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Autore: rosedodgson    20/11/2013    1 recensioni
Il primo incontro tra l'uomo che cercava la "Lana delle Foreste" e colui che ne custodiva il segreto.
Silk Road Pair
Genere: Mistero, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Antica Roma, Cina/Yao Wang
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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La prima volta che lo vide, il suo piccolo, vecchio cuore perse un battito.
Così forte, così…  diverso.
Chi era quell’uomo dalla pelle abbronzata tesa su muscoli e nervi?  E quelle cicatrici che ne ostacolavano l’armonia della trama?
Quell’uomo non pareva esser ciò che egli credeva. No, non poteva esserlo.
Con quel corpo da soldato,possente e  le vesti logore per il viaggio. L’armatura bronzea scolpita su di lui.
Si avvicina. Lo guarda dritto negli occhi.
E il viso?
Anch’esso, una scultura di terracotta che prende vita.
Gli occhi di brace sembrano appartenere ad una tigre. Una tigre affamata.
Si china.
Yao rimane colpito dalla fierezza del gesto, mentre allontana dal suo corpo il pesante mantello purpureo.
I suoi compagni lo imitano.
I compagni? Perché non li aveva notati.
Osserva per un istante i capelli scompigliati, che raccolgono ed intrappolano i raggi del tramonto. I curiosi riccioli, quasi solitari ed indipendenti in quella massa bruna.
Quando solleva il capo, Yao si sente intrappolato. Il cuore si fa pesante e le vie respiratorie bloccate.
Parla.
“Zào àn…”
Lo saluta nella sua lingua. Sbaglia.
Perchè gli augura buon mattino quando ormai è sera?
E poi le labbra si dischiudono nuovamente e finalmente capisce. Quel linguaggio, misterioso ed arcano, che vide i natali con la nascita del mondo, conosciuto da tutti i suoi simili.
Universale, per potersi comprendere.
Yao si stringe i polsi congiunti, nascosti sotto le maniche ampie.
Perché quella voce roca e sicura gli paralizza il cuore e lo fa rabbrividire? E’ paura? Curiosità?
Eccitazione?
“Lana delle foreste…”
Che cosa vorrà dire?
La mente non è più connessa al resto del corpo. Che sia ipnosi? Che costui sia uno stregone?
Ed ecco che accade il maleficio. La parte più terrena del suo corpo si rigonfia di sangue e vita.
Benchè si sforzi di tenere lo sguardo fermo e distaccato, le candide gote prendono colore per la vergogna.
Lui, uomo di pace e di ricchezza può davvero provare tale piacere nel vedere un altro uomo e sentirne la voce?
Un uomo così… grezzo.
Perché quell'uomo è lì, dinanzi a lui e al suo sovrano? Cosa vuole?
L’uomo, d’un tratto, allunga una mano e gli tocca il braccio.
Come svegliatosi da un sonno profondo, Yao indietreggia e con scatto felino rivela un sottile pugnale da sotto la manica. Lo punta alla gola dell’ospite.
Le foglie volteggiano attorno a loro, immobili come statue.
Yao preme ancora di più la lama fredda, pronto a macchiarsi di quel delitto per proteggere se stesso e il suo sovrano.
Ma gli occhi del nuovo venuto, seppur sorpresi, dopo pochi istanti si stringono e sorridono.
Alza le mani in segno di resa.
Poi , lentamente, allunga nuovamente una mano verso l’altro.
Yao, lo tiene d’occhio, i muscoli tesi e pronti.
Le dita del latino si stringono attorno a un lembo della sua veste, vicino al collo.
Passa il tessuto tra il pollice e l’indice.
E’ un tocco sicuro e gentile.
Si fissano, l’uno sereno, l’altro a dir poco sorpreso.
Dopo pochi istanti il suo amato sovrano scoppia a ridere, si alza ed invita Yao ad abbassare l’arma.
Seppur poco convinto, l’uomo esegue l’ordine.
Dall’alto, il latino continua a guardarlo e il suo cuore inizia a protestare.
E’ come se volesse mantenere allacciato il nodo che si è creato tra le loro anime.
Che sfacciataggine…
Sente il suo sovrano battere le mani.
Una decina di consiglieri invitano gli ospiti a seguirli, gesticolando e spingendoli educatamente verso la direzione opposta.
Lui è l’ultimo ad andarsene.
Fa un profondo inchino, abbassando di poco lo sguardo: quanto basta per non essere ucciso.
Quando, finalmente, si volta a seguire gli altri, abbracciato dal lungo mantello purpureo, Yao sente una sottile fitta al petto, come se quell’uomo gli avesse rubato un pezzo del suo spirito per portarselo via con sé.
Ladro.
Sfacciato stregone dagl’occhi di brace.
Il suo sovrano lo chiama con tono vagamente scocciato. Ha bisogno di discutere con lui.
Immediatamente si volta, i lunghi capelli neri danzano insieme alle foglie.
Ed è quel vento che porta l’odore della Cina all’Impero Romano.
Il profumo dell’incenso e dei fiori di loto arrivano alle narici dell’uomo.
La Tigre e il Dragone.
Entrambi, senza saperlo e senza vedersi, si voltano a guardarsi prima che il sole tramonti.
La prima notte passerà presto. 
  
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