Dietro alle spalle di quello che ora viene idolatrato davanti alle telecamere come “l'Hobbit”, passa in osservato – il drago – che affila le iridi zaffire nella sua direzione.
Il Black Carpet, nonostante non sia molto vasto, non aveva ancora permesso di incontrarsi, di scambiarsi anche solo una stretta di mano. Uno sguardo.
L'ultima volta che ne ricordava il tocco non erano che passate ventiquattro ore. Ma..gli sembravano comunque troppo, abbastanza per la propria sopportazione.
Soprattutto dopo una promessa di chiamata non mantenuta – la solita per raccontarsi del più e del meno ed organizzare un altro pomeriggio a sorseggiare tea.


Sorride, Benedict, non notato dalle due donne che lo stanno intervistando , probabilmente solo il tele-cameraman l'ha scorto da dietro il suo piccolo obbiettivo ma non può parlare per non interrompere l'attore e le domande che gli stanno porgendo. Una buona occasione per avvicinarsi.
Ampie falcate, agevolati dalla propria altezza, ed oltrepassa le poche persone attorno.
La silhouette delle sue spalle colglie la propria attenzione. Il capo biondiccio che appena si agita nel parlare con i propri interlocutori..potrebbe indovinare che espressione ha, in quel momento, il suo volto piccolo e compatto. Le sopracciglia alzate al solito moto di sorpresa di essere tanto al centro dell'attenzione ed lusingato allo stesso tempo di tutto ciò.
Glielo rivolge spesso, quel viso, nei momenti più imbarazzanti, nei momenti più assurdi e smielati dove ogni tanto si lascia andare – le lenzuola intorcigliate alle sue caviglie.
Schiude le labbra cercando un sapore ormai dissolto nelle ore precedenti, la mano destrorsa che si articola in sua direzione osando ad arrivare al fondo schiena. Un unico dito che passa nell'incavo delle natiche di Martin appena percepibile da sopra il completo ma – per lui – ben individuabile.
-“Pop! “
La colonna vertebrale del biondo ha una scossa, breve ma intensa come se da quel singolo tocco ne avesse individuato a chi appartiene quel gesto – già sentito, già vissuto.
Si volta senza mostrare alcuna reazione a riguardo, le doti da attore a volte servono proprio a questo: ad eludere una finzione dietro la realtà. La realtà che pur essendo sposato con Amanda passava le così dette “sere dedicate al lavoro e le serate tra amici per guardarsi una partita” al fianco di Benedict. Lui e basta. Il suo sospiro sul proprio collo a fare da unico rumore tra corpi in collisione.
Sussegue uno sguardo ironico condiviso con il moro, che con ben poca eleganza, alza un dito medio in propria direzione assumendo un sorriso tutto suo, quel sorriso infantile di chi prende tutto alla leggera. Nascondendo ben altro.
Una piccola vendetta per non averlo cercato ed ignorato.
E Martin lo sa. Sulle spalle un lavoro in ascesa e una famiglia.


- “Woah! Smaug's alert!”
Si ricorda delle due ragazze al proprio fianco, un rapido scambio di sguardi prima che possa vedere la sua schiena andare oltre le altre del cast.

- “ Che cosa ha fatto? “
“Mi ha ricordato che sono uno stronzo” avrebbe potuto dire.
Risana le labbra cercando di rivolgere i pensieri altrove, omettendo.

-“ Benedict mi ha appena dato un pizzicotto al sedere”

Lo cerca con lo sguardo, ancora. Magari può ancora vedere il velluto rosso bordeaux del suo completo tra tanti neri.
Ma è già scomparso.
Dovrà aspettare ancora.
Altre ore interminabili dietro una maschera, celando baci e ricordi di notti insonne. Insieme.