Io andrò da lei. Questo è sicuro.

Mi sistemo la cartella sulle spalle, cercando di respirare avidamente la poca aria fresca che entra nel tram ogni volta che le porte si aprono. Al ritorno da scuola è sempre così, e se riesci a salire su puoi ritenerti fortunato. Ma ora non è il momento di fare le schizzinose. Non oggi.

Arrivo a casa quasi correndo, stringendomi al corrimano per non rischiare di rotolare giù dalle scale. “speriamo sia già lì” .Finalmente entro in casa, e come sperato, la mia madrina è lì, tornata dalla sua permanenza in spagna

-Serenety! Oh piccola, quanto tempo!- Quasi non respiro da quanto mi stringe. Rimaniamo abbracciate per qualche minuto prima di separarci e guardarci a vicenda
-Come sei...- Comincio
-Cresciuta!- Finisce lei al posto mio, prendendomi il viso tra le mani fredde
-Si...certo...mamma dobbiamo parlare di quella cosa lì- Vedo spuntare mio padre alle sue spalle. Mi congela con lo sguardo, mentre la sua mascella si irrigidisce e un sospiro furente sfugge dalle sue labbra.
Lei segue il mio sguardo, si volta e lo vede
-Oh...sei qui- La mia madrina è sempre stata brava con le faccende “burocratiche”. Sempre. E infatti, dopo pochi minuti mio padre esce di casa.
Dopo essersi assicurata che si sia allontanato da casa nostra, si gira di scatto verso di me
-Hai preparato tutto?- Annuisco e corro in camera mia, tirando un borsone da sotto il letto
-Tutto pronto- Mi avvicino a lei col borsone quasi tremando e la guardo dritto negli occhi. -Sicura di volerlo fare?- Stringo la mano attorno alla tracolla e le sorrido -Sicura-.

Scendiamo le scale a rotta di collo, e noto la sua macchina davanti al portone del nostro palazzo. Non l'avevo neanche notata. Mia madre prende il posto al volante e io salgo affianco a lei, tenendomi stretta borsone e borsa, guardandomi nervosamente intorno.
La macchina comincia a tremare all'accensione del motore, e mentre ci allontaniamo velocemente dal vialetto riesco a vedere dallo specchietto retrovisore mio padre gridarci contro, mentre lancia nella nostra direzione delle pietre. Una volta che sparisce dalla mia vista mi rilasso sul sedile, sospirando sollevata. La mia madrina mi guarda di sottecchi sorridendo, mentre entusiasta guida verso la nostra nuova vita
-Andiamo a prenderla?- Una punta di emozione tradisce la sua voce, facendola sembrare più felice di quanto non voglia far credere
-Sì, andiamo a prenderla-