Victim
 
 
“Cause we all need a reason…a reason Just to stay….”
 
Non sapeva perché era lì. O meglio, lo sapeva benissimo!
Solo che non voleva ammetterlo, soprattutto a se stesso. Perché avrebbe voluto dire un’altra sconfitta. Un’altra debolezza.
Il ragazzo fissava la lapide nera.
Il vento tirava forte e il cielo non prometteva niente di buono.
Ormai non era proprio più un ragazzo, aveva quasi 30 anni. E l’indomani avrebbe fatto il grande passo.
Ecco perché era lì.
-Tu sai perché sono qui…vero? Tu sai sempre tutto! Hai sempre saputo tutto!- toccò  il marmo nero e freddo -Però forse non sai quanto bisogno ho di te adesso! Se solo lo avessi saputo forse non te ne saresti andato via così…-
Sospirò pesantemente e si lasciò cadere sull'erba umida.
-Domani mi sposo James….e…io…io non so se è la cosa giusta!-
Iniziò a sentire un bruciore forte agli occhi.
Perché?
Perché ogni volta che andava da lui piangeva?
Perché riusciva a piangere solo davanti a lui?
Perché con lui era semplicemente “il piccolo Johnny” e non riusciva a mettere maschere.
Perché James lo leggeva come un libro aperto…da sempre.
Perché lui James lo aveva sempre amato e mentirgli voleva dire ferirlo.
Non voleva ferirlo ne tanto meno deluderlo….perché lui James lo amava ancora.
-Ho bisogno di sapere se tu lo vuoi…tu vuoi che mi sposi?-
Che domande?! Certo che lo voleva Jimmy! Jimmy avrebbe voluto vederlo felice…sempre.
-Perché...perché te ne sei andato James?- strappò dell’erba dal prato nervosamente -Abbiamo tutti bisogno di un motivo per restare…no?...io non ti bastavo più?- eccole le lacrime.
Calde e invadenti sulle guance mal rasate del giovane.
-So che è stato un incidente…un fottuto, maledetto incidente!...ma io non ti bastavo più?...perché non hai lottato?....non ti bastavo più?- le parole gli morirono in bocca…sussurrate più a se stesso che al vento.
Rimase in silenzio per un po’.
In silenzio per il mondo.
Ma nella sua testa Johnny stava cantando. Anzi...stava gridando il testo di “Victim”.
Lui si sentiva una vittima…una vittima di un crimine odioso e insopportabile.
-Sai perché sono qui…perché io non la amo come dovrei…Perdonami! Io…io ho dovuto trovare un altro motivo per rimanere James….ma ora non ne sono più tanto sicuro…cosa devo fare?-
A quelle parole un piccolo raggio di sole si posò sul marmo nero della lapide, nel punto dove la mano del ragazzo era ancora appoggiata.
Il calore di quel debole raggio fu sufficiente. In quel piccolo raggio di sole Johnny rivide il sorriso splendente di Jimmy.
-Grazie…ho capito!….solo…ricordatelo…anche se mi sposo…tu resterai sempre il mio vero motivo James….solo te!-
“Ti amo”…lo pensò.
Dentro di se, nel suo profondo pensò quelle due parole che troppe poche volte aveva detto al suo gigante. E di colpo senti nella sua testa la voce del ragazzo che gli rispondeva come era solito fare “Mai quanto me nano….mai quanto io amo te!”.
 
 
 
*Piccolo sclero del momento….chiedo venia!!