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Autore: Cherrie_2709    15/11/2013    0 recensioni
-Magenta, ti prego...-
-NO! Lasciatemi in pace, tutti e due! Non avete fatto altro che mentirmi! Solo perchè io combattessi! Siete tutti così in questo secolo o mi sono beccata io gli stronzi?-
Premetti il pulsante, ma l'ascensore non si chiuse.
-IDA! Chiudi questa cazzo di porta!- gridai
-Certo, signorina Cameron-
Corsi in camera e mi buttai sul letto. Pensai che avrei pianto per il resto della mia vita.
Genere: Azione, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Unexplored - la serie'
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Ed eccomi di nuovo! Sono abbastanza certa che questo sarà il penultimo capitolo: il prossimo, infatti, sarà il più lungo, ansioso e speciale di tutti. Quest'avventura sta dunque giungendo al termine, ma, di nuovo, vi ricordo che avrà un seguito che sarà molto meglio :) Ricordo anche che una volta finita questa FF, ricomincerò a pubblicare 2203, altra storia du Mass Effect, ma totalmente di mia invenzione (la trama si intende). Godetevi questo penultimo capitolo, allora!
 
Tra le varie modifiche apportate alla Normandy c’era anche il cannone Thanix. Era un potentissimo cannone alimentato da un nucleo di ferro, uranio e tungsteno liquidi sospesi in un campo elettromagnetico dall’elemento zero. In pratica i tre metalli, fusi insieme, venivano sparati fuori grazie all’eezo, raggiungendo una velocita quasi pari a quella della luce e solidificandosi poco prima del momento dell’impatto1. Grazie a queste caratteristiche e alle calibrazioni fatte da Garrus era impossibile sbagliare. Joker riuscì ad evitare il loro raggio con facilità, mentre loro non furono altrettanto fortunati: la Normandy era più piccola e, quindi, più leggera; ciò le permetteva di virare velocemente, mentre l’enorme nave dei Collettori non ebbe nemmeno il tempo di spostarsi dalla nostra traiettoria. Già il primo colpo provocò un’esplosione non indifferente, ma, quando Shepard ordinò a Joker di scagliare il colpo di grazia, lui decise di avvicinarsi ancora di più, per essere sicuro. La mossa però, non poté essere più sbagliata. Avvicinarsi aiutò, sì, a farla finita con quella nave nemica, ma provocò anche un’esplosione ben più grossa della prima. L’onda d’urto che questa provocò ci investì in pieno e iniziammo a traballare in maniera incontrollabile.
- I generatori del campo di forza sono off-line. IDA, dimmi qualcosa – gridò Joker mentre cercava di riprendere il controllo della nave per poter atterrare sulla stazione spaziale, alla quale ci avvicinavamo sempre di più.
- I generatori non rispondono. Prepararsi all’impatto.
La Normandy non smise di dondolare. Prima andammo a sbattere con un alettone, per poi finire senza controllo sulla superficie della stazione. La nave strisciò a lungo, finché l’attrito non ci fece rallentare e, successivamente, fermare.
Eravamo finiti tutti sul pavimento. Tutti, tranne Joker, che, però, doveva comunque passarsela male. Aveva sbattuto sul bracciolo della sua sedia con il torace e sicuramente aveva rischiato grosso. La IA di bordo ci comunicò che diversi sistemi primari si erano sovraccaricati e che, perciò, ci sarebbe voluto del tempo per ripristinarli. Subito Miranda pensò al peggio.
- Sapevamo tutti che poteva essere un viaggio di sola andata.
- Il nostro obiettivo primario – replicò Shep – consiste nel distruggere la stazione e fermare i Collettori. A ogni costo.
 
Dopo aver stabilito che non c’era il rischio che la nave fosse trovata dai Collettori, che, a quanto pareva, non avevano alcun sistema di rilevamento, fu il momento di organizzare la missione nei dettagli. Aspettammo Shepard in sala briefing, caricando le armi e controllandole tutte un’ultima volta. Quando ci raggiunse, ognuno lasciò in sospeso ciò che stava facendo, pronto ad ascoltarla.
- Non è andata come avevamo previso, ma la situazione ormai è questa. Non possiamo preoccuparci se la Normady riuscirà o meno a riportarci a casa, siamo venuti qui per fermare i Collettori e questo significa elaborare un piano per distruggere questa stazione. IDA, mostraci la tua scansione.
Al centro del tavolo apparve un ologramma della stazione spaziale che mostrava anche il suo interno: le porte, i condotti, le stanze.
Venne fuori che , per raggiungere la stanza che la IA aveva indicato come centro di controllo principale, dovevamo prima superare la sala centrale della stazione, nella quale dovevamo anche soffermarci, perché probabilmente era là che tenevano i coloni e il resto del nostro equipaggio. Per raggiungere tale sala, però, c’erano due strade e le avremmo percorse entrambe per confondere i collettori. Al tempo stesso c’era il problema delle porte: entrambe le strade da percorrere presentavano, alla fine, delle porte sbloccabili solo dall’interno. Fu deciso che un tecnico esperto sarebbe passato da un condotto dell’aria che correva parallelo alla prima strada e che sbucava proprio nella sala centrale, dalla quale le porte potevano essere facilmente violate. Per questo compito era stata scelta Tali: era un tecnico perfetto e Shepard si fidava ciecamente di lei. Alla fine della nostra discussione rimaneva un problema: serviva qualcuno che guidasse la seconda squadra. Miranda si era subito proposta, ma Jack ci aveva fatto notare che non tutti avrebbero seguito i suoi ordini (o almeno, lei non lo avrebbe fatto). Ciò che decise Shepard mi sconvolse come non mai.
- Andrai tu…Magenta.
Mi stavo scervellando insieme agli altri per proporre qualcuno e, quando alzai la testa sentendo il mio nome, trovai tutti a fissarmi.
- Cosa? Io??? No, no, no.
Il Comandante mi prese da parte, in un angolino della stanza.
- Devi farlo.
- No! Non è vero! Ora che so di te, speri che accetti tutto quello che mi chiedi? Questa è già una missione suicida, senza che tu mi mandi a dirigere una squadra! Hai dimenticato tutte le cagate che ho fatto in questi mesi? Il krogan che mi ha quasi caricata, la volta che sono svenuta a causa di un’onda d’urto, quella in cui mi sono rotta una mano perché dall’altra parte del pugno c’era la corazza di Garrus…
- Si, è vero, ma tutti questo ti è capitato perché affrontavi una cosa nuova. Ciò non toglie che qui in mezzo ispiri fiducia a tutti. Luke è il tuo ragazzo, Garrus è il tuo migliore amico, Miranda ti odiava e ora avete fatto amicizia. Questo non vuol dire nulla per te?
- E gli altri dove li metti?
- Jack sicuramente preferirà te a Miranda e tutti gli altri sono persone abbastanza mature da capire quello che ho visto in te: sei speciale Magenta. E di certo non perché sei mia madre. Credi che tutti quello che fa sì che io sia io provenga dal mio patrigno? Io ho il tuo DNA e senza di esso non avrei mai scelto di sfidare la sorte facendomi congelare e non sarei mai arrivata qui. Se sono una leader e perché ho preso dalla mia famiglia.
Ero frastornata. La figlia con cui non ero mai riuscita a passare del tempo aveva un’enorme ammirazione per me e mi considerava la causa primaria del suo “essere il Comandate Shepard, eroina dell’Alleanza”. Io, però, non ero mai stata speciale. Anche se, a pensarci bene, da quando avevo iniziato a combattere, avevo sentito di aver trovato il mio posto. Dalla prima volta che ero diventata soldato avevo sentito di potercela fare, fino alla fine. Certo, avevo perso la speranza quando avevo visto il buio portarmi via dalla mia vita, ma, quando mi ero risvegliata sulla Normandy, quando mi era stato detto che ero stata scelta per le mie doti in battaglia, ero tornata a vivere davvero. Forse, dopotutto, Hope aveva ragione.
- D’accordo. Lo faccio.
Il sorriso che vidi sulla sua faccia aumentò ancor di più la mia autostima, la mia convinzione di potercela fare.
- Molto bene. Sarà Cameron a guidare la seconda squadra.
Anche gli altri mi sorrisero. Mi sentivo pronta.
- Non so cosa troveremo lì dentro e non voglio mentirvi, non sarà facile – disse poi Shepard – Abbiamo perso dei validi compagni, potremmo perderne altri. Non sappiamo quante persone i Collettori abbiano rapito. Migliaia, centinaia di migliaia, non ha importanza. Ciò che importa è questo: non ne rapiranno altre. E’ questo che faremo, qui e oggi. Finirà qui. Vogliono scoprire di cosa siamo fatti? Io dico di mostrarglielo, ma a modo nostro. Riporteremo a casa la nostra gente!
 
Shepard scelse la mia squadra basandosi su coloro che mi avrebbero ascoltata e coloro che si sarebbero trovati meglio con lei. Così, alla fine, io mi ritrovai con Luke, Garrus, Jack, Miranda e Legion, mentre lei guidò Kasumi, Thane, Jacob, Grunt, Mordin e Samara2. Scesi dalla nave, ci demmo un ultimo sguardo, prima di oltrepassare gli ingressi che dividevano le due strade. Io e la mia squadra non potevamo vedere Tali, ma tutti potevamo sentirla con la comunicazione radio. Disse, quando Shepard le chiese se era in posizione, che era tutto a posto, semplicemente la temperatura del condotto era leggermente alta.
- Seconda squadra, siete in posizione?
- In posizione – comunicai.
Tutta la mia squadra aveva già estratto le armi ed era pronta ad avanzare. Luke e Garrus mi posarono una mano sulla spalla e mi fecero un ultimo sorriso di incoraggiamento.
La base dei Collettori aveva lo stesso stile della nave su cui eravamo stati, le stanze erano solo molto più grandi: il soffitto era talmente in alto che sembrava di stare all’aria aperta. Fu proprio osservando il soffitto che notai l’arrivo dei primi nemici. Svolazzando arrivarono da tutte le parti, così feci cenno agli altri di ripararsi in diversi punti della stanza per coprire un raggio più ampio.  Era arrivato il momento di combattere, eravamo al punto di non ritorno. Mi riparai a mia volta, pronta a quell’ultima sfida.
- Cominciamo.

Cherrie's notes 
1. informazioni trovate su Mass Effect Wiki: volevo essere precisa ^^
2. so che Shepard non si porta mai più di due compagni, ma questa è una storia, non potevo lasciare Magenta con quasi una decina di membri xD

 
  
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