Libri > Cronache del mondo emerso
Ricorda la storia  |      
Autore: Caesar    06/05/2008    8 recensioni
Aster, il giorno prima della presa di Salazar.
'Lui non era pazzo. Era semplicemente vivo in un mondo di morti'.
Genere: Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aster
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Lose

Pioveva.

Era molto che non guardava la pioggia. Non ricordava neppure quando fosse stata l’ultima volta.

C’era un vento rabbioso, quella notte. Sferzava violento la Rocca.

Scure nubi troneggiano imperiose sul manto notturno, simili a nere ali tese ad oscurare il firmamento.

Il Tiranno si scostò una ciocca dei serici capelli blu notte dietro l’orecchio a punta, prima di riportare lo sguardo sul paesaggio. Allo spettacolo, i suoi occhi di giada scintillarono nell’ombra.

Quanta desolazione, quanta terra brulla. Le iridi potevano vagare indisturbate, senza che ostacolo di sorta le intralciasse.

Aster scoccò un unico sguardo rapace a ovest, sulla Terra del Vento. L’alta torre di Salazar si ergeva imperiosa in quel mare d’erba che si poteva intravedere in lontananza. Era tinta d’un tenue azzurro dalla pioggia. Come ballerine trasparenti, le goccioline di pioggia danzavano in quell’elegante e sobrio palcoscenico di vento e gelo.

Il Tiranno si strinse meglio nel mantello nero in cui era avvolto, serrando le labbra sottili.

Faceva veramente freddo.

Fu un lampo a squarciare violentemente il nero della notte, fugace schizzo di luce nel buio.

La sua luce tenue rivelò la terra pregna d’acqua.

‘Sei finalmente soddisfatto?’

Aster digrignò i denti. Gli sembrava di essere pazzo a parlare con se stesso. Ma lui non era pazzo.

Era semplicemente vivo in un mondo di morti.

‘No’

‘La tua ingordigia di terre non è appagata? Presto pure la Terra del Vento sarà tua.’

Il Tiranno si voltò di scatto, dando le spalle alla balconata.

‘Non farmi passare per un despota alla ricerca del potere.’

Si incamminò con passo lento verso l’interno della torre.

‘Non sei forse questo? Il nome è presagio, dovresti saperlo.’

Scosse impercettibilmente la testa, lasciando che il mantello si muovesse sinuoso alle sue spalle.

La pelle alabastrina era rischiarata dalla fioca luce delle torce appese ai muri, la stessa che si rifletteva sinistra nei suoi occhi.

‘Il nome non è l’essenza dell’essere o della cosa.

Se mi chiamassi Gabriele farebbe qualche differenza?’

‘No’

Le labbra sottili di Aster si piegarono nell’abbozzo di un ghigno.

- Mio signore! –

Fu una voce profonda a riscuoterlo dai suoi pensieri. Il Tiranno si voltò in un unico elegante movimento, incatenando i propri occhi ad altri bui e scaltri.

- Yeshol –

L’apostrofò, con voce melliflua.

L’uomo si inginocchiò a pochi passi da lui, tenendo il capo chino.

- Le armate sono pronte a invadere Salazar –

Disse, avvolto nella solita tunica vermiglia. Aster lo ascoltò annoiato, con viso impassibile.

- Molto bene. Procedete –

Si voltò nuovamente, dando le spalle a Yeshol, e incamminandosi verso la biblioteca.

Avvertì lo sguardo d’adorazione del suo braccio destro puntato sulla schiena, ma non ci fece caso.

‘Salazar conta più di quindicimila anime.’

Ancora quella voce fredda, che rimbombava lugubre nella sua mente.

Un bisbiglio appena sussurrato, che però sembrava un urlo disumano alle sue orecchie.

‘Lo so.’

Iniziò a scendere i gradini ripidi e finemente intagliati. Schioccò le dita, accendendo tutti i bracieri.

La tetra luce cremisi disegnava bizzarri giochi d’ombra sui muri, forme chiaroscuri che si muovevano irrequiete in un vano tentativo di riemergere.

‘Solo un centinaio vedrà la prossima alba.’

‘Lo so.’

Le porte della grande biblioteca si aprirono in uno schiocco secco. Le ante d’ebano, finemente decorate da scuri serpenti bronzei, sfumature di luce che fluttuano nell’oscurità, si aprirono lentamente. Il Tiranno varcò la soglia con passo deciso, accendendo i bracieri come poco prima.

‘Dormirai, stanotte? Sai anche questo?’

‘No’

Aster si sedette davanti a un libro nero, con un pentacolo rosso inciso sulla copertina.

Lo aprì con premura, accarezzando le pagine ingiallite come se fossero fragili.

Ci fu silenzio per qualche secondo, e il Tiranno ascoltò il ciclico ticchettio della pioggia.

‘Perché hai fatto tutto questo?’

Aster avvicinò il calamaio, prese la penna.

‘Per il bene di tutti. Io amo il Mondo Emerso.

Gli uomini, gli gnomi, le ninfe, tutti sporcano questo bellissimo mondo.

Io porrò la parola “fine” a tutto ciò.’

Intinse la punta di metallo lucente nell’inchiostro, sporcandola. I riflessi sanguigni che precedentemente abbellivano la penna, erano scomparsi.

‘Ma meritano tanto dolore?’

Iniziò a scrivere sulla carta. La calligrafia elegante e tondeggiante era ammaliante.

Linee scure, simili a neri serpenti, si delineavano lente ma sinuose sull’ambra della carta.

Una piccola goccia d’inchiostro sporcò un angolo del foglio. Il Tiranno non sembrò curarsene.

Rimase curvo, gli occhi che scorrevano febbrili sulle lettere appena tracciate.

‘Non sono gli unici a soffrire.’

‘Anche tu soffri?’

Aster sollevò appena il capo, osservando la vetrata sulla sinistra. Aveva smesso di piovere.

Rubira brillava nel buio, affiancata da Vesper.

Un rubino e un diamante incastonati nel nero denso e scuro della notte. L’ultima per molti.

‘Sempre’

Ci fu quale istante di silenzio. Cocente e freddo silenzio.

‘Allora tutto ciò è inutile.’

Aster riabbassò il capo, ma la mano sinistra si era stretta in un pugno. Poggiò la fronte sul legno del tavolo, serrando gli occhi, e lasciando inerte la penna. Una goccia d’inchiostro macchiò l’ebano.

‘Perché piangi?’

Aster riaprì gli occhi di scatto. Erano umidi, e un serpente di cristallo gli solcava lento ma imperterrito la guancia.

Non l’asciugò.

‘Perché in qualsiasi modo vadano le cose, io ho già perso.’.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Cronache del mondo emerso / Vai alla pagina dell'autore: Caesar