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Autore: Hermes    07/12/2013    2 recensioni
Questa non è la classica storia sui Nightwish in se e per sè...a dire il vero non ho idea da dove diavolo sia uscita e non so come ho fatto a trovare il coraggio di postarla...
"Perdona la Bestia che adora...” mormorò ancora “Perdona Me.”
Il bacio che seguì fu aspettato, implorato, desiderato…tutto meno che amaro.
Dimenticammo il resto…il mattino non ci svegliò...
L’unica certezza che mi rimase fu quella della sua presenza, del movimento del suo corpo contro il mio.
Non c’era riposo…ma sognai…
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti, Tuomas Holopainen
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Dreams of Reality'
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“There are some people who live in a dream world, and there are some who face reality;
and then there are those who turn one into the other.”
~ Douglas H. Everett

"It always seems impossible until it's done."
~ Nelson Mandela

“The best thing about dreams is that fleeting moment,
when you are between asleep and awake,
when you don't know the difference between reality and fantasy,
when for just that one moment you feel with your entire soul that
the dream is reality, and it really happened.”

5 Dicembre 2020, ore 18 e 30
Finlandia, Kitee, nuova casa Holopainen
Tuomas era solo nella sua reggia azzurrina e si godeva il panorama del lago dalla finestra mentre scendeva la neve.
Oh beh…non proprio solo…
Meri stava ciangottando allegramente, giocando con il coniglietto di peluche sul tappeto davanti al caminetto.
La bambina stava crescendo velocemente e quando Joseph era in casa gli stava sempre dietro, girando a carponi.
Quel pomeriggio An ed il prode erede avevano progettato un’uscita esclusiva madre e figlio, andando a vedere qualche film al cinema, quindi gli era stata affidata la bambina mentre erano via.
Fino a quel momento era andato tutto benone.
Meri stava per compiere il settimo mese ed era una meraviglia. Li imitava in tutto e per tutto nei limiti delle sue capacità ed s’imbizzarriva per il cioccolato allo stesso modo della sua mamma.
Meri aveva dormito fino alle quattro poi avevano fatto merenda (lui con caffè, lei con i biscottini della mamma ed un succo), guardato gli Aristogatti e giocato a nascondino.
Adesso aveva l’intenzione di riprovare qualche melodia alla Korg prima che Joseph ed An tornassero e poi magari iniziare a fare qualcosa da mangiare. Chi è la più brava massaia di Kitee, me lo date il premio?
Decise le priorità si sedette sul trono di Morgoth che da qualche mese aveva sostituito lo sgabello ed iniziò a suonare qualcosina tanto per scaldarsi le mani.
Quell’estate erano andati tutti in campeggio per provare la demo del nuovo disco, An aveva preferito però raggiungerli solo nell’ultima settimana, quindi lui e Jo si erano divertiti tantissimo con gli altri approfittando dell’ondata di caldo anomala calata sulla Finlandia proprio per la bella stagione.
Il nuovo disco prendeva forma con calma ma i ragazzi ed An non vedevano l’ora di iniziare ad incidere sul serio e dare fuoco alle polveri, sotto l’apparente tranquillità si nascondeva un vulcano in piena eruzione di creatività che l’attesa ingigantiva sempre di più. Prevedeva fuochi d’artificio per quel disco, e pure coreografati!
La pre-produzione di Imaginarium il film era agli sgoccioli e Stobe aveva intenzione di iniziare le riprese presto.
Non era nemmeno un paio di minuti che suonava e qualcuno si era intrufolato a gattoni fra le sue gambe, aggrappandosi ai suoi pantaloni ed alzandosi in piedi premendo sulle ginocchia.
Meri non era ancora ben salda sulle gambe quindi alzò un braccino nella direzione dei tasti avorio ma nemmeno le punte delle sue ditine arrivavano.
Tuomas continuò a suonare per un po’, tenendo d’occhio i suoi sforzi con un sorrisino sotto i baffi, poi la prese in braccio, posandosela sulle gambe e Meri si tese subito prendendo a pugnetti la tastiera e creando una mini-cacofonia.
Il tastierista allontanò le manine borbottando teneramente “Guarda le mani di papà, cucciolotta.”
A causa di lei seduta sulle sue gambe non poteva usare i pedali ma riuscì lo stesso ad inventarsi una piccola canzoncina per farla contenta. Lei rideva mentre Tuomas si era dato al multi-tasking facendo anche le smorfie.
Tempo mezz’oretta e Meri con il pollice in bocca si era semi-addormentata al calduccio sul papà, Tuomas le aveva passato un braccio intorno perché non scivolasse e continuava a suonare impercettibilmente.
Sì, sono proprio un papà modello ehehe…
Da quando la piccola era entrata nella loro vita era una gioia che si rinnovava ogni giorno ed il tastierista faceva fatica a ricordare un periodo più felice.

6 Marzo 2022, ore 4 e 12
Finlandia, Kitee, Casa Holopainen

Nella stanza tre respiri si avvicendavano in sincronia, lenti e tranquilli almeno finché la bambina nel box non si strofinò gli occhi con le manine e si girò verso il letto dall’altra parte della stanza, fissando i genitori che riposavano sotto alle coperte, smaltendo le fatiche d’inizio tour.
Si alzò aiutandosi con le sbarre e piagnucolò, scuotendole “Pa-pa! Pa-pa!”
I due adulti si mossero leggermente.
Tuomas mugugnò qualcosa di inintelligibile e cercò di nascondersi nell’incavo della spalla della moglie senza successo.
“No, caro.” mormorò Anette con un sorrisino, ancora mezza addormentata “Ha chiamato te-”
Pa-pa!” il richiamo si era fatto disperato ed il tastierista aprì gli occhi, leggermente allarmato.
“Sbrigati prima che inizi a strillare, o sveglierà anche Jo…” gli consigliò la donna, rannicchiandosi in una posizione più comoda.
Con espressione rassegnata, il tastierista si staccò dal corpo caldo della donna e si mise a sedere con uno sbadiglio…accidenti! Erano solo le quattro del mattino!
Si stiracchiò, mentre la piccola continuava a chiamarlo dalla sua posizione con i lacrimoni.
“Arrivo principessina, arrivo!” esclamò l’uomo, dirigendosi al lettino e chinandosi “Cosa c’è?”
“Meri ame!” la bambina lasciò una sbarra per indicarsi con un sorriso sdentato.
“An, cosa…”
“Non è ancora ora…portala qui…” arrivò la risposta di lei, mentre la lampada accanto al letto si accendeva con un clic.
L’uomo prese in braccio la piccola che si attaccò contenta come una pasqua ai suoi capelli sparati mentre riguadagnava il lettone e la parcheggiava con delicatezza accanto alla sua mamma.
“Mama, api ochi, Meri ame!” lamentò la cucciolotta, in ginocchio mentre smuoveva Anette sdraiata sul fianco.
“Non hai fame, tesoro…” le rispose la donna con un sorrisetto “…vuoi solo dormire con noi!”
I capelli biondo grano della bambina - lunghi fino sulle spalle - si mossero ad onde mentre negava con la testolina, negli occhi azzurri un’aria furbetta. Quando faceva così le ricordava Clara da piccola.
“Lo sai che non devi dire le bugie, Meri.” disse il tastierista, si era risdraiato sul materasso, sbadigliando “Vieni qui, adesso, papà è stanco e vuole il bacio della buonanotte.”
“Tuom…” mormorò Anette con un gocciolone…diventava così infantile a volte!
Intanto la bambina si era lanciata fra le sue braccia, allacciandosi al suo collo e ricoprendogli la faccia di baci mentre rideva perché la barba la pizzicava tutta.
Anette sollevò gli occhi al cielo, cercando a tentoni il tasto dell’abat-jour…meglio tornare a dormire, non hanno bisogno di me.

~ Due ore circa dopo…
Tuomas russava leggermente con la bocca aperta, le braccia che passavano sul corpicino della loro bambina, raggomitolata tutta sul suo petto come un gatto addormentato. La testolina bionda incastrata sotto il suo mento.
Il cielo dietro le tende della stanza aveva appena preso una sfumatura più chiara ed Anette guardava quel quadretto familiare sdraiato accanto a lei.
Cautamente scivolò fuori dall’abbraccio caldo del piumone ed afferrò un vecchio maglione del marito.
La prima luce dell’alba le permetteva di vedere dove andava e scese le scale, raggiungendo la cucina in punta di piedi.
Oh, ma come era volato il tempo?
Ormai Meri stava per compiere due anni e fin dal primo giorno si era legata il padre al grazioso ditino con un doppio nodo.
Non c’era niente che il tastierista non avrebbe fatto per quella donna in miniatura ed Anette in parte non lo biasimava: Meri sembrava un angioletto con i suoi lisci capelli biondi e gli occhioni azzurri.
Padre e figlia avevano sviluppato un rapporto tutto loro sulla stessa lunghezza d’onda e si capivano al volo. Non era strano che spesso il tastierista uscisse a fare una passeggiata con Meri fra le betulle.
Proprio come era stato per lei quando era nato Joseph.
Adesso comprendeva perché Tuomas aveva sempre nutrito una leggera gelosia per il loro primogenito, ora che era lei quella gelosa!
Sorrise a quel pensiero stupido, versandosi una tazza di caffè e mischiandola con del latte.
Tazza in mano si allontanò verso la grande finestra del salone che dava sul lago, l’acqua liscia come una tavola dello stesso color pervinca del cielo. I rami spogli delle betulle riprendevano mano a mano il loro colore mentre l’alba fiammeggiava più in là.
Tutto era silenzio e pace in quelle prime ore del mattino, quella tranquillità se la sentiva fino in fondo al cuore.
La nuova casa che Tuomas aveva voluto costruire al posto del loro piccolo rifugio era stata completata da parecchio ma l’aria sapeva ancora di legno nuovo e vernice fresca…la prima volta che l’aveva vista per poco non le era venuto un colpo!
I Nightwish erano ritornati da poco in carreggiata ed il nuovo disco era stato accolto dal pubblico con grandi festeggiamenti. Lei lo sapeva che era speciale, forse più dei precedenti, e che divertimento nell’inciderlo! Non credeva di essersi mai divertita così in studio…
Addirittura buona parte delle registrazioni l’avevano fatte dentro la casa, usando lo scantinato-museo di Tuomas come sala strumenti. Jukka aveva battuto vigorosamente i coperchi per tre giorni consecutivi facendo tremare il pavimento della sala con la sua megabatteria al quale si era aggiunto anche Troy per una session di otto ore filate in aggiunta a quelle con l’orchestra dirette da Pip a Londra.
I vocali erano stati una passeggiata: lei, Marco e Tuomas più Tero si erano ritrovati al Finnvox e la magia aveva preso vita.
Le riprese del film erano state un vero spasso con tanto di ragazzi tirati come dei pinguini e Tuomas che piangeva perché gli avevano stirato i capelli come degli spaghetti.
A lei era andata bene nel suo ruolo di Snow White dal gusto gotico, i capelli di nuovo del loro colore naturale e puntati in onde stile anni ’20 che le piacevano tantissimo ed avevano fatto andare in fibrillazione François ed il suo gusto per il vintage.
Ed ora? Ora erano di nuovo in tour come degli esaltati, girando di qua e di là.
Certo erano all’inizio e non stavano via più di una o due settimane per volta, lei e Tuomas cercavano di organizzare le trasferte in modo da portarsi dietro anche la bambina ma An sapeva che la frenesia dei continui spostamenti a lungo andare non avrebbe fatto molto bene a Meri ed Aprile sarebbe stato affollatissimo di date.
Solita vita da tour, con la nostalgia di casa e telefonate su Skype per vedere il mio frugolino e Jo.
Per fortuna potevano contare su Bea e Kirsti o se no non sapeva come avrebbero fatto.
E per il resto la vita andava avanti, magari non proprio perfetta ma non c’era male…
Sussultò quando un paio di braccia la strinsero all’altezza della vita, delle labbra si posarono sul suo collo.
“Già alzata? Non è da te…”
“Non l’hai svegliata? Quale magia hai usato per compiere questo miracolo?” domandò lei, stupita di tanta fortuna.
“Telechinesi…sai, la forza del pensiero…”
Anette sbuffò scettica, scuotendo la testa, Tuommi e la sua ironia…
“Il fatto è che con Meri, non passiamo più molto tempo noi due soli.” si scusò lui, la sua stretta si fece più serrata…ecco uno dei motivi per il quale lo amava.
“Ed io che pensavo già ad una vostra fuga dettata dalla passione…” replicò la donna maliziosa.
“Gelosona dovresti vergognarti, sai…” la castigò il tastierista severo, ma le sue labbra si erano piegate in un sorriso.
“Sarà…” Anette finì la bevanda, posò la tazza sul davanzale e si voltò, occhi negli occhi con il marito.
“Vorrei farti presente che sono fuori dal mercato da più di un decennio per colpa tua…” Tuomas, si era chinato verso di lei toccandole il naso con il suo, senza smettere di sorridere.
“Un grande sacrificio, immagino…” disse Anette, le mani sulle sue spalle ed alzandosi quel tanto che bastava per posargli un bacio sulle labbra “Un mucchio di donne soffrono per questo.”
“Puoi ben dirlo!”
Si lasciò abbracciare per un po’, poi alzò la testa pronta a confessarlo e…
“Lo so, Anette.” mormorò lui, posandole un bacio sulla fronte.

Sapeva tutto.
Lo vedeva dal suo sguardo.
Lo sapeva da sempre.
Poggiò di nuovo il capo sulla sua spalla, godendosi quel momento fino in fondo.
“An…”
“Sì?”
“Pensi che per un altro bambino sia troppo presto?”
“Vuoi tirare su una squadra di calcio, tesoro?”
“Ci sto facendo un pensierino, in effetti…”
“Abbiamo tutto il tempo del mondo…”
In quel romantico momento una vocina acuta arrivò fino alle loro orecchie dal piano di sopra…
Ma-ma!
“Tuom…”
“No, cava.” le fece il verso il tastierista con un ghigno di dolce vendetta, posandole un bacio sul naso e liberandola dal suo abbraccio “Ha chiamato te…”
È così iniziava una nuova mattina in casa Holopainen…

[Anette]
The 1st thing I ever heard was a wandering
man telling his story
It was you, the grass under my bare feet
The campfire in the dead of night
The heavenly black of sky and sea

[Nightwish]
It was us
Roaming the rainy roads, combing the gilded beaches
Waking up to a new gallery of wonders every morn
Bathing in places no-one's seen before
Shipwrecked on some matt-painted island
Clad in nothing but the surf - beauty's finest robe

[Tuomas]
Beyond all mortality we are, swinging in the breath of nature
In early air of the dawn of life
A sight to silence the heavens

Nightwish ~ Song of Myself
With courtesy from Imaginaerum

Qui somnia fingit

…THE END…

~~~

Ultimo capitolo, ultima nota!
Dopo queste righe vi libererete di me per un bel pezzo...xD
Okay, DOR ha superato tutti i miei precedenti record.
Sono 256 pagine, 185649 parole, 1140040 caratteri (spazi inclusi) e tre anni di scrittura più o meno continua.
I call it quit.
È stata un'avventura unica nel suo genere anche grazie alla musica meravigliosa dei Nightwish!
Certo non sono stata un’autrice modello e non ho aggiornato spesso in questo ultimo anno, comportamento che credo abbia fatto allontanare parecchi di voi lettori. Sorry about that, it was very mean on my part...
Se passate di qui per il finale spero che vi piaccia, nel prossimo futuro non ho in programma nuovi progetti in questa sezione ma se volete lasciarmi un commentino per dirmi cosa ne pensate in generale di quest'idea (che è iniziata piccola ma ha raggiunto proporzioni cosmiche...xD) io sono ben felice di leggervi! =)

Ora passiamo ai ringraziamenti!
Grazie alla Pepe (come vedi ho attuato dei salti temporali...comunque grazie per gli auguri! Meri e la combriccola ti salutano!!!) che ha commentato il penultimo capitolo! =*
Grazie ai Nightwish (tutti loro, senza distinzioni)
Grazie ai recensori (non vi nomino per mancanza di tempo, ma sapete chi siete! ;)
Grazie alle persone che hanno messo la storia nelle seguite, ricordate, preferite.
Grazie a chi ha solamente letto.
Grazie a chi mi ha mandato messaggi d’incoraggiamento e domande nella messaggistica di questo sito ed in quella di Wordpress. Thank you, guys!
Grazie a Word per non essersi impallato durante la scrittura degli ultimi tre capitoli, come fa di solito quando lavoro. LoL
Grazie anche a me medesima che nel Maggio del 2009 ha deciso di ascoltare i Nightwish per pura curiosità e sapete poi com’è andata…xD

Ho ancora delle piccole chicche, alcuni scatti su The Sims 2 che ho lasciato ultimi per ovvi motivi, ahem. Potete trovarli in questo post sul mio blog, la sezione caraibica è stata fatta per una sana risata. xD

La Hermes passa e chiude e và a stappare una bottiglia per festeggiare!
Ciao ragazzi…=)

  
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