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Autore: Neverland98    28/11/2013    1 recensioni
[Dal capitolo 9]
La porta si aprì lasciando entrare una luce accecante che la costrinse a chiudere gli occhi, “Finalmente”, pensò, “Sono libera!”.
Genere: Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In piedi sul balcone, Elsa osservava il mare da lontano, affascinata dall'andirivieni frenetico delle onde che si infrangevano sugli scogli.
Era l'ora del tramonto e l'acqua aveva assunto sfumature meravigliose, il cielo si era tinto di rosa e il silenzio veniva interrotto solo dal suono delle onde e dal canto dei gabbiani.
Si era stretta nell'accappatoio avvertendo la brezza fresca accarezzarle la pelle ed era rientrata in casa.
Tim
Una lacrima le bagnò la guancia.
Domani mi sposo!
Sospirò, contemplando l'abito da sposa steso sul letto.
-Dove sei? - sussurrò fissando il mare che si congiungeva all'orizzonte:- Perchè te ne sei andato?
Era stato lui a parlarti la prima volta, ti si era avvicinato silenzioso, non te n'eri nemmeno accorta, persa com'eri nei tuoi pensieri.
- Ti sei fatta male cadendo?
Come prego?
Voglio dire cadendo dal paradiso. Perchè sei un angelo no?
Ah ah. Che modo patetico e assolutamente squallido per provarci con una ragazza! Ti do un consiglio: la prossima volta che decidi di provarci con me... non farlo!
Era stato allora visto che avevi visto il suo sorriso per la prima volta, quel sorriso insopportabile e sensuale, arrogante e romantico.
Era stato allora che te n'eri innamorata.

 

I ricordi le trapassavano la carne come lame aguzze riaprendo cicatrici non ancora riemarginate.
Pensandoci ora pareva quasi comica come cosa, un uomo affascinante e circondato da belle ragazze che in quella sera d'autunno aveva notato una ragazza senza trucco, con la tuta e una ventina di buste della spesa appese alle mani. Non era mai stata particolarmente bella né si era mai sentita come tale, ma solo quando era tornata a casa, si era specchiata e aveva visto il mascara colato intorno agli occhi e la coda disfatta dal vento forte, aveva capito che quel tipo così carino l'aveva solo presa per il culo. Probabilmente una scommessa tra amici: “Provaci col panda biondo laggiù!”.
Sicuramente era andata così.
Almeno all'inizio.

- Ciao angelo!
Si era seduto accanto a te.
Ci conosciamo?
Avevi bevuto un po' del cappuccino davanti a te, meditando una via di fuga da quel bar che improvvisamente era diventato un po' troppo affollato.
La verità è che dopo la figura di merda del giorno prima avresti solo voluto nasconderti sotto il tavolino al quale eravate seduti.
Ma come non ti ricordi? Ieri sera... Vicino al centro commerciale... Andiamo! Non dirmi che cadendo hai battuto la testa così forte da avere problemi di memoria!
Aveva sfoggiato di nuovo il suo sorrisetto da schiaffi.
Ah già, ora ricordo! - avevi replicato – E mi pare di averti dato anche un consiglio... A quanto pare sei tu ad avere problemi di memoria.
Aveva ampliato il suo sorriso: - Touchè

Prese tra le mani l'abito bianco e lo osservò per bene. Non le piaceva affatto. Era troppo da principessa e lei al suo matrimonio aveva sempre sognato di indossare una abito più semplice ma elegante, possibilmente di seta. L'aveva accettato solo perchè non aveva voglia di litigare anche per questo. In fondo James era perfetto: ricco, bello e innamorato perdutamente di lei.
Forse era stato per questo che aveva accettato di sposarlo.
O forse per attuare una vendetta trasversale nei confronti di Tim e farlo pentire di essersene andato.
Probabilmente una cosa stupida e infantile, ma in quel momento le era parsa la cosa migliore da fare e non poteva certo tirarsi indietro il giorno prima del matrimonio. Non era così stronza. Non avrebbe fatto a James quello che Tim aveva fatto a lei.

 - 
Allora me lo dici il tuo nome?
Continuava a fissarti, seduto di fronte a te.
Sai che c'è? Questo bar è diventato troppo piccolo per i miei gusti!
Avevi fatto per alzarti, ma lui ti aveva trattenuto per il polso. Un gesto delicato ma deciso. L'avevi guqrdato di sbieco: - Cosa cavolo hai intenzione di fare?
Ah, bene! L'angelo più acido che abbia mai incontrato.- aveva alzato gli occhi azzurri al cielo.
Non sono acida!- avevi ritratto la mano irritata dal fatto che uno sconosciuto potesse trattarti così.
Dimostralo allora. Dai, ti offro qualcosa...
Avresti voluto dirgli che avevi appena finito di bere il caffè, ma il suo sguardo magnetico ti aveva zittito. Ti eri seduta con aria contrariata.
E vabbè, se proprio devo!
Finalmente ti ho convinto! Cosa prendi?
Un caffè!
Un'altro?- ti aveva fissato allibito indicandoti la tazzina vuota davanti a te.
Quella era stata la tua seconda figura di merda.
Ecco perchè sei così acida!- era tornato a sorridere e tu eri tornata a trattenere l'istinto di mollargli un ceffone.
Spiritoso! Comunque sono in grado di reggere anche dieci caffè, se voglio! Ma per non farti preoccupare prenderò una brioche!
Grazie per il pensiero!
Aveva chiamato un cameriere e gli aveva riferito le ordinazioni sue e della “sua signora”, come aveva sussurrato nell'orecchio del cameriere guardandoti con aria di sfida.
Non sono la tua signora.- lo avevi informato quando era tornato a sedersi.
Non ancora!-
E questa volta ti aveva sorriso davvero.

Adagiò con eccessiva cura l'abito sul letto e si accasciò sul pavimento stringendosi le ginocchia.
Ormai aveva le guance fradice.
Si rese conto solo in quel momento di essere rimasta in accappatoio e decise di indossare qualcosa di decente per la cena.

-Sei bellissima!
Ti aveva sussurrato nell'orecchio stringendoti più forte. Sentivi i suoi baci invadenti sul collo e chiuso gli occhi. Ti aveva rovesciato sotto di sé e ti aveva sfilato la camicetta.
E tu sei un bugiardo!
Avevi replicato aiutandolo a spogliarti.
Avevate passato tutta la notte insieme, finchè le luci dell'alba non erano entrate dalla finestra di casa sua svegliandoti.
Lui dormiva ancora.
Ti eri rivestita in silenzio ed eri sgattaiolata via senza smettere di ridere.


- Amore?
James entrò in camera senza bussare
E' pronto! Vieni di sotto?
Certo, tra un attimo!
L'uomo le si era avvicinata baciandola con passione.
Domani sarà il più bel giorno della mia vita!
Aveva mormorato abbracciandola.
Anche per me!
E il suo cuore aveva ripreso a sanguinare.





 

 

 

   
 
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