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Autore: delilahs    18/11/2013    2 recensioni
Quando il ragazzo basso rientrò, lasciando al porta semiaperta, il suo rossore sulle guance sembrava imitare il volo di una farfalla. Senza dire una parola, si spostò dietro Jennifer finendo di chiuderle la lampo, sospirando piano e strofinandosi le mani sulle maniche della camicia.
Alzandosi un poco, lasciò un bacio delicato sul collo della ragazza, che sorrise alla luce giallastra dell’abat-jour. Si guardarono negli occhi. In quelli di lei c’era una sorta di rassegnazione, come a dire “lascia perdere”, ma non una rassegnazione come quella delle persone anziane, quella colorata e mondana. Era la rassegnazione smunta e pallida di chi ha visto troppo in troppo poco tempo. Si intravedeva, nel riflesso triste e malinconico della finestra al vespro, una malinconia vispa appena accennata, come se Jennifer non potesse che essere bellissima e serena anche quando era triste. E forse era quello che Josh amava di più. [***]
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ok, Jen? Hai capito tutto?
SI, SI, HO CAPITO. E CHE CAZZO STO VESTITO
Josh si girò divertito, mentre si abbottonava il colletto della camicia. Quando scorse la faccia deformata di Jennifer si allontanò di un passo, cercando di soffocare una risata e ottenendo un misero borbottio isterico. La ragazza bionda si girò, la confusione dipinta sul viso, indecisa se sbranare vivo il povero attore e gettare così nello sconforto milioni di ragazzine urlanti, oppure prenderlo e buttarlo giù dal balcone dell’hotel, sotto, distruggendo le fan ma che almeno avrebbero avuto un piccolo premio di consolazione.

Ma no, ha.

Manco avvicinarsi devono.

Non mentre io non posso muovermi.

Un microsecondo dopo questi pensieri, Jen si girò di nuovo verso il ragazzo, che aveva intuito i suoi pensieri e si era allontanato di qualche passo e fece segno di avvicinarsi. Visto che Josh non si muoveva, preoccupato e con una luce birbante negli occhi, si spostò lei, mettendosi davanti a lui.
Allora.” esordì “Mi aiuti o no?” chiese, gesticolando assurda indicando il suo vestito blu.
Il ragazzo, più basso di lei, si avvicinò, sfiorandole la schiena nuda con le dita sottili. Afferrata la zip maledetta, la tirò su senza sforzo, continuando a sfiorare la pelle della ragazza, che rabbrividì e ghignò. Si rilassò quando Josh si allontanò un poco, per lasciare entrare Liam che sorrideva beffardo.
Allora? Pronti?” disse, allungando la mano per afferrare il braccio di Jen, che sorrise senza allegria e annuì con la testa, gli occhi che lanciavano lampi. Josh afferrò il braccio di Liam, che continuava a sorridere, e lo strinse, sempre sorridendo.
Il tessuto marrone del vestito di Liam si stropicciò nel punto in cui Josh lo stringeva, esercitando una lieve pressione per portarlo via. Ma il ragazzo, più alto di tutte e due, spostò il braccio, ma non via. Lo lasciò cadere, quasi con casualità, sui fianchi della ragazza, gli occhi che ridevano.
Il ragazzo più basso borbottò qualcosa, spostando con poca delicatezza il braccio di Liam e conducendolo con una scusa fuori dalla stanza.  Poco prima che uscisse, però, lanciò un’occhiata di scuse alla ragazza, che li guardava scocciata e disgustata, mentre il ragazzo alto le lanciò un’occhiata di fuoco, alla quale rispose con un’occhiata di sfida. Si potevano vedere le pugnalate che si lanciavano tra loro, il mondo fermo a quello sguardo, odioso e.. strano, in un certo senso. Gli occhi chiari di entrambi si spensero, quelli di Liam illuminati dalla solita luce beffarda e provocatoria, quelli di Jen abbondavano di disgusto.
Quando il ragazzo basso rientrò, lasciando al porta semiaperta, il suo rossore sulle guance sembrava imitare il volo di una farfalla. Senza dire una parola, si spostò dietro Jennifer finendo di chiuderle la lampo, sospirando piano e strofinandosi le mani sulle maniche della camicia.
Alzandosi un poco, lasciò un bacio delicato sul collo della ragazza, che sorrise alla luce giallastra dell’abat-jour. Si guardarono negli occhi. In quelli di lei c’era una sorta di rassegnazione, come a dire “lascia perdere”, ma non una rassegnazione come quella delle persone anziane, quella colorata e mondana
. Era la rassegnazione smunta  e pallida di chi ha visto troppo in troppo poco tempo. Si intravedeva, nel riflesso triste e malinconico della finestra al vespro, una malinconia vispa appena accennata, come se Jennifer non potesse che essere bellissima e serena anche quando era triste. E forse era quello che Josh amava di più.
Gli occhi di lui erano determinati, nascondevano bene l’ira, lasciando intravedere solo una leggera stizza. Le mani, delicate come il vento di primavera, fremevano dalla voglia di rassicurare, di confortare, la ragazza. Ma invece giacevano lì, inerti, mentre dentro di loro si agitava una tempesta.
Josh alzò le spalle, voltando le spalle alla finestra e spingendo leggermente la ragazza, che in meno di un minuto si ricompose e sorrise, luminosa, salutando i membri dello staff che erano venuti ad accoglierli.



 
   
 
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