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Autore: goldenfish    06/12/2013    0 recensioni
Sono tondi e inespressivi, ma puoi trovarci riflesso di tutto. Immagini capovolte, pensieri deviati e cinici, volti di persone che non conosci e che non conoscerai mai, conchiglie e magari anche una sirena, una voce lontana, un litigio, un gatto che fa le fusa. Loro stanno li ad osservare dietro uno strato di vetro che distorce la realtà e la trasformano in un mandala confusionario e psichedelico.
Sono gli occhi dei pesci che raccolgono e immortalano ogni racconto, ogni frammento di ogni vita, ogni secondo, ogni pensiero.
E io, semplicemente, li raccolgo, li traduco e li riscrivo.
Genere: Dark, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Attenzione: questo capitolo ha rating rosso perchè può risultare offensivo, ma non è nato per questo. E' sarcastico. Se siete dei buonisti o nemmeno un po' cinici saltate avanti.
A piedi pari.
Golden.

 
Spicchi d'arancia e cappuccino al lampone


-'St'invertiti del cazzo- sibilò schifata Mara, vedendo passare due ragazzi per mano.
-Dio! Perchè nessuno gli spiega che sono contro natura?!- inveì furiosa contro l'amica, che tentava di proteggerli, facendo valere i loro diritti di persone. Mara osservò nervosamente la schiuma del cappuccino che si diradava per il suo nervoso mescolare. Serrava le dita contro il manico della tazza, scottandosi la pelle.
Solo quando quella candida schiuma si fu ridotta ad un sottile lenzuolo di appena un dito, Mara si permise di continuare lo sfogo.
-Io più di ammettere di essere...come quelli, mi chiuderei in casa!- cercò di rimanere calma e di dosare il volume della voce, ma nulla toglieva al suo tono le note di puro disprezzo che risuonavano tra le sue parole acide come il succo gastrico.
-Cioè...non possono riprodursi, mica! Non, non è naturale, vero?!- sorseggiò il cappuccino, socchiudendo gli occhi, convinta della sua affermazione e dando per scontato che anche l'amica la pensasse così. La bevanda calda le scese lungo l'esofago in una sensuale carezza. Mara si spostò una ciocca di capelli biondi dietro all'orecchio e arricciò il naso alla francese, per sottolineare quanto la schifassero quelle persone, successivamente schiacciò la lingua contro il palato per godere del sapore vellutato e amaro del cappuccino. Una piccola parentesi dolce in mezzo alla bile che galleggiava nel suo corpo, in quei momenti.
-Non ci pensi ai loro genitori?! Cosa penseranno di loro figlio?- scosse la testa sconsolata.
-Te li immagini poveretti? "Ciao mamma, mi piace prenderlo in culo", guarda...io lo manderei da uno psichiatra- riprese, più alterata di prima e gesticolando in direzione dell'amica, la quale, si limitava ad ascoltarla atterrita e impossibilitata ad intervenire. Aveva lo sguardo fisso sul posacenere e non osava neanche guardarsi intorno.
Udiva il respiro di Mara pesante e corto per il disdegno e tutta quell'agitazione che le accendeva lo spirito, pareva avesse una corda che le stritolava i polmoni. Il suo aroma al lampone si era fatto ancora più intenso e gli occhi verdi, striati di venature accusatorie, la facevano sentire additata, manco fosse lei la causa delle sue ire.
-Sta gente qui e peggio dei pedofili...- terminò Mara, tagliente come la lama di una ghigliottina, sotto lo sguardo attonito dell'altra, la cui pelle era schizzata via dalle ossa e provava la spiacevole sensazione di mille spilli che oltrepassano i muscoli.
La tazza di cappucino vuota, la punta del cucchiaio immersa nel fondo di caffe e un nauseante odore di lampone aleggiava in tutto il bar.

Quella stessa sera, Mara tornò a casa. Infilò la chiave nella toppa della serratura, ma non fece neanche tempo ad oltrepassare il pianerottolo, che venne travolta da un caloroso abbraccio. Le familiari labbra calde e morbide avvolsero il corpo e l'anima di Mara, che si sentì risucchiata in quella celestiale sensazione,che era la fusione tra due spiriti.
Le labbra della bionda,leggermente screpolate, fremettero di piacere al contatto con quelle, dal sapore di arancia, di Francesca.
  
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