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Autore: TinaTroll    28/11/2013    3 recensioni
Katara e Aang sono fidanzati da quasi un anno ormai, la loro relazione va a gonfie vele. Ma cosa succede quando arriva un nuovo avvenente studente interessato in Katara? La sua relazione verrà messa in pericolo da questo ragazzo che Katara disprezzerà, ma con il tempo imparerà ad ammirare e non solo... AU Kataang e Zutara. PS:Zuko un po' OOC c:
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aang, Katara, Quasi tutti, Zuko
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Zitti, lo so, lo so! Quasi un mese! Scusate il ritardo (anche se non ho "appuntamenti" precisi per gli update) ma col cellulare è noioso scrivere, plus il wi-fi è morto, quindi questo update è stato ritardato di tre giorni (ora ho internet sul cellulare) *risatina nabba* hihihihi
Capitolo 10:

Katara's POV


Tutti i nostri problemi sembrarono risolti. Ad Ozai furono dati venticinque anni di carcere, così Zuko fu libero di trasferirsi dallo zio. A scuola era tutto tranquillo, gli studenti aspettavano con ansia l'arrivo della pausa invernale, non c'erano problemi. Zuko era più tranquillo ora, si sedeva con noi e parlava con voce calma, non con la rabbia e la frustrazione che lo avevano perseguitato negli ultimi anni. Non eravamo ufficialmente insieme ma...eravamo qualcosa. Dettaglio che non sfuggì a Sokka, infatti ci controllava come un maniaco, lasciandoci appena l'aria per respirare. Propio per questo "antagonismo" nei suoi confronti mio fratello non fu per niente felice quando Zuko dovette venire da noi per una settimana, visto che Iroh era andato a trovare un amico malato fuori cittá. Gran fu la prima a voler ospitarlo, mi espresse subito la sua volontà di volerlo aiutarlo, in quanto lo trovò in una situazione al quanto fragile. Gli fu data la camera di mio padre, che non veniva usata da almeno tre anni, e scacciò quasi subito il disagio. Ero abbastanza euforica, sia per il fatto che Zuko era qui, ma anche per il fatto che l'occupazione ci dava almeno quattro giorni liberi. Sarebbe stata una bella settimana...

Normal POV


La casa era silenziosa. L'unico rumore proveniva dal salone, ed era quello dell'orologio che segnava le due di notte. Il ticchettio delle lancette fu accompagno dal suono di passi che scendevano le scale. Katara, in camicia da notte, si diresse verso la cucina. Aprì il frigo, e anche se la luce dell'elettrodomestico era debole, vide la muscolosa schiena nuda dell'ospite seduta sul divano di faccia alla cucina. Zuko si girò e sorrise quando si accorse di Katara, che gli rispose allo stesso modo. La ragazza chiuse il frigo e approcciò con un bicchiere di latte in mano il suo coinquilino; egli allargò un braccio e lei ci si buttò dentro senza esitazione, appoggiando la sua testa sul suo petto. Zuko sospirò "Non riesci a prendere sonno?" Katara prese un sorso di latte "Mi sembra che non sia l'unica." il ragazzo aprì la bocca per obbiettare ma Katara gli mise il bicchiere di latte in bocca "Shh! Rovini il momento. " Zuko inarcò un sopracciglio prima di aprire le labbra e permettere al liquido di entrare. Katara mise il bicchiere sul tavolino al suo fianco e riposò la sua mano sinistra sull'addome scolpito del ragazzo "Sei felice di essere qui?" gli occhi gialli di Zuko si fecero più vicini, così come il resto del suo corpo "Molto felice." disse con un sorriso malizioso, prima di chiudere la distanza dai due. Le braccia di Katara si chiusero intorno al collo del ragazzo, mentre lui rendeva il bacio più profondo tenendola per i fianchi.
Quando si staccò lentamente da lei, mordendole delicatamente il labbro inferiore per un istante, sorrise e fece segno verso le scale "Ti riporto in camera tua?" la ragazza inarcò un sopracciglio "Mi riporti? Che intend-Oh!" Zuko la prese in braccio, stile matrimonio, per poi cominciare a salire su per le scale. Katara rise prima di affondare la sua faccia nel forte braccio di lui, e addormentarsi. Zuko la poggiò nel letto, le sistemò le coperte sopra e le lasciò un bacio sulla fronte "Buonanotte Katara." uscì dalla stanza, ma non prima di vedere il libro sul comodino della quindicenne. Il ragazzo sorrise al ricordo e si diresse verso la sua stanza, spegnendo le luci dietro di lui.

La mattina dopo!

I due fratelli, plus Zuko, facevano colazione discutendo di scuola. Il diciasettenne aveva aggiunto al suo "look" una maglietta rossa e dei pantaloncini neri da ginnastica. Proprio mentre sollevava il suo cucchiaio Kanna, la nonna dei due, scese in cucina con un grande sorriso in volto. Katara fu la prima a notarlo e chiese "Hey nonna, sembri allegra, è successo qualcosa?" la donna si avvicinò, fece un cenno a Zuko, che ricambiò, e poi si mise di fianco a lui "Sta per arrivare qualcuno dal nord ragazzi." Sokka alzò la testa di scatto "Pakku sta tornando? Dio...cominciamo a pregare." sua nonna gli lanciò uno sguardo di rimprovero prima di aggiungere "Viene Pakku sì, ma non è solo." il ragazzo dalla pelle chiara non aveva idea di chi stessero parlando, o di cosa stessero parlando, ma doveva essere qualcosa di bello visto che gli occhi dei fratelli si illuminarono e gridarono all'unisono "Papà!" Kanna annuì e si rialzò "E saranno qui anche tra poco, meno di dieci minuti precisamente. " Sokka spalancò gli occhi "Penso abbia voluto farvi una sorpresa, ma quando lo ho chiamato non è stato difficile capire dal sottofondo di clacson che non poteva essere al nord." sorrise soddisfatta e poi tornò verso la sua camera. Sokka stava saltellando in salone, urlando qualcosa di incomprensibile, mentre Katara fissava il vuoto, con un gran sorriso sulla faccia. Zuko si poggiò con il mento sul suo pugno, guardando la ragazza seduta vicino a lui "Quanto tempo è che non lo vedi?" la ragazza scosse le spalle "Due anni e mezzo...mi è mancato molto. Ma capisco se non ci ha portato con sé al nord...non che ci volessi andare, tutti così maschilisti." mormorò l'ultima parte "Ma mi è mancato molto." Zuko sorrise e aggiunse "Sono felice per te, occhi blu." la ragazza si girò "Fermo un po', 'occhi gialli', devi essere presentato anche tu, ricordi?" il ragazzo divenne di ghiaccio, e Katara scoppiò a ridere alla sua reazione "Oh poverino, paura di essere bastonato?" Zuko abbassò la testa, e Katara poté giurare di aver sentito una risata, ma poi quando lui alzò la testa notò nei suoi occhi un'espressione tristissima. Come un cucciolo di golden retriever bastonato. Katara sentì il bisogno di piangere per la tristrezza in quello sguardo. Prima di notare che Zuko si morse il labbro per trattenersi dal ridere, la ragazza gli diede una botta sulla spalla "Hey! Pensavo stessi per metterti a piangere. Diavolo, dovresti fare l'attore, era tutto così vero!" lui sorrise "Io? Tu dovevi vedere la tua faccia, eri tutta 'Oh cucciolotto mi dispiace!' eri praticamente pronta ad abbracciarmi." Katara cominciò a ridere, prima di essere interrotta dal suono del campanello. Scambiò uno sguardo sospetto col fratello, la cui testa era sbucata fuori dal corridoio. I due Kuruk si avvicinarono cautamente alla porta, Sokka allungò la mano scura verso la porta e la aprì di colpo, rivelando un uomo. Era alto pochi centimetri più di Zuko, pelle scura e occhi blu, quindi non era difficile capire con chi fosse imparentato. Katara gli buttò le braccia intorno al collo, fece lo stesso Sokka, l'uomo ricambiò il gesto abbracciandoli entrambi, e sussurrò "Mi siete mancati tanto ragazzi..." fece un passo indietro osservando i due "Guardate quanto siete cresciuti, siete così alti!" l'uomo improvissamente alzò lo sguardo e notò il ragazzo dagli occhi gialli che li osservava, con un'espressione di tristezza e gelosia. Diresse uno sguardo alla figlia "Avete adottato un altro ragazzo mentre ero via?" chiese sarcasticamente, proprio in quel momento entrò nella stanza Kanna, che salutò l'uomo "Hakoda, quanto!" poi diresse uno sguado verso Zuko "Oh...vieni, te lo spiego." e detto questo portò l'uomo verso la cucina. Sokka stava per chiudere la porta quando un piede si infilò "Mi volete lasciare fuori?" chiese la voce di un uomo. Katara spalancò la porta e abbracciò l'uomo sulla sessantina "Pakku!" Pakku lanciò una valigia nelle braccia di Sokka prima di ricambiare il gesto. Entrò chiudendosi la porta alle spalle. Voleva dirigersi subito verso Kanna, quando vide una testa piena di capelli neri e arruffati dargli le spalle, diede un colpo di tosse, inarcando un sopracciglio verso i due ragazzi. Zuko non sentì comunque, troppo concentrato ad ascoltare le parole che venivano silenziosamente scambiate in cucina, ma poté udire solo: mostro-abuso-zio-solo-ospitare. Sentii la mano gentile e leggera di Katata sulla sua spalla, e si girò per vedere Sokka vicino ad un uomo. Si alzò e allungò la sua mano "Zuko...piacere." l'uomo ricambiò il gesto "Pakku." si girò verso Sokka "Sokka perchè Zuko gira in "pigiama" in casa di vostra nonna?" Katara strinse gli occhi "Lo zio di Zuko è fuori città quindi sta da noi fino a domenica." l'uomo scrutò il diciasettenne "Zuko? Questo nome non mi è nuovo, potrei sapere il tuo cognome ragazzo?" l'altro annuì "Agni, Zuko Agni." Pakku scrolló le spalle,quel nome non sembrò dirgli niente e anche se lo aveva fatto lui non lo mostrò. La nonna ed il padre dei ragazzi uscirono dalla cucina, e la donna abbracciò Pakku "Sei ancora in forma, anche con tutte queste vecchie ossa!" i due risero.
Katara notò gli sguardi di pena che Hakoda lanciava a Zuko, e cercò un momento per chiedergli di smetterla, essendo consapevole del fatto che al ragazzo dagli occhi gialli non piacevano per niente.
Kanna chiese, sorseggiando una tazzina di tè "Allora Pakku e Hakoda, resterete qui a dormire spero." i due uomini sorrisero "Io sì mamma, ma Pakku andrà a visitare Yugoda." la donna lanciò uno sguardo sospettoso al coetaneo, che scosse le spalle.

Katara's POV

Ero intenta a praticare i più che complicati problemi di matematica, quando mio padre entrò. Si sedette sul letto, mettendomi una mano intorno alle spalle "Allora Kat, tua nonna mi ha detto di Zuko..." alzai lo sguardo dai libri "Deve aver vissuto un'infanzia, e vive un'adolescenza, difficile." annuì, capendo che stava cercando di arrivare ad un punto preciso "Ora dovrà avere qualche problema...cleptomane o sociopatico che tu sappia?" sgranai i miei occhi "Papà di che stai parlando, Zuko è normalissimo, al massimo un po'...urm...giù di tono." scelsi di ignorare il particolare degli anti-depressivi. Mi guardò per un po' con sospetto nei suoi occhi blu chiari "Non lo so Katara...è in uno stato abbastanza delic-" mi alzai e mi piazzai davanti a lui "Zuko non è una bambola di cristallo. Lui è forte, ce la ha sempre fatta, continuerà a farcela." con questo uscii dalla camera, sbattendo la porta. Fui quasi sicura di sentire mio padre sussurare "Ora capisco..."

Zitti. Lo so, lo so. Quasi un mese.
  
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