First Steps

La stanza scintillava sotto la luce dei grandi lampadari che pendevano dagli alti soffitti del palazzo di Odino, il re di Asgard. Thor era impegnato a giocare con un piccolo martello, sferzandolo nell’aria, combattendo con nemici invisibili, immaginandosi grande, in mezzo ad una prateria, pronto ad affrontare i suoi avversari e sicuro di sconfiggerli tutti. Lui era il figlio di Odino, il re del tuono, poteva vincere contro chiunque. 
Nella stanza con lui c’era suo fratello Loki. Era un bambino come lui e aveva poco meno di un anno, stava cominciando a scoprire il mondo e lo faceva attraverso gli occhi di suo fratello. Thor sapeva che per far divertire Loki bastava che lui inscenasse una battaglia contro nemici invisibili, il fratello rideva mentre lo guardava fingere di combattere. Anche quel giorno stava succedendo la stessa cosa; Odino e Frigga erano impegnati e lui badava al suo fratellino. 
Dopo aver fatto roteare il piccolo martello e aver fatto una giravolta su sé stesso, Thor puntò nuovamente gli occhi su Loki; lo vide con le mani appoggiate al pavimento della grande stanza. Rimase a fissarlo per alcuni secondi, cercando di capire cosa volesse fare, poi intuì. Il bambino stava cercando di mettersi in piedi.
Thor corse da lui, gli prese le mani e il piccolo Loki alzò lo sguardo, sorrideva felice. Si mise in piedi, incerto sulle sue gambe. Il fratello fece due passi indietro, sempre tenendo le mani del piccolo tra le sue, ma aumentò lo spazio che li divideva, costringendo Loki a muoversi. Il bambino fece due passi verso Thor, alzò prima un piede, poi l’altro, e li poggiò su quelli del fratello. 
Il piccolo scoppiò in una dolce risata quando Thor mosse i primi passi e cominciò a portarlo in giro per la stanza. Si guardava attorno, i suoi occhi azzurri si muovevano veloci da un angolo all’altro della camera; Thor non poteva fare a meno di essere felice di avere un fratello con cui crescere e con cui passare le giornate, altrimenti troppo vuote. 
Con Loki ancora sui suoi piedi uscì dalla stanza, dirigendosi nella sala dove era sicuro fossero i suoi genitori. Lasciò una mano del fratello e spinse la grande porta dorata, facendola aprire. 
Frigga girò la testa al rumore della pesante porta che si spalancava e guardò i suoi figli entrare, con un sorriso enorme stampato sul viso. Erano belli insieme. Loki era stato adottato, ma lei lo amava allo stesso modo in cui amava Thor. 
Frigga salutò i piccoli, si alzò e prese in braccio Loki che, con le piccole manine, accarezzò il suo viso. 
«Ha provato ad alzarsi in piedi da solo, madre!» disse Thor.
Lei lo guardò, spalancando gli occhi. «Cosa?»
«Mettilo a terra e prova a farlo camminare» rispose Thor, sorridendo. 
Frigga ubbidì, mettendo Loki a terra e prendendogli le mani. Il bambino compì lo stesso gesto che aveva fatto pochi minuti prima con Thor, alzò lo sguardo e guardò la madre. Lei si allontanò, tenendo le mani del figlio, e Loki mosse alcuni passi verso di lei. La donna lo strinse a sé. 
Il suo piccolino stava crescendo. 
Un’ombra le velò gli occhi per un istante. Cosa sarebbe successo quando Loki sarebbe venuto a conoscenza della verità?






_________
Salve. Da dove comincio? Bella domanda. Vediamo. Allora, è la prima storia, ma forse non si può nemmeno definire tale, non so che nome dare, chiamiamola cosa e stop. Dicevo, è la prima volta che provo a scrivere qualcosa qui, quindi non ho idea di cosa verrà fuori. Cioè, ho ben strutturata l'idea di cosa voglio scrivere, spero semplicemente che possiate apprezzare. Ripeto è il primo tentativo, quindi abbiate pietà di me. 
Avevo intenzione di scrivere una raccolta di one-shot che parlano della vita di Thor e Loki, da quando erano bambini fino a quando le loro strade si dividono come ben sappiamo. Ho scritto già qualcosa, non so quanto la terrò lunga questa raccolta, ma non penso farò molti capitoli.
Mi farebbe tanto piacere sapere cosa ne pensate, qualsiasi cosa, anche le critiche sono ben accette. Aspetto un vostro parere.
E grazie a chi avrà voglia di leggere ciò che scrivo.
Un abbraccio.
Mon