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Autore: Rin_Chan64    23/11/2013    3 recensioni
{[Prima persona][Supporta una teoria][Cambio di font][Morte]}
"Il semaforo era verde, ma non mi decidevo ad attraversare. Solo perché anche quello delle macchine era verde. Avrei potuto passare, perché nei paraggi non c’era nessuno. Lo osservavo senza sapere cosa sarebbe successo dopo. Un caos."
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Madotsuki
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE:
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Kikiyama; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Il seguente testo è stato scritto da una principiante di Yume Nikki che ha appena iniziato a giocare ed ha avanzato poco. Quindi, nelle eventuali recensioni (lasciatene a volontà) non vorrei spoilers.
Questa storia parla dell'incidente che, secondo una teoria, ha coinvolto anche Madotsuki; quindi qua si parla di una teoria che ho riarrangiato a modo mio e con cui non tutti possono essere d'accordo.
In ogni caso, buona lettura!
 
L’incidente
 
Il semaforo era verde, ma non mi decidevo ad attraversare. Solo perché anche quello delle macchine era verde. Avrei potuto passare, perché nei paraggi non c’era nessuno.
Aspettai un sacco di tempo, non so, forse qualche minuto, ma non ricordo esattamente, soprattutto perché non avevo l’orologio sotto mano e non potevo guardare se erano minuti o ore.
Poi, mi decisi ad attraversare, molto lentamente. Vicino a me passava un signore molto strano, era vestito di tutto punto e sembrava avere molta fretta.
Poi, da sinistra mi accorsi di un rumore improvviso. Mi girai e vidi una macchina con un uomo morto alla guida ed una bambina con i capelli neri e le codette che cercava di afferrare il volante e di controllare il mezzo. Sembrava molto spaventata.
La osservavo senza sapere cosa sarebbe successo dopo. Un caos.
Nel marciapiede dietro di me passava una bimba con pressappoco la mia stessa età. Era una delle poche bambine che avevo visto, che non mi considerava. Aveva sempre una coda di cavallo, un maglione verde e una gonna nera. Era proprio lei. Era accompagnata dai suoi genitori.
Si accorse molto presto di quello che stava per succedere. Mollò la mano dei genitori, che non riuscirono a fermarla; poi andò dietro di me e, restando fuori dalla traiettoria dell’auto, mi diede una forte spinta e mi trasse in salvo.
Però, la macchina stava già deviando verso destra per salvarmi la vita, quindi prese in pieno il signore e la bambina dai capelli biondi, poi andò a sbattere contro un albero. Un incidente davvero tragico.
Io ero lì a guardare la scena, quasi coricata sul freddo asfalto, impotente e con grandi sensi di colpa ed un dolore incredibile alla gamba, quasi sfiorata dalla macchina.
Avevo le lacrime agli occhi. Guardavo la macchina fumante contro l’albero, guardavo lo strano signore in una pozza di sangue, guardavo i genitori della bimba che si disperavano e che si inginocchiavano sul marciapiede, piangendo, e guardavo la bambina che voleva salvarmi. Non che mi volesse bene, di sicuro, ma mi voleva salvare perché voleva essere un’eroina. Di sicuro ha fatto un passo troppo azzardato, nessuno ora le darà mai riconoscimenti vari e le farà mai i complimenti.
Ma, ad un certo punto, da lei uscì un fantasma nero e bianco e…
-Signorina, ti sei fatta male?
Sentii una voce vicino a me.
-Oh… No… No, stia tranquillo, signore…
L’uomo mi porse la mano per aiutarmi ad alzarmi dalla polvere.
-Grazie mille, le sono molto grata.
Scappai via verso casa, zoppicando.
Il giorno dopo, nel giornale lessi:
 
XX/XX/XXXX
Tragico incidente sulla strada XX, tre morti.
I familiari piangono le bimbe morte nell’incidente.
Poniko XX, anni XX, si è sacrificata per salvare una sua amica. La bambina salvata se ne è andata via senza dire niente e senza interessarsi minimamente dell’accaduto e della persona che le ha salvato la vita.
XX XX era invece alla guida dell’automezzo, dopo che suo padre XX XX era morto per cause ancora ignote.
Invece, il signor XX XX stava andando ad una riunione di lavoro ed è stato investito.
I genitori di Poniko, che assistevano all’accaduto, piangono dicendo:
"Stavamo camminando su un marciapiede, quando ad un tratto Poniko si è girata ed è corsa in strada… Non potevamo far niente per la nostra bambina!
Poniko si è proprio lanciata sulla sua migliore amica e le ha detto di fuggire. Ma quella stava immobile, come se volesse fare l’eroe e salvare lei la situazione. Invece, Poniko la ha spinta verso l’altra parte della strada e quella se ne è andata senza dire una parola, mentre la sua migliore amica stava morendo schiacciata da una macchina!"
Molti sono quelli che hanno assistito all’accaduto, tra cui-

 
Non feci in tempo a leggere il resto che mi misi a piangere. Adesso tutti sanno che sono un’assassina! Mi prenderanno, mi arresteranno… Cosa potevo fare?
Stracciai il giornale e continuai a piangere. Poniko non era la mia migliore amica! Non mi aveva mai parlato! E non è vero che sono scappata via! Non potevo fare niente!
Uscii in balcone e lanciai la pallottola di carta dove capitò, poi mi coricai nel letto e cominciai a piangere. Non era possibile! Perché tutto mi andava storto?
Poi cominciai a sentirmi strana, come se mi stavo teletrasportando da qualche parte…
E quello fu il mio primo sogno.
  
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