Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
Segui la storia  |       
Autore: Claire_Elen    02/12/2013    3 recensioni
'Lo conoscevo. Era un brav'uomo.'
Così gli occhi di lei si puntarono contro quelli del ragazzo, dubbiosi e tristi, domandandosi dove l'aveva
già visto prima. Ma la sua mente era vuota. Zero. Nessun ricordo.
Non seppe perchè, ma il calore che emanava la rassicurò, formandole un breve sorriso triste e guardando il cielo.
- Shannon..mi senti?
Il ragazzo alzò un vago sorriso, mentre le labbra di lei si andavano a premere dietro il suo orecchio.
- Shannon, sei la prima e l'ultima persona che io abbia mai amato.
- Voglio ricordarmi il profumo di ogni parte del tuo corpo.'
// Eccomi con una nuova ff!
Tragica ma romantica, ne vedrete delle belle!
Shannon x Clare, ovviamente. NEW PG!
Salve!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Shannon Leto
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 2- Beautiful disaster
 
 
Non seppe per quanto era rimasta a fissare quel bigliettino da visita appoggiato al comodino dalla sera precedente.
Il suono della sveglia della sua coinquilina la svegliò, facendole spalancare gli occhi e tastare il comodino accanto a sé in cerca del telefono della sventurata.
Se lo avesse trovato lo avrebbe buttato fuori dalla finestra o peggio, gettato nell’acquario come mangime per pesci.
Dormivano in due letti singoli condividendo la stanza, mentre la camera di Elisabeth, l’altra ragazza, era stata ridipinta e doveva essere ancora finita.
La canzone le era sconosciuta, ma sapeva di certo che era del gruppo preferito dell’amica, i Thirty Seconds to Mars.
Finalmente le dita scivolarono su qualcosa di liscio e premette il tasto per spegnere la sveglia, mentre Elisabeth si rigirava su se stessa, borbottando qualcosa e lanciando un peluche nella sua direzione.
 
- EHI?!
- Oh, scusami, Clare! Quella sveglia dannata.
 
Borbottò qualcosa e alzò la testa, passando le dita fra i capelli scompigliati e districandone i nodi e alcune ciocche che si erano aggrovigliate fra di loro.
Gemette appena quando il dito indice rimase incastrato dietro la nuca e avvicinandosi allo specchio prese la forbicina e la tagliò di netto, liberando un sospiro compiaciuto.
 
- Che cos’hai fatto! I tuoi bellissimi capelli rossi!
Devo andare in giro con le dita fra i capelli?!
- Effettivamente.. Sei sempre così impulsiva.
- Io non sono impulsiva.
- Hai ragione. Sei temperata e calma.
 
Agitò appena la mano verso la ragazza e prese il bigliettino fra pollice e indice, scrutando il numero e digitandolo sul Blackberry.
 
- Che cos’è? Fammi vedere! Voglio vedere!
- E’ di un ragazzo che ho incontrato ieri al cimitero. Conosceva mio padre..
 
D’un tratto vide il viso di Elisabeth contrarsi in una smorfia e guardò fuori, in un punto lontano.
 
- Potrebbe essersi sbagliato. Sai quanto una persona è fragile in questi momenti..magari ti voleva solo rimorchiare. Insomma, sei carina.
 
Oh no. Non di nuovo la Elisabeth-protettiva-che-credeva-che-tutto-il-mondo-fosse-criminale.
 
- Non so tu, ma il cimitero non è esattamente nella mia top-ten dei posti adatti a rimorchiarmi.
 
Fece spallucce e appoggiò il cellulare accanto al telefono.
Suonava.
Sussultò quando sentì una voce femminile dall’altro capo, e mormorò piano un:
‘Hi. I’m Clare.’
 
- Emma speaking. Who are you?
- Sono Clare. Mi..passeresti Shannon?
 
Di nuovo vide l’amica agitarsi sul letto e farle segno di mettere in vivavoce.
Annuì e quando una voce calda e bassa rispose dall’altra parte un rossore le passò sulle guance, costringendola a schiarirsi la voce per non balbettare.
 
Siamo sicuri che sia il ragazzo di ieri?
 
- Shannon? Are you Shannon?
-Yes, i am. Oh? Oh hi, Clare! Non mi aspettavo di sentirti tanto presto.
- Si..beh. Mi chiedevo se volevi passare qui a casa mia..cioè, ho una coinquilina..quindi nostra..per farti vedere delle foto di mio padre, sai. Normalissima amministrazione.
 
O santo cielo. Perché si sentiva così? Sembrava tanto che stesse formulando un pacco di scuse per niente.
 
Lo sentì ridere dall’altro capo del dispositivo e per poco non le venne l’incredibile tentazione di mettere giù. Poi si schiarì nuovamente la voce e tentò di avere il tono più minaccioso possibile.
 
- Don’t joking with me! Hey! Shannon!
-You’re funny, are you? Hai balbettato per tutta la conversazione.
 
Ora cominciava davvero a stancarsi. Se non fosse per il viso completamente arrossato per l’imbarazzo che tradiva la sua espressione seria.
 
- Anyway. Dimmi dove e a che ora e ci sarò. Per..vedere, sai, le foto di tuo padre.
- Se non la pianti ti metto giù, chiunque tu ti creda di essere.
 
Era..perversione, quella che sentiva nella sua voce? Stava davvero intuendo che gli avesse chiesto di..fare qualcosa?
 
- Alle 4.
 
Quando chiuse la chiamata quasi venne intasata dalle urla della ragazza seduta sul letto che le afferrava il bigliettino da visita e continuava a urlare eccitata.
 
- Mi spieghi che cavolo c’è da urlare così?
- Hai almeno la minima idea con chi hai parlato?! E’ SHANNON LETO.
- Lo dici come se fosse il dio in terra. E’ solo un ragazzo.
 
Mise un broncio grande come una casa che svanì subito dopo e le gettò in faccia uno dei poster posti sotto il letto, indicando il viso del ragazzo che lei aveva incontrato il giorno prima al cimitero.
 
- SHANNON.LETO. THIRTY SECONDS TO MARS.
- Ok, allora. Ti stai sbagliando di sicuro. Magari gli assomiglia..ma che ci fa uno così in un piccolo cimitero in periferia a New york?
- Forse era destino.
 
Scherzò l’amica, puntellandole un gomito sul fianco.
 
 
Gli diede tutte le coordinate e andò a prenderlo all’angolo della strada, indossando un maglioncino con scritto: ‘You are my <3’, rossetto rosso acceso, pantaloni stretti e stivali grigi. Chissà poi perché si era messa così solo per andare a prendere una persona a duecento metri da casa propria.
Quando lo vide per poco non scoppiò a ridere a pochi metri da lui.
Indossava dei pantaloni a cavallo bassissimo, praticamente sulle ginocchia, uno smanicato in jeans con delle borchie sulle spalle e una canotta scollata, praticamente inutile per coprire il petto. 
Notò subito la differenza fra le gambe magre e le spalle e braccia muscolose con un tatuaggio sul sinistro e si domandò se per caso non prendesse steroidi per potenziarsi.
Poi si ricordò che anche il suo migliore amico dopo anni di batteria era diventato così, muscoloso sopra e magro sotto.
Nonostante tutto le scappò un sorriso divertito anche per l’altezza a cui non aveva fatto assolutamente caso prima, ma ora che lo guardò meglio vide che era più alto di lei solo di un paio di centimetri e indossava degli stivali con un po’ di tacco, quindi la differenza era più visibile.
Avrebbe scommesso che, una volta in calzini, sarebbe stata più alta lei.
Agitò una mano nella sua direzione e lui ricambiò il gesto, arrivando a pochi centimetri da lei.
 
- Wow. Devo dire che quel rossetto ti dona molto. Sei splendida.
- Ti ringrazio.
 
‘ Già. Ti ringrazio ma io non penso lo stesso di me stessa.’
 
- Allora, Clare. Dove abiti di preciso?
 
Lei gli indicò una casetta e mentre si incamminavano gli raccontava di quando suo padre si era trasferito lì, divorziando da suo madre che era morta, appunto, quando lei aveva cinque anni.
Lui ascoltava interessato e quando entrò si tolse lo smanicato e rimase in canotta e calzini.
Invece di essere alta più di lui, lei notò con piacere che erano quasi alti uguali.
Lui la superava di un paio di centimetri poco meno.
Non le piacevano i ragazzi bassi in genere, ma lui aveva un nonsocchè di.. carino.
Si guardò intorno e i timpani di Clare vennero quasi rotti da Elisabeth che si catapultava fuori dalla camera e giù dalle scale, rischiando quasi di inciamparsi nella ciabatte a forma di orso.
 
- O mio dio! Sei Shannon Leto! Il batterista Shannon Leto!
 
Lui le rivolse un’occhiata gentile per poi girarsi verso Clare che lo guardava confusa, alzando un sopracciglio.
 
- Dimmi la verità. Tu non sei un normale ragazzo di NY, vero?
- No. Veramente no. Ma dovevo dirtelo, hai ragione.
- Non importa. Chiunque tu sia..ti ringrazio per ieri sera. E’ principalmente per questo che ti ho chiamato.
 
Lui annuì serio e piegò appena le sopracciglia, assumendo un espressione da cucciolo abbattuto.
 
Sbaglio..o è rimasto deluso? Forse ha ragione Elisabeth. Sono tutti dei pervertiti. Poi..i batteristi sono noti per essere..poco gentili con i modi. E ora perché sto pensando a queste cose?
 
Firmò il cd di Elisabeth e poi raggiunse Clare che stava sorseggiando il caffè in salotto, con in braccio circa una decina di album fotografici.
Si accomodò accanto a lei e sorseggiò anch’esso la bevanda, leccandosi compiaciuto il labbro superiore.
 
- Sai, adoro il caffè. Ma adoro più te per averlo preparato. E per non avermi chiesto se volevo una birra.
- Il caffè è così buono.
 
Strano a dirsi, ma le parve di vedere uno scintillio brillare nei suoi occhi per circa cinque secondi. Poi abbassò lo sguardo concentrandosi sulle foto.
Passarono circa mezz’ora a ridere per quelle foto, a consolarla quando una lacrima le scorreva lungo la guancia e andava a macchiare appena l’album ingrigito.
 
- Ti vado a fare un altro caffè.
- No, aspetta.
 
Puntò lo sguardo contro gli occhi mielati di lui e inclinò il viso, sorpresa nel vedere che lui faceva lo stesso.
Ancora pochi centimetri e avrebbe potuto baciarlo.
 
Smettila. Stammi lontano.
 
Con un piccolo attacco di tosse si separò e andò a fare il caffè, lasciandolo solo sul divano.
 
Eppure ieri sera mi sembrava così carino. E oggi vuole già approfittare di me?
 
Quando andò di là Shannon era sparito.
La giacca non era più appesa.
Elisabeth aveva smesso di urlare.
E quel che peggio, non c’era davvero traccia di Shannon.
 
 
//BENE GENTE.
JDANDKLSAJKLDASJLDAS SO CHE VOLEVATE IL BACIO. AMMETTETELO. VOLEVATE IL BACIO.
Ma è troppo presto u_u
Beh, direi che era ora per me di aggiornare, dopo praticamente due settimane!
Spero questo cappy possa piacere, me la prenderò comoda con questa fanfiction. SIGH
Grazie a tutti di seguirla, vi amo!
-Shanimal
 
 
 
 
 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars / Vai alla pagina dell'autore: Claire_Elen