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Autore: Nezuchan Sketch    05/12/2013    2 recensioni
[Majisuka Gakuen]
Fanfiction tra center/nobunaga e Nezumi, (what if) ambientata alla fine della terza stagione.
"Mi sei mancata, Nezumi... Grazie per essere venuta" [...] "Come potevo fare altrimenti? Se ti lascio due minuti da sola inizi a piangere e a blaterare cose stupide sull'importanza dell'amicizia!"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Questa fan fiction è ispirata al mondo di Majisuka Gakuen 2 e 3, precisamente alla fine del 3. E' una what if, e devo dire che adoro la coppia Center x Nezumi, e l'idea per questa fan fict mi è venuta ieri mattina, mentre scendevo per andare all'università. Detto questo,  buona lettura, e le recensioni sono gradite!


Strappò l'etichetta dalla felpa che aveva appena comprato, buttandola in un cestino prima di indossarla, chiudendo la zip e alzando il cappuccio. Prese lo zaino nero che ormai portava con se più come abitudine che per vera necessità, mentre iniziava a masticare una chewing gum, producendo una bolla con la bocca.

Era da anni che non si sentiva così. Vide l'orario dal cellulare, per poi iniziare a salire sulla collina dove c'era la prison hope, nascosta e protetta dalla boscaglia. Quando si metteva in testa qualcosa, era difficile che non riuscisse ad ottenerla, sia con i soldi che con le maniere forti.

Mentre si addentrava nella boscaglia, notò tre ragazze scappare e si nascose, guardando alcune guardie inseguire quelle ragazze. Non farsi notare era un altro dei suoi tanti talenti e rimase lì, in silenzio, fino a quando non sentì i passi allontanarsi.

Quella volta, era stata lei ad aiutarla, anche se sapeva che era una trappola. Questa volta, sarebbe stata lei ad andare in suo soccorso.

Quando oltrepassò due pali con il simbolo della prigione, capì di essere sulla strada giusta e iniziò a correre, seguendo i rumori di combattimento, fino ad arrivare nell'area dove una ragazza stava fronteggiando un gruppo di guardie. Notando che una di loro stava per colpire la ragazza alle spalle si avvicinò, dandogli un calcio per allontanarlo, prima di appoggiare la sua schiena contro quella dell'altra.

"Non dovresti mai dare le spalle ad un nemico, sai?" La sua voce doveva suonare fredda, ma non riusciva a nascondere totalmente la felicità di trovarla viva.

"Nezumi. Sei qui" La sorpresa e la felicità nella sua voce erano quasi palpabili e la ragazza incappucciata sorrise, prima di dare un pugno ad una guardia. "Su, sistemiamoli. Come ai vecchi tempi."

 

In una decina di minuti le guardie furono messe al tappeto, e le due si guardarono. Nezumi era rimasta identica a come era un tempo: bassa, lunghi capelli neri ed occhi dello stesso colore e dallo sguardo intelligente. "Non sei cambiata affatto..." mormorò l'altra, beccandosi un occhiataccia dalla ragazza: "Che ti è successo, Center?"

"Nobunaga" la corresse, quasi automaticamente." Ora, mi faccio chiamare così." "Center, o Nobunaga, é la stessa cosa. Cosa ti è successo all'occhio?"Nobunaga aveva i capelli castano scuro e aveva un occhio nero, il destro, e l'altro blu, il sinistro. Sopra e sotto quest'occhio aveva due cicatrici, e l'iride era anche più grande dell'altra. Indossava la divisa color fango del carcere, rovinata in alcuni punti.

"Non é successo nulla. Solo una stupida rissa" disse lei, cercando di sviare il discorso, sperando che l'altra demordesse: "Non sono stupida come le altre yankee della prigione, eh" disse, sentendosi leggermente insultata. "Se vuoi, me ne vado" aggiunse, girandosi e iniziando ad allontanarsi.

Velocemente, Nobunaga la prese per il braccio e la fece girare, abbracciandola. "Mi sei mancata, Nezumi... Grazie per essere venuta" mormorò, chiudendo gli occhi, e stringendole la felpa. Non le importava affatto che aveva trascorso gli ultimi cinque anni della sua vita in una prigione, o che erano nel bel mezzo del nulla e che potevano arrivare altre guardie. Le importava solo di riaverla tra le sue braccia, dopo tanto tempo.
"Come potevo fare altrimenti? Se ti lascio due minuti da sola inizi a piangere e a blaterare cose stupide sull'importanza dell'amicizia e su- mmnh!" Nezumi emise un mugolio imbarazzato quando l'amica la zittì con un bacio. Si staccò poco dopo, guardandola negli occhi.

"Ti amo" mormorò, facendo arrossire Nezumi, cosa alquanto rara. "... grazie" mormorò, facendola sorridere. Non aveva mai risposto con un'altra frase. Le abbassò il cappuccio, attirandola di nuovo a se per baciarla.

Poco dopo, quando si staccarono, Nezumi abbassò lo sguardo, facendo un passo indietro, prima di passarle lo zaino con alcuni vestiti dentro.

"Center... che ne dici di andare a vivere in qualche luogo lontano, dove nessuno sa chi siamo?" Le propose, mentre si voltava per farla cambiare. "Sarebbe un sogno" mormorò l'altra e, una volta che si era vestita, guardò il bracciale che le aveva sempre impedito di scappare. "Nezumi, sai come togliermelo?" le chiese, guardandola. Non si stupì quando la corvina annuì, prendendo qualcosa dallo zaino e iniziando ad armeggiare con il bracciale, che poco dopo cadde a terra. "Allora, dove vogliamo andare?"

   
 
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