cascò a terra! Dal piano inferiore, si sentirono le voci dei suoi genitori che, altrettanto sorpresi dal black-out, iniziavano a tentoni a cercare qualcosa con cui farsi luce nella coltre di oscurità... senza avere eccessivo successo, considerati i rumori di mobili e sedie spostati che provenivano da sotto! Sperando che la luce proveniente dall'esterno fosse ancora sufficiente, Takato si mosse con fare incerto verso la finestra e cercò la corda della persiana, tirandola poi su con un paio di strattoni. Con suo grande sollievo, il cielo non era ancora sprofondato nel blu infinito della notte, e le stelle e la luna fornivano un'illuminazione sufficiente a muoversi nella tanza senza sbattere continuamente addosso a qualcosa... ma ai suoi occhi si presentò uno spettacolo ancora più incredibile di quanto era appena successo! Davanti a lui, l'intera città di Tokyo si era letteralmente spenta, i numerosi cartelloni luminosi, le luci degli appartamenti, scomparsi nel nulla! Soltanto i fari delle automobili, che come sempre affollavano le strade di Shinjuku, davano ancora un pò di illuminazione artificiale... e al di là del vetro della sua camera, Takato riusciva benissimo a percepire il caos che quell'improvviso imprevisto aveva provocato! La tensione, l'incertezza, lo spaesamento della popolazione che cercava di capire cosa era successo e cosa fare... si potevano sentire con chiarezza disarmante dietro i vetri di casa sua!

"Ma... ma cosa sta... succedendo?" si chiese Takato, guardando stupefatto il suo quartiere rimasto al buio. "Guilmon... Calumon... spero che stiate bene..."

 

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I suddetti Digimon, per quella sera rimasti nella loro tana a giocare a rincorrersi (e, come era prevedibile, Guilmon era sempre quello che stava sotto...), erano rimasti altrettanto esterrefatti davanti a quello strano fenomeno... erano abituati a vedere così tante luci colorate, così tanta allegria, quando si avvicinavano quelle ore... e adesso, invece, tutti i lampioni si erano spenti, e le mille luci della notte erano state inghiottite da un desolante buio che aveva avvolto anche la tana apparentemente abbandonata.

Seduto sull'ingresso della sua improvvisata dimora con aria incerta, Guilmon inclinò la testa da un lato e sbattè gli occhi, non capendo bene cosa stava accadendo. "Hey, Calumon... tu sai per caso come mai la luce è scomparsa all'improvviso?" chiese, rivolto al suo amico dalle larghe orecchie.

Il piccolo Digimon bianco ora identificato come la Shining Evolution scosse la testa, spaesato quanto il dinosauro rosso. "Non ne ho idea, calu calu..." rispose, scuotendo la testa da una parte all'altra. "Ancora non capisco come funziona il mondo degli umani..."

 

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In casa Lee, in camera di Jenrya, il Tamer cinese stava finendo di ripassare i suoi appunti scolastici prima di andare a dormire... e si stava rendendo conto di quanto era difficile concentrarsi con un certo cagnolino verde dalle larghe orecchie che, approfittando del momento in cui poteva muoversi come voleva senza essere scoperto, si stava scatenando al PC, smanettando furiosamente con la tastiera nel tentativo di stracciare il suo precedente punteggio record! Il Tamer cinese non riuscì a trattenere una breve risata quando il suo vivace partner, Terriermon, dopo aver superato una parte decisamente difficile, si mise a saltellare di gioia, agitando qua e là le sue enormi orecchie e dando del 'fesso' e del 'perdente' all'avversario che aveva appena sconfitto! Insomma, un giocatore di videogiochi fatto e finito!

"Hahahahaaa! Ti ho fregato, bello mio! Deve ancora nascere chi batterà il grande Terriermon ai videogiochi!" esclamò il cagnolino verde. "State ammirando il futuro campione!"

Permettendosi di distrarsi per un attimo dai suoi compiti, Jenrya Lee si appoggiò una mano sulla tempia e scosse la testa, sorridendo con aria di bonario rimprovero al suo Digimon. "Terriermon... cosa avevamo detto a proposito di videogiochi? Che non volevo che tu ti scaldassi tanto quando giocavi, mi sembra di ricordare!"

Terriermon interruppe la sua danza di vittoria, e si rivolse al suo più serio partner umano, facendo il finto offeso. "Insomma, Jen! Questo almeno concedimelo! Ci ho messo chissà quanto tempo a cercare di superare quel cavolo di boss da quattro soldi, e adesso voglio esprimere la mia eccitazione!" esclamò. "Insomma, Jen, sul serio! Hai mai pensato di fare il vigile urbano? Sei sempre là ad assicurarti che le regole siano rispettate! Momentai, dico sempre io!"

"Sigh..." sospirò Jenrya, scuotendo rassegnato la testa. "E' proprio vero che non cambierai mai..."

E, in quel momento, accadde la cosa più terribile per un videogiocatore incallito.

Mancò la luce, e il PC di Jenrya si spense miseramente... facendo perdere a Terriermon tutti i progressi! Jenrya rimase bloccato per un attimo dallo stupore, fissando spaesato il punto dove, fino ad un attimo prima, riusciva a vedere i suoi appunti... e Terriermon, inutile dirlo, non la prese con altrettanta filosofia!

"Aaaaaargh!" esclamò il cagnolino verde, con le orecchie dritte sopra la testa. "La mia partita! Stupidissimo boss, così non valeeeeee!"

 

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"Ooookay, chi cavolo ha avuto questa bellissima idea?" borbottò sarcastica Ruki Makino, appoggiando sulla sua scrivania le carte che stava passando in rassegna, alla ricerca di qualche nuova strategia da usare contro eventuali Digimon che fossero bio-emersi in futuro. C'era quasi da aspettarselo che proprio allora la luce sarebbe mancata... la famigerata Legge di Murphy si era dimostrata vera una volta di più!

Andando alla sua finestra, grazie alla luce della luna che permetteva ancora una visuale accettabile, la ragazzina dai capelli rossi vide che il problema non era limitato a casa Makino... praticamente tutto il vicinato, anzi, no, tutto il quartiere di Shinjuku era stato colpito da quello strano black-out! Difficile che si trattasse di un guasto normale, ci doveva essere qualcosa di pericoloso dietro... forse un'altra delle assurde trovate di quel tizio di nome Yamaki, o peggio, qualche Digimon che si era messo in testa di attaccarli proprio in quel momento!

Eppure, a pensarci, la cosa era strana... se davvero c'era un Digimon in giro, perchè Renamon non lo aveva avvertito subito, non appena era emerso? Evidentemente, si trovava molto lontano da lì, e la volpe ninja non era riuscita ad avvertirlo a quella distanza... per quanto abile, anche la sua partner aveva i suoi limiti...

La porta di camera sua si aprì con un clac improvviso, e Ruki si voltò verso di essa giusto in tempo per veder entrare sua nonna Saeko affacciarsi dal corridoio notte, la sua figura resa indistinta dall'oscurità. "Nonna?" chiese la Digimon Queen, mettendosi vicino alla finestra per essere vista meglio.

"Ruki-chan, tesoro..." mormorò la signora Makino. "Scusa se sono venuta così, all'improvviso, ma con questo black-out improvviso, ho voluto assicurarmi che non ti succedesse nulla. Va tutto bene?"

La ragazzina dai capelli rossi, in quel momento sciolti dalla coda nella quale erano di solito legati, annuì rapidamente. Normalmente, si sarebbe un pò irritata di essere chiamata in quel modo... e sua nonna era l'unica persona a cui Ruki permetteva di usare quei diminutivi con lei. "Sì... sì, nonna, va tutto bene... solo, sono rimasta un pò sorpresa quando la luce è mancata. La... la mamma è ancora fuori, giusto?"

Saeko annuì lievemente, sollevata dal vedere che la nipotina non aveva preso paura. "Sì... in questo momento dovrebbe ancora essere agli studi..." rispose. "Ma adesso, temo che avrà dei problemi a rientrare. Non preoccuparti, cercherò di contattarla il prima possibile."

Ruki tirò un sospiro di sollievo che lei stessa non si era resa conto di aver trattenuto. "Va bene..." rispose semplicemente. "Spero solo che questa interruzione di corrente non duri troppo a lungo..."

"E' quello che spero anch'io... ma il fatto che stia mancando in tutta la città mi manda un pò in allarme. Chissà cosa deve essere accaduto..." commentò la signora Hata. "Comunque, Ruki-chan, non preoccuparti. Resta tranquilla, e vedrai che tutto si risolverà."

Ruki annuì, abbozzando un breve sorriso, mentre la nonna si accingeva a scendere le scale che portavano al piano terra. "Lo so. Grazie, nonna."

La ragazzina accompagnò la nonna con lo sguardo finchè non ebbe sceso le scale... poi, quasi furtivamente, si avvicinò alla finestra di camera sua, attraverso la quale si vedeva una familiare figura dalle fattezze di volpe stagliarsi contro la luna quasi piena. Non era molto facile vedere l'espressione del suo volto da quella posizione, ma Ruki, grazie al suo stretto rapporto con Renamon, capiva bene che la sua amica digitale era in allarme per qualcosa. Il suo sguardo profondo e al tempo stesso distante puntava in lontananza, verso le zone montuose appena fuori da Tokyo. Non era abbastanza vicina da capire cosa stava succedendo, ma tutti gli elementi le facevano pensare, con sicurezza quasi matematica, che ci fosse un Digimon dietro al black-out cittadino. Nonna Saeko aveva ragione... questa improvvisa mancanza di corrente non era stata causata da qualcosa di temporaneo... non si sarebbe risolta tanto facilmente...

"Indovino quello che stai pensando tu, Renamon?" si chiese la ragazzina. "Pensi che si tratti dell'operato di un Digimon, non è così?"

 

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E anche gli operatori di Hypnos stavano avendo i loro problemi... proprio in un momento cruciale della loro ricerca, veniva a mancare la corrente! Non che i dati che avevano ottenuto fossero a rischio di essere perduti, visto che l'organizzazione eseguiva a brevi periodi delle copie di backup... ma era molto fastidioso, anche per delle serie professioniste come Reika e Megumi, essere costrette ad interrompere il loro lavoro a causa di qualche imprevisto, proprio quando sembravano aver raggiunto un traguardo importante!

"Niente da fare..." mormorò con fastidio evidente, per quanto ben dissimulato, l'operatrice bionda. "Gli strumenti non rispondono più, Yamaki-san. Dobbiamo aspettare che si attivino i generatori di emergenza per riprendere il lavoro."

Yamaki storse appena un pò il naso e strinse i denti dietro le labbra, mantenendo con abilità la sua maschera distaccata. Un Digimon, senza ombra di dubbio. Non riusciva a pensare a nessun altro motivo plausibile per cui la corrente avrebbe dovuto mancare così, all'improvviso... "Tsk... Capisco... Non appena le connessioni saranno ripristinate, allargate lo spettro dei rilevatori di reazioni digitali fino al massimo raggio possibile. L'entità digitale che ha provocato questo calo di energia ha colpito da molta distanza... altrimenti, i nostri strumenti lo avrebbero già rilevato." ordinò, masticando amaro per l'ennesima umiliazione che gli invasori digitali gli avevano inflitto.

Reika esitò un momento, davanti al cipiglio quasi minaccioso di Yamaki. Il suo capo assumeva quell'espressione soltanto quando era davvero arrabbiato... e in casi del genere, la cosa più saggia da fare era non irritarlo ulteriormente! "Sì... Yamaki-san... sarà fatt il prima possibile!"

 

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I minuti passavano... e Shinduramon aveva ormai assunto dimensioni quasi doppie a quelle iniziali, grazie a tutta l'energia che era riuscito ad assorbire dalla diga e dalla centrale. Con feroce orgoglio, il Deva Gallo teneva la testa alta e la cresta sollevata, ammirando le luci di Tokyo che si spegnevano con ritmo allarmante, gettando sempre più nella confusione la grande città. Tutto stava andando a gonfie vele... per quando quei maledetti Tamers fossero arrivati, la sua forza sarebbe aumentata al punto tale che nessuno dei loro Digimon, nemmeno il dinosauro rosso che aveva umiliato Vajiramon e Santiramon, sarebbe stato in grado di fermarlo! Il sovraccarico di energia attorno a Shinduramon aveva creato una sorta di pericolosa aura elettrica attorno a lui, una sfera invisibile percorsa da scariche azzurre, che irradiava una strana luce tutt'attorno, sugli alberi e sulle strutture, e che emanava una puzza di ozono sempre più pronunciata. In quella posizione, assiso sulla diga come una sorta di conquistatore, con quelle luci elettriche che danzavano minacciose attorno a lui, il Deva Gallo sembrava davvero una figura mitologica!

"Hahahahahaaaa! Perfetto! Grandioso! Così mi piace!" esclamò, esaltato dalla inebriante sensazione che gli dava l'energia che scorreva dentro di lui. "Stupidi umani, non avete idea di cosa vi siete attirati contro sfidando l'ira del nostro Sovrano! Molto presto, quando la Shining Evolution sarà nelle nostre mani... non potrete fare altro che strisciare ai nostri piedi chiedendo perdono! Venite, ragazzini, venite! Vi sto aspettando per mostrarvi di cosa sono capaci i Deva!"

"In questo caso... credo proprio che la tua attesa sia finita!"

La voce chiara e sicura di sè di un ragazzo colse di sorpresa Shinduramon, e il Deva Gallo, con un chiocciare minaccioso, si voltò rapidamente nella direzione da cui era provenuta... soltanto per trovarsi di fronte uno strano ragazzino vestito di nero e grigio, dai capelli castani dritti sopra la testa, e con un D-Power grigio montato sull'avambraccio destro, nel cui slot apposito erano già state infilate numerose carte! Portava un fazzoletto rosso legato attorno al collo, una spalliera di acciaio grigio sulla spalla destra, e un paio di cinghie nere si avvolgevano obliquamente attorno al suo torace, incrociandosi all'altezza dello sterno, mentre i suoi pantaloni lunghi erano di un colore verde mimetico, e portava un paio di scarpe bianche di gomma dalla suola grigia. Era accompagnato da un piccolo Digimon simile ad un draghetto viola con delle ali rudimentali sulle braccia... e l'espressione sul volto di entrambi era di sicurezza in sè e determinazione.

Stupefatto, Shinduramon interruppe per un attimo la sua operazione di assorbimento dell'energia, e rivolse ai due nuovi arrivati uno sguardo incuriosito. Aveva sentito da Santiramon e Vajiramon che i Tamers erano in tre... e adesso gliene arrivava davanti uno, tutto solo con il suo partner, e senza neanche la Shining Evolution! E poi... come aveva fatto ad arrivare fin lì così rapidamente? Non si aspettava 'visite' almeno per una mezz'ora...

La risposta a quest'ultima domanda apparve subito evidente al Deva Gallo quando, pochi metri dietro il ragazzino e il suo Digimon, vide una strana luce circolare dai colori cupi che vibravano lentamente, perdendosi in un vortice di energia al centro - un DigiPort, un passaggio dimensionale che di solito veniva usato per passare dal Mondo Digitale a quello Reale, o per percorrere distanze relativamente grandi quasi istantaneamente! Ma la cosa, pur chiarendo alcuni dei suoi interrogativi, ne fece sorgere altri al Deva Gallo. Era convinto che gli abitanti del Mondo Reale non potessero creare dei Digiport se non attraverso macchinari molto complessi... almeno, questo era quello che Vajiramon gli aveva comunicato... e allora, come mai quel moccioso...

"Cosa?" esclamò il furente volatile elettrico. "E tu... tu chi sei? Sei un Tamer con il suo animaletto addomesticato, per caso? E come hai fatto a creare un Digi-Port? In ogni caso, non aspettarti nessuna pietà da me, e non credere di potermi ostacolare!"

Ryo e Monodramon, perchè di loro si trattava, non sembrarono troppo impressionati dalla vuota minaccia di Shinduramon, che aveva ripreso a caricarsi e ad aumentare di dimensioni. Con fare sicuro, il Tamer leggendario estrasse una carta dal suo deck, e si preparò a passarla nell'apposita fessura, mentre Monodramon si metteva in guardia e fissava Shinduramon con un'espressione quasi feroce che riuscì però soltanto a provocare uno sghignazzo di dileggio da parte del Deva elettrico. Una creaturina così insignificante voleva sfidarlo?

"Non riuscivo a credere a quello che avevo sentito, ma a quanto vedo è tutto vero..." commentò Ryo, rivolto al Deva Gallo. "Voi Deva e il vostro capo vi siete messi a minacciare l'umanità, e non vi interessa nulla delle conseguenze delle vostre azioni sull'equilibrio tra i due mondi."

Questa volta, le parole di Ryo riuscirono ad indurre Shinduramon ad un accenno di rabbia, e il Deva piumato serrò minaccioso gli occhi mentre i suoi avversari gli si avvicinavano ancora... ormai erano così vicini che, se avesse voluto, Shinduramon li avrebbe potuti far volare a gambe all'aria semplicemente agitando un'ala! "E tu... tu chi sei per parlare in questo modo, moccioso? Cosa ne sai tu del Mondo Digitale, di ciò che sta succedendo lì, o del motivo per cui stiamo facendo tutto questo? E poi, sono stati gli esseri umani i primi a fare un torto! Noi Digimon non stiamo facendo altro che prenderci quello che ci spetta di diritto..."

Mentre parlava, Shiduramon continuava a guardare con sospetto il misterioso ragazzo che stava osando sfidarlo, e il piccolo Digimon che si portava dietro. Ora che li guardava meglio, c'era qualcosa di vagamente familiare in loro, oltre al fatto che le parole che aveva detto prima dimostravano che quel ragazzino non era uno qualsiasi... sapeva già del Mondo Digitale, e dei Deva, cosa che Shinduramon non riteneva possibile. E poi, il fatto che fosse riuscito a creare un Digi-Port...

Shinduramon sobbalzò per la sorpresa, e l'energia smise per un istante di scorrere nel suo corpo, quando un'intuizione lo illuminò all'improvviso. Ma certo! Come aveva fatto a non pensarci prima! Aveva sentito parlare spesso, da Zhuqiaomon e dai suoi colleghi, di un certo Tamer prescelto che si era guadagnato la riconoscenza di Azulongmon e delle altre Divinità Guardiane grazie alle sue gesta... ma non credeva che fosse finito proprio in quel mondo! Quando si dice la coincidenza!

"Ma... ma allora..." strillò Shinduramon, a cui l'improvvisa rivelazione non aveva fatto che rabbia. "Tu... non puoi essere altri che Ryo Akiyama! Quel mocciosetto di cui si sente tanto parlare nel Mondo Digitale! Dopo aver aiutato noi Digimon, dopo averci salvato da quel cataclisma e aver compiuto azioni per cui tutti ti sono ancora riconoscenti... adesso ti permetti di metterti contro di noi e tradire tutto quello che rappresentavi?"

Ryo scosse la testa. "Vedo che la fama che mi sono procacciato mi precede, ma non amo farmene troppo vanto. In ogni caso, io non sto tradendo proprio nessuno... non mi risulta di aver mai giurato eterna fedeltà nè ad Azulongmon-sama, per quanto io lo rispetti... nè al tuo Sovrano, nè a nessun altro! Baihumon-sama ed EbonWumon-sama mi hanno mandato a svolgere delle indagini perchè erano preoccupati per quanto sta facendo Zhuqiaomon-sama, e stando a quanto vedo... le loro preoccupazioni erano più che fondate!"

"Quindi adesso, o scendi e torni a DigiWorld... o ti facciamo scendere noi, con le cattive!" esclamò Monodramon con un sorrisetto battagliero, muovendo davanti a sè i piccoli pugni artigliati.

Passata la sorpresa per l'inaspettato incontro, Shinduramon ghignò nuovamente... e, con uno strillo acuto, aprì le ali, alzandosi di scatto dal punto in cui aveva 'nidificato'! Una scarica di fulmini azzurri scintillò attorno al suo corpo, e il gigantesco gallo drizzò la coda dietro di sè come un pavone, in modo da apparire ancora più grosso e minaccioso. "KAAAAAAW! Chi ti credi di essere, moccioso, per dare ordini ad un sottoposto del grande Sovrano Zhuqiaomon-sama?" strillò, emettendo un grido da gallo che penetrò nelle orecchie di Ryo e Monodramon, facendo loro provare una dolorosa stilettata alle orecchie. "Al mio Sovrano non interessa nulla di quali siano le disposizioni degli altri! Che se ne stiano nei loro DigiWorld, e non interferiscano! In quanto a voi... il fatto di essere stati i salvatori di DigiWorld non vi concede nessuna immunità! Per aver provato ad interferire, sarete giustamente puniti! Positron Pulse!"

Un'altra scarica elettrica partì dal becco di Shinduramon e sfrecciò verso Ryo e Monodramon, che però si aspettavano quell'attacco, e riuscirono a scansarlo tuffandosi di lato, e facendo sì che il proiettile elettrico facesse saltare in aria una enorme zolla di terra! Un puzzo di argilla bruciata permeò l'aria prima fresca della sera, e Ryo si ritrovò inondato da una pioggia di detriti... ma, senza lasciare che la tesa situazione lo impensierisse, fece scattare la mano verso le sue carte e ne pescò una, per poi atterrare sulla schiena e rialzarsi in piedi con agilità insospettabile per un ragazzo di quell'età!

"Ryo!" esclamò Monodramon, atterrando con una capriola vicino al suo partner umano. "Forza, fammi Digievolvere! Voglio far vedere a questo galletto il mio livello Ultimate!"

Tuttavia, Ryo aveva fin troppa esperienza per cedere così facilmente... e infatti, quando sollevò la carta, Monodramon potè vedere, con una certa delusione, che si trattava di una normale carta della Digievoluzione. "No, Monodramon... finchè è possibile, vorrei evitare di farti evolvere in forma Ultimate finchè siamo nel Mondo Reale! Devo ricordarti che quando ti fai prendere la mano mentre sei Cyberdramon, diventi pericoloso?" chiese retoricamente. Il draghetto mise il broncio per un istante, ma poi scosse la testa e decise di adattarsi a quello che passava al convento.

"Ufff... e va bene, Ryo, mi accontenterò della forma Champion..." brontolò Monodramon, con una buffa espressione di disappunto. "Ma adesso sbrigati! Questo pollo allo spiedo troppo cresciuto non mi sembra abbia una gran voglia di aspettare noi!"

"E non dovrà neanche farlo!" esclamò Ryo, strisciando la sua carta nel D-Power! "Card Slash! Digivolution Activate!"

"Bene! Adesso sì che si ragiona!" esclamò il draghetto. "Monodramon shinka..."

Monodramon aumentò di dimensioni, e il suo corpo venne avvolto da una luminosa aura di luce bianca che celò le sue nuove fattezze finchè il processo di Digievoluzione non fu completo. Con un grugnito di disappunto, Shinduramon si coprì gli occhi con una delle sue ampie ali, riparandosi gli occhi fino alla fine dello spettacolo di luci che accompagnava ogni Digievoluzione... e quando tutto fu finito e il Deva Gallo potè dare un'altra occhiata, si trovò davanti un Digimon che, con tutta la sua esperienza, non ricordava di aver mai visto nel suo Mondo Digitale: un drago umanoide alto poco meno di due metri e dalle squame azzurre, che indossava un paio di ampi pantaloni verde scuro, e un lungo elmetto e delle piastre di metallo grigio spento sulla testa, le spalle, le anche, le mani artigliate e la punta della sua lunga coda da rettile. Il muso ricordava vagamente quello di un coccodrillo, con tanto di canini sporgenti, e da un paio di fessure nella parte frontale del suo elmo, svettavano un paio di occhi a mandorla rossi, mentre ciuffi di crine arancione ricoprivano il suo robusto collo e scendevano lungo la schiena, fermandosi circa a metà. Il torace del Digimon draconico era bianco, con un complesso tatuaggio rosso simile ad una sillaba dell'hiragana disegnato sui pettorali, delle cinghie rosse si avvolgevano attorno al polsi, mentre i piedi presentavano dei lunghi artigli a falce, che parevano abbastanza affilati da poter tagliare la roccia! Con un ruggito feroce, il nuovo Digimon fece un capriola in aria e atterrò proprio nel punto in cui Shinduramon aveva colpito un attimo prima, quasi volesse sfidarlo ad attaccare di nuovo!

"...STRIKEDRAMON!"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Strikedramon

Tipo: Drago

Attributo: Anti-Virus

Livello: Champion

Attacchi: Strike Fang, Striking Barrage

La forma evoluta di Monodramon, e la pre-evoluzione di Cyberdramon, questo aggressivo Digimon drago è conosciuto come un cacciatore di Digimon di tipo Virus, e tende ad esagitarsi quando è impegnato in combattimento con uno di essi. La sua tecnica di combattimento è basata sull'agilità, oltre che un discreto numero di colpi che creano il fuoco.

 

"Ottimo, Strikedramon." disse Ryo, lasciando al suo Digimon lo spazio per combattere mentre lui si appartava e iniziava già a cercare una carta con cui aiutae il suo partner a combattere. "Ora, cerca di fargli esaurire l'energia, mentre io penso ad un modo di contrastarlo... credi di riuscire a farlo?"

Strikedramon si acquattò, pronto a spiccare un balzo verso Shinduramon, che continuava a guardarlo con disprezzo... e un sorrisetto da predatore si formò sul suo volto squamoso. "Schivare gli attacchi di questo galletto troppo cresciuto non sarà un problema." affermò. "Quanto al resto... beh, Ryo, spero che tu abbia un piano in mente, perchè questo non è un Digimon come tutti gli altri! Siamo di fronte ad un Deva!"

"Lo so..." rispose Ryo, mentre dietro di lui, il Digi-Port che si era aperto in precedenza si richiudeva con un basso rumore di rollìo. "Tu, intanto, cercadi guadagnare un pò di tempo! Al resto ci penso io!"

Shinduramon grugnì di nuovo, e caricò un altro fulmine, prendendo accuratamente la mira contro Strikedramon. L'idea che quel ragazzino umano pensasse soltanto di poterlo affrontare con uno schiavetto Digimon di livello Champion gli faceva vedere rosso. Un Digimon di livello Champion... contro di lui, un diretto servitore di Zhuqiaomon-sama? Quei due lo stavano davvero sottovalutando, o avevano qualche rotella fuori posto! Anche se si trattava del leggendario Tamer Ryo Akiyama e del suo partner, non era possibile che riuscissero a contrastarlo così...

"Voi... con un Digimon di livello così basso... credete davvero di potermi fermare? Hah! Essere il Tamer leggendario ti ha dato alla testa, Ryo Akiyama!" chiocciò il gallo gigante, caricando un altro fulmine. "Nemmeno voi potete sconfiggere un Deva con queste sole armi! Positron Pulse!"

Un altro fulmine sfrecciò rombando verso Strikedramon, che però si era aspettato quella mossa, e riuscì ad evitarla balzando di lato, e facendo sì che il proiettile elettrico provocasse un'altra esplosione nel momento in cui atterrava sul terreno. Nello stesso istante, Ryo strisciò la sua prima carta nel suo D-Power, e un paio di ali piumate fatte di luce bianca apparve sulla schiena del dragone, permettendogli di spiccare il volo!

"Card Slash!" esclamò Ryo. "Hyper Wings Activate!"

Con un balzo, Strikedramon si sollevò in aria, arrivando ad almeno sei metri da terra... poi iniziò a sbattere le ali che aveva appena ricevuto dal suo partner, e salì ancora fino quasi a raggiungere la metà superiore della diga. Fu costretto ad una brusca virata, e a scendere un pò di quota, quando l'irritato Shinduramon gli sparò contro un altro Positron Pulse, questa volta così vicino che il drago umanoide riuscì a sentirne il calore sulle squame... ma riuscì rapidamente a riprendere quota, e approfittò dell'istante in cui il Deva Gallo si stava ricaricando per sferrare uno dei suoi attacchi!

"Hai sbagliato, galletto! Ora tocca a me!" esclamò, mentre un'aura di fiamme arancioni si accendeva attorno al suo corpo, trasformandolo in una cometa in miniatura. "Prendi questo! Strike Fang!"

Strikedramon si lanciò a tutta velocità contro l'enorme gallo, e riuscì quasi a colpirlo prima che questo potesse ricaricarsi, e scagliare unaltro fulmine... ma il colossale Deva, per nulla impressionato da quella dimostrazione di potere, sollevò una delle sue enormi ali e sferrò un potente manrovescio a Strikedramon, interrompendo il suo attacco, facendo sparire le sue ali, e scagliandolo via con un grugnito di dolore. Ma il drago era troppo esperto per farsi mettere fuori gioco così facilmente. Eseguendo una rapida ripresa a mezz'aria, riuscì ad allungare una delle sue braccia muscolose verso la diga, e si afferrò ad una rientranza, per poi arrampicarsi rapidamente sulla superficie quasi liscia usando i suoi artigli affilati. Shinduramon sibilò rabbiosamente. La posizione in cui il suo avversario si trovava gli rendeva impossibile attaccarlo con il Positron Pulse, e non poteva staccarsi dalla posizione in cui si trovava, se non voleva perdere il vantaggio della ricarica istantanea... Comunque, il Deva Gallo era sicuro che quello sarebbe stato solo un fastidio temporaneo: era evidentemente più forte di Strikedramon, e non sembrava esserci nulla che il drago potesse fare per attaccarlo. Non restava altro da fare che aspettare che attaccasse di nuovo, per poi fargli vedere chi era il più forte!

Tuttavia, troppo concentrato su Strikedramon, il Deva Gallo si era dimenticato di prestare attenzione a Ryo, e questo si rivelò un errore! Il Tamer leggendario inserì un'altra carta nello slot e la fece passare attraverso il lettore, accompagnata dal gioco di luci che immancabilmente accompagnava l'utilizzo di una carta. "Card Slash! Power Activate!" esclamò il ragazzo... e subito dopo, Strikedramon iniziò ad arrampicarsi sulla diga con ancora maggiore velocità, la sua forza fisica aumentata in maniera esponenziale dalla carta che il suo Tamer aveva appena usato! Nel giro di qualche secondo, Strikedramon aveva completato una scalata che per un essere umano normale sarebbe stata impossibile, e ora si apprestava ad assalire il Deva Gallo sul fianco... ma quest'ultimo, irritato dalla persistenza dell'avversario, si stava già girando verso di lui e, cosa peggiore, ora aveva la visuale libera per scagliare tutti i fulmini che voleva!

"Tsk..." grugnì Shinduramon. "Vedo che siete parecchio ostinati... peggio per voi, a quanto pare non conoscete i vostri limiti! Vedrò di insegnarveli io! Positron Pulse!"

Ancora una volta, uno sfrigolante fulmine azzurro partì dal becco del servitore di Zhuqiaomon... e questa volta, Strikedramon venne colpito e scagliato indietro, sulla superficie della diga, per atterrare malamente vicino ad una grande valvola di regolazione del flusso d'acqua. Ryo strinse leggermente i denti alla vista del suo partner che veniva raggiunto dalla scarica elettrica... ma per fortuna, il drago si rimise quasi subito in piedi e riassunse la posizione di guardia, deciso a non farsi più cogliere da un altro attacco simile!

Con un ruggito di battaglia, Strikedramon caricò il Deva Gallo, tirando indietro un pugno per sferrargli un colpo micidiale... ma ancora una volta, Shinduramon non sembrò per nulla preoccupato, e si limitò a scuotere la testa con irritante sufficienza. "Allora è proprio vero che gli stupidi non imparano mai... e va bene, te la sei voluta! Positron Pulse!"

La scena di prima iniziò a ripetersi: il Deva che caricava il suo attacco, Strikedramon che si gettava contro di lui, apparentemente destinato a subire lo stesso attacco... ma questa volta, una frazione di secondo prima che l'attacco di Shinduramon potesse raggiungerlo, Strikedramon scomparve letteralmente dalla vista di Shinduramon, che spalancò gli occhi incredulo! Mentre il gallo gigante era impegnato a prendere la mira, Ryo aveva strisciato un'altra carta, questa volta una carta Speed... e la già elevata velocità di Strikedramon era aumentata fino a renderlo un lampo indistinguibile ad occhio nudo! Il fulmine che Shinduramon gli aveva scagliato contro proseguì la sua corsa inarrestabile, ed esplose in una marea di scintille contro un groviglio di cavi che pendeva da una cabina di controllo, mandando parte dell'impianto in corto circuito, e indebolendo il flusso di corrente che giungeva a Shinduramon! L'aura elettrica che circondava il Deva Gallo si smorzò, e il Digimon elettrico stridette inferocito quando la scarica che attraversava il suo corpo perse di potenza.

Nello stesso momento, Strikedramon riapparve sul fianco opposto di Shinduramon e tirò indietro il braccio sinistro, apparentemente mirando a colpire il Deva nell'attimo in cui era indifeso! Immediatamente, Shinduramon sollevò un'ala per difendersi, e si preparò a contrattaccare con l'altra... ma, con sua grande sorpresa, l'attacco di Strikedramon non era diretto a lui! Il dragone sterzò improvvisamente, e scagliò una raffica velocissima di pugni infuocati contro la sezione di diga che si trovava alle spalle del Deva, facendo saltare in aria pezzi di cemento e acciaio con ogni colpo, e indebolendo la struttura sulla quale il gallo gigante era appollaiato. Duramente provata dal peso del Deva, quella piccola parte di diga iniziò a vacillare sotto il suo peso!

"Striking Barrage!" esclamò il dragone. Prima che Shinduramon potesse riprendersi dalla sorpresa e contrattaccare, Strikedramon aveva già demolito buona parte del suo supporto, facendolo vacillare pericolosamente verso l'acqua calma pochi metri sotto di lui! Un colpo d'ala fece volare Strikedramon, ma il dragone eseguì una spettacolare capriola in aria e atterrò in piedi, massaggiandosi la mandibola, mentre il suo avversario si afferrava con le ali ad una ringhiera di metallo, cercando disperatamente di mantenere l'equilibrio! Sapeva bene che l'acqua è un ottimo conduttore di elettricità, e sapeva che se ci fosse finito dentro... beh, le conseguenze non sarebbero state gradevoli, almeno non per lui!

"KAAAAAAH! Maledetto traditore! Allora non volevi colpire me, con quel tuo attacco!" strillò Shinduramon, sbattendo le ali per riconquistare l'equilibrio. Con un agile balzo, Strikedramon si sottrasse alla furia del vento che il gallo gigante stava scatenando, e riuscì a portarsi fuori dalla loro portata, atterrando in una stabile posizione di guardia.

"Certo che no! Sapevamo, io e Ryo, che un attacco diretto non ti avrebbe fatto nulla!" rispose con tutta calma Strikedramon, passandosi ancora una volta la mano sul punto in cui il Deva lo aveva colpito. "Il nostro scopo era quello di indebolire il campo elettrico che ti circondava, e al tempo stesso di indebolire il supporto sul quale ti reggevi! Ora che non hai più un appoggio stabile, ti sarà molto più difficile usare i tuoi attacchi!"

Ryo annuì, in perfetto accordo. "E non solo questo... adesso, non ci vorrà molto per farti cadere in acqua! E se le mie nozioni di fisica non mi tradiscono, gli apparecchi elettronici non amano essere bagnati! Forza, Strikedramon, dagli il colpo decisivo!"

Il Tamer Leggendario tirò fuori un'altra carta e la passò nel suo D-Power, questa volta scegliendo la carta di un Digimon. "Card Slash! Greymon activate!" esclamò. Non appena i dati, nello spazio di un millesimo di secondo, pervennero a Strikedramon, il drago umanoide prese un profondo respiro, per poi imitare alla perfezione la mossa tipica di un Greymon, e sparare una rombante palla di fuoco contro Shinduramon! Il gallo gigante, stringendo i denti, si afferrò di nuovo alla ringhiera e usò l'altra ala per difendersi, parando il colpo senza conseguenze... poi, finalmente riuscito a trovare una posizione più stabile, si caricò di nuovo e scagliò un altro attacco!

"Credevi davvero che sarei stato sconfitto così facilmente? Positron Pulse!" chiocciò il Deva elettrico, scagliando l'ennesimo fulmine contro il suo avversario. Questa volta, era sicuro che il suo attacco sarebbe andato a buon fine, e in effetti c'era ben poco che Strikedramon potesse fare per evitarlo... se non che Ryo, che sembrava aver previsto una mossa del genere, e aveva già pronta un'altra carta da usare!

"Come speravo! Card Slash! Counter Strike activate!"

Un istante prima che il fulmine azzurro potesse colpire Strikedramon, un baluginante campo sferico di energia apparve attorno al Digimon drago, e la scarica elettrica si fermò su di esso, creando uno strano effetto di fulmnini crepitanti attorno al partner di Ryo! Stupefatto, Shinduramon tirò indietro la testa, mentre Strikedramon si concentrava e assorbiva letteralmente l'attacco, accumulandone l'energia nel proprio corpo e usandola subito per sferrare un devastante contrattacco!

"Grazie di avermi caricato, Deva! Ora, se permetti, tocca a me!" esclamò il dragone, scagliandosi contro Shinduramon avvolto in un'aura di fiamme arancioni esattamente come aveva fatto prima... ma questa volta, il drago ci stava mettendo molta più forza, e stava sfrecciando ad una velocità tale che persino il potente Deva si trovò a non poter fare niente per fermarlo!

"Strike Fang!" esclamò Strikedramon a squarciagola. Si sentì un tremendo boato quando il suo corpo, trasformato in una scheggia infuocata, centrò in pieno petto Shinduramon, aprendo una rientranza nella sua armatura e facendogli perdere finalmente la presa! Con uno strillo acuto, il Deva Gallo precipitò oltre il bordo della diga e precipitò nel lago artificiale, sollevando una immensa colonna d'acqua che inondò completamente Strikedramon e fece scendere un pauroso rovescio su tutto il terreno circostante! Shinduramon riemerse rapidamente, e lanciò un altro stridio acuto, mentre scintille elettriche provenienti dal suo corpo ormai in cortocircuito crepitvano tutt'attorno, e l'acqua normalmente piatta ribolliva e schiumava! L'energia elettrica che normalmente il Deva manteneva conservata all'interno del proprio corpo stava reagendo violentemente all'acqua, inviando una micidiale scarica allo stesso Digimon che la comandava, e disgregando i suoi dati!

"KWAAAAAAH!" strillò il Deva, i cui dati si stavano già scomponendo. "Questo... questo è assurdo... un Deva al servizio di Zhuqiaomon-sama... sconfitto da un essere umano! Impossibile! Ugh... ma... ma non cantate vittoria, maledetti umani! La vostra fine è segnata, ormai! Avete sconfitto me, ma altri undici Deva, forti come me se non di più, servono il mio Sovrano, e ben presto vi faranno conoscere il vero significato del terrore! Se... se fossi in voi... comincerei a dire le preghiere... finchè... sono... in tempo... Gyaaaaaaah!"

Si sentì un rumore come di vetro infranto, e finalmente Shinduramon si dissolse, scomponendosi in numerosi quadratini di luce colorata che si dispersero ai quattro venti un attimo dopo, mentre la pioggia scatenata dall'immensa mole del Deva Gallo cessava quasi tanto rapidamente quanto era iniziata. StrikeDramon, appoggiato su un ginocchio sulla superficie della diga, riprese fiato per qualche secondo, lasciando che l'acqua dissalata lo inondasse... poi, quando tutto fu finito e la superficie del bacino fu tornata calma e tranquilla come prima, con l'esclusione di qualche crepitìo elettrico di tanto in tanto, si rialzò e tirò un sospiro di sollievo, per poi rivolgersi al suo Tamer e fare un segno dell'okay con il pugno destro!

"Ottimo lavoro di coppia, Ryo!" grugnì il drago umanoide, mentre si scrollava di dosso l'acqua finita sulla sua criniera. "Abbiamo fatto vedere a quel Deva di cosa siamo capaci! Gli scagnozzi di Zhuqiaomon non avranno vita facile, d'ora in poi!"

Alzando un pò gli occhi al cielo ormai punteggiato di stelle, che andavano sbiadendo man mano che il funzionamento della centrale tornava normale e le luci della città si riaccendevano in lontananza, Ryo attese che il suo partner scendesse giù dalla diga con un agile balzo, e de-evolvesse fino a ridiventare il piccolo e vivace draghetto viola che era quando la battaglia era iniziata. "Sì... devo dirlo, Monodramon, sei stato davvero bravo. Però... su un punto devo darti pienamente ragione, e cioè che la tua forma Champion molto probabilmente non era sufficiente a contrastare quel Deva... siamo riusciti a sconfiggerlo solo perchè ci trovavamo in una situazione particolare, e siamo riusciti a capire il suo punto debole e a sfruttarlo... ma in realtà, se non ci fossero state queste condizioni mitiganti, non so come ce la saremmo cavata senza Cyberdramon..." commentò, storcendo un pò il naso verso la fine.

Monodramon saltellò allegramente verso Ryo, muovendo l'indice contro di lui con fare giocosamente sfacciato. "Te l'avevo detto io, Ryo, che dovevo passare alla forma Ultimate direttamente! Così ci saremmo risparmiati un bel pò di noie!"

"Ma così... avremmo anche potuto causare un bel pò di danni..." riprese Ryo, con un breve sospiro. "Monodramon, vorrei ricordarti che qui non siamo più nel Mondo Digitale, dove potevi scatenarti quanto volevi. Qui siamo nel Mondo Reale, dove le nostre azioni hanno delle conseguenze... e non possiamo permetterci che Cyberdramon perda il controllo di sè nel momento meno opportuno. Beh, per stavolta, è andato tutto bene... ora è meglio che ce ne andiamo, prima che arrivi qualcuno a cui dovremmo dare delle spiegazioni!"

Ryo concluse la frase con un sorrisetto saccente, e Monodramon sghignazzò a sua volta, pensando all'ipotesi in cui loro due si fossero trovati a doversi giustificare di fronte ad un sacco di telecamere e cronisti incuriositi. No, in effetti Ryo aveva ragione... era ancora troppo presto per rivelare al mondo l'esistenza di DigiWorld...

"Giusto, Ryo... meglio che ce ne andiamo!" rispose il draghetto, voltandosi verso il punto dove si trovava il Digi-Port che Ryo aveva usato per giungere sul posto. Ringraziando tra sè le funzioni in più del suo D-Power, Ryo fece cenno al suo partner di seguirlo, e i due compagni imboccarono nuovamente il Digiport, scomparendo dentro di esso e facendolo poi chiudere dietro di sè. Un lieve suono vibrante accompagnò la chiusura del portale, e la vallata tornò mortalmente silenziosa, quasi la natura stessa fosse rimasta attonita davanti agli incredibili fatti che vi si erano svolti. Lentamente, il frinire delle cicale e il leggero soffio della brezza diedero l'impressione che le cose fossero tornate a posto... ma nell'aria aleggiava ancora una strana tensione, e gli effetti che la lotta con Shinduramon aveva avuto sull'ambiente circostante erano ancora ben visibili, tra crateri anneriti, sezioni di terreno inondate, e la parte di diga che era crollata sotto i colpi di Strikedramon e l'immane peso di Shinduramon... ci sarebbe voluto del tempo prima che le tracce di quel disastro venissero cancellate...

La battaglia era appena iniziata, e ben presto sarebbe diventata molto più dura. Per la prima volta, un Deva era stato cancellato, e sicuramente Zhuqiaomon non l'avrebbe presa bene...

 

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"Huh? Adesso... la luce è tornata!"

Rapidamente come era venuta a mancare, l'illuminazione si riattivò in casa Matsuda, e Takao si ritrovò in mezzo alla sua camera, con in mano una torcia elettrica ora perfettamente inutile. Sollevato per la rapida risoluzione della situazione, il giovane Tamer spense la luce a batterie e si sedette sul suo letto, proprio mentre suo padre apriva la porta della sua camera per sincerarsi che tutto andasse bene.

"Hey, figliolo, come va?" chiese il signor Matsuda con aria piuttosto ansiosa, rimanendo sulla porta. "C'è stato questo black-out improvviso... spero che tu non abbia preso paura!"

Con un gesto della mano, il giovane Tamer con gli occhialoni da ciclista rassicurò il genitore. "Ah... oh, non preoccuparti, papà! Qui va tutto bene! Solo, mi sono un pò meravigliato... e poi, è successo proprio mentre stavo finendo i compiti, guarda caso... heheheheee..." ridacchiò nervosamente. In situazioni del genere, gli veniva sempre quel timore irrazionale che il padre potesse, in qualche modo, intuire il segreto di Guilmon e dei Tamers da qualche suo gesto o da qualche sua parola...

Per fortuna, ancora una volta, non accadde nulla di tutto questo, e il signor Matsuda si limitò a guardare il figlio con aria leggermente interrogativa. "Hm? Figliolo, sei sicuro che vada tutto bene?" chiese. "Non so, stasera mi sembri... un pochino nervoso!"

"Oh... no, no, papà, davvero! E'... è solo che... heheee... a proposito, la mamma non si è spaventata, per caso? No, perchè lei va subito in paranoia quando manca la luce, sai com'è..." mormorò goffamente Takato con un gocciolotto di sudore sulla fronte.

"Uff... accidenti a te, Takato! Essere un pò più normale no, eh?" si rimproverò tra sè.

Il signor Matsuda sbattè gli occhi un paio di volte. Certo che in quel periodo il figlio era davvero strano...

 

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E davanti agli occhi di Guilmon e Calumon, poco più in là, si era dispiegato l'impressionante spettacolo delle luci di una città che si riaccendevano in rapida successione, e finalmente il panorama cittadino era ricomparso davanti agli occhi dei due stupiti Digimon, che ancora si chiedevano a cosa fosse dovuta l'improvvisa oscurità.

"Adesso la luce è tornata..." commentò Guilmon con espressione ingenua. "Certo che per quanto mi sforzi, certe usanze degli esseri umani non riesco ancora a capirle..."

"Sono molto strani, calu calu..." rispose Calumon, scuotendo la testa.

 

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"I sistemi sono tornati on-line e pienamente operativi, signor Yamaki." affermò Reika Ohtori, nel momento stesso in cui le luci tornarono, e le postazioni ripresero ad operare alla massima efficienza, non più ostacolate dalla mancanza di energia. "Ma... temo che quella bio-emersione ci sia sfuggita. Era troppo lontana, e ora che siamo riusciti ad espandere il raggio d'azione dei nostri rilevatori, ne abbiamo trovato soltanto delle tracce. L'entità digitale è già stata cancellata."

Yamaki non ebbe alcuna reazione visibile, anche se dentro di sè gli seccava un pò non aver potuto testare la nuova versione di Juggernaut sul Digimon appena bio-emerso. In ogni caso, qualcun altro si era occupato di quella minaccia, e per ora era una soluzione soddisfacente.

"Va bene..." rispose l'uomo, rimettendosi a posto gli occhiali da sole. "Raccogliete i dati rimanenti, e salvate. Non c'è altro."

 

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Zhuqiaomon, assiso sul suo trono nel santuario da cui ominava il Mondo Digitale del Sud, spalancò improvvisamente gli occhi, e i suoi denti digrignaronofuriosamente tra loro, mentre delle lingue di fuoco scarlatto guizzavano via dalle sue luminose piume. Era evidente che il Sovrano Fenice era estremamente arrabbiato per qualcosa, e gli undici Deva in quel momento presenti nella sua sala del trono riconobbero immediatamente i sintomi, facendosi indietro di un passo per paura di incorrere in una sfuriata.

Tuttavia, uno di loro, e più esattamente il Deva Cane Chatsuramon, fu abbastanza ardito da porre la domanda che tutti i suoi fratelli si stavano chiedendo. "Supremo Zhuqiaomon-sama! Cosa sta... succedendo?"

La voce di Zhuqiaomon uscì dalla sua gola come il brontolio di un vulcano in procinto di esplodere, e tre semplici, fatali parole uscirono dalla sua gola, intrise di indignazione. "Shinduramon è morto."

I Deva rimasero di ghiaccio, nonostante il calore infernale della sala. Uno dei loro membri era stato cancellato in combattimento? Da un Digimon schiavo degli esseri umani? No, non era possibile... ci doveva essere un errore! Dei Digimon superiori come loro... non potevano perdere così contro degli esseri umani!

"Invece è tutto vero!" strepitò l'infuriato Zhuqiaomon, con un battito d'ali che sembrava più il rombo di un tuono. "Quell'incapace di Shinduramon è stato cancellato come un Rookie alle prime armi! E a fare questo... è stato proprio il beniamino di mio fratello Azulongmon, quel Ryo Akiyama che gli altri Sovrani proteggono! Ma per quanto mi riguarda... quel maledetto umano non è più protetto dal fatto di essere il Tamer Leggendario! Lui ha osato sfidarmi... e dovrà pagare assieme a tutta la razza umana! GRAAAAAAAH!"

Un'altra fiammata, ancora più impressionante, scaturì da dietro il Sovrano Fenice, accentuando la sua furia... e i Deva questa volta scattarono indietro di almeno un metro, con l'unica eccezione di Antylamon che mantenne stoicamente il suo posto. Sapevano che la rabbia del loro Sovrano non era dovuta al fatto che lui tenesse davvero al suo servitore... quanto piuttosto al fatto che un essere umano avesse sconfitto un Deva e gettato discredito su di lui! Se la cosa si fosse saputa... chi più avrebbe rispettato i fino ad allora temuti servitori di Zhuqiaomon? Anche i Deva avevano percepito la fine di Shinduramon come un insulto al loro onore, ed erano quasi tutti più che desiderosi di lavare quest'onta con il sangue degli esseri umani e di Ryo Akiyama. Certo, era impensabile che il protettore di DigiWorld ora si opponesse al volere di Zhuqiaomon... ma le cose stavano così, e la volontà di Zhuqiaomon-sama veniva prima di qualsiasi debito di gratitudine i Digimon potessero avere con quel ragazzo...

Tuttavia, uno dei Deva non sembrava particolarmente arrabbiato per la fine del suo compagno... e anzi, sulle labbra di Makuramon, il Deva Scimmia, che in quel momento se ne stava nascosto tra i suoi fratelli, ben oscurato dalla loro mole, danzava un ghigno di feroce trionfo. Un concorrente in meno per i favori di Zhuqiaomon-sama! Certo, un concorrente non formidabile quanto Vajiramon, Chatsuramon, Indramon o Santiramon, ma comunque uno scomodo avversario...

Comunque, Makuramon non era tipo da adagiarsi sugli allori quando gli si presentava una simile occasione... e infatti, decise di coglierla al volo e si fece avanti, mascherando il suo trionfo con un'espressione di umiltà. Non appena il Sovrano Fenice guardò verso di lui, chiedendogli silenziosamente di dire quello che aveva da dire, il piccolo Deva si chinò, usando il suo bastone da combattimento per appoggiarsi, e cominciò a parlare.

"Zhuqiaomon-sama, mio onnipotente signore..." iniziò, con tono di lusinga, mentre le fiamme che scaturivano dal trono di Zhuqiaomon cominciavano ad illuminare la sua esile figura. "Se mi è concesso, credo di poterle proporre una mia strategia per impossessarci della Shining Evolution..."

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: E così si conclude un altro capitolo! Scusate per la lunga attesa, ma come sempre mi sono perso tra mille cose... comunque il prossimo aggiornamento, che questa volta riguarderà Digimon Zero, arriverà entro fine mese! Questo ve lo posso garantire! Ovviamente, se riuscirò a staccarmi da Youtube e dai miei impegni universitari abbastanza a lungo da concentrarmi... ^_^

I capitoli successivi di Invasion e di Record of Digital Wars sono già in fase di stesura! Quindi, potete aspettarvi aggiornamenti più rapidi, questa volta!

Il primo Deva a cadere è stato il Deva Gallo, Shinduramon... in maniera molto simile a come era accaduto nell'anime, tra l'altro! Solo che questa volta è stato Ryo a porre fine ai suoi giorni di gloria! Decisamente un cambio di carreggiata rispetto alla serie... come lo è stato anche l'introduzione di Strikedramon, del resto! Nella serie ufficiale, la forma Champion di Monodramon non è mai apparsa, e si è passati direttamente a quella Ultimate, Cyberdramon! Comunque, spero che il modo in cui ho fatto entrare in scena Ryo lo abbia reso meno un Deus Ex Machina di quanto era nella serie originale. Sapeste quanto mi danno fastidio i personaggi Deus Ex Machina (Baryl di RockMan.EXE Stream, il Kira Yamato stravolto di Gundam SEED Destiny...).

E Makuramon comincia a fare le sue mosse. Questo non sarà un bene per i nostri Tamers...

Bene, questo è tutto, per questo episodio! Alla prossima!

 

Justice Gundam

 

 

 

 

 

  
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