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Autore: Luce_Della_Sera    30/11/2013    2 recensioni
Questa è una piccola raccolta ispirata alla mia esperienza all'università: spero vi piaccia!
[Dal primo capitolo: "L’estate tra l’esame di maturità e l’inizio dell’università, per chi sceglie di andarci, è la più bella in assoluto, oltre ad essere l’ultima davvero serena, perché non si hanno compiti a casa, non si hanno pensieri … tranne uno: i test d’ingresso!"]
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Vita universitaria

Capitolo 1: I test d’ingresso

L’estate tra l’esame di maturità e l’inizio dell’università, per chi sceglie di andarci, è la più bella in assoluto, oltre ad essere l’ultima davvero serena, perché non si hanno compiti a casa, non si hanno pensieri … tranne uno: i test d’ingresso!
Ormai le facoltà a numero chiuso aumentano sempre di più, mentre diminuiscono quelle in cui devi semplicemente andare in Facoltà e farti aiutare con l’iscrizione, senza subire lo stress di venire buttato in un’aula insieme a centinaia di altri con una manciata di fogli davanti; perciò, ogni studente si presenta a quelle occasioni con una buona dose di ansia, maggiore o minore a seconda del carattere.
Ci sono due tipi di test d’ingresso:

  1. La prova di verifica delle conoscenze, che è puramente indicativa e serve per verificare il livello degli esaminandi: non esistono bocciature, l’unica cosa spiacevole che può succedere è il doversi vedere assegnato qualche corso di recupero nella materia in cui si è difettato di più;

  2. La prova di accesso: questo è un test d’ingresso vero e proprio, che comporta la non ammissione in caso di scarso punteggio: dato che molte facoltà propongono questo tipo di esame, è buona norma farne più di uno, in modo da poter sperare di essere presi almeno da una parte. Poi, nel caso in cui si dovesse superare più di una cosa, quando viene il momento si sceglie quella che si ritiene più consona a se stessi!

Dopo aver pagato la quota (o le quote, se si è scelto di affrontare più di una prova), e dopo essersi procurati tutti i documenti necessari, ci si presenta nel luogo e nel giorno stabiliti, e si affronta la nuova avventura.
Innanzitutto, ci si riunisce fuori dall’aula predisposta allo scopo, e si aspetta di venire chiamati: una volta che questo succede, si esibisce un documento e si ottiene una busta con dentro i fogli da compilare, dopodiché ci si siede nel punto che l’esaminatore indica. Quando tutti sono seduti, i professori addetti spiegano brevemente come è composta la prova, e avvertono di non rompere la busta finché non daranno il via: ovviamente, bisogna fare come dicono, pena l’annullamento!
Una volta avuto il permesso, il candidato può aprire la busta, e si trova davanti fogli pieni di domande, di solito soltanto a scelta multipla, concernenti cose come: materie inerenti il corso di studi che si intende seguire; materie già affrontate alle superiori, che in teoria si dovrebbero conoscere bene; quesiti di cultura generale, che possono andare dalla storia agli ultimi spettacoli teatrali moderni. Purtroppo, o per fortuna a seconda dei casi, è proprio quest’ultima parte quella che viene tenuta maggiormente in considerazione: se si ottiene un punteggio alto lì, allora è quasi certo che tutto andrà bene.
Dopo lo svolgimento delle prove scritte, che vengono corrette al computer per essere più accurate nello stabilire il punteggio esatto, di solito passano circa una settimana o due prima dell’uscita dei risultati, sotto forma di graduatorie: perciò, per sapere se si è stati ammessi o meno, non bisogna far altro che scorrerle fino a trovare il proprio nome.
Una volta trovato il nome, tutto ciò che bisogna fare è controllare se si è nella posizione giusta per essere ammessi (questo dipende da quanti studenti accetta la facoltà in questione: se ne vuole solo 100, per esempio, e non si rientra in quel centinaio, è chiaro che molto probabilmente l’esito è stato negativo!), e regolarsi di conseguenza. A volte, nelle grandi università, se il numero di partecipanti è elevato c’è maggiore rischio che molti rinuncino per passare altrove, e di conseguenza si fanno almeno tre subentri, ossia per tre volte si pubblica la graduatoria escludendo chi nel frattempo si è ritirato o ha scelto di andare altrove, in modo da dare possibilità alle persone che seguono di poter accedere al suo posto.
Infine, se si passano i test, le graduatorie ed eventualmente i subentri senza problemi particolari, si diventa ufficialmente delle matricole, con un numero identificativo e ahimè tanto da imparare sul funzionamento dell’università.

  
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