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Autore: _Im a Unicorn_    29/11/2013    2 recensioni
"Rock and Roll is about rebelling. It's about being young and doing dumb shit and going out and doing whatever the fuck you want that makes you happy."
-Danny Worsnop.
Genere: Comico, Erotico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quanto riesce a snervarmi la mia sveglia.
Seriamente.
Ho impostato la suoneria “rumori di bosco” per svegliarmi alle sei di mattina, nella speranza di evitare quell'insopportabile “BIP BIP BIIP BIIIIIP” delle classiche sveglie dei cellulari anni'80.
Perchè uno legge “rumori di bosco” e automaticamente pensa al fruscio delle foglie, all'acqua dei fiumicelli che scorre, cioè, cose rilassanti. Invece sembra che sessanta specie diverse di volatili stiano facendo un'orgia all'interno del mio telefono.
Ho matematica alle prime due ore.
Mi sveglio con un orgia di uccelli e hanno pure il coraggio di farmi fare matematica alle prime due ore.
Poi mi spiegheranno a cosa serve matematica a scuola.
A cosa serve matematica in generale.
Mi alzo, strofinandomi gli occhi, rendendomi conto solo dopo averlo fatto che la sera prima avevo dimenticato di struccarmi.
Apro i vetri della finestra che da sulle montagne di fronte a casa mia, scostando le tendine, mentre un venticello gelido mi colpisce.
Inverno, grazie a Dio.
Accendo lo stereo, facendo partire i Led Zeppelin mentre mi vesto velocemente, sculettando per la stanza.
Mi infilo le scarpe, mi metto quel filo di rossetto rosso scuro per il quale James mi chiama “Tristana la Bottana”, mi sistemo i capelli e rifaccio il letto, per fiondarmici sopra qualche secondo dopo, aspettando il messaggio di Michelle che annuncia l'arrivo del bus.
Prendo il volantino della scuola di musica e lo rileggo un'altra volta.
“Scopri il tuo talento! Facile, veloce, divertente!”
Non capisco perchè ci debbano trattare da idioti quando creano i volantini.
Sono come le campagne pubblicitarie per convincere la gente a fare il biglietto sugli autobus.
“Io vado e non evado! E se il biglietto non avrai, la multa prenderai.”
Della serie, ma siamo davvero così ritardati?
Il telefono vibra e mi affretto a scendere le scale ed uscire, rincorrendo il bus che si ferma per pietà, come tutte le mattine.
Salgo sul pulmino giallo, mezzo scrostato, degli anni'60, riverniciato da poco per togliere le fantasie Hippie che ci stavano disegnate fino a qualche anno prima.
Mi siedo vicino al mio amico di autobus Lenn.
“Ciao Lenn.”
“Ciao Rebby..”
Lenn è l'unico che mi chiama Rebby, è un ragazzone grande e grosso, con lo sguardo smarrito e una quantità veramente eccessiva di bava.
Ma la cosa davvero importante è che è l'unico che mi chiama Rebby.
Gli sorrido chiedendogli che cosa avrebbe mangiato a pranzo, come tutte le mattine, e, sempre come tutte le mattine, lui mi risponde “Piselli e Carote”.
Che poi non so se sia vero che mangia sempre piselli e carote, spero di no. Cazzo, le carote fanno schifo anche a me.
Mi ricorda un po' il “Lenn” di Charlie Bartlett, il film..Quello del ragazzo che vuole fare lo psichiatra, un film che non ha mai visto nessuno, di quelli che mi rifila mio padre per cercare di parlare di sostanze stupefacenti.
Il pulmino si ferma e tutti i presenti scendono, per ultimi, come sempre, io e Lenn.
Lo accompagno sotto il portone come tutte le mattine e mi avvio verso i quattro ragazzi raggruppati appena fuori l'entrata.
“Ciao Becka.”
Mi saluta Cameron, mentre Ben fa un sorriso, Sam un gesto con la mano e James mi chiama “Tristana la Bottana”, come da un anno a questa parte, sapendo che la risposta sarà sempre “Ciao sadico sessuale di tipo A”.
“Ma perchè “di tipo A”? Che cazzo vuol dire?”
“E' la categoria più perversa.”
Non è vero, non ho idea del perchè utilizzi “di tipo A”, alla fine.
Danny è sempre in ritardo, quindi non ci preoccupiamo fino alle 8.13.
Arriva sempre alle 8.13.
“Che fate oggi?”
“Andiamo al cimitero a farci le canne. Vieni?”
Alzo le spalle, guardando di sottecchi Sam.
“Mica ti devi fare le canne con noi, ci fai compagnia.”
“Okas.”
La campanella suona e un branco di studenti si precipitano all'interno dell'edificio color topo morto alle nostre spalle.
Danny arriva alle 8.13 e ci avviamo in classe con le mani in tasca.
Sam e Ben svoltano al primo corridoio.
James al terzo e io e Danny proseguiamo fino in fondo, passando di fianco alla bacheca con i busti dei presidi importanti.
Mi mettono i brividi quegli affari.
“Dan, ma secondo te, quelli che fanno le pubblicità degli autobus ci credono stupidi?”
“Perchè?”
“La cosa de:”Se il biglietto non avrai, una multa prenderai”. Per me è un oltraggio all'intelligenza. Se vogliono metterci sotto anche un'immagine della Pimpa che timbra il biglietto sull'autobus, giusto per rendere più chiaro il concetto.”
Lui mi guarda e ride.
Non mi prende mai sul serio, invece io a queste cose ci guardo. Tutte le sottigliezze che mi fanno sentire un'idiota, io le guardo. E poi, è anche un modo per fare qualche ulteriore frecciatina al “sistema”, come lo chiama lui.
Entriamo in classe, dove “L'ambulanza di GTA” (quella di matematica, perchè è grossa come un camion e schiaccia cinquanta perosne cercando di salvarne una), ci riprende, dicendoci che sono le 8.17.
“Prof, ma, lei non si sente stupida quando legge i volantini per la campagna degli autobus?”


“Ehy, lascia qualche tiro anche a noi, stronzo.”
Me ne sto seduta sulla lapide di mio nonno, mentre i ragazzi fumano.
“Come vi sta andando il progetto “siamo una band e facciamo il culo a tutti finchè la madre del Worsnop non ci butta fuori dal garage”?”
Sam passa la canna a James e mi guarda.
“Siamo fighi. Si, cioè, è una figata. Dovresti sentirci..”
“Già!”
Interviene Ben.
“Perchè ci rifiuti di venirci a vedere?”
“Perchè in sei nel garage del Worsnop non ci stiamo.”
Cameron alza le spalle e prende un tiro, passando subito a Danny.
“Ragazzi...Ma secondo voi è da sfigati non essere sessualmente attivi a sedici anni?”
Danny si butta all'indietro.
“Non di nuovo, ti prego.”
“Ma tu non sei sessualmente inattiva.”
Dice James.
“Sono vergine.”
“Beh si, ma sei Tristana la Bottana, di giochini con Mike ne fai.”
“Si ma non ci scopo.”
“E' perchè devi ancora sviluppare l'essenza di Tristana la Bottana. Cioè, lo sei, ma in modo superficiale. Fai conto che sia un'evoluzione dei Pokemon. Prima di stare con Mike eri Pichu, ovvero, Tristina la Bittina (?), ora sei Pikachu, Tristana la Bottana, e quando diventerai Raichu sarai Tristona la Battona.”
Osservo il batterista con un sopracciglio alzato.
“Ti prego, dimmi che è la Maria che ti fa parlare perchè se no ho una giustificazione per cercare di ucciderti.”

  
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