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Autore: feeltheromance    21/11/2013    3 recensioni
"Salvarti è l’unica cosa che voglio ma non posso fare."
~
[ originale – one-shot – angst ]
Genere: Angst, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: Originale.
Pairing: original characters (Jennifer/Sarah)
Rating: verde.
Beta: il mio cervello.
Genere: slice of life, introspettivo, angst.
Warning: one-shot, femslash.
Words: 951.
Summary: “Salvarti è l’unica cosa che voglio ma non posso fare.”
Note: Hola susamigos! Sì, avete visto bene, stranamente non sto pubblicando nel fandom di Supernatural, anzi- non sto pubblicando proprio in nessun fandom. Ho scritto un’originale. Yep, sono sconvolta anche io dalle mie azioni AHAHA. Allora, in realtà non l’ho scritta or ora, ma tempo fa per un concorso (che poi non ho vinto. O meglio, in realtà mi sono dimenticata di controllare, but still XD) e l’altro giorno, girovagando per i meandri oscuri del mio pc l’ho ritrovata. L’ho riletta e non mi dispiace. Cioè, trovo che sia scontata e simile ad altre cose che ho già scritto, ma nel complesso non mi dispiace. Voglio far notare una cosa molto importante. Chi è nel fandom di Supernatural o chi ha letto la meravigliosabellissimastraziantedeprimente fan fiction ‘Twist & Shout’ forse noterà che ci sono varie somiglianze (?) tra questa schifezza e quel capolavoro. Beh- me ne sono accorta anche io e mi sono inquietata da sola, dato che sta roba l’ho scritta tipo quest’estate, mentre la fanfiction l’ho letta un paio di mesi fa al massimo ò_ò in ogni caso, se non avete letto T&S, correte, fatelo, ORA. Anche se non siete nel fandom, che tanto è una AU. E poi, se a causa di queste somiglianze dovessi cancella re la fan fiction, lo farò senza problemi. Vi chiedo solo di non pensare che l’abbia copiata, perché appunto l’ho scritta tempo prima e DAI, non mi azzarderei mai a copiare quella meraviglia. Magari ci scriverei uno spin-off, ecco, ma nulla di più. (comunque non lo farò perché oh mio dio, sto male solo a pensarci)
Dolore a parte, spero che questo scempio vi piaccia. Non ha una trama, è solo un ammasso di parole senza senso. È stato strano scrivere un’originale, femslash per di più, ma non mi è dispiaciuto. Mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensate, appunto perché è qualcosa di nuovo per me çwç ora la smetto di blaterare, che sto scrivendo un papiro solo di note, ughh. Adios!
Buon angst a tutti! Spero di farvi soffrire almeno un pochetto. ~S.
p.s.: Tornerò presto, ho già un’altra cosuccia pronta per essere pubblicata! Stay tuned!
Dedica: A tutti voi che mi leggete e mi sostenete sempre. (◡‿◡✿)

 





 
Affogare per rinascere.
 


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Ti ho portata qui per farti stare bene.
Non so se riuscirò nel mio intento, probabilmente non cambierà nulla, ma non riesco più a rimanere con le mani in mano. Non posso più sopportare la vista del tuo corpo che si deteriora giorno dopo giorno, non posso stare a fissarti mentre ti consumi. Devo fare qualcosa.
Il mare mi ha sempre inquietata.
Non mi piace spogliarmi di fronte a degli sconosciuti, non mi piace nemmeno stendermi sulla spiaggia e addormentarmi sotto un sole troppo bollente, mi fa venire mal di testa e mi stordisce. Anche la tua presenza mi stordisce, ma in un modo del tutto diverso; tu mi ubriachi.
Ora è inverno e non fa caldo. Il sole è nascosto dietro una coltre di nubi opache che rende la sua luce tenue e illumina i tuoi occhi cerchiati di nero. Le onde voraci si riflettono nei tuoi occhi grigi, colorandoli di blu scuro, mischiando le due tonalità. Vedo l’infinito nei tuoi occhi e oggi il mare mi piace un poco di più.
-E’ bello qui.- dici –Non ti pare?-
-Sì.- dico a bassa voce –Non è male.-
-Pensi che potremmo tornarci, un giorno?- domandi allargando i tuoi occhi chiari. Oh, Sarah, lo sai che non riesco a sopportare il tuo sguardo luminoso.
-Certo,- mento spudoratamente, fissandomi sulle tue labbra sottili, evitando i tuoi occhi, –Appena guarirai verremo qui d’estate e ti affogherò sott’acqua.-
La tua risata somiglia più ad un ansito di dolore.
Abbassi lo sguardo e sento la tua mano che stringe convulsamente il mio fianco.
-Sarah,- ti richiamo subito, –Adesso passa, tranquilla. Vuoi sederti?-
Neghi con un cenno e riesco a mala pena a guardarti mentre ti accasci contro di me, con una mano ti ripari gli occhi, come se la luce solare fosse una lama.
-Stai bene?- sussurro quando sembra che il dolore si sia calmato.
-Sì.- dici. Ti sanguina il labbro che hai morso per evitare di farmi notare quanto effettivamente stai male. Come se io non lo sapessi, poi. Mi ricordo quando mesi fa, quand’era cambiato tutto, ti avevo chiesto cosa sentivi quando arrivava uno di quei mal di testa terribili. Mi avevi guardata e avevi sussurrato che eri terrorizzata perché non pensavi che il corpo umano potesse sopportare un dolore tale senza disfarsi.
Mi avevi confessato che eri terrorizzata dal fatto che la tua testa potesse esplodere da un momento all’altro, dicevi che i battiti del tuo cuore sembravano urla disumane.
-Ci torneremo, te lo prometto.- sussurro. Mi sembra di avere un sasso in gola, non riesco a respirare come vorrei.
Ti stringi a me come se volessi inglobarti nel mio corpo sano. Non sai cosa darei per poterlo fare davvero. Vorrei assorbire la malattia dal tuo corpo e rinchiuderla dentro il mio, per soffrire al posto tuo.
Salvarti è l’unica cosa che voglio ma non posso fare.
Ci sediamo sulla sabbia fredda, io comincio a giocare con i granelli e infilo la mano sotto lo strato superficiale. Fai lo stesso e stringi la mia nella tua. Guardo le nostre mani nascoste dalla sabbia e sento le lacrime pungermi gli occhi, ma resisto alla tentazione di lasciarle scorrere libere.
-Vuoi sapere perché mi piace il mare?- mi chiedi, io annuisco appena –Guardalo, Jen. E’ così bello, è immenso. Mi piace perché non ha un inizio e non ha una fine. Mi piace perché non c’è differenza tra goccia e goccia, tra onda e schiuma; tutto è unico, tutto fa parte della stessa, bellissima immensità. Mi piace perché ogni goccia ha il suo ruolo, unico e importante, e senza quella piccola gocciolina tutto il ciclo del mare cambierebbe. Riesci a capire cosa intendo?-
Ho lasciato che le lacrime scorressero alle prime parole, non so nemmeno perché. È che mi fai male, tutto di te mi fa male.
E sì, Sarah, riesco a capire cosa intendi. Tu ti senti goccia, persa in un mare di attesa e morte che ogni giorno di ingloba sempre più. Riesco a capire che hai paura.
Annuisco in silenzio, stringo la tua mano sotto la sabbia e ti bacio.
Tu hai le fitte alla testa, causate dalla malattia, io ho queste pugnalate al cuore, causate da te. Anche noi siamo un circolo vizioso, come il mare e la goccia.
Il nostro bacio è salato, per colpa delle mie lacrime. Mi sento come se stessi baciando il mare. Tu sei sempre stata il mio oceano, Sarah, sono terrorizzata da te e dall’immensità di quello che provo nei tuoi confronti, proprio come sono terrorizzata dal mare e dalla sua grandezza.
Mi sento una goccia, piccola e impaurita.
-Promettimi una cosa, Jen.- sussurri sulle mie labbra. I miei singhiozzi fanno sempre più rumore mentre perdo la parte più importante della propria vita da sotto le mani. Ti stai sgretolando tra le mie dita come la sabbia che stringo in questo momento. -Jen, voglio che mi prometti che tornerai qui. Ho bisogno che tornerai quando non ci sarò più. Ti prego.-
I miei singhiozzi si fondono con il rumore delle onde che si infrangono a pochi metri da noi e giuro che ti odio Sarah, in questo momento ti sto odiando con tutta me stessa.
-Non posso. Ti prego, non farmelo fare.- imploro tra le lacrime.
-So che non vuoi, so che mi odi, ma fidati di me ancora una volta,- dici –Jen, per favore.-
Non so come, ma finisco per annuire, mentre continuo a piangere e mi sento patetica e schifosa perché dovrei essere io quella forte tra le due, dovrei essere io a cullarti tra le mie braccia mentre piangi, io dovrei combattere per entrambe.
Ma tu sei sempre stata migliore di me, Sarah.
Sei sempre stata tu il mare, tra le due.




Fine.
  
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