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Autore: Benio Hanamura    26/11/2013    2 recensioni
[Mademoiselle Anne/Haikara-san ga toru]
All'inizio dell'ultimo volume del manga di Haikara-san ga toru/Mademoiselle Anne Benio scopre che Tosei ha chiesto di cancellare l'ipoteca sul castello Ijuin dalla banca di suo padre e che sua madre gli ha posto come condizione che abbandoni la carriera giornalistica a cui tiene tanto per diventare direttore di banca secondo la tradizione della famiglia Aoe. Ovviamente Benio non può accettare che Tosei faccia un sacrificio così grande solo per amor suo, così prende una drastica decisione che sconvolgerà anche il suo futuro, per poter almeno essergli di conforto e ripagarlo in qualche modo: gli annuncia che lo sposerà e gli resterà sempre accanto, proprio come Shinobu ha deciso di restare con Larissa... Ma andrà proprio così? Si può davvero imparare ad amare? Benio e Shinobu soffocheranno dunque i loro veri sentimenti in nome della gratitudine? Chi ha letto il manga sa come sono andate le cose, ma voi siete rimasti davvero soddisfatti dalla conclusione della Yamato?
Io abbastanza, tranne che per qualcosina... Questa fanfiction è una mia versione alternativa del finale del mio manga preferito, in cui ho cercato appunto di modificare ciò che non mi convinceva del tutto...
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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   Era ormai passato più di un anno da quella terribile catastrofe, di cui erano ormai sparite tutte le tracce: a Tokyo avevano ormai ricostruito le case distrutte, la vita era ripresa, coloro che avevano perduto i loro cari per forza di cose avevano ricominciato daccapo.
Benio passeggiava nel giardino di casa Ijuin spingendo una carrozzina.
“Signora Benio, allora eravate qui, vi ho cercata ovunque!!! Quante volte vi ho detto che Shusei è troppo piccolo per stare fuori in questo periodo, è ancora inverno, fa freddo!!!”
“Uffa, che noiosa, Kisaragi! Shusei non è un rammollito, è il figlio di Benio Hanamura, e non sarà certo una temperatura un po’ più bassa a metterlo fuori combattimento!”
“Siete sempre la solita, impulsiva ed irresponsabile, e non sarete mai una vera signora! Povero il mio giovin signore, che deve sopportare una moglie simile!!!” si indignò Kisaragi, anche se ormai si sapeva che anche lei voleva un bene dell’anima a quella ragazza così originale che aveva portato davvero una ventata di aria fresca nella loro antiquata famiglia.
“A Shinobu vado benissimo così, perciò non mi interessa più diventare una vera signora, dunque non preoccupatevene più, va bene?” rispose Benio rivolgendole un ghigno malefico dei suoi “Comunque l’ho coperto bene, non preoccupatevi… Rimango fuori altri dieci minuti e poi rientro… Fa un po’ di fresco, ma è una così bella giornata che è assurdo rimanersene rintanati in casa!”
Il piccolo nella carrozzina emise qualche gridolino a tono, quasi avesse capito bene la situazione e volesse sostenere la sua pestifera madre.
“Santo cielo, è terribile… Somiglia tanto al giovin signore, ma ha lo stesso carattere della madre, quando sarà un po’ cresciuto non oso pensare a cosa combinerà! Comunque, signora Benio, dovete rientrare, sono venuti a trovarvi dei vostri amici…”
“Degli amici? Che bello! Allora vengo subito, signora Kisaragi!” e si diresse verso il castello velocemente, sempre spingendo la carrozzina.
“SIGNORA, NON CORRETE COSI’, SPAVENTERETE IL PICCOLO, O PEGGIO ANCORA… LO FARETE CADERE!!!” le urlò dietro Kisaragi, ma invano, Benio la seminò e rapidamente fu dentro il castello.
“Ranmaru, Sonoko, che sorpresa! Era da tanto che non ci vedevamo, come state, piccioncini?” ridacchiò.
“Ma Benio, che dici?!?” si imbarazzò Sonoko, intravedendo con la coda dell’occhio Kisaragi che passava dopo aver raggiunto la sua inquieta giovane signora.
“La verità: non vi fate mai vedere perché preferite starvene soli soletti, provate pure a negarlo, se ne avete il coraggio!”
“Ah… Shusei inizia a somigliare davvero tanto a Shinobu, eh?” intervenne Ranmaru cambiando discorso, non solo per sé, ma anche per sostenere Sonoko, avendola trovata in difficoltà. “Comunque noi stiamo benissimo, grazie, e tu?” sapeva che ovviamente Benio adorava parlare di quel figlio che finalmente aveva avuto, dopo tutti gli imprevisti grandi e piccoli che avevano ostacolato la realizzazione del suo sogno d’amore con l’unico uomo che avesse mai amato.
“Eh, sì… però ha il mio stesso carattere, e sono certa che diventerà un uomo grandioso, forte e virile! Io stessa gli insegnerò il kendo ed altre arti marziali, quando sarà un po’ più grande!”
Ranmaru e Sonoko si guardarono sgomenti: un’altra creatura come Benio sulla faccia della terra! Ed il povero Shinobu avrebbe dovuto badare ad entrambi, ce l’avrebbe fatta a resistere senza impazzire?
“Magari più avanti gli daremo anche un fratellino, così non si sentirà solo!” aggiunse lei, facendo rabbrividire ulteriormente i suoi due interlocutori. Ma poi fortunatamente lasciò cadere il discorso quando la premurosa Kisaragi rientrò portando loro del thè “Ma ditemi, a cosa devo la vostra visita? Vi trovavate a passare o avevate un motivo preciso?”
“Per la verità siamo qui per un motivo preciso…” rispose Ranmaru, stavolta non potendo evitare di arrossire lievemente tradendo l’imbarazzo “Ti abbiamo portato l’invito al nostro matrimonio!”
“COOOSAAAAA??? Il vostro ma… Vi sposateee? TU che sposi una ragazza??? Incredibile!!!”
Ammutolì dopo aver incrociato lo sguardo da maniaco omicida che le lanciò seppure solo per un istante l’amico a quella sua battuta e tornò seria: “Beh, che dire… avremmo dovuto aspettarcelo prima o poi, ma sono comunque sopresa… E’ meraviglioso, sono contentissima, tanti, tanti auguri!!!”
“Grazie…” rispose Ranmaru, tornato al suo umore normale anche lui, mentre Sonoko si limitò a sorriderle, arrossendo ancora di più e d abbassando un po’ lo sguardo, mentre Benio aprì la busta e prese a guardare l’invito.
“Oooh, che bello sarà nel pieno della primavera, e quella Chiesa… è così piccola e carina, tutta immersa nel verde…”
“Beh, sai, non vogliamo una cerimonia troppo sfarzosa, per quanto Muso l’avesse voluta, e poi spero tanto che in quel posto ci sia meno rischio di attirare curiosi, sai com’è… Se lo sapessero le ragazze del mio fan club non oso immaginare cosa possa succedere, allora, come si dice, non resta che metterle davanti al fatto compiuto!”
“Eh, già, capisco, le tue ammiratrici sono davvero molte soprattutto ultimamente, e comunque quel posto è così romantico, ma… a proposito di Muso, allora si è rassegnato! Ricordo che quando seppe di voi due quasi non gli veniva un colpo!!!”
“Sì, ormai se n’è dovuto fare una ragione!” intervenne Sonoko “Per amore o per forza…” aggiunse, facendo uno sguardo alquanto diverso dal solito, che richiamava un tantino quello della terribile cugina, che infatti se ne compiacque.
“Ehe, ma bene, brava Sonoko, così si fa, immagino che tu lo abbia ricattato per benino, vero? Finalmente la mia cuginetta ha imparato a vivere!” sogghignò.
“Non esagerare, non è stato necessario arrivare a tanto, è bastata la mia faccia quando ha provato a dirmi che non poteva lasciare che la sua sorellina si sposasse tanto presto!” si addolcì, avendo scorto un’ombra di preoccupazione negli occhi del fidanzato, che malamente avrebbe potuto sopportare un’altra donna troppo simile al suo primo amore… Sì, effettivamente negli ultimi tempi Sonoko era cambiata: non solo dal giorno del mancato matrimonio di Benio e Tosei aveva adottato un look più moderno, utilizzando molto raramente il tradizionale kimono e non tornando più alla vecchia pettinatura, ma era pure molto meno timida del solito; tuttavia restava molto diversa dalla cugina, non arrivava certo ai suoi livelli e comunque non avrebbe mai deluso il suo adorato Ranmaru.

 Andati via Ranmaru e Sonoko, Benio diede da mangiare a Shusei, lo cambiò e lo mise a letto. Faceva buio ancora abbastanza presto ed infatti dopo aver sbrigato quelle poche faccende si rese conto che il sole stava ormai per tramontare… Anche Kisaragi se ne rendeva conto, per quanto fosse in fondo rimasta la stessa ragazza esuberante ed un po’ irresponsabile di sempre su come si prendeva cura del figlioletto c’era ben poco da contestare alla sua giovane signora, infatti non era stato necessario dirle che per quel giorno un bimbo piccolo come lui si era stancato abbastanza. Come al solito  Benio si sedette sulla sedia a dondolo accanto alla culla in attesa che Shusei prendesse sonno… Sapeva bene che cercando di cantargli una ninna nanna con la sua voce avrebbe senz’altro ottenuto l’effetto contrario, così gli raccontava delle storie, per quanto, come ci si poteva aspettare da lei, non erano le classiche favolette, ma generalmente narravano di certe sue imprese bellicose, come quando, anni prima, aveva messo K.O. l’ “indomabile” Ushigoro che ormai non era più un bandito ma continuava a chiamarla “capo”, o quando aveva tenuto testa, praticamente da sola, alla terribile “banda della violetta”, quel gruppo di scapestrati che in fondo erano mossi soltanto da un sincero affetto nei confronti della sua ormai grande amica Kikiji… Kikiji che presto sarebbe diventata ben più che un’amica per lei, dato che aveva deciso finalmente di tagliare i ponti col suo passato e lo aveva ampiamente dimostrato quando, appena pochi giorni prima, aveva intrapreso un viaggio nel paese natale del suo defunto amore per recarsi a far visita alla sua tomba, dove aveva lasciato le tavolette mortuarie che le avevano dato conforto in tutti quegli anni… Perché, cosa che aveva confidato soltanto a lei, non ne avrebbe avuto più bisogno: il suo Koji-san sarebbe rimasto per sempre nel suo cuore, fra i suoi ricordi più belli e tristi, ma la vita doveva andare avanti, magari accanto ad un nuovo amore… Quella donna, che le era sembrata sempre tanto adulta e matura grazie alla sua grande saggezza, aveva lasciato trasparire di nuovo la sua ancora giovane età quando era arrossita violentemente nel confessare che alludeva proprio al maggiore Hanamura, che fra l’altro aveva poi riconosciuto fra le fiamme, anche se lo aveva distinto non più che per pochi attimi. Benio si era sentita molto felice anche per il suo povero padre, che per troppo tempo aveva chiuso completamente il suo cuore, dopo la morte dell’adorata moglie: ormai era solo questione di tempo ed avrebbe trovato anche il coraggio di vincere la sua incredibile timidezza per chiederle formalmente di sposarlo, per trovare finalmente anche lui un po’ di meritata serenità. Certo, fra di loro c’era una certa differenza di età, ma sicuramente lei e suo padre si sarebbero ben intesi, dato che sui loro reciproci sentimenti non c’era il minimo dubbio, ed avrebbero saputo superare facilmente ogni possibile difficoltà legata a questo ed altro; l’unica cosa impossibile forse sarebbe stato chiamare la nuova giovane moglie del padre “mamma”, ma questo non era che un dettaglio insignificante, come pure la differenza di età ed i rapporti di parentela che ci sarebbero stati fra Shusei ed eventuali figli che Kikiji avrebbe potuto avere, dato che di ciò che pensava la società “benpensante” non le era mai importato nulla.
   Non era rimasta lì seduta più di un quarto d’ora che, come pure accadeva spesso, Shusei era ancora sveglio come un grillo, mentre lei era già nel mondo dei sogni: nello svolgimento del suo nuovo ruolo di moglie e madre Benio si stancava molto di più che dopo un’intera giornata di allenamenti di arti marziali e di lavoro in redazione, perché tutto sommato soprattutto per un tipo come lei era stato difficile abituarsi completamente alla cosa, anche se lo faceva per il suo adorato Shinobu, e questo rendeva tutto estremamente piacevole.
Più tardi, quando finalmente anche il piccolo aveva ceduto al sonno, la porta della stanza si aprì e Benio era davvero buffa in quel momento, mentre russava con la testa buttata all’indietro! A Shinobu sfuggì una risatina, ma si controllò, apprezzava troppo gli sforzi della moglie per prenderla in giro anche in quella situazione; quindi si avvicinò e si chinò su di lei, per darle un tenero bacio sulla fronte, al che lei riaprì gli occhi: “Shinobu, sei tornato…”
“Scusami, amore, non volevo svegliarti!”
“Ma no, scusami tu, sono proprio un disastro, addormentarmi così mentre avrei dovuto magari prepararti un bagno caldo, o la cena! Sarai stanco dopo il viaggio in treno, sei andato e tornato in un giorno, magari avresti potuto trattenerti per la notte e rincasare con calma domattina…”
Shinobu le sorrise: “No, assolutamente, dovevo tornare da te e da Shusei il più presto possibile: dopo che siamo stati separati così tanto tempo penso che ogni minuto in più lontano da voi è tempo sprecato! Mi sembrava doveroso dare un saluto a Larissa il giorno del suo compleanno, ma poi fatto questo non avevo più motivo di restare lì… già sei troppo generosa non prendendotela a male quando ti lascio per tornare ogni tanto da lei…”
“Non dire sciocchezze, Shinobu!” rispose lei, prendendo una sua mano fra le sue “Larissa è pur sempre la donna che ti ha salvato la vita ed anch’io devo esserle debitrice! Ci ha fatti soffrire, ma non per cattiveria e se non ci fosse stata lei noi non ci saremmo più ritrovati e non avremmo avuto Shusei… Prima o poi voglio venire anch’io con te a far visita alla sua tomba per ringraziarla per bene… E’ in un luogo bellissimo, vero?”
“Sì, su una collina da cui si vede il mare… e ci sono moltissimi fiori… Anche lei sarebbe felice che tu la venissi a trovare, Benio, ti ringrazio molto anche da parte sua…”
Benio colse il velo di tristezza caduto in quel momento sugli occhi di Shinobu e gli strinse forte la mano… Anche Larissa era stata importante per lui, e gli era dispiaciuto molto perderla, avrebbe tanto voluto averla accanto come una di famiglia, era pur sempre la moglie del suo defunto fratellastro! Avrebbe anche voluto che lei gli avesse parlato un po’ di più di Sasha, che non aveva mai avuto modo di conoscere…
“Non preoccuparti, Benio, va tutto bene…” e l’abbracciò, ma quando fece per baciarla gli strilli di Shusei, che aveva sentito il suo papà, lo fermarono. 
“Ah, dimenticavo…” riprese Shinobu, mentre Benio si era precipitata da Shusei per controllare che tutto fosse a posto “… c’è una lettera per te, è di Tamaki!”
“Tamaki???” Benio si sentì talmente felice da quella notizia che strinse un po’ troppo Shusei, che però mostrò subito il suo malcontento e lei allentò la stretta.
“Sarà meglio che tu lo dia un po’ a me” le disse Shinobu, e prese il piccolo fra le braccia “Allora, Shusei, hai fatto il bravo, oggi?”
   Intanto Benio leggeva la lettera della sua migliore amica. Era da tanto tempo che non aveva sue notizie, in pratica da quando, appena un paio di settimane dopo il terribile terremoto, subito dopo la partenza di Larissa per il sanatorio, lei aveva finalmente sposato il suo Shinobu, senza voler aspettare che tutto in città fosse completamente a posto, dato che con tutto ciò che avevano passato per ritrovarsi non avevano voluto più perdere altro tempo prezioso della loro futura vita insieme. Appena pochi giorni dopo il suo matrimonio infatti Tamaki si era congedata da lei annunciando che si sarebbe trasferita nella filiale della Manciuria del giornale per cui lavorava: una decisione improvvisa presa però non a caso… Come le era sembrata timida la sua migliore amica, che sempre apparsa così sicura di sé, quando le aveva raccontato ciò che era accaduto fra lei e Shingo fuori la Chiesa! In quel momento Tamaki lo aveva profondamente disprezzato per la totale mancanza di rispetto che lui le aveva dimostrato, ma era durato pochissimo: aveva avuto tanta paura quando, meno di un’ora dopo, la terribile catastrofe si era scatenata e lui aveva rischiato di finire sotto le macerie della Chiesa, ed aveva sofferto ancora di più quando aveva poi saputo che lui, il giorno successivo al matrimonio, aveva era partito senza dire niente a nessuno tranne che a Shinobu per tornarsene in Manciuria per sempre. Perché in realtà quel rancore sordo che aveva provato non era rivolto a Shingo, ma a se stessa, sempre tanto ostinata nel cercare di soffocare un sentimento per lei inaccettabile, un amore per un tipo di uomo che secondo i suoi canoni di riferimento lei avrebbe dovuto disprezzare… Così Tamaki aveva immediatamente deciso di seguirlo, perché anche se non era da molto tempo che lo conosceva ne era certa: aveva trovato finalmente l’uomo della sua vita, era lui e nessun altro che avrebbe voluto avere accanto per sempre, perciò non se lo sarebbe lasciato scappare, a costo di inseguirlo in capo al mondo!
“Cosa ti scrive Tamaki?” chiese Shinobu, dopo aver rimesso a letto Shusei, che finalmente era crollato fra le sue braccia.
“Tamaki ha appena avuto una bambina!” annunciò felice Benio “A quanto pare non ha impiegato poi tanto a convincere Lupo a sposarla, c’era da aspettarlo… L’hanno chiamata Yukino e Lupo… Oh, non riesco proprio ad immaginarlo, Tamaki dice che è pazzo di felicità, proprio uno come lui!”
“Non c’è poi da stupirsi tanto” commentò Shinobu “Lupo vuole sempre sembrare un duro, ma in realtà è molto sensibile e generoso e… Tamaki gli è piaciuta subito, ma purtroppo non si sentiva degno di lei… Lui era un bandito una volta, lei una ragazza di buona famiglia… Per questo aveva preferito andarsene, non gli sembrava possibile interessare davvero ad una come lei e non voleva nemmeno che lei rinunciasse alla sua vita agiata ed al suo ambiente per per uno come lui. Shingo è fatto così, meno male che Tamaki è stata abbastanza testarda per tenergli testa! Ma avrei dovuto aspettarmelo da lei, in fondo la conosco fin da quando era una bambina! Sono certo che saranno felici insieme… quasi come noi…”
Benio annuì, con un sorriso imbarazzato non molto frequente per una come lei: “Sai, buone notizie anche per Tosei: pare che con Palè sia una cosa seria…”
“Palè? Ah, sì, è quella ragazza che ha conosciuto durante quel viaggio di lavoro in Francia, vero?”
“Sì… Tosei l’ha aiutata molto, grazie a lui non solo ha ritrovato la famiglia del padre che non aveva mai saputo nulla di lei, ma poi sua zia l’ha accettata come figlia del defunto fratello ed ultimamente l’ha anche presentata in società; tuttavia la settimana scorsa è arrivata in Giappone, ha lasciato tutto per raggiungerlo e si è presentata in redazione perché lui la accettasse a lavorare alla Jodansha come giornalista. L’altro giorno li ho incontrati quando sono stata a casa a trovare papà e Kikiji e per come camminavano insieme non sembravano certo semplici colleghi… Li ho chiamati più volte, ma ce n’è voluto perché si accorgessero di me: si vedeva che erano persi l’uno per l’altra, proprio come Ranmaru e Sonoko!” ridacchiò “Del resto Tosei me l’aveva detto che si erano tenuti in contatto… Lui mi aveva raccontato che Palè in realtà non aspirava a diventare una nobildonna, ma da questo a voler diventare proprio una giornalista come lui pare una coincidenza un po’ troppo grande, non credi? Aaah, un amore che appena sbocciato ha resistito alla distanza, che cosa romantica…”
Benio sembrava davvero incantata nel commentare la situazione di Tosei e Palè e Shinobu la prese in giro: “Questa sì che è una sorpresa, tu che ti emozioni tanto per le cose romantiche, incredibile!”
“Ma no… lo sai che in fondo io sono molto romantica, anche il nostro amore ha retto alla distanza, no? E comunque sono contentissima per Tosei, lui merita tanto di essere felice… Ha fatto tanto per me… per noi… Non gli sarò mai abbastanza riconoscente! Tu però sei il solito antipatico!” e fingendo un tono arrabbiato gli fece una smorfia e gli voltò le spalle.
“Gli sono grato anch’io, tanto… infinitamente!” rispose Shinobu avvicinandosi a lei ed abbracciandola da dietro “E certamente non solo perché ci ha restituito la nostra casa: lui rinunciando a te ci ha restituito la nostra vita, la vita felice che a causa della mia scarsa risolutezza ho rischiato di perdere per sempre!”
“La colpa sarebbe stata soprattutto mia, lo sai…” rispose Benio “Mia e della mia cocciutaggine nel non voler ammettere i miei sentimenti per te, che ha provocato solo guai… Ho incontrato Innen e…” la sua voce si fece triste, iniziando a tremarle un po’.
“Basta rimpiangere il passato, Benio, è inutile, non ci appartiene più...” la fece voltare, e le accarezzò il viso da cui era scesa una lacrima.
“Entrambi abbiamo fatto degli errori, ma l’importante è che ci siamo lasciati tutto alle spalle… Ora noi, come pure i nostri amici più cari, abbiamo trovato la felicità… E’ ovvio, potremo trovare nuovi problemi, nuove difficoltà, ma quel che conta è che li affronteremo e li supereremo insieme, non sei d’accordo?”
“Sì, certo, Shinobu, hai ragione!” annuì Benio commossa, e si abbandonò nuovamente al suo abbraccio.




Note dell'autrice:
Ed eccoci all’epilogo: spero che non vi sembri troppo mellifluo, ma che volete farci, volevo assolutamente un bel lieto fine per tutti! E per ottenere questo ho dovuto fare un ulteriore ritocco alla storia, anzi, in questo caso dovrei dire uno stravolgimento, perché in originale Palè non è una ragazza, ma nemmeno un ragazzo di età simile a Benio ed ai suoi amici… è un ragazzino di soli 12 anni!!! Ma non solo, è anche un personaggio molto equivoco, è una fotocopia maschile di Benio che si traveste da donna e, anche se si dichiara sempre maschio, ad un certo punto dice a Tosei: “Innamorati di me sul serio, monsieur!” Con la conseguenza che alla fine il suo rapporto con Tosei non risulta nemmeno troppo chiaro, viene detto che Tosei lo adotta, ma Tosei non è nemmeno omosessuale e tanto meno pedofilo, ed invece a proposito del sentimento che lo legherà a Palè resta alquanto nebuloso. Mazzata finale, l’autrice svela, in una frasetta finale, che il poverino morirà giovane, a soli 38 anni, per chissà quale oscuro motivo!
Non potevo certo tollerare una sorte così triste per uno dei miei personaggi preferiti: per me lui meritava un nuovo amore con la A maiuscola, proprio come Ranmaru, e così almeno nella fan fiction lo ha avuto!
Per quanto riguarda le altre coppie, qualche ritocchino ulteriore c’è stato per Ranmaru, che nel manga originale non porta un invito a Benio, ma va al castello per confidarle i suoi problemi con il fratello di Sonoko; tuttavia alcune frasi, tipo quelle su Shusei, sono più o meno quelle del manga, perché Shusei è proprio una mini-versione di Shinobu col carattere di Benio (a proposito, l’immagine di lei che si addormenta russando con la testa buttata all’indietro è conforme al personaggio ed alla sua innata e spesso inconsapevole comicità)!
A proposito di Shingo e Tamaki, nel manga viene solo lasciato intendere che lei si è trasferita in Manciuria a lavorare e che lì staranno finalmente insieme. La bimba l’ho voluta aggiungere io, e sceglierne il nome è stato fin troppo facile.
Altra noticina riguarda Kisaragi: essendo lei la governante non dovrebbe portare il thè agli ospiti, ma in originale viene mostrato che poiché gli Ijuin sono caduti in disgrazia Benio ha dovuto licenziare tutta la servitù, ma ovviamente Kisaragi, che lavora al castello fin da quando era poco più che una ragazza, non ne ha voluto saperne di andarsene ed è rimasta con loro anche senza stipendio, dato che li considera ormai la sua famiglia.

Beh, a questo punto credo proprio di non dover aggiungere altro: spero tanto che la mia fan fiction vi sia piaciuta. In ogni caso vi invito a postare i vostri commenti!^^

 
  
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