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Autore: telesette    04/12/2013    5 recensioni
Athos e gli altri due moschettieri sorrisero compiaciuti, nel mentre che i due giovani piccioncini presero a volteggiare eleganti sul posto. L'orchestra da dentro il salone aveva preso a suonare un valzer, un motivo decisamente vivace, e le note fluìvano leggere nell'aria nitide come i suoni della notte che riecheggiavano nel giardino...
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aramis, Athos, Constance Bonacieux, D'Artagnan, Porthos
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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L'incantesimo del ballo   
( immagini tratte da internet )

 

- Andiamo, D'Artagnan, non te la prendere - esclamò Porthos, cercando di consolare il giovane compagno. - Era prevedibile, voglio dire: sei un moschettiere adesso, nel bene e nel male... e montare la guardia al palazzo durante un ricevimento fa parte del compito di un moschettiere!
- Lo so, lo so - sospirò il giovane tristemente. - E' solo che al ricevimento è presente anche Constance, come dama di compagnia della Regina, e io non posso neppure invitarla a ballare assieme... che rabbia!
- A proposito, D'Artagnan - lo interruppe Athos curioso. - Ma tu sai ballare?
- Certamente, che razza di domande - rispose l'altro offeso. - Sono un guascone purosangue io, col ballo ci sono nato...
- Beh, facci vedere qualcosa allora - lo sfidò dunque Aramis. - La musica della sala da ballo si sente fin qui, non dovresti avere problemi a seguire il tempo... A meno che tu non ci abbia raccontato una balla!
- Lasciamo perdere - gemette D'Artagnan, tirando un calcio contro uno dei ciottoli del giardino. - Un ballo senza Constance è come un'estate senza sole, non sono proprio dell'umore!
- Ah, si vede - commentò Porthos. - Se continui così, però, va a finire che intristisci anche noi... Prendila con filosofia, almeno!

D'Artagnan emise un profondo respiro rassegnato.
Certo, deprimersi non poteva certo servire a cambiare le cose: Constance era nel salone, ad assicurarsi che la Regina non avesse bisogno di niente, mentre lui era fuori a contare le stelle del firmamento.
E pensare che la luna era così bella quella notte.
La musica, le luci del palazzo illuminato, il cielo stellato... L'atmosfera perfetta, per un bel sogno romantico.

- Ah, se solo Constance fosse qui...

In quella una delle enormi porte a vetri che dava sul giardino si aprì e, stando bene attenta a non fare rumore, Constance fece capolino per sussurrare qualcosa all'orecchio dei tre moschettieri seduti lì accanto. L'ingenuo Porthos quasi fece per dirlo a D'Artagnan il quale, voltato dalla parte opposta, non si era accorto di niente. Fortuna che Athos e Aramis riuscirono a tappargli la bocca appena in tempo. Con uno sguardo complice, Constance fece intendere agli amici l'evidenza che aveva di fare una sorpresa al suo innamorato. D'artagnan era talmente triste da non accorgersi neppure della sua presenza, se non quando costei si fermò praticamente dietro le sue spalle.

- Co... Constance ?!?

La bionda e affascinante fanciulla sorrise, annuendo con un lieve cenno del capo.

- Sua Maestà mi ha permesso di uscire a prendere una boccata d'aria - spiegò. - Ma forse non dovrei distrarti, dopotutto stai facendo la guardia!
- Ah, non preoccuparti - la rassicurò il buon vecchio Athos, strizzando l'occhio. - Piuttosto sei arrivata al momento giusto, così D'Artagnan può dimostrarci le sue tanto decantate doti di ballo!
- Sul serio? - esclamò Constance. - Non me lo avevi mai detto, D'Artagnan!
- Beh, ecco io... io veramente...
- Lo sapevo che era una frottola - lo stuzzicò dunque Aramis, tenendo le braccia conserte.

Il trucco funzionò egregiamente.
Punto sul vivo, D'Artagnan rivolse alla fanciulla il suo inchino migliore e le tese la mano galantemente.

- Madamigella Constance Bonacieux, mi concede l'onore di questo ballo?
- Con molto piacere - ripose lei, non senza un leggero rossore sulle gote.

Athos e gli altri due moschettieri sorrisero compiaciuti, nel mentre che i due giovani piccioncini presero a volteggiare eleganti sul posto. L'orchestra da dentro il salone aveva preso a suonare un valzer, un motivo decisamente vivace, e le note fluìvano leggere nell'aria nitide come i suoni della notte che riecheggiavano nel giardino.
La luna in cielo pareva sorridere anch'essa, bianca e luminosa come non mai, e i cherubini scolpiti della fontana in marmo pregiato reggevano le loro anfore zampillanti di acqua limpida e cristallina.
Con questa meravigliosa cornice a far loro da sfondo, D'Artagnan e Constance si persero nella felicità del momento. Lo sguardo tenero e pieno d'affetto di lui, nel cingerle piano la schiena e seguirne la grazia dei movimenti, si rispecchiava nella luce commossa degli occhi di lei.
Anche il frinìre dei grilli sull'erba, seppure un po' stonato in realtà, seguiva in un certo modo il suono dell'orchestra. Come in un incantesimo delle fiabe, dove la realtà cede il posto alla magia dei sogni, così la musica del ballo sembrava portarli via con sé... in un palazzo di stelle, di nuvole, dove l'unico confine è il cielo.

- Beh, direi che se la cava bene il ragazzo - commentò Athos.
- Direi proprio di sì - fece eco Aramis.
- Peccato che manca il vino - rammentò invece Porthos. - Un bel brindisi non guastava, secondo me!

E mentre la musica proseguiva allegramente, Constance sperava ardentemente che questa non finisse mai.

- D'Artagnan - mormorò con ammirazione. - Sei bravissimo, ma dove hai imparato?
- Ti svelo un segreto - rispose l'altro con voce ispirata. - Quando un guascone incontra una bella fanciulla, viene toccato dall'incantesimo del ballo... e io ho appunto la fortuna di ballare con la più bella di tutte!

FINE

   
 
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