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Autore: Diana924    07/12/2013    0 recensioni
1605: mentre in Inghilterra esplode la reazione anti - cattolica in conseguenza del complotto delle polveri a Balloch tutto sembra procedere come sempre.
Almeno finchè la notizia non arriva anche lì, e quattro persone si trovano a scegliere tra la propria vita o la loro religione
[ seguito di Chronciles of Balloch: Sawney Bean e Chronciles e Chronciles of Balloch: Nicodemus McDermot, è consigliabile aver letto entrambe ]
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt, Brittany/Santana, Finn/Rachel, Sebastian/Thad
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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Rachel Berry aveva saputo la notizia del fallito attentato tramite una lettera di sua suocera Carole Hudson ora marita Hummel e quella mattina era uscita tenendo Barbra per mano, sicura che avrebbe trovato Santana Lopez o anche Marley Rose con cui scambiare informazioni. Quinn Fabray era alla sartoria di Kurt e non sapeva molto di lei nonostante avessero una sorta di amicizia.
Per fortuna Marley Rose aveva appena finito di discorrere con il suo fidanzato, da quello che si diceva erano fidanzati da anni, si erano presi tutti i possibili anticipi ma non erano ancora sposati e lei viveva da tempo con lui.
<< Mrs Hudson, Beth, perché non giochi con  la figlia di Mrs Berry, ma ricorda che lei è più piccola di te >> la salutò Marley Rose con un sorriso prima che la piccola Beth raggiungesse Barbra.
<< Volete molto bene a Beth >> disse lei con un sorriso. << La considero una figlia, è una bambina così piena di talento >> rispose Marley. << Vi sembrerò impertinente, miss Rose, ma …. Sapete qualcosa …  dei fatti di Londra >> chiese, dopo doveva avvisare Finn e Brittany. << Mia madre ha lavorato trent’anni come cuoca nelle cucine reali e ha ancora degli amici che le scrivono, sembra che fosse un’idea della Spagna e di Roma >> le rivelò, era strana come idea ma aveva senso. << Via spettate un’invasione? >> chiese preoccupata. << Non qui in Scozia, e … non credo sarà così preoccupante >> rispose l’altra prima di dirigersi verso Beth; sapeva qualcos’altro, era evidente quello.
Kurt Hummel era abituato ai segreti di Quinn Fabray quindi vederla così preoccupata non lo turbò eccessivamente. << Hanno scritto a Thad … sembra che gli inglesi siamo usciti di testa, stanno cercando i cattolici >> disse lei alzando gli occhi dai nastri che stava sistemando su un abito per Rachel.
<< Per fortuna qui non ce ne sono, mi chiedo se Blaine abbia maggiori notizie, com’è possibile che non vi siate mai incontrati? Eppure anche tu vivevi ad Edimburgo >> da quando aveva saputo che Quinn era la madre di Beth quella domanda non smetteva di assillarlo.
<< Edimburgo è una città grande Kurt, e … credo che nessuno di loro mi abbia mai notata >> rispose, loro non l’avevano vista, ma lei non li perdeva mai di vista, ed era così che aveva conosciuto Thad.
<< Ti capisco, e … con Sam? >> le chiese, non era così cieco da ignorare la tresca, e se lo fosse stato Blaine lo avrebbe informato su quello che accadeva in quella casa. << Con Sam va tutto bene, tu e Blaine Anderson invece? È da molto che non vi servite del magazzino, forse avete trovato un luogo migliore >> lo provocò Quinn facendolo sorridere. Con Blaine, dopo i fatti di due anni fa andava tutto a meraviglia, come non gli era mai successo con Adam o anche con Chandler sebbene con il vicino di casa non fosse andato oltre lo scambiarsi dei messaggi quando nessuno li vedeva.
Con Blaine, dopo l’iniziale tentennamento invece non aveva avuto dubbi, certo l’altro gli aveva mentito ma lo aveva fatto a fin di bene e aveva giurato che sarebbe stato sempre sincero con lui.
Si, la vita stava andando bene per lui una volta, aveva una brava moglie, Finn cominciava a mostrare barlumi d’intelletto, Corky prima o poi sarebbe morto e soprattutto aveva il giudice Blaine Anderson al suo fianco.

Quando Blaine Anderson aveva ricevuto la notizia riguardante i fatti del cinque novembre da parte di Damien Fraser non si era eccessivamente preoccupato, lui non era papista, la sua famiglia aveva abiurato cinquant’anni prima, non si occupava di politica ed era un buono scozzese e tutto quell’affare riguardava gli inglesi. Certo, la notizia che Hunter Clarington fosse scomparso lo aveva turbato, ma Hunter non era cattolico altrimenti non avrebbe potuto avere una carriera così fulminea. Nemmeno Jake e Puck si erano preoccupati, perché preoccuparsi se per una volta il re se la prendeva con i papisti e non con loro gli aveva spiegato Puck e dopo qualche secondo di riflessione aveva capito a cosa si riferisse l’altro.
Jake in questo era ancora più calmo del solito mentre Marley era in ansia ma doveva esserlo per sua madre, Marley si preoccupava sempre troppo per sua madre si disse quel giorno mentre si sedeva al suo posto assieme agli altri, la vita a Balloch non poteva essere eccitante come quella di Edimburgo quando vi risiedeva la corte ma almeno non avevano più così tanti problemi.
<< Ci sono cause particolari? >> chiese, la causa più interessante del mese era stata quella del notaio Artie Abrams e di sua moglie Sugar contro Rachel Hudson e il suo gallo, specialmente contro il suo gallo, lo stesso gallo che Kurt tanto detestava.
<< Nulla di ché è arrivata una lettera di tuo fratello. Si trova a Liverpool e sembra che vi resteranno tre settimane >> gli rispose Sebastian prima di sistemare la sedia e iniziare a dormire. << Ti ho detto mille volte di non leggere la mia posta Sebastian, è un reato >>, ormai era inutile arrabbiarsi, piuttosto doveva assicurarsi che a consegnargli la posta fossero Santana o Puck, la prima avrebbe sfoderato il suo sarcasmo e il secondo avrebbe voluto sapere tutto ma era ben disposto a sopportarlo. << La cosa non mi ha fermato, e poi si tratta di tuo fratello >> fu la risposta prima che Sebastian sprofondasse definitivamente tra le braccia di Morfeo, e Thad lo guardò alzando le spalle, rassegnato.
<> gli chiese Sam mentre leggeva la lettera. << Niente di che, ci avvisa di rimanere a Balloch, dove conta di venire prima o poi con la compagnia, e … gli sembra di aver intravisto … niente >> rispose chiudendo la lettera e inserendola nel farsetto. << Chi? >> gli chiese Sam avvicina dosi, Sebastian per sua fortuna dormiva ancora. << Ha visto Hunter Clarington, diretto a nord >> rispose lui.
<< Sicuro che non si sia sbagliato? Si sono incontrati solo una volta >> e Sam aveva ragione, Cooper doveva essersi sbagliato.
Sam Evans nel sapere quello che era accaduto a Londra aveva tremato al pensiero dei suoi genitori e aveva subito scritto loro dicendo a chiare lettere che era meglio se quell’anno rimanevano a casa invece di andare a trovarlo. Ne aveva parlato con Santana ed entrambi si erano detti preoccupati, lei specialmente a causa di Dani, non aveva mai capito se Dani fosse papista, ebrea o anglicana.
Anche quella mattina, con Blaine immerso nei suoi pensieri ne aveva parlato con Sebastian. << Sì a tua moglie di stare attenta >> gli aveva detto l’altro prima che entrassero in tribunale, non gli aveva mai parlato di Quinn, ed era meglio non farlo considerata la tresca tra il suo amico e collega e il marito di Quinn. << Ma non siamo a Londra >> aveva replicato, era in quel momento che benediva il guazzabuglio di due anni prima. << Si, ma tua moglie è spagnola dunque cattolica >> era stata la replica mentre entravano, Blaine dietro di loro di tre passi e sordo a comando. << Non è detto, la bugia che se ne è andata perché voleva convertirsi è ancora valida >> aveva detto lui. << E spera che tutti gli altri continuino a crederci >> aveva ribattuto Sebastian prima che Thad entrasse chiudendo la porta, doveva avvisare Quinn di stare in guardia e non tradirsi in presenza di Thad, l’altro poteva scoprirla e allora lui l’avrebbe persa.
Sebastian Smythe non i sentiva al sicuro, per fortuna non era l’unico, Sam Evans viveva nelle Highlands e come tutti quei selvaggi del nord sapeva bene cosa fosse una caccia ai cattolici, Santana Lopez poi era quasi isterica e stranamente anche Marley era sempre più preoccupata.
L’essere guascone in parte lo rendeva insospettabile, un po’ come le origini irlandesi di Blaine lo rendevano sospetto, ma era il contrario. Santana gli aveva chiesto se avesse sentito parlare dell’attentato e aveva ammesso che era una voce che si sapeva da un po’ ma era come le rivendicazioni dei lord scozzesi, vuote e senza valore a meno che non si avessero uomini e denaro. E quanto sembrava si erano trovati entrambi.
Santana Lopez maritata Evans  era preoccupata per quel che avrebbe seguito i fatti di novembre, ma non solo. Maledetta la sua generosità, maledetto il momento in cui Brittany l’aveva convinta che se arrogante e sarcastica era bella allora dolce e premurosa era a dir poco stupenda.
E soprattutto maledetto il giorno in cui aveva accettato quell’incarico, ancora si chiedeva perché non lo avesse buttato fuori a calci dalla soffitta.
<< Tutto bene? >> le chiese Marley quella mattina mentre si sistemava il mantello sulle spalle, dietro di lei Beth giocava con Puck e Sam. << No, la notte non riesco a dormire … e non è per quello! >> rispose con tono fintamente scandalizzato, lei e Blaine si erano perfettamente organizzati in maniera tali che le notti che Blaine si recava dagli Hudson lei apriva la finestra per permettere a Brittany di entrare in casa. << Io non ho detto nulla, e sai bene che non ti ho mai giudicata per quel peccato, sei preoccupata per lui, vero? >> aveva risposto la bruna, solo loro due sapevano.
<< Si nasconde nella nostra soffitta da quasi tre settimane e sappiamo che è coinvolto. E non provare a farmi la ramanzina, non tu che hai montato su una pantomina per convincere Jake a fidanzarsi con te >> disse lei, odiava quei segreti, ne aveva già così tanto di suoi da non sopportare di averne anche per gli altri. << No, ma penso che dovresti dirglielo, a entrambi, meritano di sapere >> la consigliò Marley, e lei sapeva bene di cosa parlare. Il suo bambino, il bambino che non sarebbe mai nato.
<< Forse, ma non oggi Marley >> aveva risposto prima che Beth le raggiungesse.

Quinn Fabray era abituata a mostrarsi indifferente e negli anni sapeva controllare il suo volto meglio di una commediante perciò in quei giorni si era comportata come se andasse tutto bene, condividendo all’apparenza le opinioni di Thad.
Con Kurt era stata quasi più cauta del solo e aveva finto di essere d’accordo con lui. In quei due anni si era instaurato un bel rapporto con il suo datore di lavoro, lui sapeva di lei e di ma Evans, e lei sapeva di lui e Blaine Anderson ma soprattutto Kurt sapeva di Beth.
Non la giudicava ma era evidente da come la guardava che cercava di comprenderla, e lei gliene era grata, però non gli aveva rivelato il suo ultimo segreto, quello lo sapeva solo Sam.
<< Scusate, è pronto il farsetto? >> chiese una voce e vide Marley Rose e Beth entrare nella sartoria, più passava il tempo più sua figlia le assomigliava. << Entro mezzogiorno sarà pronto miss Rose >> le rispose Kurt prima di salutarle entrambe, e Beth corresse a giocare con i nastri.
<< Molto bene, avviserò Blaine … passerà lui stesso a ritirarlo >> li provocò Marley mentre Kurt arrossiva e lei sorrideva, in quella casa tutti sapevano e all’apparenza nessuno si scandalizzava. << Non so di cosa tu stia parlando >> rispose infatti Kurt ma era così evidente.
<< Come dite voi, ora dobbiamo andare, e … Beth tesoro smetti di giocare con i nastri di mastro Hummel >> riprese la bambina che si avvicinò a lei e a Kurt: << Mi dispiace, ma adoro quei nastri, forse potete convincere papà Blaine e papà Sam a regalarmeli per Natale >> disse facendola sorridere, come le aveva rivelato Sam una sera nessuno aveva segreti per Beth.
Nel vederle uscire sorrise, era felice di vedere Beth ma quel che realmente desiderava era portarla via con sé, lontana da quel luogo, in Inghilterra, in Irlanda, persino sul continente se necessario, ma insieme.
<< Tutto bene? >> le chiese Kurt, glielo chiedeva ogni volta. << Tutto bene, e ora lavoriamo, poi vi lascio il magazzino sul retro >> rispose con un sorriso malizioso che questa volta scatenò una risata da parte di Kurt.
Thad Harwood si era chiesto più volte perché sua moglie Quinn in quei giorni fosse sempre nervosa e in preda all’ansia, ma lei non gli aveva risposto e lui aveva concluso che si trattava di problemi di donne con cui non voleva avere a che fare.
In quanto al suo lavoro non si poteva lamentare e poi aveva Sebastian. Sebastian con cui passava le giornate lavorando al suo fianco e con cui trascorreva la notte amandolo, ché fosse nel suo letto o nel letto dell’altro poco importava.
Si amavano, quello era evidente a tutti, specialmente alla Lopez e alla Rose che quando lo beccavano la mattina mentre si allontanava dalla finestra di Sebastian sorridevano o, questa la Lopez, aveva qualche frizzo salace da riferirgli.
Quella mattina era iniziata normalmente, almeno finché Blaine non aveva letto la lettera di suo fratello Cooper, ricordava vagamente che Cooper Anderson fosse un attore, e aveva poi fatto cenno a Sam Evans di avvicinarsi e avevano parlottato indicando talvolta Sebastian che era nel mondo dei sogni.
Sam Evans era una brava persona, e dava a Quinn quello che lui non avrebbe mai potuto darle, eppure sotto sotto era geloso di loro due, lei era pur sempre sua moglie e sebbene il suo matrimonio fosse simile ad un contratto lui era discreto, Quinn molto di meno.
Aveva sentito più di una volta il nome di Hunter Clarington, abbinato a “ pericolo “ e “ follia “, aveva sentito spesso quel nome, specie da parte di Santana e una volta le aveva chiesto chi fosse, rimanendo scandalizzato dalla risposta di lei: << Quello che prima di te scaldava il letto di Sebastian, non so se vuoi saperlo, ma una volta lo hanno spaccato in due quel povero letto >> il tutto detto con un tono condiscende che l’aveva irritato oltremisura.  Gli altri però non avevano detto niente quindi rimaneva coni suoi dubbi. Che Sebastian facesse dei paragoni, che segretamente rimpiangesse l’altro, che preferisse la compagnia dell’altro, che lo avesse amato, che lo amasse ancora.
Non ne aveva mai parlato direttamente con Sebastian ma sapeva che prima o poi avrebbe dovuto affrontare l’argomento, e dopo le notizie dei fatti di Londra era urgente parlare con l’altro.




Si rimise a dormire sul giaciglio di fortuna che gli avevano sistemato Marley Rose e la Lopez. Se tre anni prima gli avessero comunicato che la sua sopravvivenza sarebbe dipesa da quelle due donne prima sarebbe scoppiato a ridere e poi avrebbe chiesto all’interlocutore dove si fosse procurato il whiskey per avere una simile sbornia. Semplicemente trovava la mora arrogante e piena di sé e la castana troppo ingenua.
Invece quelle due lo stavano proteggendo, ben sapendo cosa avesse fatto, se tutto fosse andato come previsto ora gli avrebbero almeno concesso l’ordine del cardo.
E oltre a quello vi era un’ulteriore tortura, e loro due lo sapevano bene: essere vicino a lui, vederlo ogni giorno mentre si vestiva dalle assi del pavimento, sentirlo ridere, e vederlo con quell’altro.
Aveva dimenticato quante volte avesse inghiottito l’orgoglio per lui, quante volte avesse chiuso gli occhi e ignorato i vari studenti, valletti e stallieri ma l’altro … l’altro non era una distrazione, era qualcosa di più, bastava studiare i loro gesti, i loro sospiri e soprattutto i loro baci.
Tre anni prima era tutto perfetto, era con lui, lo amava ed era onorato e rispettato. Aveva pensato di toccare il cielo con un dito quando l’altro gli aveva rivelato i suoi sentimenti quella notte, e lo aveva baciato una volta, due, tante altre e quella notte era stato celestiale. E il giorno dopo aveva perso tutto, ma questa volta non l’avrebbe permesso.



Note dove esplode la bomba:

Allora, come si vede la notizia dell'attentato del 5 novembre è arrivata anche in quel di Balloch, e ognuno ha regaito in maniera diversa.
Se i Klaine sono tuttosommato tranquilli, Rachel + i Puckerman brothers sono rilassati c'è qualcuno che è nel panico: i Samtana sono nel panico perchè entrambi cattolici, Quinn è più tesa di una corda di violino, Sebastian non ne parliamo, e anche Marley, sebbene lei non sia cattolica.
Dani appare nominata brevemente, la rivedrmo nei missing momets, idem per Cooper che ha vvisato Blaine di una novità.
Le paturnie di Thad, il problema al momento non sussiste, per inciso Thad non è cattolico sebbene le origini ispaniche, idem Blaine che nonostante sia di origini irlandesi è calvinista, Blaien rimarcherà più volte questa cosa.
E abbiamo un quarto POV, inedito questa volta, di un pg misterioso, ma sono sicura che se unite gli indizi ci arriverete.

   
 
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