Categoria: Veronica Mars
Titolo: Letting Go
Autrice: Juliet
Pairing: Logan/Lilly, LoVe
Rating: PG13
Commento alla storia: One – shot. Spoiler fino all’ episodio 1x22, “Leave It To Beaver”.
Letting Go
Le immagini di lei riversa accanto alla piscina, gli occhi vitrei spalancati verso l’alto e il sangue rappreso che le incrostava i capelli erano ancora impresse fermamente nella sua mente quando la vide di nuovo. Sembrava davvero viva.
La sua divisa da cheerleader verde e bianca, i lunghi capelli biondi sciolti, i grandi occhi blu, scintillanti come erano sempre stati. Quel suo mezzo sorriso, a tratti malizioso, a tratti semplicemente divertito. Il suo modo di muoversi con un’affascinante leggerezza, senza far rumore ma riuscendo comunque ad attrarre l’attenzione di chiunque si fosse trovato intorno a lei.
Lilian Amanda Kane.
Logan si mise seduto, passandosi, con un gesto automatico,
le dita della mano fra i capelli. Quanto era bello e quanto gli bruciava
l’anima vederla di nuovo. Come si può dimenticare qualcuno che si ha tanto
amato era una delle domande che il ragazzo si rivolgeva più spesso, senza
trovare risposta. Iniziando a scordare i tratti del suo viso? Cominciando a
dimenticarsi la sua voce? Scacciando i ricordi in cui lei era presente,
indiscussa protagonista nella sua bellezza?
“Non ci hai mai provato, Logan. Per davvero, intendo”
La guardò pronunciare quelle poche parole con il suo solito tono convinto. Spalancando gli occhi, allargando un po’ le braccia in un
gesto elegantemente misurato, una mezza nota di sveglia irritazione nelle
parole. Con un mezzo sospiro, avanzò verso di lui e si sedette accavallando le
gambe sul letto, spingendo una ciocca di capelli dietro le spalle.
“Non sei mai venuta prima d’ora” mormorò Logan,
osservandola senza osare allungare nemmeno un dito verso di lei, nel timore di
vederla ritrarsi al suo tocco o, peggio ancora, di scoprire che non avrebbe
potuto nemmeno sfiorarla per un’ultima volta. Distolse lo sguardo dalla sua
figura all’improvviso.
“No, non l’ ho fatto” assentì distrattamente lei, evitando
a sua volta di posare lo sguardo su di lui, fissando il soffitto. “Non sono
veramente qui nemmeno ora, sai” aggiunse dopo un attimo, sempre con voce
leggera. Logan esitò per una frazione di secondo.
“Sei davvero tu?”
Lilly riportò lo sguardo su di lui. Sebbene Logan non la
stesse guardando riusciva a percepire la sensazione che aveva sempre provato
nell’esserle vicino. Adorava quella sensazione, la sensazione che gli dava
essere fissato da quegli occhi. Vera, la vera diciassettenne che un tempo
brillava fra le sue braccia.
Lilly Kane.
“Non ti aspetti una mia risposta, vero? Cioè, sarebbe
completamente fuori luogo, rovinerebbe tutta l’atmosfera… ti sembra la domanda
da rivolgere alla tua ex ragazza morta?” chiese con voce sarcasticamente
divertita, rivolgendogli un’occhiata eloquente a supporto delle sue parole.
“Sono quasi due anni, Lils”
Lils. Quel nome. Non si era nemmeno accorto di averlo
pronunciato fino a quando le sue stesse parole non gli rimbombarono nella
mente. Lils. Era così bello quel diminutivo.
E lo aveva usato sempre e solo lui. Beh, a volte anche Veronica, ma
nessun altro. Lils.
Lei sorrise. “Ed è ora che me ne vada” Scoppiò a ridere,
scuotendo un po’ la testa. “L’avresti mai detto che me ne sarei uscita con
qualcosa di così prevedibile?”
“Non lo sei mai stata”.
Lei annuì lentamente. “Logan” disse all’improvviso, seria
“sono contenta che tu non ci abbia mai provato davvero. Non sarei potuta venire
a salutarti.”
Logan abbassò nuovamente lo sguardo, stringendo i pugni.
Non poteva scappare ancora, non poteva entrare e uscire dal suo mondo ogni
volta che le sembrava opportuno, a suo piacimento, con una frase dalle infinite
sfumature di significato. Non senza lacerare quelle ferite nemmeno del tutto
disinfettate.
“Avrebbe dovuto essere diverso”
Lilly si alzò. Mosse qualche passo verso la porta senza che
Logan realizzasse che non era più accanto a lui. Che non l’aveva toccata. Che
non l’aveva sfiorata, che non l’aveva salutata, che non le aveva detto nulla di
intenso, di bello, che avesse potuto ricordare per sempre. Che era difficile
pensare di pronunciare il suo nome e sapere che non si sarebbe fermata.
Lils.
Che non era più sua. Che non era un angelo e che il suo
posto non era nemmeno all’inferno. Che non poteva restare. Che le mancava da
morire. Che aveva scombinato tutto, facendosi uccidere da suo padre, dannata
puttana, e che scombinare tutto le era sempre piaciuto. Che l’aveva sempre
divertita. Che sapeva che lui lo sapeva. Che era sempre Lils.
Arrivata alla porta, si voltò. Sorrise. E per un attimo fu
come se lui l’avesse di nuovo avuta addosso. Come se lei avesse indossato un
abito dorato. Come se i suoi baci avessero profumato di nuovo di champagne.
Come se i suoi capelli fossero stati scompigliati dal vento e dalle sue dita.
Come se non fosse mai dovuta morire.
“Lils. Mi piaceva” sussurrò la ragazza, dolcemente.
Sussurrò e non era più lì. Logan aprì gli occhi. L’asfalto
sotto di lui era reale. L’aria della notte pure, anzi, forse lo era
doppiamente. Profumi sconosciuti, sensazione congelate, rimpianti, risate.
Veronica.
Probabilmente sognava anche lei, ora, anche lei dava l’addio
a una parte della sua vita. Ad una parte che era stata così vivida e vera per
entrambi. Che lo sarebbe rimasta sempre. L’amore. L’amicizia. Il passato e il
sogno futuro. Del ricordo. Lils. Ma anche l’attimo presente. Logan si alzò
faticosamente in piedi.
Veronica.
***
Note dell’Autrice
Ok, che dire di questa piccola one-shot.
In realtà, nulla di particolare. Mi domandavo se Lilly
avesse fatto visita in sogno davvero solamente a Veronica oppure no. E la
fantasia ha preso il sopravvento.^^
Spero vi sia piaciuta.