Anime & Manga > Magica Magica Emi
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Autore: telesette    07/12/2013    0 recensioni
Il volto di Emi parve illuminarsi all'istante.
Dunque Ronnie non amava solamente prendere a pugni i suoi avversari sul ring, o starsene ore fisso a colpire quel sacco di sabbia che teneva appeso in camera sua. Se si trattava di proteggere persone a lui care, quale che fosse il pericolo, non era certo tipo da esitare un istante ad intervenire.
Lui non lo sapeva, e pure non lo avrebbe saputo mai, ma agli occhi della piccola Mai era appena diventato un prode ed affascinante cavaliere...
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'In memoria di un'amica'
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In memoria di un'amica:

Nata a Chieti, il 4 marzo del 1977, Gina Ciriegi era una persona di animo semplice e molto creativa.   
Oltre a scrivere, sapeva creare delle bellissime riproduzioni e decorazioni angeliche. Molto brava anche col photoshop, con il quale sapeva creare delle immagini molto tenere coi personaggi di varie serie animate. Inguaribile e dolcissima romanticona, amante delle storie d'amore e dei finali lieti. Fedelissima conoscitrice dei vari capolavori di animazione DISNEY ( "Gli Aristogatti", "La Carica dei 101", "La Sirenetta", "Il Re Leone", e molti altri ancora ). Sognatrice e sensibile, nonostante le tante difficoltà della vita, sempre volta a rincorrere le tante piccole gioie che ogni persona desidera per sé: la serenità, la pace, gli affetti, l'amore...   
Gina si spegne il 7 marzo 2013 all'età di 36 anni, lasciando un grande vuoto nei cuori di molte persone ( me compreso! ), e un dolore immenso in tutti coloro che la conoscevano per la persona meravigliosa che era.   
Di tutte le cose che ho ancora di lei, e della nostra bellissima amicizia nata su Facebook, senza dubbio rimane il ricordo delle nostre interminabili chiacchierate. C'erano così tante idee in lei, così tante storie da creare, perciò vorrei tentare di riportarle su queste pagine a nome suo. Nelle mani uno strumento, nella mente un pensiero, ma il cuore è quello che lega entrambi alla fantasia che abbiamo condiviso assieme.   
Ciao Gina!

***

 

Magica magica Emi ( 魔法のスターマジカルエミ Mahō no suta majikaru emi, letteralmente, La stella della magia Magical Emi ), è una serie televisiva animata prodotta in Giappone nel 1985 e adattata successivamente in un manga composto da 3 tankōbon. In Italia la serie è stata trasmessa per la prima volta nell'agosto del 1986 su Italia 1.

 

Magica Magica Emi - Sigla Italiana (HQ)  
( clicca qui per guardare )

 

 

Quando si vuole bene... 
( immagini tratte da internet )

 

- Che nessuno si muova, se ci tenete alla salute della vostra bella prestigiatrice!

Nessuno ebbe modo di capire o tantomeno di intendere cosa realmente stesse succedendo, senonché un misterioso individuo armato salì improvvisamente sul palco, prendendo in ostaggio nientemeno che la Magica Emi e minacciando il pubblico in sala.
Ci vollero alcuni istanti per comprendere che non si trattava di una finizione.
L'uomo sparò infatti una raffica di colpi verso l'alto, distruggendo una fila di lampade e riflettori, e solo allora tutti si resero conto del reale pericolo e della gravità della situazione. Dalla sala-regia, il signor Bartolomeo telefonò subito a chi di dovere, sottolineando la posizione critica dell'ostaggio, ed esortando la massima cautela per scongiurare che ci andassero di mezzo le vite di tutte le persone presenti in studio. 
La povera Emi, intanto, era semiparalizzata dal terrore.
Il fatto di trovarsi puntata contro la canna di un fucile mitragliatore, oltretutto impugnato da un individuo in evidente squilibrio mentale, le fece dimenticare la possibilità eventuale di fare uso dei propri poteri magici.
Mai Kazuki era pur sempre una ragazzina, malgrado le sembianze della sedicenne e slanciata Emi, e la paura l'attanagliava al punto da non avere neppure la forza di reagire o anche solo per parlare. Semplicemente era lì immobile, alla mercé di un pazzo, e non sapeva neppure perché stesse accadendo tutto questo.

- Statemi bene a sentire - ruggì l'uomo, tenendo Emi costantemente sotto minaccia. - Io e la Magica Emi adesso ce ne andiamo e, se qualcuno si azzarda anche solo a fare l'eroe... prima lo ammazzo e poi ammazzo anche lei, sono stato chiaro?

Stando dietro le quinte, Ronnie ebbe modo di osservare tutta la scena dall'inizio.
Anche lui aveva paura, come tutti chiaramente, ma più che altro temeva che quell'esaltato potesse decidere di sparare a Emi in un impeto di follìa. 
La situazione era veramente drammatica.
Che cosa doveva fare: starsene buono e tranquillo come tutti, lasciando l'amica in balìa di quel criminale; oppure correre il rischio e tentare di disarmare costui, attaccandolo da dietro le spalle?
Un minimo errore, oltre che mettere a repentaglio la sua stessa vita, poteva costare la vita a Emi. Ronnie non poteva assolutamente permettere questa eventualità, né agire impulsivamente, ma doveva comunque decidere in fretta se agire o no.
L'uomo intanto prese a salire le scale del palco a ritroso, stringendo Emi per il braccio, ed intimò ancora una volta di non muoversi... in caso contrario, avrebbe fatto esplodere la testa della ragazza con un colpo a bruciapelo.

- Pare che il suo show dia fastidio a molte TV concorrenti, signorina - fece l'uomo, mormorando le parole all'orecchio del suo ostaggio. - Se farà quello che le dico, obbedendomi senza fiatare, potrà ancora sperare di uscirne viva!
- L... La prego, mi lasci andare...
- Gliel'ho detto, questo dipende da lei - puntualizzò l'altro. - Io devo solo svolgere il lavoro per cui mi hanno pagato, nient'altro!

Sempre stringendola con rude violenza, l'uomo costrinse Emi a seguirlo lungo le scale che conducevano dietro il palco. Se si fosse infilato lì con il suo ostaggio, passando poi attraverso i camerini degli artisti, avrebbe avuto tutto il tempo di squagliarsela prima dell'arrivo della polizia.

- Aiuto - gridò Emi disperata.

Ronnie capì che non c'era più tempo per indugiare.
Facendo un rapido giro dei pannelli che costituivano la scenografia, il giovane pugile si portò non visto alle spalle dell'individuo armato. Questi non si era accorto di nulla, occupato com'era ad assicurarsi che l'ostaggio non si divincolasse dalla sua presa, cosicché Ronnie calcolò di trovarsi esattamente all'altezza giusta per prenderlo di sorpresa e disarmarlo.
L'idea era senza dubbio molto coraggiosa ma, considerando l'audacia che l'uomo aveva avuto nell'irrompere così dentro uno studio televisivo in pieno giorno, c'era da aspettarsi che non sarebbe stato affatto facile disarmarlo.
Ronnie decise che era meglio attendere il momento buono per afferrarlo da dietro le braccia e renderlo inoffensivo ma, nel sentire il grido soffocato di Emi, d'istinto mise da parte la prudenza e si avventò come un toro per costringere l'uomo a lasciarla andare immediatamente.
Emi si ritrovò dunque scaraventata contro la balaustra che serviva a reggere la scala sul palco, mentre Ronnie ingaggiò una lotta furibonda con il sicario per costringerlo a mollare il fucile.

- Mio Dio, Ronnie!

Nel mentre che il giovane coraggioso si era buttato selvaggiamente sul criminale, combattendo contro di lui con la forza della disperazione, Emi sbarrò gli occhi inorridita come se l'azione si svolgesse al rallentatore.
Ronnie stringeva il fucile dell'altro con la mano sinistra mentre, con la destra, cercava di colpirlo duramente al volto.
Accadde tutto in un attimo.
L'uomo accusò il destro micidiale di Ronnie proprio sulla mascella, rotolando giù dalle scale e finendo lungo disteso sul palcoscenico. Purtroppo però, dal momento che aveva ancora il dito sul grilletto, mentre cadeva fece partire inavvertitamente un colpo che ferì il ragazzo poco sotto la spalla.
Per Emi fu come se le avessero sparato direttamente al cuore.

- Ronnie... NOOO !!!
- E... Emi, non... non preoccuparti - borbottò appena Ronnie, malgrado il braccio gli stesse buttando sangue come una fontana.

Subito Emi si inginocchiò al suo fianco, cercando in qualche modo di tamponare la ferita con un fazzoletto, prima che il giovane perdesse i sensi per lo shock e l'emorragìa.

- Ronnie - fece lei, temendo ormai il peggio. - Ronnie... Ronnie!

***

Fortunatamente l'intera faccenda si era conclusa per il meglio.
La polizia aveva preso in consegna il criminale e Ronnie, contato lo spavento che aveva fatto prendere a tutti, se l'era cavata con un braccio ferito ed un leggerissimo svenimento.

- Mi dispiace - gemette Emi mortificata. - E' tutta colpa mia...

Ronnie non poteva certo immaginare la verità.
Anche lui, come tutti, ignorava sia l'esistenza dei poteri magici di Emi sia che lei e la piccola Mai erano la stessa persona.
In quel preciso momento, la candida anima ingenua di Mai avvertiva su di sé il peso ingiustificato di una colpa che certo non si poteva dire le appartenesse.
Se la paura non l'avesse sconvolta.
Se lei non avesse esitato nel ricorrere ai suoi poteri, onde disarmare e rendere inoffensivo quel tipaccio, Ronnie non si sarebbe certo ferito a quel modo.
La vista del suo braccio ferito, oltre che intristirla, la faceva dunque sentire moralmente e tremendamente in colpa.
Non sapeva che dire.
Non sapeva neppure cosa pensare, ad eccezione che lui era rimasto ferito per proteggerla: un gesto coraggioso, senza dubbio, ma per il quale avrebbe potuto rimanere ucciso.

Grosse lacrime presero a luccicare negli occhi di Emi, tanto il pensiero di ciò che era accaduto la addolorava, allorché Ronnie pensò bene di tranquillizzarla col suo solito ottimismo.

- Andiamo, non devi nemmeno pensarla questa sciocchezza - mormorò. - Non sei mica stata tu a spararmi, dico bene?
- Però...
- Ah-ah, non dire altro!

Emi sussultò, nel mentre che Ronnie le cinse piano la spalla con l'unico braccio sano, e sollevò il capo ad incontrare il suo sguardo buono e generoso di sempre.

- Sono stato molto fortunato - sottolineò il giovane, alludendo al braccio che teneva legato al collo. - Non ho riflettuto granché, ho agito più che altro d'istinto, tuttavia è normale incorrere in qualche rischio... quando si vuole bene a qualcuno!
- Eh ?!?

Emi lo guardò stupita.

- Se quel farabutto ti avesse fatto del male, non mi sarei mai perdonato di essermene rimasto lì con le mani in mano; la tua vita è molto più importante di una ferita al braccio, te l'assicuro!
- Oh, Ronnie...
- L'importante è che tu sia sana e salva - concluse Ronnie. - E poi sono abituato a farmi male in allenamento, anche se in modo diverso... Mi rimetterò in fretta, non ti preoccupare!

Il volto di Emi parve illuminarsi all'istante.
Dunque Ronnie non amava solamente prendere a pugni i suoi avversari sul ring, o starsene ore fisso a colpire quel sacco di sabbia che teneva appeso in camera sua. Se si trattava di proteggere persone a lui care, quale che fosse il pericolo, non era certo tipo da esitare un istante ad intervenire.
Lui non lo sapeva, e pure non lo avrebbe saputo mai, ma agli occhi della piccola Mai era appena diventato un prode ed affascinante cavaliere... il suo cavaliere senza macchia e senza paura!

FINE

   
 
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