POV: Arizona
Avevo affrontato Callie, finalmente le avevo detto la verità.
Sapevo che era impegnata nella lettura delle lastre della nostra piccola paziente e ne approfittai per parlarle.
Le avevo detto che mentre eravamo separate avevo frequentato una donna, e che non era stata una semplice notte di sesso, e la mia Calliope, tutto sommato, non l' aveva presa malissimo.Le cose cambiarono quando scoprì che la donna in questione era Leah, una delle specializzande dell' ospedale, con cui si sarebbe trovata a collaborare ogni giorno. Ma io non mollai la presa, ero determinata a sistemare tutto tra noi e per questo non mi arresi. Raggiunsi Callie e le dissi che se voleva che io tornassi a casa, dovevo dormire nel letto, nel nostro letto, e che il divano mi stava stretto, che se avevamo scelto di ricominciare, le cose dovevano essere fatte per bene: io dovevo smettere di scusarmi e lei di sentirsi una vittima.Lei mi aveva chiesto solo una notte per metabolizzare il tutto , e io le lasciai il tempo e lo spazio di cui aveva bisogno.
 La notte seguente
Ero emozionatissima, finalmento ero nel mio letto,o meglio, nel letto mio e di mia moglie.
Ero appoggiata allo schienale intenta a leggere un libro, ma la mia testa e il mio cuore erano da un' altra parte.
Il cuore mi batteva forte, quasi come se fosse stata la nostra prima notte, e il mio pensiero andava a Calliope, che era ancora in bagno a svestirsi. Potevo sentire il rumore dell' acqua scorrere mentre lavava i denti, e il mio cuore accellerava.
La salivazione si azzerava quando immaginavo mia moglie spalmarsi la crema sulle lunghe gambe dorate , come le avevo visto fare per tanto tempo.
Mi sentivo imbarazzata,come una liceale,e anche se sapevo che le cose non sarebbero tornate subito le stesse di sempre, lo desideravo con tutta me stessa.
Calliope uscì dal bagno,spezzando i miei pensieri, e io mi girai a guardarla. Era bellissima con quella camicina da notte Blu acceso. Si infilò sotto le coperte e mi disse:" buonanotte Arizona".
Spensi la luce e mi stesi, il cuore aveva ripreso a martellare, potevo sentirne il rumore e stavolta ne conoscevo il motivo.
Respiravo l' odore della pelle di mia moglie, ma non potevo toccarla. In me si scatenò una guerra interiore,desideravo con tutta me stessa sentirne l'essenza vellutata sotto le mie mani ma la paura di sbagliare , di affrettare i tempi, era tanta.
Poi improvvisamente sentii Calliope girarsi verso di me e i suoi occhi, profondi e sinceri, si piantarono nei miei.
Capii che anche lei non ce la faceva più, così mi avvicinai e la baciai. Fu un bacio a stampo, lungo, morbido e tormentato.
Poi le sue labbra si schiusero consentendo alla mia lingua di invadere la sua bocca e di rincorrere la sua in una danza che aveva ballato centinaia di volte, ma che non aveva smesso di emozionarmi mai. Era sempre la stessa storia, dopo ogni bacio dato a mia moglie, ecco che si faceva  sentire il solito prepotente e forte pugno nello stomaco. Altro che farfalle, Calliope scatenava in me un Rave party di unicorni!