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Autore: LauraNellie    13/11/2013    3 recensioni
"Hello Darling, let's have dinner.
Sat 30th Nov 8pm - Restaurant Ai Due Vescovi, Venice"
Firmato B.C.
Sbatto le palpebre un paio di volte. Rileggo nuovamente e controllo di aver letto correttamente.
Firmato "B.C.". Ho conosciuto solo una persona il cui nome potrebbe corrispondere alla sigla, e non è possibile; ci siamo incontrati una sola volta, sempre a Venezia, non molto tempo fa.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Benedict Cumberbatch, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono in piedi nel soggiorno di casa mia. Ho questa misteriosa busta bianca in mano, la apro con cautela e leggo:
"Hello Darling, let's have dinner.
Sat 30th Nov 8pm - Restaurant Ai Due Vescovi, Venice
"
Firmato B.C.
Sbatto le palpebre un paio di volte. Rileggo nuovamente e controllo di aver letto correttamente.
Firmato "B.C.". Ho conosciuto solo una persona il cui nome potrebbe corrispondere alla sigla, e non è possibile; ci siamo incontrati una sola volta, sempre a Venezia, non molto tempo fa.
E' stato un incontro casuale, ho incrociato il suo volto poco dopo essere scesa dal treno in stazione a Venezia. Era in piedi, da solo, con una cartina in mano.
Mi avvicinai a lui con cautela, in dubbio se chiedere se effettivamente avevo di fronte a me uno dei migliori attori che l'Inghilterra potesse avere in questo periodo, quando improvvisamente alza gli occhi e si accorge che mi sto muovendo nella sua direzione. Si avvicina verso di me e chiede con gentilezza:
"Excuse me, maybe you can help me, do you know where I can find Palazzo Fortuny? There is a very nice exhibition that I'm very willing to see"
"Uhm... Well, yes, if I'm not mistaken it's near Piazza San Marco... over there, see?" punto con un dito nella sua cartina dove si colloca la sua destinazione.
"Oh, I see; thank you so much, darling."
"Wait! Sorry, ehm, I was just wondering... Are you... Benedict Cumberbatch?"
"Yes, that's me! You're the first one to recognize me here, actually." dice guardandomi con un sorriso sincero.
"Oh, sorry, didn't want to bother you..." tento di scusarmi
"You're not bothering me at all! To tell you the truth, I feel glad that I found someone to speak to, because since I went here, I haven't talked to barely no one... At least you seem to know me!"
Sorrido un po' imbarazzata, la sua gentilezza mi spiazza.
"Pardon me, I don't even know your name..."
"I'm Irene" rispondo.
"You mean, Irene, like Irene Adler?"
"Yes, correctly! She's also one of my favorite Sherlock character"
"Maybe... Do you mind if we walk, while we talk? Unfortunately we are right in the middle of a crowd, It's a bit uncomfy..."
"Sure!"
E fu così che trascorremmo una deliziosa giornata insieme, a chiacchierare del più e del meno, a parlare delle nostre citazioni letterarie e cinematografiche preferite e a ridacchiare delle sue avventure nei vari set.
Giunto il momento dei saluti mi disse:
"I really had a great time with you today, is there any chance that I might see you again? No, wait... Let me find you."
"So- sorry, what?"
"Until we meet again, darling. Goodbye Irene." Mi stampa due baci su entrambe le guance e mi sorride, poi lo vedo allontanarsi correndo verso il treno che sta per partire.

"Until we meet again, Benedict." sussurro, un enorme sorriso stampato sulla faccia.

 



Ho scelto di scrivere i dialoghi in inglese perché trovo che caratterizzino molto di più la personalità di Benedict, inoltre alcuni giochi di parole in italiano non risultano come dovrebbero.
Nel caso non riusciate a tradurre, provvedo nel trascrivervi il racconto completamente in italiano:
 

Sono in piedi nel soggiorno di casa mia. Ho questa misteriosa busta bianca in mano, la apro con cautela e leggo:
"Ciao cara, ceniamo insieme?
Sabato 30 Novembre ore 8 - Ristorante Ai Due Vescovi, Venezia
"
Firmato B.C.
Sbatto le palpebre un paio di volte. Rileggo nuovamente e controllo di aver letto correttamente.
Firmato "B.C.". Ho conosciuto solo una persona il cui nome potrebbe corrispondere alla sigla, e non è possibile; ci siamo incontrati una sola volta, sempre a Venezia, non molto tempo fa.
E' stato un incontro casuale, ho incrociato il suo volto poco dopo essere scesa dal treno in stazione a Venezia. Era in piedi, da solo, con una cartina in mano.
Mi avvicinai a lui con cautela, in dubbio se chiedere se effettivamente avevo di fronte a me uno dei migliori attori che l'Inghilterra potesse avere in questo periodo, quando improvvisamente alza gli occhi e si accorge che mi sto muovendo nella sua direzione. Si avvicina verso di me e chiede con gentilezza:
"Mi scusi, forse mi potrebbe aiutare, saprebbe dirmi dove potrei trovare Palazzo Fortuny? C'è una bella mostra a cui mi piacerebbe moltissimo andare"
"Ehm... Si, se non sbaglio è vicino a Piazza San Marco, laggiù, ecco..." punto con un dito nella sua cartina dove si colloca la sua destinazione.
"Oh, ecco, lo vedo; grazie mille cara."
"Aspetta! Scusami, ehm, mi stavo solo chiedendo... sei per caso... Benedict Cumberbatch?"
"Si, sono io! Sei la prima persona che mi riconosce qui, a dire il vero" dice guardandomi con un sorriso sincero.
"Oh, scusami, non volevo disturbare..." tento di scusarmi
"Non mi disturbi affatto! A dire la verità, sono felice di aver trovato qualcuno con cui parlare perché da quando sono arrivato qui, non ho parlato a malapena con nessuno... Almeno tu sembri conoscermi!"
Sorrido un po' imbarazzata, la sua gentilezza mi spiazza.
"Mi devi scusare, non so nemmeno il tuo nome..."
"Irene" rispondo.
"Irene, come Irene Adler?"
"Si, esatto! Lei è anche uno dei miei personaggi preferiti di Sherlock."
"Ti dispiace se camminiamo, mentre parliamo? Purtroppo siamo nel bel mezzo della folla, è piuttosto scomodo..."
"Si, perchè no?"
E fu così che trascorremmo una deliziosa giornata insieme, a chiacchierare del più e del meno, a parlare delle nostre citazioni letterarie e cinematografiche preferite e a ridacchiare delle sue avventure nei vari set.
Giunto il momento dei saluti mi disse:
"Mi sono davvero divertito con te oggi, c'è una remota possibilità che io riesca a rivederti? No, anzi, aspetta... Sarò io a trovarti di nuovo."
"Scus- scusami, cosa?"
"Al nostro prossimo incontro, cara. Arrivederci Irene." Mi stampa due baci su entrambe le guance e mi sorride, poi lo vedo allontanarsi correndo verso il treno che sta per partire.

"Al nostro prossimo incontro, Benedict." sussurro, un enorme sorriso stampato sulla faccia.

  
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