CHI?
Chi
sono io?
-
Sei
Anna
-
Sei
mia figlia
-
Sono io
-
Sei
una che conosco da poco
Chi
è Anna?
-
Sei
tu
-
E’
mia figlia
-
Non sono solo io,
sono anche tante altre ragazze
-
E’
la ragazza che vedo ogni mattina in autobus
E
come fai a sapere che si
chiama in questo modo?
-
Siamo
amiche
-
Il
nome gliel’ho dato io
-
E’ il mio nome
-
Si
è presentata da sola
E
tu le hai creduto,
quando ha detto di chiamarsi così?
-
Certo,
perché non avrei dovuto?
-
Lei
non mi ha mai detto di chiamarsi così, gliel’ho
detto io che lei era Anna
-
Non me lo sono mai
chiesta allo specchio sinceramente
-
Ho
creduto per pochi secondi che mi stesse prendendo in giro, ma
perché qualcuno
dovrebbe mai mentire sul proprio nome?
E
tu, chi sei?
-
Sono
una tua amica, sono un’amica di Anna
-
Sono
un suo parente
-
Sono io, Anna
-
Non
sono sicuro che lo sappia nemmeno lei
Chi
te l’ha detto?
-
L’amicizia
non nasce dal nulla, ci siamo conosciute e via dicendo
-
Non
bisogna dire queste cose, si sanno e basta
-
Non l’ho scelto io,
non me l’hanno nemmeno detto. Credo di essere
fondamentalmente me stessa, in
fin dei conti
-
Nessuno,
è solo un mio pensiero
Se
non l’avessi
conosciuta, cosa sarebbe successo?
-
Probabilmente
avrei avuto un’altra amica, oppure non l’avrei
avuta. Non saprei
-
Forse
avrei avuto un altro figlio, ma adesso c’è lei,
perché fare queste domande?
-
Credo che non
esisterei, oppure non sarei me stessa… sarei
un’altra persona
-
Credo
che avrei continuato a vivere normalmente, chiedendomi chi fosse la
ragazza che
si sedeva sempre davanti a me in autobus
Quindi
sapere il suo nome,
la idealizza come persona?
-
Credo
di si, ma non sono sicura di capire la domanda
-
Certo.
Anna è mia figlia, non è certo Francesca o
qualcun altro
-
Non credo, anche se
mi chiamassi Laura sarei la stessa, credo
-
Certo
che no, se si fosse presentata come Martina le avrei risposto le stesse
identiche cose
Allora
è la persona di
Anna che si identifica col nome?
-
La
persona è la persona, Anna è Anna, ma sono la
stessa cosa
-
Non
capisco la domanda. Mia figlia è Anna, cos’altro
dovrei capire?
-
Non è che se io mi
chiamo Anna mi comporto in una determinata maniera, e se mi chiamo
Laura mi
comporto in un’altra, è una cosa ridicola
-
No,
no
Chiameresti
mai un tuo
libro “pavimento”?
-
Certo
che no, sarebbe stupido
-
Assolutamente
no, è ridicolo
-
Sarebbe divertente
vedere le persone andare in confusione, ma non lo farei
-
Lo
ammetto, mi divertirebbe troppo, ma non credo lo farei mai. Il libro
è un
libro!
Quindi
identifichi
quell’oggetto con il nome “libro” e con
il nome “pavimento” un’altra cosa?
-
Si
-
Certo
-
Credo di si, anche se
non c’avevo mai pensato
-
Si,
come tutti
E’
la stessa cosa di
prima, mi sbaglio? Anna è un nome identificativo?
-
No…?
-
Non
capisco la domanda
-
Assolutamente no
-
No
Allora
perché si danno i
nomi alla gente?
Sarà
una convenzione che si è rivelata efficace nel tempo.
Perché
proprio nomi?
Perché non numeri?
I numeri sono
impersonali, essere assegnati a una parola
invece è più umano.
Ma
se avete appena detto
che il nome non fa la persona!
Il nome, non il
numero.
Quindi,
se ti chiamassi
Laura o in qualche altro modo saresti sempre tu, ma se invece tu ti
chiamassi “
In un mondo dove
tutti si chiamano con numeri, sarei me
stessa. Qui, sarei trattata con pietà.
Tutto
si riduce alla
convenzione?
A quanto pare si.
E
il mondo? Perché lo
chiamiamo mondo?
Provo a
indovinare? Convenzione?
E
allora che cos’è il
mondo?
Il mondo
è il mondo. Sarebbe se stesso anche se si
chiamasse ciambella.
Cos’è
il mondo?
Round due?
E’ se stesso?
Certo,
ma cosa ti fa
capire, quando ce l’hai davanti, che quello è un
mondo?
Il pianeta, il
Sole, le stelline che luccicano, gli oceani
e varie altre cose.
Il
mondo è unico?
Non sono proprio
una cima in fisica e scienze, ma credo che
la risposta giusta sia “No”.
E
chi te l’ha detto?
I libri di
scuola, il professore, mio padre, scienziati.
E
chi l’ha detto agli
scienziati?
Le loro ricerche.
E
chi ha fatto le
ricerche?
Gli scienziati.
Non
credi che siano state
fatte solo per dimostrare una loro teoria?
E’
così che funzionano le ricerche scientifiche.
Che
cos’è il tempo?
Su questo sono
preparata. E’ una delle sedici dimensioni.
E
se ti dicessi che non
esiste?
Impossibile.
Invece
no.
Invece si.
Se
ti dicessi che il tempo
è solo un concetto?
Non credo che
“solo” un concetto possa far morire una
persona di vecchiaia.
Quindi
tu credi alle cose solo
se vedi gli effetti?
Non siamo tutti
così?
Se
io ti dessi un pugno,
crederesti nella mia mano? E se non te lo dessi?
E’ una
domanda trabocchetto? Perché mi sembra un po’
strana…
Se
la vita umana
diventasse immortale, tu crederesti ancora nel tempo?
Vedrei la natura,
ci crederei ancora, si.
E
se anche le piante
fossero prive di questo tipo d’avanzamento?
Saprei che esiste
perché lo sapevo già da prima.
Perché
te l’aveva spiegato
qualcuno. Ma se ti ritrovassi in una dimensione senza tempo, ci
crederesti
ancora?
Non credo.
Si
dice che l’immortalità
umana sia alle porte. Ci riesci a credere?
Assolutamente no.
Eppure
scienziati da tutto
il mondo stanno cercando di dimostrarlo.
Poveri illusi.
La
vita ha il gusto del
tempo o no?
Certo, le cose
accadono perché c’è il tempo per farle
accadere.
Le
cose accadrebbero anche
in una dimensione in cui l’essere umano è
immortale?
Ovvio.
E
non è come dire che
esiste il tempo quando non dovrebbe esistere?
L'ho sempre detto io che Dante fa male!
Spero che
Come avrete ormai capito,