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Autore: Nikkit    25/11/2013    1 recensioni
La donna sorrise meravigliata: "Perchè dici che assomiglia ad una bambola?"
"E' troppo bella mamma."
[Cloti]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cloud Strife, Tifa Lockheart
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: FFVII
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Stream  of  Consciousness



 
 
"Mamma chi è quella bambina?"
"E la figlia dei signori Lockheart tesoro. Come mai tanto interesse?"
 
Il bambino arrossì timidamente.
 
"Non pensavo che le bambole potessero muoversi."
La donna sorrise meravigliata: "Perchè dici che assomiglia ad una bambola?"
 
"E' troppo bella mamma."



 
 
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I suoi sentimenti per Tifa non erano mai stati messi in discussione.
 
Ma era vero, il suo cuore aveva palpitato per Aeris.
 
La fioraia era l'abbraccio di una brezza primaverile. La leggerezza di quel suo amore per lui loaveva  portato spesso a chiedersi se in fondo la ragazza non avesse semplicemente giocato. Una bambina nelle forme di donna, che amava con la stessa naturalezza e semplicità con cui si aprono gli occhi al mattino.Lo aveva incoraggiato a vivere e di questo lui le sarebbe sempre stato grato...però...
 
Tifa era diversa...abbracciarla sarebbe stato come stringere a sè lava incandescente.
 
Cosa avrebbe mai potuto l'aria contro quel fuoco invisibile che gli bruciava la pelle?
 
Cloud lo sapeva, si sarebbe lasciato ustionare tra quelle braccia.
Erano quegl'occhi scarlatti ad incatenarlo a lei.
Sotto quel velo di forza, nascosta alla vista, lui sapeva cogliere una meravigliosa scheggia di fragilità.
E la amava per questo.
 
Il modo in cui Tifa gli sorrideva sapeva di affetto, di gioia.
Sapeva di casa. 
Cloud era stata lontano da casa per tutta la vita eppure la Sua fiamma non aveva mai smesso di lottare contro le tenebre della memoria.
Tifa era sempre stata li, accanto a lui, come a ricordargli che, se anche il cammino sembrava impervio, quella piccola fiaccola era rimasta ad indicargli la via.
E quelle labbra dolcemente incurvate all'insù continuavano a dargli il benvenuto. Sapeva di non meritarlo ma quella speranza di poter anche lui, almeno una volta, toccare con mano la felicità lo spingeva verso di lei.Continuamente ed incessantemente. 

Non era semplice attrazione, era destino.
 
Il tempo aveva cercato di scavare più di un solco tra le loro vite ma in qualche modo questo li aveva tenuti uniti.
Era quasi ironico. Due persone e le loro infinite cicatrici...e dire che la pelle di lei restava stupenda anche così.
La pelle di un' amabile peccatrice che guarda caso non poteva che essere amata da un peccatore come lui.

C'erano dei momenti in cui si chiedeva se una parte di Tifa non fosse rimasta incastonata nella propria anima dopo l'episodio del Lifestream.
La sentiva dentro di sè. A volte credeva addirittura di respirare all'unisono, fiato  su  fiato.
Respiravano l'aria nella stessa solitaria maniera. Lei incerta del proprio futuro, lui rintanato in un orribile passato.
 
E il presente?
 
Era lo scontrarsi delle loro paure. Paure che iniziavano all'incrociarsi dei loro sguardi.
 
Se non poteva guardarla come avrebbe potuto ammirare quegl'occhi?
 
Lo faceva di nascosto, come un bambino timoroso di venir scoperto.
Non osava amarla.
Si odiava per questo.
Ogni giorno la vedeva raggomitolarsi su sè stessa. Chiusa in quel posto dentro di lei dove iniziava a fare sempre più freddo.
L'anima di  Tifa si stava lentamente congelando.Lei che era una fiamma scintillante e vitale stava conoscendo lui, il vento crudele che vi soffia contro.
Un vento sciocco che semplicemente  vorrebbe alimentare il fuoco  anzichè  ucciderlo.
 
Non andava bene.
 
Quella sensazione di andare alla deriva non cessava mai di tormentarlo.
Per quanto lui annaspasse nello specchio dei propri desisderi non riusciva a trovare il coraggio di abbracciarli.
Perdeva tempo.
Sapeva che prima o poi qualcuno, più furbo di lui, gliela avrebbe portata via.L'immagine di Tifa che gli voltava le spalle stringendo la mano di un altro uomo gli bloccava il respiro.
Era uno scenario insostenibile perfino nella sua mente.
 
Il bar era pieno di uomini e benchè i sorrisi di Tifa vennissero offerti con la stessa gentilezza con cui si offre acqua ad un assetato Cloud cominciava ad averne paura.
Quella gente doveva ritenerlo pazzo.A dir la verità, come uomo, vivere accanto alla bellezza spiazzante di Tifa Lockheart non era cosa semplice.Quelle curve erano una maledizione e una delizia allo stesso tempo tuttavia la rispettava troppo per permettersi di considerarla in certi termini.Lei valeva molto più di quell'appetito sensuale che talvolta caricava il suo sguardo blu cielo di rossa passione.
Voleva proteggerla da sè stesso e da chi, come lui, sapeva bene cosa volesse dire desiderarla.
Il fatto che lei non si accorgesse di nulla poi la rendeva infinitamente amabile.E l'idea di dover agire prima di perdere tutto lo spingeva a cercare una via d'uscita dallo stallo della propria vita.
 
L'ultimo freno a questa sua corsa verso la felicità era una semplice e banale domanda.
 
 
Tifa gli avrebbe mai perdonato il ritardo?
 
 
 
 
FINE



Scritta  anni  fa su  Strifeheart  e rivista per  efp!Spero  vi  piaccia,  un  po'  di  Cloti  fa  sempre  bene!
  
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